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Approccio Social Cognitions: Schemi di Sé e conoscenza degli altri
Se nell'approccio Social Cognitions, come struttura cognitiva che organizza in memoria le informazioni relative ai propri attributi, ruoli, vissuti passati, attese/progetti futuri, Markus (1977) introduce il concetto di Sé come insieme di schemi di Sé.
Gli schemi di Sé sono strutture affettivo-cognitive che rappresentano e organizzano le informazioni riguardanti il Sé. Svolgono diverse funzioni, come la codifica delle informazioni in entrata, il recupero mnestico di informazioni rilevanti per sé stessi (disponibilità e accessibilità!), l'orientamento e la previsione del proprio comportamento, e la guida di inferenze su sé stessi.
Gli schemi di Sé possono essere positivi (es. "sono onesto/a") e negativi (es. "sono pigro/a"), e si può essere indifferenti ad alcune dimensioni (non incluse nello schema di Sé). Sono stabili e poco modificabili, il che rappresenta un attributo adattativo degli schemi di Sé (bisogno di conoscenza).
L'elaborazione delle informazioni riguardanti gli altri è influenzata dalla conoscenza dei propri schemi di Sé. Gli schemi di Sé possono influenzare la percezione, l'interpretazione e l'attribuzione di comportamenti e caratteristiche degli altri.
informazioni è funzione fondamentale degli schemi di Sé. Tale elaborazione riguardasé stessi, ma influisce anche sulle informazioni sugli altri (→ altri in confronto e in relazione a Sé). Differenze tra schemi di Sé e schemi sugli altri:- schemi di sé sono più accessibili in memoria
- schemi di Sé elaborati in forma verbale (info da stati interni), schemi degli altri prevalentemente informa visuale (esperienza visiva, caratteristiche osservabili)
- schemi di Sé hanno una connotazione emotiva più intensa (altri non troppo familiari)
- schemi di Sé utilizzati anche per organizzare informazioni sugli altri (più facile descrivere altri sudimensioni che sono anche rilevanti per noi)
Gli individui assumono il proprio Sé come riferimento principale per controllare e dirigere le proprie azioni→ influenza del Sé sul comportamento.
3 vie di influenza del Sé:
Sé sul comportamento: Sé operante o sé operativo ("working self"): parte di conoscenza di sé attivata in una situazione precisa,• →in relazione alle caratteristiche della situazione; non tutta la conoscenza di Sé è sempre accessibileflessibilità
Sentimento di efficacia del sé (auto-efficacia): la convinzione di poter eseguire un compito con•successo aumenta l'impegno (Bandura, 1986)
Presentazione e stima di sé: per dare un'impressione di sé favorevole, le persone controllano il proprio•comportamento in modo che sia appropriato al contesto e sia conforme alle norme situazionali implicite
Stima di sé: è la componente affettivo-valutativa dello schema di Sé. È risultato del processo di valutazione dei contenuti del concetto di Sé sulla base di valori e standard→personali (es.: faccio volontariato, il volontariato è
Un'attività utile alla società (valutazione positiva) è correlata alle percezioni di come gli altri si comportano nei miei confronti. È piuttosto stabile (autostima baseline), con fluttuazioni (autostima barometrica). Può essere globale (Rosenberg, 1965) o ambito-specifica (Harter, 1999):
- Globale: valutazione generale del proprio valore, strutturata nel tempo
- Ambito-specifica: valutazione in determinati aspetti (primari o secondari) dell'esperienza personale
Presentazione di sé
Tendenzialmente si cerca di dare una buona impressione di sé agli altri. Nelle interazioni si assume il punto di vista dell'interlocutore per capire come ci vede, come appariamo. Si cerca quindi di assumere un comportamento appropriato (norme situazionali implicite). A volte però l'individuo cerca di sfuggire alle categorizzazioni e alle inferenze su di esso da parte degli altri → confondere le impressioni, usare attribuzioni di locus.
Self-handicapping (auto-sabotage) = defensive tactic that consists in creating a problem to cover one's (potential) failure (e.g. the alarm clock is broken so I didn't arrive on time for the exam)
Possible selves → Markus and Nurius (1986): concept of self includes possible selves, ideas that people have about what they can, would like to, or fear becoming
Examples: will I be unemployed in the future? / I would like to travel a lot in the future
Function of possible selves: guides and incentives (increase motivation) for future behavior (selves to pursue or avoid)
Unrealistic optimism: the content of expected selves is generally positive, underestimating the probability of negative events happening to ourselves
Motivational interpretation: need for anxiety reduction
• → Cognitive interpretation: availability heuristic, how many times negative events have happened
Sé: rappresentazione di sé organizzata intorno a un numero elevato di elementi interconnessi Il concetto di sé è composto da diversi aspetti: 1. Sé reale: rappresenta come si è realmente, la propria identità e caratteristiche personali. 2. Sé ideale: rappresenta come si vorrebbe essere, i propri obiettivi e desideri. 3. Sé normativo: rappresenta come si dovrebbe essere, le aspettative sociali e culturali. Le discrepanze tra questi aspetti del sé possono portare a coinvolgimenti emotivi. Ad esempio, una discrepanza tra il sé reale e il sé ideale può causare tristezza e scoraggiamento, mentre una discrepanza tra il sé reale e il sé normativo può causare irrequietezza e ansia. La complessità del sé si riferisce al numero e ai legami delle dimensioni su cui una persona ha strutturato il proprio concetto di sé. Alcune persone hanno una bassa complessità del sé, cioè una rappresentazione di sé organizzata intorno a un numero limitato di elementi interconnessi. Al contrario, altre persone hanno una alta complessità del sé, con una rappresentazione di sé organizzata intorno a un numero elevato di elementi interconnessi.sé: rappresentazione di sé organizzata intorno a un ampio numero di elementi indipendenti → Più complessità maggiore benessere, - stress, soprattutto in relazione a eventi stressogeni della vita
Il Sé nelle culture
Lo sviluppo del concetto di sé avviene in stretta connessione alle idee dei gruppi e del contesto culturale in cui si vive
Oyserman e Markus (1998): la cultura del proprio contesto influenza la struttura del concetto di sé, inclusi i sé ideali e normativi
Le differenze sono evidenti se si confrontano le culture sulla base della dimensione individualismo – collettivismo (Markus & Kitayama, 1991)
Individualismo: Tendenzialmente Paesi occidentali, soprattutto anglosassoni (es.: USA)
Collettivismo: Tendenzialmente Paesi orientali (es.: Corea)
Tuttavia, tutti i sé hanno elementi di individualismo e collettivismo
Collettivismo
Individualismo Società = insieme di gruppi
Società = insieme di
individui
- Obiettivo: raggiungimento di obiettivi
- Obiettivo: raggiungimento di un senso comune nel gruppo di riferimento
- Sé fondato sul proprio ruolo nella comunità di riferimento (sono una sorella, sono di mezza età, sono capo-scout)
- Caratteristiche personali (es.: sono una donna, sono testardo)
- Giudizio su sé e altri basato su appartenenza e successo del gruppo
La distinzione più saliente è tra proprio Sé e non-gruppo e gruppi diversi dal proprio (ostilità verso altri gruppi)
- Valorizzate costanza e sforzo
- Valorizzate intelligenza e competenza
- Focus su interdipendenza e interazioni
- Focus su indipendenza e autonomia
- Impegno: scelte negli ambiti rilevanti dell'identità e identificazione con tali scelte (simile a Marcia)
- Esplorazione in profondità: riflessione personale e confronto sociale (dialogo) sulla propria identità, per validare e rafforzare gli impegni presi; + identificazione con
- Moratoria: l'individuo non attua alcun impegno preciso ma procede nello sforzo di esplorazione personale della realtà e delle alternative
- Diffusione dell'identità: l'individuo passa da un'identificazione momentanea all'altra, senza sviluppare alcun reale interesse e senza impegnarsi in alcun ruolo (no impegno, no esplorazione)
Meeus: come cambia l'identità nel tempo
L'identità si forma e si modifica nel tempo attraverso una dinamica interattiva con l'ambiente e le sue alternative.
3 processi:
- Impegno: scelte negli ambiti rilevanti dell'identità e identificazione con tali scelte (simile a Marcia)
- Esplorazione in profondità: riflessione personale e confronto sociale (dialogo) sulla propria identità, per validare e rafforzare gli impegni presi; + identificazione con
- Moratoria: l'individuo non attua alcun impegno preciso ma procede nello sforzo di esplorazione personale della realtà e delle alternative
- Diffusione dell'identità: l'individuo passa da un'identificazione momentanea all'altra, senza sviluppare alcun reale interesse e senza impegnarsi in alcun ruolo (no impegno, no esplorazione)