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Uno schema integra tutte le informazioni note sul sé in un settore particolare della condotta, nell'ambito di un

framework utilizzato nel corso dell'elaborazione dell'informazione” (Markus & Sentis, 1982)

Ogni schema nell'ambito del sistema è relativo ad una certa dimensione che per una persona è particolarmente

importante e nel cui ambito si è accumulata una conoscenza particolarmente rilevante.

La rappresentazione di sé comprende diverse concezioni interconnesse relative ai contesti sociali in cui la

persona è inserita (es. un individuo può avere un’immagine di sé come dipendente esecutivo nell’ambiente

lavorativo e come leader in un ambiente sportivo).

Gli schemi di sé:

● Sono strutture affettivo-cognitive​ che rappresentano l’esperienza in un determinato ambito e

organizzano l’elaborazione di informazioni rilevanti sul Sé.

● Corrispondono alle dimensioni su cui una persona si descrive.

​ ​

● Sono caratterizzati da disponibilità​ (presenza dello schema in memoria) e accessibilità​ (rapidità nel

recupero dello schema adeguato in una situazione data).

​ ​

● Gli individui hanno sia schemi di tipo positivo​ (es. sono onesto) che di tipo negativo​ (es. sono pigro).

● Gli schemi di sé non sono facilmente modificabili​ (funzionale al sentimento di identità individuale).

● Hanno funzioni organizzativa e regolatrice.

Le persone solitamente hanno idee chiare su sé stesse riguardo a certe dimensioni che ritengono importanti ma

non su altre → sono schematiche solo su alcune dimensioni.

Differenze tra gli schemi di Sé e le altre strutture cognitive:

1. Gli schemi di sé sono più accessibili in memoria​ rispetto ad altri schemi (essendo più frequentemente

utilizzati ed abituali hanno una maggiore accessibilità e disponibilità).

​ ​

2. Gli schemi di sé sono più complessi rispetto agli altri.

​ ​

3. La conoscenza di sé è memorizzata in forma verbale​ ed organizzata intorno a stati interni, mentre la

conoscenza degli altri è memorizzata in forma visiva​ .

4. La conoscenza di sé è più intensa dal punto di vista emotivo​ . La conoscenza degli altri (soprattutto

non familiari) è più di tipo valutativo.

5. Le informazioni su di sé sono utilizzate anche per organizzare le informazioni sugli altri (sono una base

per classificare le altre persone = quadri interpretativi​ ).

A cosa servono gli schemi?

● Facilitano l’elaborazione dell’informazione su di sé e quella dimensione

● Formano una base per previsioni di comportamento più affidabili rispetto alle dimensioni aschematiche

● Rendono le persone più resistenti verso l’informazione contro-schematica

Funzioni regolatrici del sé:

Modo in cui le persone assumono il proprio Sé come riferimento principale per controllare/dirigere le azioni.

Il Sé è un’entità stabile ma flessibile nelle diverse situazioni.

Sé operante (working self) → Parte di conoscenza di Sé attivata ed accessibile cognitivamente al soggetto in

una situazione precisa. Collegato con i ruoli sociali e le attività pratiche dell’individuo.

Sentimento di efficacia del sé​ → Convinzione dell’individuo di poter affrontare e superare certi compiti (un alto

sentimento di efficacia aumenta l’impegno effettivo e la probabilità di successo).

Le credenze circa la propria efficacia nel gestire gli eventi influenzano: livelli di sforzo, di perseveranza, la

vulnerabilità allo stress ed in generale la qualità di prestazione, scelte ed aspirazioni.

Stima di sé​ (Autostima) →Giudizio di stima di sé (apprezzarsi, piacersi e pensare di valere). E’ una componente

affettivo-valutativa del Sé ed è fortemente correlata con la percezione degli atteggiamenti degli altri significativi

nei nostri confronti. La conseguenza più rilevante della buona/cattiva autostima riguarda principalmente l’umore:

- Giudizi negativi frequenti e generalizzati su di sé → sentimenti di tipo negativo (sconforto, ansia, colpa..)

- Giudizi positivi frequenti e generalizzati su di sé → sentimenti di euforia, vitalità e serenità

Gli individui hanno bisogno di vedere il proprio sé in una luce positiva, ciò gli permette di gestire al meglio le

situazioni stressanti e di affrontare la vita con un atteggiamento positivo.

Un’autostima alta porta ad emozioni e ad un tono dell’umore positivo mentre un’autostima bassa è correlata con

la depressione. L’autostima è un fattore di protezione nei confronti di stress, feedback negativi ed insuccessi che

si possono presentare nel corso della vita.

Poiché il feedback proviene dal mondo sociale non sempre gioca a favore dell’individuo, quest’ultimo quindi, al

fine di salvaguardare la propria autostima, fa ricorso ad alcune strategie protettive.

La maggior parte delle persone tende a difendere o accrescere la propria autostima tramite una valutazione di sé

sopra alla media (sovrastima delle caratteristiche) o attraverso alcune strategie specifiche:

1. Scelta del palcoscenico: scegliamo situazioni in cui possiamo brillare ed evitiamo situazioni che

potrebbero metterci in difficoltà.

2. Attribuzione di causalità: diamo molto peso al nostro contributo in situazioni che hanno avuto un esito

positivo e, viceversa, attribuiamo ad altri (o a circostanze avverse) i fallimenti.

3. La fuga: Quando la situazione minaccia la nostra autostima (es., situazione di difficoltà, insuccesso,

senso di inadeguatezza), noi tendiamo a uscire da quella situazione.

4. Minimizzazione: Si tendono a sminuire i fallimenti e i feedback negativi e sopravvalutare i successi e i

feedback positivi.

La stima di Sé può attivarsi in ambiti specifici e soprattutto nelle fasi di transizione della propria esistenza:

● Stima di Sé globale​ → valutazione generale del proprio valore strutturata nel tempo dagli individui.

● Stima di Sé ambito-specifica → valutazione dei determinati aspetti dell’esperienza personale.

● Stima di Sé barometrica → valutazione del sé elaborata in un momento specifico.

● Stima di Sé baseline → valutazione del sé elaborata nel corso della propria vita.

Gestione dell’impressione​ (metafora del teatro - Goffman)

→ Le persone si comportano come attori su un palcoscenico, selezionando quello che ritengono giusto mostrare

a tutti e quello che preferiscono mantenere nascosto, dietro le quinte.

Presentazione di sé e gestione delle impressioni:

Per dare un’impressione di sé favorevole, le persone controllano il proprio comportamento in modo che sia

appropriato al contesto e sia conforme alle norme situazionali implicite (es. automonitoraggio).

Automonitoraggio​ → Controllo attento del nostro modo di presentarci.

Nell’automonitoraggio esistono differenze individuali e legate al contesto.

Cinque motivazioni strategiche nel modo in cui tentiamo di presentare noi stessi:

1. Autopromozione (sembrare competenti)

2. Accattivamento (piacere agli altri)

3. Intimidazione (sembrare pericolosi)

4. Esemplificazione (sembrare rispettabili)

5. Supplica (impietosire) ​

Tattica del self-handicapping → per evitare o giustificare il fallimento, le persone si creano degli handicap.

Strategia autolesiva che va alla ricerca di impedimenti ed esagera gli svantaggi per ridurre la responsabilità

personale di una prestazione mediocre.

es. “la sera prima dell’esame ho fatto tardi”, “un gran mal di testa prima dell’esame”

Il modo in cui le componenti del Sé elaborano le informazioni sul Sè è preconscio.

→ Tranne quando affronta i compiti vitali​ (ovvero dei problemi considerati cruciali per l’esperienza dell’individuo)

I compiti vitali permettono di considerare le proprie attività e progetti nel quadro di una prospettiva più ampia.

Sé possibili e discrepanze del Sé: ​

Il concetto di sé comprende concezioni di sé ipotetiche, ovvero i Sé possibili​ .

Rappresentano le idee delle persone circa quello che possono, vorrebbero o temono di diventare (sono le

componenti cognitive di speranze, scopi e paure). Funzionano come guide ed incentivi per il comportamento

rivolto al futuro (sé da perseguire o da evitare) → ponte tra cognizioni e motivazioni. Metro di giudizio immediato.

Ottimismo irrealistico​ → il contenuto dei sé attesi è in genere positivo.

La tendenza di ogni persona a sottovalutare la probabilità che eventi negativi possano accadere in futuro rispetto

alla probabilità che avvengano ad altri. (es. “tanto a me non può capitare”)

L’ottimismo realistico è spiegato da due interpretazioni possibili:

- Interpretazione motivazionale​ : gli individui hanno il bisogno di ridurre l’ansia e mantenere alte

l’autoefficacia e l’autostima.

- Interpretazione cognitivista​ : Nel valutare la probabilità di un evento negativo l’individuo ricorre a una

“euristica della disponibilità”, pensando al numero di eventi dello stesso tipo successi in passato a lui o

ad altri finisce per sottostimare la probabilità che tale evento lo riguardi.

Tre aspetti della rappresentazione di Sé (Higgins):

1. Sé reale​ → l'individuo ha una rappresentazione di com’è (come sono)

2. Sé ideale​ → l’individuo ha una rappresentazione di come gli piacerebbe essere (come vorrei essere)

3. Sé normativo​ → l’individuo ha una rappresentazione di come vorrebbe essere (come dovrei essere)

Le discrepanze​ tra questi aspetti del sé comportano uno stato emotivo negativo che può motivare a sua volta

delle azioni costruttive per ridurre la discrepanza = regolazioni del sé​ .

Nel caso in cui la discrepanza permanga: ​

● Discrepanza tra sé reale e sé ideale → emozioni legate al senso di scoraggiamento​ .

● Discrepanza tra sé reale e sé normativo → emozioni legate all’​ ansia​ e senso di colpa​ .

Il Sé nelle culture:

Lo sviluppo del concetto di sé, non è solo un processo interpersonale, ma avviene anche in stretta connessione

alle idee proprie di gruppi e del contesto culturale rispetto a cosa significhi essere una persona “come si deve”.

→ le varie culture elaborano diverse rappresentazioni sociali del Sé​ (l

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Publisher
A.A. 2019-2020
74 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SumioZ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Cavazza Nicoletta.