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Riconoscimento oggetti e processi top-down
Sono processi che da ciò che è già dentro al nostro cervello, ci aiutano a riconoscere quello che vediamo adesso.
Es. un bambino di 3 anni ha già avuto abbastanza esperienze visive, e sono proprio queste esperienze che lo aiuteranno a decodificare le immagini che vede.
Teoria dei Geoni: qualunque oggetto può essere descritto attraverso delle forme semplici. Il riconoscimento degli oggetti dovrebbe essere possibile se queste forme, i geoni, sono distinguibili.
I geoni hanno più a che fare con processi bottom-up: sono già di loro delle caratteristiche complesse. Es. per riconoscere una tazza, utilizzo due geoni: quello del manico e quello del cilindro. Informazioni top-down vengono usate come metodo per interpretare le cose che vediamo.
Riconoscimento come processo bottom-up: stimolo
Riconoscimento come processo top-down: schema, contesto
EFFETTO MCGURK: conflitto tra informazioni visive e uditive. Ciò
che si sente dipende da ciò che si vede. Il contesto non è un contesto precedente, ma è un contesto contemporaneo.
psicologia generale B Pagina 17
Lezione 10
martedì 1 dicembre 2020 14:37
RICONOSCIMENTO VOLTI
Esistono delle cellule che rispondono selettivamente ai volti. Rispondono soltanto ai volti, non ad altri stimoli complessi, e non soltanto a volti umani, ma anche dei cartoni animati o di scimmie.
La caratteristica importante a cui rispondono le cellule dei volti è la posizione relativa delle varie parti del volto (distanza tra gli occhi, tra gli occhi e la bocca ecc.). Anche le singole caratteristiche hanno importanza, ma ne ha di più la configurazione globale.
Area occipitale per i volti: vengono elaborate proprio queste caratteristiche singole, mentre la configurazione globale viene elaborata nell'area più avanzata.
Deve esserci il volto intero affinché queste cellule diano la risposta massimale.
Se il volto non è in
orientamento dritto, è difficile riconoscerlo (anche se non impossibile). Quando il riconoscimento non va a buon fine ci sono le agnosie (=incapacità di riconoscere gli oggetti): 1. Agnosia appercettiva (visione senza raggruppamento): si verifica dopo avvelenamento da monossido di carbonio. Le funzioni visive e cognitive rimangono normali, il deficit è a livello dell'identificazione delle forme degli oggetti. Non si sa dire che cosa sia un certo oggetto, oppure distinguere due oggetti che hanno lo stesso colore tra di loro. Incapacità di riconoscere persone. Il problema è di non riuscire a raggruppare le varie caratteristiche locali per riuscire a formare nella nostra testa un oggetto. 2. Agnosia associativa: problema di connessione tra percezione e memoria. Vengono interrotti i processi top-down. La percezione degli oggetti è normale, ma non sono in grado di dire che cos'è un oggetto. Differenza con quella appercettiva: nel primocasonon si riescono proprio a identificare o descrivere le forme degli oggetti; in questaassociativa, invece, la persona riesce a descrivere l'oggetto in questione ma non sa direche cosa sia. Non si riesce ad associare la cosa che si vede ad un nome che si ha inmemoria.
Es. studi sui pazienti: si fa copiare ai pazienti il disegno di vari oggetti. Nonostante le buoneprove di copia sembrerebbero suggerire una percezione intatta ed un problema diassociazione con le conoscenze in memoria, tuttavia il processo di copia è sempre anormale.Questi pazienti copiano linea-per-linea ed in modo incredibilmente lento.
3. Prosopoagnosia: incapacità a riconoscere i volti, ma magari si riconoscono gli oggetti.
4. Alessia: incapacità di riconoscere le parole scritte.
• PERCEZIONE DELLA DISTANZACi fa stimare la profondità, cioè quanto le cose siano lontane o vicine. Per fare ciò ci servonodue indici.
1. Indici binoculari: differenza tra l'immagine
retinica dell'occhio sinistro e quella dell'occhio destro (disparità binoculare). Sulle retine le immagini che vanno a proiettarsi sono leggermente diverse. L'occhio interpreta l'angolo che c'è tra i due occhi come indice della distanza.
Questa disparità binoculare è stata studiata per molto tempo. Dopo una certa distanza però, c'è bisogno anche di qualche altro indice.
2. Indici monoculari:
- dimensioni relative: ciò che è più vicino è più grande, ciò che è lontano è più piccolo
- sovrapposizione: le cose che sono parzialmente nascoste sono dietro
- occlusione: le cose parzialmente nascoste sono dietro
- altezza relativa: simile a quello delle dimensioni. Le cose verso l'orizzonte tendono ad accorciarsi
- prospettiva: fuoco
vannoper due vie. Non solo attivazioni corticali specifiche, ma anche attivazione del sistema motorio. È necessario che l'info motoria e l'info visiva cooperino e ci diano la percezione del movimento.
Corteccia visiva primaria (V1) e in generale le aree che hanno a che fare con la visione, hanno tutte funzioni diverse: in V1 convergono tutti gli input dagli occhi, tutte le altre aree, psicologia generale B Pagina 19 hanno tutte funzioni diverse: in V1 convergono tutti gli input dagli occhi, tutte le altre aree, invece, sono di passaggio per le altre informazioni e sono connesse agli occhi tramite V1.
Se abbiamo una lesione alla corteccia visiva primaria, abbiamo la cecità corticale (incapacità di vedere).
I neuroni di V1 corrispondono tutti a una area della retina. C'è organizzazione retinotopica: varie parti sulla corteccia visiva corrispondono a varie parti della retina.
In V1 c'è un'analisi di tipo locale, ovvero vengono elaborate le
Parti specifiche degli oggetti (colore, orientamento). L'integrazione con le aree visive superiori ci dà l'elaborazione globale. La visione si compie proprio tramite questa integrazione tra V1 e aree superiori.
Sistema di riconoscimento: dipende da un ramo del sistema visivo che include la corteccia visiva primaria e un'area presso la base della corteccia cerebrale.
Sistema di localizzazione: include la corteccia visiva primaria e una regione corticale presso la sommità del cervello. ↓ Se il sistema di riconoscimento è danneggiato, intacca la percezione di relazioni spaziali tra oggetti (atassia ottica: problema di localizzazione degli oggetti nel sistema).
La suddivisione dell'elaborazione corticale non è limitata a localizzazione e riconoscimento: le informazioni vengono analizzate da vari sottosistemi. La corteccia visiva presenta numerosi moduli di elaborazione specializzati.
psicologia generale B Pagina 20 Lezione 11 mercoledì 2
dicembre 2020 14:33
LA MEMORIA è quella funzione cognitiva volta all'assimilazione, alla ritenzione e al richiamo di informazioni apprese durante l'esperienza.
Può essere suddivisa e analizzata per tre punti di vista:
- Gli stadi della memoria
- I magazzini della memoria (sensoriale, a breve termine, a lungo termine)
- I diversi tipi di informazione che vogliamo assimilare o richiamare.
1. STADI
Codifica: traduzione dell'informazione ambientale in un'unità significativa, che viene immagazzinata
Immagazzinamento: mantenimento nel tempo delle informazioni codificate
Recupero: ripescaggio di informazioni precedentemente codificate e immagazzinate
Questi tre stadi possono essere esemplificati con il funzionamento del computer.
Dal punto di vista del cervello ci sono effettivamente questi stadi=neuroimaging-la risonanza magnetica (MRI) funzionale (fMRI) mostra quale parte del cervello richiama più sangue, cioè quali neuroni sono attivi
nell'area.-PET: usa molecole radioattive iniettate per vedere le zone attive del cervello. Queste evidenze sperimentali hanno mostrato che, in un compito di memoria di item verbali, la fase di codifica sembrava impegnare di più l'emisfero sinistro, mentre la fase di recupero sembrava impegnare di più l'emisfero destro. Parziale dissociazione dei substrati neurali. 2. MAGAZZINI Atkinson e Shiffrin postularono l'esistenza di 3 diversi tipi di memoria rispondenti a 3 diversi intervalli temporali. - Memoria sensoriale: osservando una griglia di lettere per pochissimo tempo, normalmente, non si riescono a riportare più di 4-5 lettere (span di apprendimento). La memoria mantiene invece di più l'immagine della presentazione sulla retina, essa persiste più della presentazione stessa = PERSISTENZA RETINICA. Potrebbe essere che la memoria sensoriale abbia una capacità.