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Trasformazione dello stimolo acustico in formato fonologico
Una volta riconosciuti i suoni bisogna convertire lo stimolo acustico in natura fonologica. Sono stati elaborati diversi modelli, quello che viene ritenuto più valido è quello della teoria motoria della percezione dell'eloquio (motor theory of speech perception di Liberman). Nel momento in cui riceviamo l'onda sonora, alcune parti del nostro cervello si attiverebbero per imitare gli schemi motori che portano alla produzione di quei suoni (siamo capaci di riconoscere i fonemi percepiti tramite il fatto che siamo capaci di riprodurli a nostra volta).
Selezione lessicale
Una volta riconosciuti i fonemi inizia la ricerca della parola target nella memoria. Come per la produzione, anche in questo caso, dovrò decidere qual è la parola corretta. A differenza della produzione, non parto dal significato, ma dal fonema ricostruito. Secondo il modello della coorte, nel momento in cui decodifichiamo il fonema di...
una parola percepita si abbassa la soglia di tutte quelle parole che iniziano con quel fonema (quindi si attiva una coorte di parole che inizia con quel fonema) però non tutte si attivano allo stesso modo perché vengono attivate di più quelle che hanno una relazione con il contesto (questo fa sì che il processo di selezione lessicale della comprensione sia più veloce di quello della produzione). A questo punto possiamo ACCEDERE AL LESSICO. La dimensione macroelaborativa del linguaggio va oltre alla singola frase. Per produrre o comprendere un testo scritto si seguono dei momenti/passaggi elaborativi. Nel momento in cui io riconosco il significato di una frase, la proposizione comincia a essere elaborata in quella che viene definito "livello di rappresentazione di superficie del testo" e va a occupare un posto nella memoria a breve termine (->Miller), che ha posto per una quantità di informazioni limitata. A un certo momento la memoria dilavoro è satura e il cervello deve cominciare a condensare le informazioni, eliminando delle informazioni. Stiamo generando in questo modo una microstruttura del testo. Questo processo si ripete finché si arriva al problema che una persona sta producendo troppe informazioni e bisogna sapere quali sono da comprimere. Dal "livello superstrutturale" (appartiene alla memoria a lungo termine) mi arriveranno le informazioni che mi permetteranno di decidere cosa è importante e cosa no. Ad esempio gli scripts sono dei copioni che ho in memoria che mi permettono di sapere cosa fare in una determinata situazione. La macrostruttura elabora quindi ci permetterà di elaborare scenari o modelli mentali ("livello di rappresentazione concettuale"). Modelli cognitivi della memoria. La memoria sensoriale è una forma di memoria a brevissimo termine che permette di gestire una quantità molto elevata di informazioni in modo prevalentemente inconsapevole per unlasso di tempo molto breve. Possiamo distinguere una memoria sensoriale iconica (si riferisce alle ultime cose che vediamo, >1s) e una ecoica (uditiva che sfrutta le ultime informazioni acustiche percepite, 6s). Sono forme di memoria inconsapevoli. Un altro tipo di memoria è la memoria a breve termine o memoria di lavoro = deposito della memoria capace di gestire una quantità ridotta di informazioni per periodi di tempo brevi, ma non necessariamente brevissimi (da pochi secondi a molte ore). Questo tipo di memoria non riceve passivamente le informazioni, ma le riceve e le elabora. Modello multicomponenziale della memoria di lavoro di Baddeley e Hitch, 1974. Secondo questo modello la memoria sarebbe costituita da almeno 3 sistemi: un sistema esecutivo centrale e due sistemi periferici (uno chiamato il taccuino visuo-spaziale, o memoria di lavoro visuo-spaziale, e l'altro il circuito fonologico, o memoria di lavoro fonologica). Questi sistemi interagiscono tra di loro in molti modi.taccuino visuo-spaziale si occuperebbe di gestire due tipi di memoria: una memoria temporanea dell'aspetto visivo dell'oggetto e la localizzazione spaziale dell'oggetto.
La memoria fonologica si occuperebbe di gestire gli ultimi suoni ascoltati (magazzino acustico-fonologico) e dall'altro ci permetterebbe di mantenere attivi questi suoni grazie a un meccanismo di ripetizione articolatoria subvocalica (=non stiamo ripetendo ad alta voce ma il nostro cervello ripete quello che è appena entrato nel nostro sistema).
L'esecutivo centrale si occuperebbe di gestire quello che arriva dalle due parti, eliminare quello che non serve e concentrarsi su quello che è importante.
Questo modello (anche se non tiene conto di alcuni elementi che verranno elencati dopo) permette di prevedere quella che si chiama la curva di posizione seriale.
L'effetto di posizione seriale: ex cameriere che prende le ordinazioni a memoria, ci sono 10 comande diverse, si
Ricorderà molto bene le prime due (e si chiama priorità) e l'ultima perché la memoria di lavoro non ha avuto abbastanza tempo per processare le informazioni. In una delle integrazioni, al modello è stato associato un terzo dispositivo, chiamato buffer episodico. Il taccuino spaziale riesce a gestire 7+ o – 2 informazioni, il circuito fonologico 7 + o – 2 di natura fonologica e il buffer episodico riesce a gestire 7 + o – 2 proposizioni. Nell'ultima integrazione del 2012 il modello è stato integrato e risulta molto più complesso. Il buffer episodico è considerato da intermediario (prima i 3 elementi erano sullo stesso livello). Nel taccuino visuo-spaziale rientra anche ciò che è tattile. La memoria di lavoro, quindi, non è un sistema passivo ma interagisce su più livelli, elabora le informazioni e restituisce un'informazione complessa.
Sviluppo della memoria a breve termine e di lavoro nell'infanzia.
Studio su 1200 bambini (tra 2 a 11). Un test a cui sono stati sottoposti è chiamato "spam di cifre in avanti" e "spam di cifre indietro". Il primo consiste nel leggere al bambino una serie di numeri e la persona deve ripetere i numeri in quella sequenza (e questo ci permette di capire la capienza del magazzino fonologico, perché in questa fase sta solo ripetendo non elaborando). La seconda si basa a sua volta su una serie di numeri che però deve essere detta al contrario (in questo caso c'è lavoro cognitivo). I risultati dello spam di cifre in avanti hanno dimostrato che tra i 4 e i 7 anni c'è un aumento complessivo incrementale del numero di informazioni che i bambini riescono a gestire contemporaneamente (a 7 anni, 4 informazioni). Per lo spam indietro invece si nota che l'incremento è molto più lento e graduale.
27.04.22 Studio che ci permette di capire come ci sviluppiamo, come funzioniamo. Condotto su 750 bambini.
10 anni.Abilità linguistiche tra i 7 e 10 anni
Si sono indagate le abilità linguistiche tra i bambini di 7 e 10 anni e l'impatto di queste abilità linguistiche con la memoria di lavoro a breve termine fonologica o altri fattori ambientali.
Parametri di natura ambientale
I parametri di natura ambientale presi in considerazione sono:
- Quando sono nati i bambini (a termine, prima, dopo)
- La condizione socio-economica della famiglia
- Livello di esposizione a un eloquio (tipo lettura o discussione)
Parametri cognitivi
I parametri cognitivi presi in considerazione sono:
- vWM (memoria di lavoro fonologica valutata con digit spam all'indietro)
- pSTM (phonological short-term memory, con la digit spam in avanti)
NT: naming task - capacità di dare nomi alle immagini
SF: semantic fluency - capacità di produrre parole in un minuto
LC: lexical comprehension - capacità di capire il significato delle parole
SvC: sintattic comprehension - capacità di capire il significato delle frasi
* Estrapolati dalla batteria di test per la valutazione del linguaggio in bambini dai 4 ai 10 anni.
12 anni. Dopo calcoli statistici questi 4 fattori vengono ricondotti a 2 variabili ricostruite (capacità di produzione e comprensione lessicale). E dal modello si possono indagare varie cose. Ad esempio (le linee tratteggiate indicano che non c'è relazione) se il bambino è nato a termine o meno non impatta sullo sviluppo della capacità lessicale del bambino. Tuttavia, la memoria di lavoro fonologica si pone da intermediario tra l'età gestazionale e la capacità lessicale. Se un bambino nasce a termine, e quindi ipoteticamente ha una capacità lessicale nella norma, se ha una memoria fonologica bassa potrebbe conoscere poche parole. In modo simile, un bambino nato prematuro, che dovrebbe avere una capacità lessicale più bassa della norma, se ha una memoria fonologica forte, avrà una capacità lessicale nella norma. Il fattore lettura impatta direttamente sulla capacità lessicale del bambino: più si legge.in famiglia, più parole ha il bambino nel suo repertorio lessicale. [il bambino non apprende molte parole ad ex guardando la tv perché non c’è interazione, il bambino acquisisce dove c’è contatto oculare, interazione e fariferimento a elementi condivisi] Memoria a lungo termine = s’intende un sistema in grado di memorizzare e recuperare una varietà estremamente vasta di informazioni che possono essere gestite per lassi di tempo molto variabili (da pochi giorni a tutta la vita). A sua volta la memoria a lungo termine si divide in due sottoinsiemi: 1. La memoria dichiarativa (memoria esplicita) -> prevalentemente usata in modo consapevole. Al suo interno possiamo distinguere: - una memoria semantica: conoscenza di fatti (conoscenza del mondo, conoscenza degli oggetti, conoscenza del linguaggio). - una memoria episodica: legata alla conoscenza degli eventi (specifiche esperienze personali, in un particolare momento e luogo).Apprendere da un punto di vista celebrale/neurale: 38 studenti di medicina tedeschi che si stavano preparando per un esame molto difficile e un altro gruppo di studenti (12) che si stavano preparando per un esame normale. Sono stati sottoposti a risonanza magnetica in tre momenti (3 mesi prima dell'esame, ½ giorno dopo l'esame, 3 mesi dopo l'esame). Nello studio si andava a vedere il livello di attività nelle aree temporo-parietali legate alla creazione di nuove reti neuronali (legate alle nuove conoscenze). Per gli studenti di medicina si è visto che l'attività è rimasta quasi inalterata, questo vuol dire che gli studenti hanno immagazzinato informazioni che hanno determinato creazioni di nuove reti neurali. In modo simile, altre zone che sono fondamentali per consolidare e recuperare la memoria a lungo termine (ippocampi) l'attività è addirittura incrementata.