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APPROCCIO TEORICO ECLETTICO

Bisogna adottare con tutte queste teorie un orientamento che non segue un unico approccio teorico, ma sceglie da ogni teoria

gli elementi che ritiene più convincenti.

CAPITOLO 3 (3.1 – 3.2)

La psicologia evoluzionistica dello sviluppo.

- Un periodo prolungato di “gioventù” negli esseri umani si è evoluto in conseguenza della necessita di sviluppare un

cervello di grandi dimensioni e per comprendere meglio i complessi meccanismi della società umana.

- Molti meccanismi psicologici evolutivi sono dominio-specifici. Ad ogni dominio corrisponde un particolare problema

affrontato dai nostri antenati.

- Molto spesso i meccanismi evolutivi non favoriscono l’adattamento nella società contemporanea, perché il processo

tecnologico sociale è più veloce di quello evolutivo.

Dibattito natura-cultura

La genetica comportamentale

La genetica comportamentale cerca di determinare l’influenza dei fattori ereditari sulle differenze individuali nelle

caratteristiche umane e nello sviluppo.

Gli studiosi della genetica sfruttano due tipi di soggetti per gli studi:

- Studi sui gemelli (Monozigoti-Dizigoti)

Similitudini e differenze fra monozigoti e dizigoti in base alle caratteristiche genetiche.

Dimostra il ruolo fondamentale dei fattori ereditari nei problemi comportamentali.

- Studi sui figli adottivi

Si studia le caratteristiche e le similitudini dei figli adottati in base al comportamento dei genitori.

Correlazioni fra fattori ereditari e ambiente

Sandra Scarr individua 3 modi in cui i fattori ereditari e l’ambiente sono correlati.

- Correlazioni passive genotipo -ambiente

(Esempio genitori portati per la lettura offrono al figlio un ambiente che facilita l’avvicinamento alla lettura)

Genitori biologici costruiscono un ambiente educativo per il bambino.

- Correlazioni evocative genotipo-ambiente

(Un bambino sorridente avrà più stimolazioni sociali)

Le caratteristiche del bambino provocano intono a lui un tipo di ambiente fisico e sociale.

- Correlazioni oggettive genotipo-ambiente

(trovare la propria nicchia)

Il bambino cerca l’ambiente più stimolante e compatibile con le proprie attitudini.

Esperienze ambientali condivise e non condivise

Per comprendere il ruolo dell’ambiente nel determinare le differenze fra le persone si fa una distinzione fra:

- Esperienze ambientali condivise

Esperienze in comune fra fratelli.

- Esperienze ambientali non condivise

Esperienze proprie del singolo bambino.

La prospettiva epigenetica

Per la prospettiva epigenetica, lo sviluppo è il risultato è uno scambio continuo e bidirezionale fra fattori ereditari e ambiente.

L’interazione geni X e ambiente (GXA)

Alcuni fattori del DNA connessi a quelli ambientali portano ad alcune patologie.

L’interazione G x A è l’interazione di una variazione specifica e misurata del DNA e di un aspetto specifico e misurato

dell’ambiente.

La prospettiva emergente.

La prospettiva emergente ritiene che i comportamenti complessi hanno una componente genetica che contribuisce ad ogni

persona una particolare traiettoria di sviluppo. Tuttavia, lo sviluppo richiede un ambiente, il quale è complesso come il

patrimonio genetico, che ha le sue rilevanze sui comportamenti complessi tramite la cultura e gli eventi biologici.

Capitolo 5

La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget

La teoria di Piaget è la storia di un processo di unificazione delle influenze di biologia ed esperienza dello sviluppo cognitivo.

Il bambino per costruirsi una concezione del mondo crea degli schemi per organizzare la realtà. Nei primi anni di vita si formano

schemi di azioni (attività fisiche) dove si organizzano le azioni compiute nella realtà. Nella seconda infanzia invece si sviluppano

schemi mentali.

Per Piaget alla base dei processi cognitivi ci sono gli invarianti funzionali, predeterminanti biologicamente e governano tutte le

azioni della persona lungo tutto l’arco della vita.

Per spiegare come i bambini adottano i loro schemi, Piaget fa una distinzione fra assimilazione e accomodamento.

L’assimilazione è il processo dal quale si incorpora ogni nuova informazione proveniente dall’esterno.

L’accomodamento è il meccanismo che modifica gli schemi di un individuo per adattarli alle nuove esperienze.

Il bambino assimila un concetto e lo inserisce in una categoria, poi affina la categoria assimilandolo.

Il meccanismo più importante è l’equilibrazione.

L’equilibrazione permette di raggiungere l’equilibrio cognitivo integrando in totalità stabili le esperienze.

L’accomodamento equilibra in maniera costante il disequilibrio dell’assimilazione.

Tramite l’organizzazione, che è un principio di costruzione olistica, i bambini danno senso al proprio mondo. Viene fatto un

raggruppamento dei pensieri isolati in sistemi di ordine superiore.

Per Piaget gli individui percorrono 4 stadi dello sviluppo che variano gradualmente per:

- Cambiamenti qualitativi della cognizione.

- Integrazione gerarchica.

- Ordine logico.

Il primo stadio è quello SENSOMOTORIO (0-2)

Nello stadio sensomotorio i bambini costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali e motorie.

Quindi seguono schemi di azione legati ai sensi e alla motricità.

Lo stadio sensomotorio è composto da sottostadi.

1. Riflessi innati (1° Mese)

Sensazioni e azioni sono coordinate da comportamenti riflessi (suzione).

Evolve le modalità automatiche tramite l’esperienza.

2. Prime abitudini e reazioni circolari primarie (1-4 Mesi)

Coordinamento delle sensazioni in due tipi di schemi.

a. Quello delle abitudini – Il neonato crea un’abitudine ed è in grado di rispondere allo stimolo in modo autonomo.

b. Quello delle reazioni circolari primarie – Dopo un evento interessante (pollice succhiato) il comportamento viene

ripetuto e si forma una reazione circolare.

Durante questo stadio non vi è alcuna spinta dagli agenti esterni.

3. Reazioni circolari secondarie (4-8 Mesi)

Il bambino è più orientato verso gli oggetti esterni e l’ambiente.

Le azioni verso il mondo esterno vengono prodotte per ripetizione (Sonaglio, suono gradevole) e per imitazione di azioni

semplici.

4. Coordinazione delle reazioni circolari secondarie (8-12 Mesi).

Le azioni sono sempre più dirette verso il mondo esterno tramite la coordinazione di più sensi e quindi degli schemi.

Questa coordinazione avviene per uno scopo intenzionale.

5. Reazioni circolari terziarie, novità e curiosità (12-18 Mesi).

I bambini sono curiosi per le caratteristiche dell’oggetto ed esplora le sue possibilità di utilizzo.

6. Interiorizzazione degli schemi (18-24 Mesi).

Si iniziano ad utilizzare le parole e i simboli primitivi permettono di pensare agli oggetti.

I bambini alla fine della fase sensomotoria raggiungono la nozione di permanenza dell’oggetto, cioè che gli oggetti continuano ad

esistere anche quando non possono essere percepiti dagli organi di senso.

Durante il sottostadio 4 del sensomotorio avviene l’errore A non B, cioè quell’errore che compiono i bambini quando scelgono il

luogo famigliare A per un nascondiglio, al posto di un nuovo luogo.

I bambini continuano a cercare l’oggetto deve è stato trovato in precedenza.

Le cause possibili sono due:

- Mancanza di memoria.

- Tendenza a ripetere un comportamento motorio.

Critiche a Piaget

Le competenze percettive dei neonati sono altamente sviluppate in una fase precoce dello sviluppo.

Spelke dimostra che la presenza della percezione intermodale, cioè l’abilità di coordinare più sensi insieme, è già presente verso i

4 mesi di vita.

Esperimento del teatrino che viola le leggi della fisica.

- Il tempo di fissazione del bambino è maggiore quando accadeva qualcosa di insolito, quindi il bambino concepiva gli

oggetti come solidi e continui.

Spelke appoggia l’idea delle strutture concettuali centrali, predeterminati, in base alla quale il bambino ha sistemi di conoscenza

innati, dominio specifici e permette al bambino di dare senso al suo mondo.

Piaget non è stato abbastanza specifico!

Lo stadio operatorio (2-7)

I bambini cominciano a rappresentare il mondo attraverso parole, immagini, giochi.

In questo periodo emerge il ragionamento mentale che però è dominato dalla realtà immediata delle cose.

Il sottostadio della finzione simbolica (2-4)

Il bambino acquisisce le capacità di rappresentazione mentale di un oggetto non presente.

In questa fase si forma:

- l’egocentrismo intellettuale nel quale il bambino non crede vi siano punti di vista diversi dal proprio.

- L’animismo cioè credere che gli oggetti innati abbiano vita propria e sono capaci di compiere azioni.

- Il finalismo cioè la credenza che tutti i fenomeni abbino uno scopo orientato al benessere dell’uomo.

- L’artificialismo, cioè la tendenza a credere che le cose siano state costruite dall’uomo o da qualche identità.

Il sottostadio del pensiero intuitivo (4-7)

I bambini incominciano ad utilizzare il ragionamento rudimentale e vogliono risposte a tutti i tipi di domande. (Perché?)

Problemi del pensiero preoperatorio.

- l’irreversibilità. Le azioni interiorizzate non sono ancora coordinate in un sistema e restano isolate.

- Il bambino concentra la sua attenzione su una sola caratteristica dell’oggetto.

- Mancanza di conservazione (Pezzo di cera) L’alterazione di una sostanza non cambia le sue qualità di base.

- La trasduzione consiste in un ragionamento del bambino quando raggiunge conclusioni erronee di natura casuale.

Stadio operatorio concreto (7-11)

Il ragionamento logico sostituisce quello intuitivo nei casi in cui il ragionamento può essere applicato a esempi specifici o concreti.

I compiti di conservazione dimostrano la capacità del bambino di produrre operazioni concrete che gli permettono di coordinare

più caratteristiche tra loro.

Però i bambini non applicano la conservazione su tutte le qualità, e qui emerge il fenomeno della décalage orizzontale, cioè le

capacità simili non emergono nello stesso momento in un determinato stadio dello sviluppo.

Emergono le operazioni logiche.

Il bambino asserisce spiegazioni tramite rapporti causali.

Il sistema delle operazioni logiche concrete comprende due insiemi di operazioni.

- I/N (identica/inversa)

- R/C (reciproca/correlativa)

Ma questi insiemi ancora lavorano divise.

Emerge la classificazione.

La classificazione permette di individuare proprietà invarianti in oggetti diversi o di paragonarle la classe con la sua sottoclasse

senza confonderle.

Il bambino in questo periodo comprende:

- Le relazioni fra sottoins

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FabioC di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Vecchini Aurora.