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ATTEGGIAMENTI
Che cosa sono?
A cosa servono?
Come si cambiano?
Secondo Fazio ('89) sono date da un'associazione tra un dato oggetto e una certa valutazione.
Tra i modelli, il Modello affronta la mediatezza, qualcosa quindi che viene agito senza un'attenzione particolare.
Eagly & Chaiken ('93) sono ricordate per il Modello Euristico-Sistematico: una tendenza psicologica espressa valutando una particolare entità con un certo grado di favore o sfavore.
Fishbein & Aizen ('75) ritengono che sia una predisposizione appresa a rispondere in maniera prevedibilmente favorevole o sfavorevole nei confronti di un oggetto, una persona o una situazione.
Perloff ritiene che sia una valutazione appresa, globale di un oggetto, che influenza il pensiero e l'azione. Distingue tra valutazione appresa (non si nasce con gli atteggiamenti), globale (coinvolge sentimenti ed emozioni, valutazioni complessive di credenze, sensazioni, intenzioni) e che influenzano pensiero e azione.
(giudizi circapersona, oggetti, problemi, comportamenti verso gli altri, alcuni più forti, alcuni più deboli). Alcune caratteristiche degli atteggiamenti sono: si apprendono, sono funzionali, possono essere modificati, sono valutazioni globali, hanno più componenti (affettivo, tendenza all'azione), una direzione, diversa intensità, una struttura, possono essere più o meno forti, più o meno ambivalenti, più o meno accessibili, individuali (ma possono essere condivisi), espliciti o impliciti, legati al comportamento. Il pregiudizio è l'atteggiamento più difficile da modificare: parte emozionale estremamente caricata in contrasto col comportamento. I valori sono ideali, "principi guida della propria vita", obiettivi generali che le persone si sforzano di ottenere. Secondo Schwartz & Bilsky ('87) sono "auspicabili stati finali o comportamenti che trascendono da situazioni specifiche, guidano laselezione o lavalutazione del comportamento e di eventi, e sono ordinati per importanza relativa". Sono più globali e astratti degli atteggiamenti (libertà, sicurezza, uguaglianza, potere, ecc.). Le persone hanno centinaia di atteggiamenti ma decine di valori. Le credenze sono cognizioni riguardo al mondo, probabilità soggettive che un oggetto abbia un particolare attributo o che un'azione porterà ad un determinato risultato (Fishbein & Ajzen, 1975). Sono più specifiche e cognitive degli atteggiamenti (gli studenti di college bevono troppo; le ragazze parlano più dei ragazzi delle relazioni sentimentali), ma non sempre sono vere o verificabili e spesso si confondono le credenze coi fatti (i cosiddetti fake). Sono dei potenziali ostacoli al cambiamento. Credenze e valori sono concetti interessanti e importanti, ma sono stati il focus della ricerca empirica molto meno degli atteggiamenti. Perché storicamente il concetto diatteggiamento? Gli atteggiamenti possono servire a diverse funzioni: 1. Spiegare perché le persone hanno atteggiamenti: gli atteggiamenti possono derivare da esperienze passate, valori personali, influenze sociali o culturali. 2. Aiutare a far fronte alla vita: gli atteggiamenti possono fungere da meccanismo di difesa psicologica, aiutando le persone a gestire situazioni difficili o stressanti. 3. Fornire benefici personali: gli atteggiamenti possono portare vantaggi individuali, come sentirsi più sicuri di sé, avere una maggiore autostima o avere una visione positiva di sé stessi. 4. Rappresentare uno stato psicologico: gli atteggiamenti possono essere considerati una finestra sulle emozioni, le credenze e le opinioni delle persone. Possono riflettere l'autoefficacia, l'autostima, l'autoschema, l'automonitoraggio e l'autoconsapevolezza. 5. Influire sulla comunicazione e l'elaborazione delle informazioni: il concetto di sé e gli atteggiamenti che una persona ha verso se stessa possono influenzare la sua comunicazione con gli altri e la sua capacità di elaborare le informazioni. In conclusione, gli atteggiamenti sono influenzati da vari fattori e possono servire a diverse funzioni nella vita di una persona.determinato atteggiamento? Si formano perché ci sono utili, perché ci consentono di soddisfare dei bisogni. Lo stesso atteggiamento può svolgere funzioni diverse per persone diverse. Alcune persone possono condividere un atteggiamento, ma tale atteggiamento può svolgere per ciascuno funzioni diverse.
Gli atteggiamenti controllano e regolano ricompense e punizioni ricevute dall'ambiente (funzione di adattamento sociale), organizzano e semplificano le esperienze dell'individuo (funzione conoscitiva), proteggono dal fallimento, dal ridicolo (funzione ego-difensiva) ed esprimono sentimenti e idee (funzione di espressione di valori).
La prima funzione caratterizza quegli atteggiamenti che ci sono utili nel regolare i rapporti sociali. Molti sono espressione delle norme di gruppo e consentono buon inserimento sociale, ricompense sociali, migliori rapporti interpersonali.
Abbiamo atteggiamenti positivi verso oggetti associati con ricompense e atteggiamenti negativi
Verso oggetti associati con punizioni. Per la seconda funzione, ci servono per disporre di schemi di riferimento con cui interpretare coerentemente con la realtà circostante. Gli atteggiamenti come fonte di classificazione e guida del comportamento sociale. Abbiamo atteggiamenti positivi verso oggetti che ci aiutano a conoscere il mondo e danno stabilità alla nostra esperienza. Se entriamo in un posto in cui non sappiamo qual è la cosa giusta da fare, da dire, di comportarsi, divertirsi. Utilizziamo la teoria del confronto sociale: se siamo particolarmente interessati a qualcosa tendiamo a guardare persone che sono brave, senza considerare che non siamo fatti come gli altri e quindi se non adeguiamo la nostra conoscenza è come se non raggiungessimo l'obiettivo. La funzione ego-difensiva riduce l'ansia che insorge quando l'Io è minacciato. Negazione e identificazione con l'aggressore, rimozione, proiezione nel pregiudizio.
Atteggiamenti positivi verso oggetti che ci proteggono da sentimenti negativi verso noi e il nostro gruppo.
Un messaggio persuasivo ha maggior probabilità di cambiare l'atteggiamento di un individuo se chiama in causa la funzione che quell'atteggiamento svolge per la persona. Ha inoltre un maggiore impatto se spiega come la posizione.
È difficile che un atteggiamento venga modificato da un messaggio se non capisco la funzione che sottostà. Perché vogliamo modificare un atteggiamento? Perché un comportamento difficilmente potrà cambiare se non cambia l'atteggiamento corrispondente. Proviamo a modificare pensieri, sentimenti, comportamenti di una persona per favorire l'adozione di un comportamento (di diversa natura, rilevanza, complessità) o l'acquisizione di valori, nuove associazioni (implicazioni sul Sé) considerando gli atteggiamenti come pre-esistenti. La modificabilità dipende da varie caratteristiche, sia dell'atteggiamento.
il comportamento associato all'atteggiamento (ad esempio, attraverso l'educazione o l'addestramento), o influenzare l'ambiente in cui si manifesta l'atteggiamento (ad esempio, attraverso la pubblicità o la propaganda). Le componenti dell'atteggiamento possono variare in base a diversi fattori, come l'intensità, il grado di attrazione o repulsione, la complessità (numero di elementi che costituiscono una componente), l'interconnessione con altri atteggiamenti, la forza e il numero dei bisogni ai quali l'atteggiamento risponde, la centralità del valore con il quale l'atteggiamento è connesso e le caratteristiche personali come la personalità, le capacità cognitive, il sesso, l'età e il livello di istruzione. Nel modello tripartito dell'atteggiamento sono state individuate tre componenti principali: la componente cognitiva, che riguarda le credenze e le conoscenze associate all'oggetto di atteggiamento; la componente affettiva, che riguarda le emozioni e i sentimenti associati all'oggetto di atteggiamento; e la componente comportamentale, che riguarda le azioni e i comportamenti manifestati nei confronti dell'oggetto di atteggiamento. Le esperienze con un oggetto di atteggiamento contribuiscono alla formazione dell'atteggiamento. Attraverso il condizionamento classico, che consiste in associazioni ripetute tra l'oggetto di atteggiamento ed elementi positivi o negativi, si possono modificare le componenti dell'atteggiamento. Ad esempio, si può cambiare la componente affettiva utilizzando una fonte emittente diversa nel messaggio, o modificando le credenze circa gli attributi dell'oggetto di atteggiamento o circa le conseguenze dell'azione. Inoltre, si può influenzare il comportamento associato all'atteggiamento attraverso l'educazione o l'addestramento, o influenzare l'ambiente in cui si manifesta l'atteggiamento attraverso la pubblicità o la propaganda.l'importanza attribuita alle credenze, introdurre nuove credenze (non sapevi che..?) possono aiutare a modificare la componente cognitiva. La dissonanza cognitiva è un'incongruenza tra pensieri o elementi mentali. L'autopersuasione è un aspetto estremamente utile: l'individuo deve persuadere se stesso ad adottare un nuovo atteggiamento. Dal comportamento si passa all'atteggiamento. Se si adottano canovacci, mettendomi nei panni di, se son costretto aiuta molto l'autopersuasione. Il condizionamento operante (premi e punizioni): il "vietato fumare" con le multe salate, i punti tolti alla patente, i "buoni" che danno dei punti per supermercati o simili ad esempio. Favorire comportamenti poco impegnativi (campione gratuito, visita medica gratuita) aiuta a favorire atteggiamenti specifici. Modificare elementi dell'ambiente fisico in modo da indurre determinati comportamenti che con il tempo possono portare ad un cambiamento diatteggiamento (cibo nellemacchinette, dossi nella strada). 14/03/2017
La persuasione è un tentativo consapevole di cambiare, modificare, indurre atteggiamenti o comportamenti mediante la trasmissione di un messaggio, ma anche il processo di cambiamento conseguente all'esposizione ad un messaggio.
La persuasione è un processo simbolico, richiede tempo, consiste in una serie di passaggi che prevedono l'uso di simboli (verbali, non verbali, immagini, ecc.).
Implica un tentativo di influenzare (può funzionare o meno), non sempre funziona (provare a modificare pensieri, sentimenti, e/o comportamenti di una persona).
Le persone persuadono anche se stesse: il potere dell'auto-persuasione. C'è un convincimento, un'accettazione, la persona non è obbligata.
Implica la trasmissione di un messaggio; sostenere un particolare punto di vista e la possibilità di libera scelta.
Il persuasore deve avere l'intenzione (non è casuale) di
persuadere e deve essere aconoscenza di tale intenzione, quindi è un tentativo consapevole.
La persuasione è una forma di influenza sociale, ma più strettamente definita.
Atmosfera di libera scelta: affinché le persone siano persuase è necessaria la libertà, che può agire contro la raccomandazione del persuasore.
La persuasione non è forzare il cambiamento. Sono le persone che decidono sulla base di argomenti e sollecitazioni.
Persuasione vs coercizione: la percezione di essere libero di resistere (libertà = persuasione; nessuna libertà = coercizione)
La differenza non è chiara e dipende da percezioni e circostanze variabili. È un continuum sovrapposto.
La propaganda si sovrappone alla persuasione in quanto entrambe sono usate per descrivere casi potenti di influenza sociale. Tuttavia, ci sono differenze fondamentali tra i termini.
È generalmente usata per descrivere un'influenza di