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IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA
Klein la individuò come un processo psicologico che si presenta nella fase schizoparanoide dello sviluppo, in cui parti "cattive" del Sé vengono scisse e proiettate in un'altra persona nello sforzo di liberare il Sé dai propri oggetti cattivi, che dall'interno minacciano di distruggerlo (vengono proiettati nel tentativo di "controllare e prendere possesso dell'oggetto).
L'identificazione proiettiva è una penetrazione violenta nell'altro (aspetti proiettivi); il rischio anche di trasferire parti buone con successivo impoverimento della persona.
Secondo Bion l'I.P. è anche benigna, è un modo di esplorare l'altro, è alla base della comunicazione e della conoscenza reciproca.
Un altro concetto di Bleger è quello di "stereotipia" = dimensione dell'organizzazione istituzionale che è sempre presente, se prende il sopravvento diventa fattore di
paralisiAmbiguità = situazione che può dare adito a diverse interpretazioni, ma non viene vissuta la contraddizione; è un modo per scolorire ed evitare i conflitti (nell'ambivalenza devo scegliere uno ma non ci riesco, nell'ambiguità invece possono esserci entrambi)
Per Jaques le istituzioni sono inconsciamente adoperate come difesa di fronte alle angosce psicotiche (sono il depositario della parte psicotica della personalità).
Nel setting ci sono cose fisse (es. orario) e mobili (es. luogo).
La presenza regolare, indipendentemente dalle singole vicende che intercorrono tra i membri del rapporto, come un prolungamento, di estensione di sensorialità.
Cenestesi = il nostro sentirsi bene o male con il proprio corpo.
Il livello corporeo sensoriale condiviso è un livello simbiotico-fusionale dove ognuno mette in comune quote di propria sensorialità e cenestesi.
Il setting è un luogo che contiene, ma anche protegge la relazione terapeutica.
Il setting è come i genitori che permettono lo sviluppo di parti indifferenziate del figlio, la temporalità necessaria. C'è una relazione trofica, sostenitiva, contenitiva, svolgiamo una funzione genitoriale nella relazione terapeutica. Secondo Bleger nella finestra psicosocioanalitica ci sono 4 aree d'intervento: - terapia individuale - terapia di gruppo - consulenza al ruolo - intervento nelle istituzioni e nella polis Le prime due aree sono dominio della psicoanalisi, le altre due come aree della socioanalisi. Lo psicologo istituzionale è un tecnico della relazione interpersonale, è il tecnico che si occupa della traduzione dall'implicito all'esplicito. Un'istituzione non viene considerata sana o normale quando non ci sono conflitti al suo interno, ma quando è in grado di esplicitare i conflitti e ha i mezzi perché questo possa accadere. 12/11/2015 Bleger sostiene che le istituzioni abbiano obiettivi impliciti ed espliciti.istituzioni nascono sempre con le migliori intenzioni, ma poi tendono a trasformarsi,come si chiedeva Freud: “ma perché gli esseri umani, quando si aggregano in massa,regrediscono?”.La funzione istituzionale della famiglia è quella di servire da serbatoio. Controllo eprotezione per la soddisfazione della parte più immatura e primitiva.Esistono famiglie in cui tutto accade dentro e famiglie invece in cui tutto accade fuori(gruppo schizoide = ognuno va per conto proprio).Il gruppo familiare è il ricettacolo della parte psicotica di tutti i membri (aspettiindifferenziati): la simbiosi è il fenomeno clinico di tale assetto naturale.La comparsa di aggressività come tentativo drammatico di differenziazione (oscillazionetra claustrofobia e agorafobia). Nel gruppo schizoide o disperso invece tutto accadefuori dal sistema familiare (extra gruppo).Quando predomina il nucleo agglutinato non esistono le persone, ma un tutt'uno.Il gruppoUn familiare percepisce come patologia la discordanza, il disaccordo tra una parte che tende ad evolvere a sviluppare un'identità individuale rispetto alla stereotipia familiare che tende a riprodurre una dimensione simbiotica dove non passa il tempo. La stereotipia maggiore è chiamata "il circolo di ferro", qui c'è il massimo della coesione simbiotica, assenza di vita extra familiare, ruoli fissi all'interno del nucleo familiare (es. il caso della figlia e la madre, inseparabili, che non facevano entrare nemmeno il padre, che portava loro solo il cibo e lo lasciava sul pianerottolo). Spesso la richiesta della famiglia è ritornare come prima: fantasia di un tempo mitico, il disturbo di un singolo come pericolo mortale per i membri della famiglia; attentato alla sanità degli altri. Il cambiamento procura 3 tipi di ansia: confusionale, paranoide, depressiva.
13/11/2015
ANZIEU
Per Anzieu il gruppo è il luogo di una realtà
La psicologia di gruppo studia il comportamento e le dinamiche dei soggetti all'interno di un gruppo. Diversi autori hanno proposto modelli e concetti per comprendere meglio questo fenomeno.
Kaes, ad esempio, parla dell'illusione gruppale e dell'involucro gruppale. Secondo lui, all'interno del gruppo il soggetto impara cose nuove e rafforza la propria identità.
Anzieu propone il modello del sogno, che unisce gli approcci di Foulkes e Bion. Foulkes si interessa principalmente degli individui e di come si uniscono per formare un gruppo, mentre Bion si concentra sugli assunti di base dei gruppi che favoriscono o ostacolano il compito assegnato.
Nel sogno, accediamo a una realizzazione interna che spesso la ragione non ci permette di conoscere. L'individuo ha bisogno di un contenitore per poter crescere.
Anzieu parla anche dell'illusione gruppale, che è la credenza di illusioni e aspettative che ogni individuo si forma quando entra in un gruppo. Abbiamo delle fantasie su ciò che ci aspettiamo che il gruppo realizzi e soddisfi.
Infine, il transfert è quando vediamo una persona o un oggetto e ci innamoriamo di esso. Ci sono luoghi che ci dicono molto, altri che ci disgustano e altri ancora che ci attraggono.
restanoindifferenti.(“Andate a vedere, toccate con mano, non fermatevi sui libri, perché solo così potetevedere se scegliere questo lavoro. Fatevi impregnare dall'esperienza.” cit.)
Seannes ha scritto delle cose straordinarie sugli oggetti di vita quotidiana (partesincretica di Bleger, le persone hanno paura delle relazioni e hanno bisogno di coseinanimate, di tavoli, sedie, hanno un valore terapeutico), che hanno un valorestrutturale. I gesti di vita quotidiana sono quelle cose a cui gli operatori devono staremaggiormente attenti.
Dentro una comunità terapeutica succedono sempre tante cose, sono luoghi nonsemplici.
Con l'istituzione negata, la legge Basaglia 180 del '68, si cominciò a dare voce aipazienti, con delle vere e proprie assemblee.
Le istituzioni sono state create per riconoscere potere contrattuale a chi non potevapermetterselo. Se uno non decide di andare in un altro posto, io sono costretto adoccuparmi di lui.
“folli” stanno nella comunità ed hanno diritti come tutti gli altri. Ogni ospedale deve avere un SPDC (Servizio Pediatrico di Diagnosi e Cura). Ogni paziente va in un ospedale generale, non in un posto isolato. Se non ha una famiglia attorno, è meglio non fare il TSO quindi, perché va dentro un progetto di cura. Se torna nell'ambiente di prima il paziente, bisogna tenere di conto anche di questo. 18/11/2015
Il gruppo di lavoro è uno strumento di cura, non solo quelli terapeutici. C'è un'orizzontalità, ognuno ha il diritto di parlare e di dire la sua. C'è un profondo rispetto, un ascoltare l'altro, la storia del paziente, della famiglia. Una storia che duri nel tempo, perché il paziente possa parlare di cose intime a uno sconosciuto. Non sempre riusciamo ad avere rapporti con famiglie molto complicate, uno strumento di cura efficace è il metterle in relazione con altre famiglie scombinate: vedendo
chel'atmosfera è diversa rispetto a quella nostra, ci scombina, ci fa fare delle domande. Non ci vogliono, hanno paura un po' di noi, perché la follia fa paura. C'è un investimento emotivo sul gruppo dei curanti e delle istituzioni (transfert) dei pazienti-famiglie sugli operatori. I sentimenti dei curanti nel rapporto di cura con i pazienti-famiglie rappresentano il controtransfert. 19/11/2015 CORREALE "AREA TRAUMATICA E CAMPO ISTITUZIONALE" La psicoanalisi è importante nel campo delle emozioni, per la formazione dei supervisori, per il lavoro di gruppo. Correale si chiede cosa sia la fatica di lavorare oggi nei servizi di salute mentale. C'è bisogno di una presenza costante degli operatori. Stare vicino ad un paziente grave è come vivere vicino a una cascata, che si riempie di notte e giorno con il suo scroscio gli orecchi degli abitanti della casa. È come avere delle vertigini, un sentimento diinesauribilità che si può esprimere come una caduta, uno sprofondamento; gli operatori hanno la necessità di attaccarsi a qualcosa pur di non cadere (il gruppo, un'ideologia, la politica, lo stipendio...).
Il paradosso del gruppo è che per essere fedele al suo compito istituzionale il gruppo deve rinunciare, almeno in parte, alla sua istituzionalità.
Non basta la comprensione, l'empatia dell'operatore; il paziente deve percepire invece che l'operatore è diverso da lui, ha un proprio corpo, un altro modo di sentire e di avere una memoria diversa.
L'istituzione è una struttura stabile, diretta a orientare scelte, comportamenti, tesa a raggiungere un obiettivo rispetto ad alcuni temi della convivenza umana (salute, conoscenza, sicurezza...).
Il gruppo come organizzazione si intende la struttura che permette di raggiungere gli scopi dell'istituzione (la divisione dei compiti, l'attribuzione delle cariche,
La distribuzione dei ruoli...). Freud ha detto che la Società ci impone una rinuncia a dei nostri desideri, delle metepulsionali. 20/11/2015 25/11/2015
Secondo Correale, la conduzione della leadership è fondamentale per la vita del gruppo e del lavoro. La funzione decisiva è quella di calibrare e far dialogare tra loro gruppo di base e gruppo-organizzazione.
Il leader deve spesso combattere contro gli assunti di base, è un prodotto anche delle dinamiche di gruppo. La sua personalità è decisiva rispetto alla vita del gruppo e può essere: narcisista, persecutorio, ossessivo e fatuo (non riesce a esercitare una funzione).
Quali sono le funzioni che il leader deve svolgere perché il gruppo mantenga un buon rapporto tra livello di organizzazione e livello di base?
Il gruppo ha un bisogno spasmodico che il capo coltivi le istanze idealizzanti migliori: il lavoro contiene un valore conoscitivo, interessa tutti i partecipanti.
Tutte le istituzioni
affrontano un dilemma insolubile: per raggiungere la meta, devono scegliere tra due strade apparentemente uguali. Da un lato c'è la strada larga e ben asfaltata, che sembra garantire un viaggio agevole e senza intoppi. Dall'altro lato c'è la strada stretta e accidentata, che sembra più difficile da percorrere ma promette avventure e scoperte uniche. La decisione è difficile da prendere, ma alla fine si rendono conto che non importa quale strada sceglieranno, l'importante è avere il coraggio di iniziare il viaggio.