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DECLINAZIONE DEI CONCETTI DELLA PSICOANALISI NEL CAMPO GRUPPALE
Come si esplicano i contributi della psicoanalisi del campo gruppale
TRANSFERT
È a più livelli nella psicoterapia di gruppo. Due livelli di base: tranfert nei confronti del terapeuta o tra
paziente e paziente. Il paziente può depositare questioni irrisolte sul terapeuta ma anche su altri
pazienti del gruppo in base ai temi della seduta. Il transfert nei confronti degli altri membri del
gruppo è quello laterale o fraterno. Per slavson i terapeuti coppia genitorlaie e i pazienti sono fratelli.
È dipendente anche dal tipo di tranfert che quel paziente ha nei confronti del terapeuta. Complessa
rete di interazioni tra transfert verticale e tipo di tranfert nei confronti di altri pazienti. Entrambi non
sono costanti in tutta la terapia di gruppo ma cambia. Il terapeuta sceglie su che tranfert concentrarsi
perché se ce ne sono altri in qualche modo ritorneranno.
Altro elemento è il tranfert tra gruppo paziente e istituzione che accoglie il gruppo (studio privato,
csm…). l'istituzione studio privato e csm sollevano transfert diversi, il gruppo è parte dell'insituzione
è questa da un'oimporotna al gruppo che abbiamo. Transfert sull'istuìituxione (es:setting con sedie
rovinate). 22/11/2022
Come la coesione anche il trasfert si moltiplica rispetto alla quantità di interazione che il paziente
può stabilire con il resto del gruppo. Dentro il contesto della terapia di gruppo si possono intuire
questioni transferali. Il transfert è fondamentale nella psicodinamica anche nella matrice di gruppo.
Es: se un paziente ha un atteggiamento sfidante rispetto a un altro dobbiamo chiederci chi è per lui
quell'altro paziente in quel determinato momento.
La gestione del transfert è complicata, se è agito contro il terapeuta questo non lo riagisce perché
riconosce il transfert, ma se succede con altri pazienti non lo ricornoscono: bisogna mostrare cosa sta
accadendo a livello meta-psicologico. Il trasnfert con la coppia terpetutica o il terapeuta è definito
trasfert paterno: la coppia terapeutica garantisce il setting attraverso lo stabilire alcune regole e
quindi richiama le regole paterne.
Il transfert dei pazienti sull'entità unica e lo chiamano transfert materno. Lo teroizzano per la forma
el gruppo, rotonda che rappresenta l'aspetto più femminile, del contenimento, dell'utero.
Combinanod aspetti materni e paterni si può capire cosa si sta attivadno nel gruppo come gruppo nel
suo insieme dato però dai signoli transfert dei pazienti.
I transfert individuali di un paziente verso gl ialtri pazienti sono transfert fraterni. Mettendo insieme
aspetto materno, paterno e fraterno si teorizza che si lavora profondamente sulla matrice famiglia. Il
gruppo richiama dinamiche di gruppo in maniera interiorizzata che derivano da qualcosa che si è
sviluppato nel gruppo famiglia.
I tranfert si dispiega da un aspetto del presente ma ci sono dentro elementi del passato che si
riattualizzano.
Il gruppo di solito è dentro un'istituzione, i terocii del gruppo aggiungono un altro livell odi transfert,
quello dei membri del gruppo verso l'istituzionr che contiene il gruppo. Anche nell'individuale cambia
seguire nel pubblico o nel privato il paziente e alcuni elementi di setting entrano nella terapia. I
pazienti depositano moltissime cose anche sul setting. Ci parla del rapporto dei pazienti con le loro
istituzioni (scuola, ufficio), lavorare sulle matrici dei rapporti co le loro istituzzioni di base.
Più recentemente Duez distingue utleriormente in dinamico e topico.
• Dinamico: parla più delle vicende pulsionali dei singoli individui che riattualizzano nella
dimensione transferale.
• Topico: ci parla di più del rapporto con il sociale e dell'istituzione in cui è il paziente. Parla del
repporto dei pazienti con il loro sociale, aspetto superegoico. Se vogliamo fare parte di
un'istituzione o di un gruppo sociale dobbiamo sottostare a delle regole.
INTERPRETAZIONE
Nella terapia individuale è l'intervento tecnico per eccellenza della cornice teorica psicodinamica e
La psicoterapia di gruppo Pagina 39
Nella terapia individuale è l'intervento tecnico per eccellenza della cornice teorica psicodinamica e
psicoanalitca perché unisce due livelli disgiunti: incosncio che viene riattaccato alla coscienze.
Attribuisco un significato, interpretazione. Questa la fa il terapeuta.
Nel gruppo i pazienti si interpetano a vicenda delle cose e è un'arma a doppio taglio: velocizza certi
aspetti ma portebbe non essere fatta nel momento giusto e diventare violenta o aggressiva,
potrebbe essere una grande risorsa correttiva, capace di velocizzare anche se in maniera più
"traumatica" la scopertura di determinate cose ancora molto protette dai pazienti.
A differenza del setting individuale il gruppo è autointerpretante. In individuale può avvenire ma a
terapia molto avanzata. Bisogna cercare di utilizzarl acome risorsa e far sentire al gruppo che sta
motlo lavorando anche senza intervendo del conduttore per far sentire al grupp oche non c'è una
dipendenza così elevata rispetto al conduttore.
Es sogno: quando un paziente porta un sogno suo nel gruppo, gli altri provano a interpretare il suo
sogno e è un caso di assetto difensivo,I pazineti di solito non associano ma cercano di interpretare.
Si fanno associare i pazienti sul contenuto maniffesto del gruppo per capire cosa ci dice il sogno sul
gruppo. Faccio un intervento clinico capendo perché non stiamo seguendo la regola.
l'interpretazione si fa più sul gruppo, alcune volte, rare volte si possono fare anche delle
interpretazioni individuali solo se servono ad attivare un intervento di gruppo. Oppure se c'è
qualcosa di molto stringente su un paziente si chiede un colloquio individuale.
Nel gruppo si usano molto più frequentemente gli aspetti metaforici. In individuale se un paziente
usa una metafora il clinico la può riutilizzare perché è nata da lui ma il terapeuta non introduce una
metafora al paziente.
Nel gruppo i oazienti usano molto di più le metafore, si sente in maniera più forte che è il clima di
gruppo cheparla ma non si sa cosa sta dicendo e quidn è più facile parlare per immagini e anche il
conduttore può introdurre può permettersi di parlarsi per metafore, immagini che hann osenso con
ciò che sta accadendo in quel contesto. Quindi si fanno interpetazioni tramite metafore. Es: portare
un quadro.
SETTING
Il setting dell'intervento individuale è sempre un setting di terapia. Con il setting del gruppo si
possono fare interventi che non sono per forza interventi psicologici. Ad esempio ci sono i gruppi di
formazione dove sfruttando il setting del grppo utilizzo le dianamiche per velocizzare i processi di
conoscenza e apprendimento. Altro gruppo non clinico è il gruppo di supervisione: specializzandi che
parlano dei pazienti, bisogna bilanciare una supervisione più individuale però si può usare il gruppo
per farlo lacvorare sul paziente di quello specializzando. Ascoltare i commenti degli altri colleghi fa
vedere prospettive diverse che poi vengono messe assieme dal supervisore che ha più esperienza.
I gruppi terapeutici hanno la finalità di cambiare profondamente a livello psicologico ma ci sono
anche i gruppi di sostegno e di councelling, intervento clinico ma non può lavorare su tematiche
esistenziali, servono de ifocus mirati, obbiettivi specifici di solito a breve termine dove si lavora sulla
maturazione personalee si sta molto di più nel qui et ora.
Nei gruppi di sostegno si usa di meno l'interpretazione, si usano più interventi empatici, commenti di
sostegno ma si interpreta meno frequentemente. Coi gruppi di formazione e di supervisione non
sono interventi clinici ma si sfruttano le caratteristiche del gruppo per apprendere.
RESOCONTO/OSSERVAZIONE
Alla fine si produce un resoconto (anche nell'individuale). È molto più faticoso farlo per un gruppo,
porta via un sacco di tempo, bisogna ricordare il più possibile gli scambi tra i pazienti svolto su
memoria. Nell'individuale lo fa il conduttore i ltrascritto, nel gruppo è il compito dell'osservatore di
fare il resoconto perché nel gruppo la funzione osservativa è fondamentale. La funzione osservativa
la janno tutti, anche i pazienti, poi iìl'osseraìvatore ha i ìl ruol, la fuzìnzone osservariva permette di
oservare senza introdurrecose. Capacità di stare in sospeso, accumulare pensieri senza esprimerli.
Solitamente si fa scriver in grassetto all'osservatore come si era sentito in un determinato moemnto.
L'osservatore deve essere presentato al gruppo. Solitamente la penultima seduta si fa fare una
restituzione da parte dell'osservatore e questo è significativo per il gruppo, la persona che non parla
può provocare stati paranoidi. Molto libera espressione da parte dell'osservatore, lui non deve fare
un'interpretazione clinica, deve dire come si è sentito lui all'interno del gruppo.
Dopo che ha fatto la restituzione l'osservatore può intervenire. Non deve però mai fare il
terapeuta:posizione motlo dificile, non è il paziente ma nemmeno il terapeuta. Esprimere cose che il
paziente ha suscitato senza interpretazione clinica.
La psicoterapia di gruppo Pagina 40
paziente ha suscitato senza interpretazione clinica.
La funzione osservativa è anche dei pazienti: la funzione dell'ascolto.
Per alcuni il ruolo dell'osservatore è pericoloso. Con i paranoidi spesso diventano provocatori nei
confronti dell'osservatore e lui non può intervenire. Significo perché il paziente interpreta
l'osservatore. I paranoidi hanno fiducia di base inesistente, figuriamoic uno che ha ascoltato tutte le
sedute e non ha mai detto nulla.
A volte se è utile per il gruppo l'osservatore può rispondere si fa un cenno all'osservatore.
La funzione fondamentale è che lui produce una narrazione che può esser emotlo diversa da quella
della conduzione. Interessa che tioo di narrazione l'osservatore riesce a vedere. Spesso ciò che i
pazienti anno bisongo di fare nel gruppo è ricostruire la loro storia e lì lo fanno insieme.
Si chiede all'osservatore anche di osservarsi mentre fanno l'osservatore, capire quali sono gli
elementi affettivi che emergono in certi momenti del gruppo.
l'osservatore durante la varie fasi del gruppo può vivere momenti diversi: lo specializzando all'inizio è
molto entusiasta di fare l'osservatore. Inizialmente questa idealizzazione si crepa immediatamente
dopo le prime sedute perché medi