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ANALISI DI BREAK-EVEN
Azienda mono-prodotto: definizione dell’analisi, ipotesi alla base del modello, il modello grafico ed
algebrico dell’analisi di break-even.
Sviluppo di analisi di break-even in un’azienda multi-prodotto.
Domande di what-if analysis: “cosa succede se…?”
È più probabile teoria mono-prodotto ed esercizio multi-prodotto.
Si mettono in relazione la struttura dei costi dell’azienda con i costi di attività.
1. Definizione BEP
È un modello di analisi, una tecnica di indagine, attraverso la quale identifico il volume di attività che
assicura l’equivalenza tra ricavi totali e costi totali dell’azienda.
Si realizza l’identità perfetta tra ricavi e costi totali dell’azienda, cioè il pareggio di bilancio.
È una tecnica essenziale per capire quali sono le condizioni minimali di economicità di gestione dell’azienda.
Quanto devo produrre e vendere per coprire tutti i costi?
2. Presupposti/ipotesi del modello BEP
Le ipotesi si sviluppano su due livelli di analisi:
Ø Si opera in un contesto in cui non sono previste rimanenze finali, in cui si assume che la quantità
prodotta è esattamente pari alla quantità venduta. (Q prodotta = Q venduta)
Ø Si assumono ipotesi di lavoro analoghe a quelle operate nell’ambito della definizione dell’area di
rilevanza per i costi variabili e per i costi fissi.
- Costanza dei livelli di efficienza – assumo di operare in un contesto produttivo dove non
à
esistono economie di scala e/o economie di apprendimento std fisico costante
- Costanza dei prezzi costo – assumo di operare nell’ambito del mercato dei fattori produttivi
à
in cui non ci sono sconti commerciali std monetario costante
- Costanza dei costi fissi – assumo di operare in un orizzonte temporale di breve termine, dove
la capacità produttiva è finita ed è quindi possibile individuare dei costi che nel loro
ammontare complessivo non variano al variare del volume di attività
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- Costanza dei prezzi ricavo – assumo di operare in un mercato di prodotti finiti dove non
à
esistono sconti commerciali RT crescono proporzionalmente al crescere del volume di
produzione/vendita
3. Modello grafico e algebrico
RT = CT
RT – CT = 0
RT – CV – CF = 0
(P*Q) – (CVun*Q) = CF
(P – CVun)*Q = CF à
MdCIun*Q = CF Q = CF / MdCIun
BEP
4. BEP multiprodotto
Colombo S.r.l. (continuazione esempio lezioni)
Sedie Poltrone Totale
Prezzo 15 20
CVun 11,5 12
MdCIun 3,5 8
MdCI 350 800
CFS 100 200
MdCII 250 600 850
CFC 500
Reddito operativo 350
I costi fissi si dividono in:
Ø Costi fissi specifici
Ø Costi fissi comuni
Ogni prodotto deve coprire i costi fissi ad esso specifici. Per quanto riguarda i costi fissi comuni, si ricorrerà
a un margine medio ponderato a livello aziendale. àQ à
Fase 1) Valuto quale sia la quantità di break-even a copertura dei costi specifici BEP parziale
BEPcfs
à
Fase 2) Valuto quale sia la quantità di break-even a copertura dei costi comuni Q BEPcfc
à
La quantità Q totale sarà uguale a Q + Q BEP totale
BEP BEPcfs BEPcfc
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Nella fase 1 determino una Q facendo il rapporto tra i costi fissi specifici e il margine di contribuzione
BEPcfs
unitario di 1° livello: CFS
Q = -----------
BEPcfs MdCIun
- à
Sedie: 100/3,50= 28,57 29 (arrotondo in eccesso)
- Poltrone: 200/8 = 25
Nella fase 2 devo coprire i CFC, che sono pari a 500€:
Sedie CFC Poltrone
MdCIun = 3,5 500 MdCIun = 8
Q = 500/3,5 = 143. Produco solo sedie + 25 sedie per coprire i costi fissi specifici
BEPcfc
Q = 500/8 = 63. Produco solo poltrone + 29 poltrone per coprire i costi fissi specifici
BEPcfc
Criteri per dividere il “peso”:
Ø à à
Forza capacità di coprire dei costi MdcI
Ø à à
Massa quanto un prodotto è grande dimensionalmente fatturato 1-k
MdCI e fatturato vanno considerati congiuntamente, considerando il fattore 1-k.
MdCI
1 – k = --------------
fatturato
Nel nostro esempio: 1 – k = (350+800) / (1500+2000) = 0,3286 (tenere almeno 4 cifre decimali)
Il fattore 1 – k rappresenta un margine medio aziendale ponderato in funzione del fatturato.
Su 100 euro di fatturato, 32,86€ vanno a coprire i costi fissi comuni. à
Assumo che il mix di vendita dei due prodotto non cambi al variare del fatturato Costanza del mix di
vendita.
Determinazione del fatturato obiettivo / fatturato di equilibrio
Si calcola facendo il rapporto: CFC / 1-k
Quanto devo fatturare per coprire i costi fissi comuni?
à
Nel nostro esempio: 500/0,3286 = 1521,61 non so ancora se si riferisce a sedie o a poltrone; fatturato
globale.
Calcolo del mix di vendita
In forza del mix di vendita il fatturato obiettivo sarà diviso tra sedie e poltrone.
Mix di vendita: indica l’incidenza percentuale del fatturato di un prodotto sul fatturato totale
Sedie Poltrone Totale
1.500 2.000 3.500
Incidenza % 1.500/3.500 = 43% 2.000/3.500 = 57%
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Fatturato obiettivo per singolo prodotto
Al fatturato obiettivo che ho calcolato applico le due incidenze percentuali:
Sedie Poltrone Totale
652,17 867,57 1.521,61
5. What-if analysis
Domande caso Mirco SpA
Come cambia l’analisi di break even nel caso in cui RO = 30.000?
Devo coprire anche il risultato economico
Nel caso di un’azienda monoprodotto: Qbep = CF + Risultato obiettivo / MDCIun
Nel caso di un’azienda pluriprodotto: Qbep = CFC + Risultato obiettivo / 1-k
Come impatta sull’analisi di break even un progetto di efficientamento aziendale?
Efficienza = capacità di ottenere il medesimo risultato con il minimo impiego di risorse. L’efficienza
à
all’interno dell’azienda la misuro con lo standard fisico qual è la quantità di fattore produttivo necessaria
per un’unita di prodotto.
Il programma di efficientamento aziendale si traduce in una riduzione dello standard fisico. Riducendo lo
à à
standard fisico, si riduce il CVun delle MP aumenta il MdCIun (denominatore) Qbep si riduce; si
riduce il costo di break-even.
Come impatta sul modello di break-even un aumento del prezzo unitario di vendita?
Un aumento del prezzo di vendita si traduce in una riduzione del prezzo di break-even.
(Grafico 1 sul quaderno)
Quando un’azienda monoprodotto non potrà mai raggiungere il punto di equilibrio?
à
Quando il prezzo unitario risulta inferiore al costo variabile unitario MdCIun risulterà minore di 0. Se il
margine è negativo non ho gli elementi per coprire i costi fissi.
MdCIun > 0 condizione minimale di economicità di gestione.
(Grafico 2)
GRADO DI LEVA OPERATIVA E MARGINE DI SICUREZZA
È preferibile investire in un’azienda che ha una struttura dei costi particolarmente rigida ma che può
beneficiare delle economie di scala legati a processi fortemente automatizzati, o è meglio investire in
un’azienda con struttura flessibile e con una produttività legata essenzialmente ai costi variabili?
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La risposta deriva dal grado di rischi operativo che vogliamo assumerci. Luca è l’azienda con un più alto
grado di rischio.
Rigidità della struttura dei costi: si misura con il GRS = CF/CT
Il punto di break-even è una conseguenza del grado di rigidità strutturale.
Grado di leva operativa: misura indiretta del rischio operativo aziendale. È un moltiplicatore che esprime la
variazione intervenuta nei risultati economici di un’azienda a fronte di una variazione dei volumi di vendita.
Quanto i risultati economici sono sensibili a variazioni intervenute nel volume di vendita.
GLO = MdCI/ MdCII
Colombo S.r.l. Sedie Poltrone
Prezzo 15 20
CVun 11,50 12
MdCIun 3,50 8
MdCI 350 800
MdCII 250 600
Risultato operativo 350
Calcolare la variazione intervenuta nel risultato di linea e nel risultato operativo aziendale a seguito di una
variazione intervenuta nel volume di vendita pari a -10% (sedie).
1) Determinare il grado di leva operativa
à
MdCI/MdCII = 350/250 = 1,4 leva operativa tendenzialmente bassa (sempre > 1 perché MdCI > MdCII)
2) Determinare il risultato di linea e il risultato operativo
∆ MDCII = 1,4 * -10% = - 14% È un moltiplicatore in termini economici
∆ MdCII = - 14% * 250 = - 35
Nuovo MdCII = 250 – 35 = 215
Nuovo RO = 350 – 35 = 315
Calcolare la variazione del risultato di linea e del risultato operativo aziendale a fronte di una variazione dei
volumi pari al 15% (poltrone).
MdCI/MdCII = 800/600 = 1,33
∆ MdCII = 1,33 * 15% = 120
Nuovo MdCII = 600 + 120 = 720
Nuovo RO = 350 + 120 = 470
I SISTEMI DI CONTABILITÀ ANALITICA
Domande prova intermedia:
Ø Differenza tra contabilità analitica e contabilità generale
Ø Domanda intermedia: scelta della configurazione di costo (full costing e direct costing)
Ø Metodologie full costing su base multipla diverse dalla contabilità per centri di costo (full costing
con orientamento ai fattori produttivi e full costing con orientamento funzionale)
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Ø Contabilità per centri di costo: c’è sicuramente. Relazione e differenze tra centro di costo e centro di
responsabilità; dualità di definizione del centro di costo (natura contabile e organizzativa); fasi
della contabilità per centri di costo (localizzazione, attribuzione, allocazione (indicatori della fase di
allocazione), imputazione)
Contabilità direzionale
Si fa riferimento al concetto di “governare un’azienda”: significa prendere decisioni, due approcci (day by
day e razionale anticipatorio).
Nell’approccio razionale le decisioni aziendali si basano su un flusso di informazioni che provengono dal
sistema informativo aziendale. Il sistema informativo aziendale è l’entità, l’insieme delle procedure
all’interno dell’azienda che si occupa di produrre informazioni in modo più o meno automatizzato. Il
sistema informativo aziendale produrrà informazioni:
Ø Qualitative – tutto ciò che non è misurabile in via diretta, es. livello d