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CONVERSAZIONI IN SICILIA – ELIO VITTORINI

Venne scritto intorno al 1936-37 e appare in una prima pubblicazione sulla rivista "Letteratura" nel 1941. Esce in 10 puntate, da aprile del '38 a marzo del '39. Nel 1941 viene pubblicato dall'editore "Nome e lagrime" sotto forma di unico romanzo, con un titolo diverso da quello pensato da Vittorini, ed è una scelta attuata per mimetizzare il contenuto. Sempre nel 1941 Vittorini decide di ristampare il romanzo con il titolo scelto da lui, "Conversazioni in Sicilia". Il romanzo si diffonde rapidamente, ha subito un grande successo, viene tradotto in altre lingue e vengono fatte edizioni particolarmente curate con le illustrazioni anche di Renato Guttuso. Dopo qualche anno, però, l'editoria italiana lo mette da parte. Il romanzo nasce in un periodo di Guerra Civile.

Spagnola (1936-39) storico particolare: anni della che si definisce una "prova generale" della Seconda Guerra Mondiale a cui partecipano fascisti e antifascisti si arruolano volontari a servizio del generale Franco che deve a tutta Europa, instaurare il suo regime fascista in Spagna sostegno degli antifascisti che cercano di ostacolare l'avanzata. Anche Vittorini aveva cercato di arruolarsi per questa guerra, partendo clandestinamente per la Spagna, ma questa sua impresa fallì. Egli aveva inizialmente aderito al fascismo di sinistra un po' moderato ma inizia ad allontanarsene, afferma lui stesso in un'intervista di iniziare a provare sdegno per il fascismo con la Guerra d'Etiopia e si conferma con la Guerra di Spagna tanto da allontanarsi dal partito fino ad autoescludersi. Come conseguenza letteraria di questa situazione, Vittorini scrive Conversazioni in Sicilia, romanzo che ha al centro la Silvestro, il protagonista, conversazione perché.all'età di 30 anni decide di ritornare a Milano, dove attualmente vive, in Sicilia dove vive la madre Concezione. Infatti, decide di ritornare dietro una lettera ricevuta dal padre che lo invita ad andare a trovare la madre che è da sola. Questo viaggio dal nord al sud si configura come un viaggio di ritorno alle origini, il viaggio di ritorno verso le madri (struttura allegorica) per comprendere meglio la propria situazione esistenziale e il periodo storico in cui l'autore/personaggio vive. Silvestro è un uomo maturo, sposato con figli, che attraverso questo viaggio ritorna alle origini e alla riappropriazione della propria infanzia. Il nome Silvestro indica il legame con la selva, con la natura, il nome della madre Concezione indica un ritorno alle origini, al concepimento. Avviene una sovrapposizione tra madre e natura e il viaggio si configura come ritorno alla Madre Natura oscura come una selva. Questo viaggio rappresenta un percorso di crescita e di riscoperta delle proprie radici.viaggio siconfigura anche come una necessità di riscatto dalle ombre perché è un viaggio chel'opposizioneSilvestro fa verso la madre nel sole della Sicilia. È molto frequente, infatti,tra il buio e la luce, non molti riferimenti cromatici ai colori della Sicilia ma latra luce ed ombre. viaggio che si svolge su due binari:contrapposizione È un è unindicazioni spazio – temporaliviaggio in cui il protagonista ha vissuto e abbiamo delle percorso interno alla(luoghi, nomi dei paesi, coordinate temporali) ma anche unpropria psiche dimensione fantastica e irreale e ciò spiega ine da qui deriva unaparte il valore simbolico del romanzo. È lo stesso Silvestro che, quando arriva nel suopaesino natio di montagna, commenta così: “Pareva solo un sogno e che l’essere là fosseun effetto d’un movimento della mia memoria non del mio corpo. Credevo di esserela dimensione reale e irreale procedonoentrato aviaggiare in una quarta dimensione", parallelamente. L'elemento simbolico è molto forte nel romanzo e viene spiegato anche la necessità da parte di Vittorini di eludere la censura attraverso altri due elementi: fascista in quanto esso è un romanzo dichiaratamente antifascista, Vittorini non poteva esprimersi liberamente come avrebbe voluto e fa riferimento a simboli che possano nascondere le sue idee per non far censurare il romanzo. Un altro motivo è l'esigenza di far trovare un linguaggio nuovo nella tradizione letteraria italiana, qualcosa di genuino, un nuovo realismo. Il realismo di Vittorini è tutto particolare intriso da un profondo lirismo. Dall'incipit ci viene detto che Silvestro vive a Milano ed è in preda a stratti furori; richiamo agli Eroici Furori di Giordano Bruno essi indicano un ma c'è una differenza perché il protagonista prova una rabbia.

Che non sa tradursi in azione, è schiacciato da un'estrema differenza verso tutto ciò che lo circonda. Fin dall'incipit emerge un andamento poco prosaico, sembra una sorta di poesia. Vi è la presentazione di un protagonista che è affranto, indifferente, ma vi sono anche indicazioni spazio-temporali. I massacri sui manifesti dei giornali a cui fa riferimento sono relativi alla Guerra Civile Spagnola, chiaro riferimento alla Sicilia (vissuto tra i fichi d'india e lo zolfo) ma anche riferimenti temporali perché ha vissuto in Sicilia fino all'età di 15 anni e altri 15 a Milano. Sul riferimento alla Sicilia Vittorini stesso fa una precisazione: ad apertura del romanzo, Vittorini aggiunge una nota in cui specifica che la Sicilia del romanzo non è la Sicilia vera e propria ma dice che potrebbe essere qualunque altro posto, la Persia, l'indeterminatezza l'Arabia, solo perché il nome Sicilia suona meglio.

Vuole lasciarespaziale. Ci sono degli elementi autobiografici fin dall’incipit: il fatto che Silvestro eVittorini hanno più o meno la stessa età e che Vittorini, come Silvestro, è nativo ditipografo linotipistaSiracusa. Inoltre, si dice che Silvestro fa come lavoro il e Vittoriniin quel periodo era correttore di bozze. Non si tratta più di un personaggio borgheseoperaio che è particolare perché sollecitato da(come in Garofano Rosso) ma uncontinui interessi culturali. È proprio questo tipo di operaio che interessa a Vittoriniperché egli era convinto era convinto che la vera cultura comincia dove finisce la culturapadre di Silvestro, che è un ferroviere, eprofessionale. Per questo si fa riferimento alche viene ricordato nell’atto di recitare versi del Macbeth di Shakespeare. Nonpossiamo considerare Conversazioni in Sicilia come romanzo autobiografico. Possiamoconsiderarlo come un romanzo di formazione,

Riconquista del sé andando indietro. Il Pifferaioromanzo è un po' simile al genere della favola, vi è il modello di riferimento del magico di Hamelin che viene riproposto dalle parole di Silvestro: i topi che il pifferolamentoso della nostalgia va a smuovere sono proprio gli anni (15 volte 365) trascorsi in Sicilia. Il romanzo è anche simbolico per i simboli che si nascondono nei vari personaggi che diventano porta voci di idee, situazioni, riferimenti ben precisi.

Inizia il viaggio di Silvestro, su esortazione della lettera del padre. La madre vive sola perché il padre l'ha abbandonata tradendola con un'altra donna, cosa che ha sempre fatto perché spesso il padre di Silvestro donnaiolo. Silvestro decide di partire su due piedi, prende il treno e il viaggio da nord a sud viene raccontato molto rapidamente: durante il viaggio Silvestro dorme, si risveglia, si riaddormenta finché non si ritrova sul traghetto.

per arrivare in Sicilia e qui inizia ad incontrare dei personaggi che sono simbolo di qualcosa e vengono descritti per i loro tratti fisici (Piccoli siciliano curvi con le spalle al vento e le mani in tasca, scuro in faccia). Il primo personaggio con cui dialoga è un siciliano molto povero con le arance che simboleggia il tema della povertà e della fame. Le arance che ha nel suo sacco sono il suo stipendio perché il suo capo lo paga con le arance. Risalito sul treno, Silvestro sente 2 uomini commentare le chiacchere che lui aveva fatto con l'uomo delle arance, solo le voci (i personaggi non sono scritti a tutto tondo ma si frantumano in personaggi vocali tradizione del2 personaggi che sono due custodini, melodramma). Questi non sono visti da Silvestro che cerca di sporgersi per vedere meglio e li chiamerà con il loro carattere visivo principale: uno con i baffi e uno senza. Essi parlano tra di loro e lanciano commenti sulla repressione poliziesca.

barbarie dello Statoe minacciosi e sono il simbolo della della eattirano su di sé l’odio di tutti i passeggeri. L’altra faccia della medaglia è la lorosofferenza perché si dice che anche loro siano stati costretti a fare questo lavoro perscappare dalla povertà siciliana e non rivelavano mai il loro vero lavoro ma di fare altrilavori, si considerano anche le ragioni umane della loro scelta. A interrompere questipasseggero che è uno dei personaggi positivi del romanzo,dialoghi vi è un altroviene descritto come un uomo grande, con gli occhi azzurri, fiero nell’aspetto emolto spesso associato da Silvestro al nonno e verrà indicato con il nome di GranLombardo. È una figura positiva perché, parlando con Silvestro, esprime la necessità disentire nuovi altri doveri, nuovi valori morali che possono contrastare il periodo didecadimento dei valori, volontà di riscatto dall’umanità offesa

io e disillusione che lo aveva accompagnato per tanto tempo. In questa parte del romanzo, Silvestro si immerge completamente nella realtà siciliana, scoprendo la bellezza e la durezza di questa terra. Terza parteDurante il suo soggiorno nel paesino di montagna, Silvestro si confronta con la vita semplice e autentica degli abitanti, imparando da loro il valore del lavoro e della solidarietà. Quarta parteIn questa parte del romanzo, Silvestro si trova a dover guadagnarsi da vivere e decide di fare le iniezioni per curare i malati. Questo lavoro gli permette di entrare in contatto con la sofferenza e la fragilità umana, ma anche con la speranza e la forza di volontà delle persone. Quinta parteNell'ultima parte del romanzo, Silvestro ha un dialogo con gli artigiani, che rappresentano l'essenza della cultura siciliana. Attraverso questo dialogo, l'autore sottolinea l'importanza di preservare e valorizzare le tradizioni e l'identità di un popolo. EpilogoNell'epilogo del romanzo, Silvestro ha un incontro con il fantasma di Liborio, il suo fratello morto. Questo incontro simbolizza la necessità di affrontare il passato e le proprie paure per poter andare avanti nella vita. Silvestro si rende conto che solo combattendo i mali del mondo e difendendo la propria cultura si può sperare in un futuro migliore.
Dettagli
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariateresa.pata di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Pupo Ivan.