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IRRESPONSABILE.

Es. Repubblica di Weimar ‘30, Repubblica spagnola ‘30, Chile dell’Unione

popolare ‘70, IV Repubblica francese ‘56, tutti sistemi crollati per via del

pluralismo polarizzato)

Forme di governo:

sistema PRESIDENZIALE:

➔ sistema nel quale c’è un capo dell’esecutivo che è anche capo dello Stato ed

◆ è eletto direttamente dagli elettori per investitura popolare (caso USA)

PRESIDENTE è l’esecutivo.

◆ non c’è un governo, ma una “administration” (≅ il nostro consiglio dei ministri)

◆ netta separazione tra esecutivo e legislativo (“separated institutions sharing

◆ power”), il sistema presid. funziona in quanto le istituzioni sono separate

il presidente non può sciogliere le camere, così come il congresso non ha la

◆ mozione di fiducia verso il capo dello stato (salvo per “impeachment”)

l’iniziativa legislativa è prerogativa del congresso e tecnicamente non spetta

◆ al presidente (sebbene ricorra al decretismo), a sua volta quest’ultimo può

porre il veto su una legge approvata dal congresso

rischio: stallo istituzionale

◆ il presidente si rivolge agli elettori attraverso i media nel caso di totale

◆ incomunicabilità

Linz, “failure of the presidential regime” (debolezza, rigidità)

◆ USA: midterm elections (elezioni di metà mandato), riguardano la Camera

◆ (435) e ⅓ del Senato (alternativamente 33 o 34); sistema di “checks and

balances”

sistema PARLAMENTARE

➔ sistema diametralmente opposto al presidenzialismo

◆ il capo dello Stato è eletto indirettamente

◆ gli elettori eleggono i rappresentanti in Parlamento

◆ caso italiano:

● il Presidente della Repubblica viene eletto da Camera e Senato

riuniti + senatori a vita + delegati eletti dai Consigli regionali, 3 per

regione tranne la Valle d’Aosta che ne ha 1

● PdR non ha degli obblighi costituzionali per la formazione (“[...]

sentiti i Presidenti delle Camere”): o coalizione o governo di

minoranza

● il Presidente della Camera viene eletto a maggioranza dei ⅔ per i

primi 3 turni, poi m. assoluta; il Presidente del Senato eletto a m.

assoluta per i primi 3 turni, dal quarto per ballottaggio

● PdR può sciogliere le camere, ma non può essere destituito (salvo

che per alto tradimento o attentato alla Costituzione)

rapporto fiduciario tra rappresentanza parlamentare e governo, se viene rotta

◆ è la fine del governo

la fiducia può essere:

◆ 1. esplicita, chiama il governo a votare (voto palese)

2. implicita, il governo rimane in carica fino a tanto che non viene

espressa la sfiducia (es. FR), con la mozione di sfiducia:

a. palese (voti dell’opposizione > voti del governo)

b. costruttiva (proposta alternativa di governo,es. GE, SP)

caso italiano: bicameralismo simmetrico

◆ caso Westminster: per controllare il governo devo controllare il partito di

◆ maggioranza

Presidente (sistema presidenziale) < PdC (sistema parlamentare), sebbene

◆ quest’ultimo abbia più libertà come capo del partito

sistema SEMIPRESIDENZIALE

➔ sistema a sé stante (no via di mezzo tra pres. e parl.)

◆ capo dello Stato eletto direttamente dagli elettori con la presenza di un capo

◆ del Governo che è responsabile di fronte al Parlamento (la sua

“sopravvivenza” dipende dalla maggioranza in parlamento

il capo dello Stato ha funzione esecutiva (notevoli poteri) e può sciogliere

◆ l’Assemblea Nazionale, max 1 volta l’anno (caso francese)

semipresidenzialismo: se la maggioranza espressa in parlamento è diversa

◆ dalla confessione politica del PdR -> “cohabitation”, o il PdR asseconda il PM

(in quanto ha il sostegno della maggioranza parlamentare, legittimato) oppure

il PdR scioglie la camera (“il faut se soumettre ou se démettre”)

≠ presidenzialismo: Presidente e Congresso sono istituzioni separate

(“divided government”), o si accordano o stallo

Francia, riforme costituzionali tra il ‘00 - ‘02 per evitare la coabitazione:

◆ mandato del PdR da 7 a 5 anni (= Assemblea, 5 anni), elezioni presidenziali

(prima) e legislative (poi) consequenziali-> effetto trascinamento

14/03/18

FRANCIA:

droite & gauche: nel linguaggio politico dalla Rivoluzione francese, tuttora elementi

➢ identitari

la Francia ha un totale di 5 repubbliche:

➢ ​

○ Repubblica (1792 cade la monarchia e viene instaurata la repubblica-1804

I

Napoleone viene proclamato imperatore dei francesi)

○ Repubblica (1848 a seguito dei moti rivoluzionari-1852 con la nascita del

II

Secondo Impero Francese)

○ Repubblica (1871 dopo la battaglia di Sedan-1940 a seguito

III

dell’occupazione tedesca durante la 2ᵃGM)

○ Repubblica (1946 dopo la fine della guerra -1958 dopo minaccia di un

IV

colpo di stato militare)

○ Repubblica (1958 ascesa di de Gaulle -oggi)

V

la turbolente storia delle repubbliche francese si oppone a quella costante e continua

➢ della Gran Bretagna

permanenza secolare delle posizioni di Dx e Sx; appartenenza subculturale: cultura

➢ che si perpetua per generazioni, tradizione (radicamenti territoriale, formazione di

aree politiche)

mobilità politica -> in quel momento si forgia l’identità politica (poi congelamento delle

➢ posizioni)

rivoluzione francese o addirittura la formazione dello Stato-Nazione

cuore della Francia: Parigi, Île de France (dalla fine del ‘400 in poi), la parte cattolica

➢ si estende verso l’esterno (territorio ben definito)

aree periferiche che hanno resistito, tendenzialmente opposte al potere centrale:

➢ ○ sia come sinistra rivoluzionaria

○ sia come destra territoriale (preti refrattari alla secolarizzazione della

Rivoluzione)

durante la Riv. fr. -> destra come tradizione (ruolo della chiesa, vita e sviluppo

➢ “naturale”, monarchia + chiesa; nella Vandea la dx si espande e mette radici) ≠

sinistra (= rivoluzione)

mobilitazione sociale -> mobilità politica

➢ Francia primo paese in pratica ad adottare il suffragio universale maschile

➢ (Assemblea Nazionale, Consigli regionali e locali)

intensità di voto altissime

➢ elemento della rivoluzione è l’allargamento impavido e intenso dei diritti (con ripetute

➢ devoluzioni: Terrore, Napoleone, Contro-Riforma)

col Congresso di Vienna non si torna completamente indietro, vi è traccia della

➢ Rivoluzione; livello di politicizzazione rimasto (rivoluzione di luglio/costituzionale ->

moti del ‘30)

nascita di associazioni (antenate dei partiti), esprimono un interesse generale; non

➢ hanno vita facile, occhio censorio, paura fuori dai confini delle città (non ass.

nazionali), limitazioni (no membri dell’assemblea)

1848 -> anno delle rivoluzioni in tutta Europa.

➢ Francia, spodestamento della monarchia, formazione di associazioni sempre meno

letterarie/culturali e sempre più politiche (base per la formazione dei partiti, che

arriveranno solo agli inizi del ‘900)

Si ritorna al suffragio universale maschile (come in DAN, GE, CH)

Loi Le Chapelier (1791) proibisce associazionismo politico, bisogna aspettare il 1884

➢ per la libertà sindacale e il 1901 per quella di associazione!

Questo mette alle strette i nascenti partiti politici e determina una peculiarità dei

partiti francesi, l’indeterminatezza (nascita problematica)

partito veniva concepito come divisione, rottura dell’unità, perciò un male per la

➢ nazione

III Repubblica: “l’eterno stagno”

➢ Parlamento dell’epoca composto da componenti amorfe al centro, né di destra né di

sinistra, ciò determina assenza di un suo ruolo politico autonomo

Duverger: “il centro non esiste”

➢ tarda emissione dei partiti politici -> vita politica francese dominata dal notabilato

➢ locale (individui che si distinguono per capitale personale, economico, culturale,ecc.)

partiti francesi saranno sempre di debole istituzionalizzazione*

➢ (*) adeguarsi ad un modello di una serie di norme previste (organizzazione verticale

e/o orizzontale coerente e a sé omogenea), fedeltà/identificazione con

l’organizzazione (sempre meno permeabili verso l’esterno)

partiti di sinistra sono i primi a avviare il processo, seppur debole, di

➢ istituzionalizzazione data la forte ideologia:

○ SFIO

○ Partito Radicale*, partito più importante dei primi cinquant’anni dell’‘800,

opposto alla destre/chiesa (per la laicità dello stato), sostenitore dei principi

rivoluzionari e universali dell’uomo, toccano il tema della questione sociale,

mito del progresso, il maestro (l’instituteur) è una figura centrale

partiti di destra (mai avuto fino al dopoguerra una organizzazione politica di

➢ riferimento):

○ moderati, meno organizzati, che tendono a sciogliersi

○ i conservatori sono gli ultimi a istituzionalizzarsi

Duverger, origine dei partiti

➢ ○ interna, coordinamento interno al parlamento (es. droite, partiti di quadri)

○ esterna, mobilitazione nella società (es. socialisti, confessionali)

importanza della personalità nella politica francese, rispecchiato nel

➢ semipresidenzialismo e nella figura del Presidente (cultura politica francese)

19/03/18

Duverger divide i partiti in:

1. partiti di quadri/notabilari

2. partiti di massa

3. partiti confessionali

1. si attiva durante il periodo elettorale

2. SFIO (socialisti)

3. Francia eccezione nel quadro rokkaniano, no partito esplicitamente confessionale,

perché nella divisione tra dx e sx, la visione confessionale è già espressa della droite

tripartizione della droite in Francia nella storia (René Rémond):

➢ ​

I. légitimiste

, erede degli ultrarealisti, destra reazionaria e controrivoluzionaria

(ritorno alla monarchia, alla tradizione, rinnega tutto ciò che è relativo alla

Rivoluzione francese)

II. orléaniste

, anch’essa monarchica, ma che riconosce la Rivoluzione e ne

assorbe la sua eredità liberale e parlamentare​ (la destre più debole

culturalmente parlando, poiché non ha veri rappresentanti politici o ideologici)

III. bonapartiste

, mette in primo piano il sovrano, l’esercizio solitario e autoritario

del potere. Caratteristico è la ricerca costante del sostegno delle masse

attraverso la pratica del plebiscito

il gaullismo viene spesso interpretato come una forma

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A.A. 2017-2018
75 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lisander12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ignazi Piero.