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(1) LA PROSPETTIVA GENETICA DI ROKKAN:
Secondo Rokkan, due macro fenomeni storici, la costruzione dello Stato nazionale e la
rivoluzione industriale, hanno dato vita a con itti nella società, da concepire come oggetti
di dibattito tra le persone, non come guerre civili. Ci sono quindi stati gruppi sociali che si
sono organizzati e hanno ritenuto opportuno candidarsi per rappresentare ciò che
pensano su un determinato cleavage. Il con itto alla ne è una competizione.
Due fratture emergono dalla rivoluzione nazionale: la frattura centro-periferia e la frattura
Stato-Chiesa.
- La prima è il risultato del con itto tra un centro politico, culturale ed economico, e le
aree periferiche che vengono progressivamente incorporate nelle strutture
amministrative centrali. Tale frattura esprime soprattutto l’opposizione
all’accentramento territoriale dello Stato, simbolizzato spesso nell’a ermazione di una
lingua nazionale, alla quale le regioni periferiche rispondono con la difesa della propria
lingua autonoma, come il gaelico per gli irlandesi, l’euskera per i baschi o il tedesco per
il Sud Tirolo. Da questa frattura nascono i partiti etno-regionalisti.
- La frattura Stato/Chiesa si veri ca quando il processo di costruzione dello Stato
nazionale passa attraverso un aspro con itto con la Chiesa cattolica. Alla base dello
scontro c’è il controllo su questioni speci che, in precedenza di competenza
ecclesiastica, quali l’istruzione, il matrimonio, l’organizzazione delle opere di carità…
L’esito di questa frattura è lo sviluppo di partiti laici e confessionali, quali i liberali e i
cristiano-democratici.
La Rivoluzione industriale stimola un profondo con itto tra classi emergenti in merito alle
modalità di produzione e alla proprietà dei mezzi di produzione. Cronologicamente, la
frattura città/campagna e, successivamente, la frattura di classe testimoniano i contrasti
tra aristocrazia terriera e borghesia imprenditoriale da un lato e tra capitale e lavoro
dall’altro.
- La frattura città/campagna esprime il con itto tra settore primario e settore secondario,
ossia tra gli interessi agrari e quelli del nascente capitale industriale, legati ai prezzi dei
prodotti agricoli e alla circolazione di questi. L’abbassamento delle barriere doganali,
che avrebbe favorito il commercio nei centri urbani, comincia a danneggiare gli
interessi dei proprietari terrieri, diminuendo i loro pro tti. Questo cleavage ha dato
origine ai partiti conservatori, agrari e contadini.
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- La frattura di classe, in ne, riassume lo storico con itto tra imprenditori e operai.
L’esigenza di questi ultimi di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro ha dato
luogo a un processo di mobilitazione, dal quale nascono i partiti operai e socialisti.
Diversamente dalle prime tre fratture, che si sviluppano in periodi precedenti e
determinano le di erenze tra i vari sistemi partitici europei (es. in Italia e in Germania
troviamo partiti cristiano-democratici, in Inghilterra no), la frattura di classe si presenta
quando le altre hanno già prodotto i loro e etti e, al contrario di queste, si di onde in
modo relativamente uniforme in tutti i Paesi, indirizzando la competizione partitica
lungo l’asse destra-sinistra.
Tipologie delle famiglie spirituali dei partiti (Ware, 1996):
- -
Partiti liberali e radicali. Partiti agrari.
- -
Partiti conservatori. Partiti etnici-regionalisti.
- -
Partiti socialisti e socialdemocratici. Partiti della destra radicale.
- -
Partiti democratici cristiani. Partiti ecologisti.
- Partiti comunisti.
Rokkan e Lipset hanno quindi formulato la “freezing proposition” per sottolineare la
progressiva stabilizzazione delle linee di frattura.
L’ipotesi del congelamento e le sue ragioni: “In ciascun Paese, l’insieme dei partiti
presenti negli anni Sessanta ri ette ancora, con poche eccezioni signi cative, la struttura
delle fratture degli anni Venti”. Si parla quindi di congelamento perché si dimostra che i
partiti, negli ultimi quarant’anni, hanno mantenuto più o meno stabili le loro percentuali.
I partiti nati dalle fratture sociali contribuirebbero in modo determinante a riprodurre quelle
fratture, o rendo ad esse simboli e rappresentanza. Essi sarebbero capaci non solo di
incanalare i con itti ma anche di plasmarli.
La spiegazione che si può dare di questo fenomeno: nel Novecento è ancora molto forte il
ruolo delle ideologie in politica e chi studia il comportamento di questi partiti (studiosi di
università americane), ha rilevato che l’elettore si sente identi cato con l’ideologia del
partito, per questo vota seguendo (quasi ciecamente) le sue indicazioni.
Un’altra scuola americana, invece, sostiene che il focus debba essere posto
sull’appartenenza sociale dell’elettore (nascere in una famiglia socialmente a destra o a
sinistra porterà a votare per lo stesso partito nel tempo).
Esiste anche l’ipotesi del decongelamento, che avrebbe dato luogo a nuove fratture: la
trasformazione della società in seguito ai moti del ’68 e il boom mediatico (di usione della
televisione, che permette a tutti i cittadini di ragionare ed essere più informati sulla
politica), hanno avuto un forte impatto sull’elettore, che ha iniziato a crearsi una sua
opinione, meno in uenzata dall’ideologia (questo è dimostrato soprattutto dalla vittoria
della legge sul divorzio nel ’74, nonostante la maggioranza della DC).
Rokkan de nisce le fratture come con itti particolarmente prolungati nel tempo.
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I partiti ri ettono le linee di con itto che attraversano stabilmente una società (cleavages).
Secondo Rae e Taylor: “I cleavages rappresentano dei criteri mediante i quali è possibile
suddividere i membri di una comunità, o subcomunità, in gruppi.” Ne individuano tre tipi:
1. Attributivi: inerenti alla razza, all’etnia o alla casta.
2. Attitudinali: legati alle ideologie o alle preferenze individuali.
3. Comportamentali: manifestati attraverso speci che forme di partecipazione (voto,
adesione a determinati gruppi o organizzazioni).
La loro analisi, però, non considera né il con itto, né l’organizzazione delle condizioni
necessarie per l’esistenza del cleavage.
È sopratutto nei lavori di Bartolini e Mair che il concetto di cleavage assume la
connotazione di un “con itto organizzato”. L’attenzione è posta sua dimensione sociale
dei cleavages.
I cleavages sono quindi contrapposizioni che assumono il livello di fratture se e quando
diventano organizzati e sono in grado di creare allineamenti politici contrapposti.
Le fratture diventano fattori di aggregazione e di identi cazione dei membri di una
collettività o di segmenti di essa e di mobilitazione di individui e gruppi sociali sulla base
dello schema binario amico-nemico.
I vincoli all’azione e alle scelte dei partiti non derivano solo dalla struttura dei con itti
sociali, ma anche dal sistema elettorale e dal regime politico.
Lo stesso Rokkan collega storicamente e concettualmente l’evoluzione partitica allo
sviluppo delle linee di frattura, sostenendo che: “le fratture non si traducono fa sole in
opposizioni partitiche: esistono considerazioni di ordine organizzativo ed elettorale nella
strategia partitica; esiste un ampliamento dei guadagni delle alleanze contro le perdite
causate dalle divisioni; e si ha un progressivo restringimento del mercato della
mobilitazione attraverso le sequenze temporali degli sforzi organizzativi.”
Per Rokkan, il percorso di ciascun movimento politico che scaturisce da un con itto
socio-culturale intenso e prolungato può favorire la nascita di una opposizione tra partiti,
se e quando tale movimento è in grado di rimuovere le barriere che lo separano dal
potere esecutivo. Il superamento delle quattro soglie (legittimazione, incorporazione,
rappresentanza e potere esecutivo) scandisce la sequenza temporale delle condizioni
che, in tutti i Paesi dell’Europa occidentale, hanno consentito lo sviluppo dei sistemi di
partito. È principalmente in questa accezione che possono essere compresi gli e etti
prodotti dalle linee di frattura in relazione alla nascita delle varie famiglie partitiche
dell’Europa occidentale.
Paradossalmente, laddove, a livello nazionale, i partiti denotano uno scongelamento delle
fratture tradizionali, che in alcuni casi si traduce in derive populiste o personalistiche, a
livello sovranazionale, con la sola eccezione dei Verdi, il Parlamento Europeo rappresenta
ancora oggi tutti i raggruppamenti emersi dai cleavages storici.
(2) LA PROSPETTIVA STRUTTURALE-ORGANIZZATIVA DI DUVERGER
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Dal punto di vista strutturale, Duverger suddivide i partiti in due categorie: partiti ad
origine interna ed esterna.
1. I primi nascono all’interno dei parlamenti, in una situazione di su ragio ancora ristretto.
I parlamentari eletti si suddividono in gruppi ideologicamente omogenei al loro interno;
questi gruppi iniziano a creare comitati elettorali sparsi sul territorio nazionale per
sostenere le candidature e raccogliere voti. Esempi sono i partiti conservatori, liberali e
radicali.
2. I secondi nascono fuori dai parlamenti, nella società, spesso su basi antiparlamentari.
L’elettorato al quale si rivolgono non ha ancora conquistato il diritto di voto. La maggior
parte di questi partiti nasce da una preesistente istituzione non partitica: sindacati
(partiti socialisti), confessioni religione (partiti cristiano-democratici), associazioni
militari (partiti fascisti, nazionalisti, nazionalsocialisti) e gruppi clandestini (partiti
comunisti).
I partiti di origine interna si presentano sulla scena politica prima dei partiti a origine
esterna.
Per spiegare la nascita dei partiti e le cruciali di erenze organizzative, quindi, Duverger
tiene conto dei rapporti tra organizzazioni protopartitiche, parlamento e su ragio
universale (quindi dell’arena parlamentare, elettorale e sociale).
Fino a che il su ragio elettorale è largamente limitato, i partiti nascono in parlamento e
sono connessioni rispettabili tra parlamentari (quindi partito di notabili/quadri); con
l’ampliarsi del su ragio, invece, possono nascere strutture partitiche extraparlamentari
che fanno leva su organizzazioni esterne al parlamento per ottenere la rappresentanza
(partito di massa).
Una volta consolidatosi il sistema parlamentare e partitico possono anche nascere partiti
antiparlamentari (es. anni ’20).
Rimanendo nell’ambito dell’approccio strutturale, è possibile individuare alcune categorie
di partito in relazione alle loro caratteristiche istituzionali.
L’evoluzione della forma di partito