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COSTITUZIONE COME FONTE, COME INSIEME DI DISPOSIZIONI CHE CREANO NORME

La Costituzione è la fonte principale e unica dello Stato. La Costituzione non ha solo leggi, ma anche altre fonti primarie; innova il sistema gerarchicamente inteso delle fonti. È ordinato secondo il principio di competenza. Le norme della Costituzione si occupano del riconoscimento delle fonti primarie, si occupano dell'ordinamento di altri enti. La fonte Costituzionale ha una debolezza fisiologica perché viene posta al vertice e essa non risulta così forte. La Costituzione nel '48 viene messa al vertice e non dice che tutto ciò che è conforme da essa è abrogabile. La Carta Costituzionale può provocare l'abrogazione per incompatibilità. Depotenziamento delle norme della Costituzione. La Costituzione afferma il principio della libertà di espressione del pensiero; furono sollevate diverse obiezioni perché vi erano.

delle disposizioni che prevedevano una condizione autorizzata, ovvero c'era una legge ordinaria che vietava l'espressione di personali opinioni in una piazza pubblica senza l'autorizzazione delle pubbliche autorità. E' una norma anticostituzionale? Problema se l'anticostituzionalità valga anche per le leggi anteriori alla costituzione = per la Corte Costituzionale si, per il Governo no. Viene sancita l'illegittimità del rapporto tra costituzione e legge precedente, non solo in riferimento all'abrogazione; questi istituti non sono identici tra loro perché il campo dell'abrogazione è più ristretto e ha principi più limitati. La norma programmatica non può determinare l'abrogazione ma può determinare l'illegittimità. (Sentenza 1 del '56 corte costituzionale: legittimità costituzionale) Caso Englaro: figlia in stato vegetativo, il genitore vuole sospendere la

Cura ma lacorte di cassazione non aveva una disciplina nell'ambito. La domanda era stata rigettata dai primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione per dare un responsosi riferisce a esperienze di altri Stati "se il malato è in stato vegetativo da molti anni ed è tenuto in vita da un sondino, se la condizione è irreversibile, (il malato non può avere coscienza per esprimere la sua decisione) il curatore può chiedere al giudice di sospendere la cura.

PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE

La Costituzione prevede dei limiti alla revisione; anche la dottrina prevede dei principi fondamentali che non sono revisionabili.

Mortati elabora 4 principi:

  • Principio Personalista: Lo Stato è la persona, e non il contrario; tratta dei diritti della persona e della loro effettività; l'azione dello Stato deve riguardare il singolo, destinatario delle tutele.
  • Principio Pluralista: In seguito al fallimento dello Stato Liberale si

Trovano altri modi per tutelare i cittadini, si valorizzano le organizzazioni/formazioni sociali intermedie, che non sono più viste come nemiche: ex. Famiglia, sindacati, associazioni di volontariato...etc. Le associazioni sono tutelate; si tratta del principio del favor massimi; inoltre sono affermate le libertà collettive.

Chi prevale in caso di conflitto tra principio personalista e pluralista? Rapporto gestito dall'organizzazione dell'associazione, mentre al singolo è dato solo andarsene dall'associazione.

Principio Lavorista: Art.3 Principio di eguaglianza formale e sostanziale (riferimento ai lavoratori). Si apre con il riferimento al lavoro, che caratterizza molte norme della nostra Costituzione. Inizialmente si voleva mettere "Repubblica democratica di lavoratori", poi questa proposta venne bocciata perché ci si sarebbe avvicinati alla struttura dei Paesi dell'est.

Art 3. Il compito della Repubblica è di rimuovere

gli ostacoli; per lavoratori si intende tutti (per via interpretativa). Il lavoro è una componente sia materiale sia spirituale che serve per migliorare il singolo e la collettività. Favor verso il lavoratore, è un elemento ordinatore, per inserire il lavoratore in un determinato contesto. Il lavoro è un oggetto che polarizza le tutele in favore dell'individuo. Il costituente attraverso il lavoro non risolve il conflitto, cerca un compromesso tra dottrina cattolica e dottrina socialista attuando un programma riequilibratorio. - Principio Democratico: La democrazia è l'organizzazione che fonda la propria legittimazione su una derivazione del popolo; per proiettare la volontà del popolo nei meccanismi organizzativi possono esserci modi vari. Quando si parla di Principio Democratico non si intende solo il principio organizzatore democratico per cui la sovranità appartiene al popolo ma si intende un concetto molto più ampio che finisce.

Per abbracciare i diritti elencati precedentemente (contenuti nelle Costituzioni democratiche del Novecento); l'organizzazione non vive per se stessa ma per garantire le libertà. Il Principio Democratico permea tutti i poteri dello Stato (a differenza degli Stati Liberali); tutti i poteri hanno carattere democratico.

I contenuti del principio democratico sono presenti in molti articoli. C'è anche il Principio di Maggioranza ma ci sono limiti insuperabili a tutela delle minoranze. Altro contenuto del principio democratico è la trasparenza dei processi pubblici. C'è anche la tutela delle libertà civili.

Il Principio democratico riconosce l'affermazione dei diritti sociali (diritto allo studio, salute, lavoro; diritti che lo stato deve garantire a favore delle persone). Nell'art 3.2° comma si parla del Principio Democratico come Principio che impone allo Stato di garantire la fruizione dei diritti.

I principi fondamentali non si possono

Per convenzione degli studiosi usiamo il Principio Costituzionale d'Eguaglianza aggiungendo i due aggettivi (formale e sostanziale) che possono deviare il reale significato e portare a una confusione terminologica.

Art. 3.1° comma - Principio Costituzionale d'Eguaglianza Formale: la legge deve trattare tutti allo stesso modo; si collega al principio d'eguaglianza delle carte ottocentesche. "Tutti gli uomini sono uguali, la legge è uguale per tutti"; è un principio che impone la indistinta applicazione della legge a tutti; efficacia generale della legge.

Il legislatore è libero di normare e una volta fatto, quella norma vale per tutti e anche lui soggiace al principio di eguaglianza.

Per i Parlamentari ci sono deroghe all'art.3 tramite norme costituzionali anche se la legge non può introdurre deroghe; anni fa si era proposta la sospensione del processo per chi ricopriva le cariche più alte (la Corte).

Costituzionale annullò questa legge ordinaria perché introduceva disuguaglianza e violava il principio costituzionale)Il legislatore tendenzialmente non può introdurre discipline differenziate per le ragioni indicate (appartenenza al genere, razza…); il catalogo non è preciso ma generico. Questo è un obbligo tendenziale dovuto a un catalogo aperto. Il divieto di differenziazione va letto così: può introdurle quando ci sono altre disposizioni costituzionali che legittimano tale introduzione, casi in cui la disciplina differente è legittima (art.6 Cost.) La differenziazione avviene tramite l’affermazione di discipline speciali per categorie, l’importante è che non si arrivi a disciplinare per un singolo (ad personam). Divieto di trattamenti parificatori illegittimi e ingiustificati. L’art.3 stabilisce anche il Principio di ragionevolezza, che è sottoposto al potere del legislatore; è un principio di

La proporzionalità dell'Unione europea. Art.3, 2° comma. Principio Costituzionale d'Eguaglianza Sostanziale: affermazione della legittimità di interventi diseguali (ma giusti, plausibili - es. borse di studio -); consiste nel riconoscimento da parte di forze politiche di disuguaglianze di partenza, viene imposto un programma che ha come destinatario la Repubblica, ci sono interventi riequilibratori. Il legislatore può introdurre discipline differenziate quando si tratta di eliminare ostacoli che fanno fruire di libertà cittadine. Questo articolo aiuta a legittimare le leggi e giustificare gli interventi riequilibratori.

PERSONE GIURIDICHE

Gli enti pubblici producono beni e servizi e per fare ciò devono stipulare atti giuridici; chi fa l'atto? All'interno di tali enti c'è qualcuno che produce atti, tali parti sono dette Organi: ci sono Organi delle persone giuridiche private e gli Organi delle persone giuridiche pubbliche.

chesono dunque partizione di un'entità organizzativa e che sono abilitati a produrre effetti all'esterno.

Gli Organi possono essere:

  • Monocratici: quando sono sottoposti alla titolarità di una sola persona;
  • Collegiali: quando sono formati da un collegio di persone solitamente di numero dispari in modo da favorire la formazione di una maggioranza nelle decisioni (quando è pari, il voto del Presidente vale il doppio);
  • Elettivi: quando sono sottoposti alla titolarità tramite una votazione del soggetto titolare (il processo del reclutamento ha tale caratteristica) oppure si giunge tramite un atto unilaterale di un altro organo oppure per concorso;

Lo Stato è persona giuridica?

Potrebbe essere considerato tale perché nei rapporti internazionali si pone come soggetto.

Entità unitaria formata da vari organi deputati ciascuno volto a svolgere funzioni dello Stato: non definizione data una volta per tutte.

L'ordinamento individua

attribuzioni e poteri; Stato visto come disgregazione di organi, molteplicità di uffici (cerca definizione di Giannini) Per convenzione, nella dottrina si parla di Organi Costituzionali, che sono caratterizzanti la forma di governo. Sono Organi Costituzionali: - Il Parlamento - Il Governo - La Corte Costituzionale - Il Presidente della Repubblica Il popolo non è un Organo Costituzionale; ci si può riferire al corpo elettorale che potrebbe essere un Organo ma non lo è perché non ha i caratteri tipici dell'Organo (ovvero, non è un'entità autosufficiente che sa dunque operare da sola; il corpo elettorale è chiamato a esercitare) Rappresentanza politica Noi abbiamo un sistema sociale, la collettività, dentro la quale c'è un sistema politico; Inizialmente ci si pone il problema di come regolare il rapporto tra base politica e corpo di rappresentanti. Inizialmente la rappresentanza era vista in senso
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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Laura!@ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Florenzano Damiano.