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Le forme di governo

La forma di governo descrive come il potere di uno stato viene distribuito tra i diversi apparati di governo. La forma di governo e la forma di stato di un ordinamento, però, sono delle concezioni tra loro strettamente correlate perché mentre la seconda esprime il quadro dei principi e dei valori che uno stato persegue e qual è il rapporto tra autorità e libertà, la prima rappresenta il complesso di strumenti e meccanismi che vengono predisposti dall'ordinamento costituzionale affinché lo stato persegua le finalità che si è dato attraverso i suoi organi.

La forma di governo si applica sia a livello dello stato che a livello regionale.

Forma di governo monarchico-assoluta

La prima forma di governo dello stato moderno che in Europa si accoppia con la forma di stato assoluto è la forma di governo monarchico-assoluta. In questa forma di governo il re fa tutto, detiene tutto il potere; il monarca è capo.

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Il monarca non è eletto dal popolo, questi infatti non sono considerati cittadini ma sono sudditi, e ha il potere per grazia di Dio.

La successione regia è ereditaria, vige la formula costituzionale "è morto il re, viva il re", questo vuol dire che alla morte del re non esiste un vuoto di potere ma automaticamente c'è il successore (la monarchia deve eleggere il re in modo automatica per discendenza ereditaria).

Il monarca può avere dei ministri che però non costituiscono un governo e esercita, appunto, tutte le funzioni dello stato delegandole eventualmente a degli intendenti.

Al massimo possono essere previsti gli stati generali o "parlamenti" che non sono elettivi perché non hanno rappresentanza politica ma sono espressione di accordi che potrebbero essere considerati di tipo "privatistico".

Quindi questi non hanno il modello della rappresentanza politica generale che hanno i parlamenti dopo le rivoluzioni liberali ma hanno soltanto una funzione consultiva, questa è una funzione molto debole però. La forma di governo monarchico-rappresentativa La forma di governo monarchico-rappresentativa è la prima forma di governo dello stato liberale che nasce in seguito alle rivoluzioni liberali inglese, americana e francese. Essendo ispirata ai principi liberali tra i quali la separazione dei poteri e lo stato di diritto anche la forma di governo deve essere organizzata in questo modo e perciò bisogna separare le funzioni e i poteri, bisogna creare un equilibrio tra due poteri diversi. Essendo due i poteri principali di questa forma di governo, questa viene definita "duale". Uno di questi due poteri è il potere regio che deriva la sua legittimazione dalla grazia di dio e l'altro potere è il parlamento che trae la sua legittimazione.dal corpo elettorale, cioè la frazione dei cittadini che godono di diritti politici. Quest'ultimo è un soggetto nuovo che dà il potere al parlamento essendo questo uno stato rappresentativo anche se in forma limitata perché censitario; è un soggetto nuovo perché non vengono più definiti sudditi ma non è ancora diventato il popolo. Il corpo elettorale, che nello stato censitario è molto piccolo, esercita una funzione nell'interesse dello stato perché non deve dare una delega ma deve attivare il circuito della sovranità per costruire l'organo del parlamento. Quindi, il potere regio trova la sua legittimità nella grazia di Dio mentre il potere del parlamento trova la legittimazione per esercitare il suo potere nell'elezione. Il corpo elettorale ha una funzione elettorale-politica, il parlamento che esprime la volontà popolare attraverso l'elezione ha funzione legislativa e

Il capo di stato e di governo (monarca) ha funzione esecutiva. Per quanto riguarda il sistema elettorale, la legge elettorale è una legge che ha come scopo quello di trasformare la funzione elettorale-politica che si esprime col voto nella composizione parlamentare che si esprime coi seggi; il sistema elettorale deve collegare il voto al seggio. Il sistema elettorale nel modello di governo monarchico-rappresentativo liberale classico è di tipo maggioritario a turno unico, cioè divide il territorio nazionale in vari collegi (spicchi; il modo in cui si divide il territorio può anche essere un gioco politico) più o meno omogenei, tanti quanti sono i numeri di seggi in parlamento (es. 400 seggi con sistema maggioritario classico, si divide il territorio in 400 collegi e si stabilisce che ognuno di questi elegge un parlamentare in un solo turno e chi prende più voti vince il seggio; si vince anche a maggioranza relativa cioè se su 3 candidati il primo

prende 100 voti, il secondo 90, il terzo 80 vince comunque quello con 100 voti). L'effetto di questo sistema maggioritario è polarizzante, semplificante e selettivo perché in linea di massima questo sistema dovrebbe favorire un bipartitismo che a sua volta dovrebbe favorire una polarizzazione e quindi non c'è spazio per un centro ??.

Da questa forma di governo, che è la prima che nasce in Europa in seguito alle rivoluzioni, si generano due forme di governo delle quali una è la forma di governo presidenziale ed è l'erede diretta della forma monarchico-rappresentativa, mentre l'altra è più diversa ed è la forma di governo parlamentare. Queste due forme occuperanno la scena per molto tempo fino a quando non nasceranno delle forme di governo che combinano questi due elementi, che li incrociano, che è la forma semipresidenziale. Questa nasce dal modello francese di De Gaulle. Monarchia assoluta Forma

monarchico-rappresentativaForma presidenziale forma parlamentareForma di governo presidenzialeNasce direttamente dalla forma monarchico-rappresentativa ed è perciò molto simile a questa: si hanno due centri di potere quindi è una forma duale, non si ha un vero e proprio governo come non c'era nella monarchia rappresentativa dove il re eleggeva i suoi ministri, quindi il governo non era un organo autonomo.Già comunque nella prima esperienza statutaria, dato che lo statuto importava un modello monarchico-rappresentativo che in Inghilterra era già diventato un modello parlamentare, come quella dello statuto albertino del 1848, che introduceva un modello monarchico, la forma di governo evolve rapidamente in una forma parlamentare. Per questa ragione ci sono nomi di ministri che già da subito hanno preso un ruolo importante nella politica come Camillo Benso conte di Cavour.51Nella forma presidenziale non c'è un governo.

c'è un capo di stato e di governo che esercita la funzione esecutiva; questo vuol dire che in un solo organo monocratico si conservano due figure come succedeva nelle monarchie, con la differenza che ora non si parla di re ma di presidente della repubblica. Questo elemento è importante perché è ciò che differenzia la monarchia costituzionale dal presidenzialismo, infatti in quest'ultimo non si parla di re perché c'è un presidente della repubblica eletto dal corpo elettorale. Questa trasformazione è avvenuta con gli americani che, come hanno preso il modello del bicameralismo inglese trasformando la camera dei ceti nella camera degli stati, così hanno preso la monarchia costituzionale che derivava dalla gloriosa rivoluzione e hanno sostituito al governo monarchico costitutivo il governo presidenziale sostituendo al monarca di diritto divino il presidente elettivo. Gli stati uniti hanno fatto ciò perché,

A differenza dell'Europa, non hanno mai avuto il feudalesimo e perciò è stato più semplice introdurre un modello egualitario e non avere bisogno di monarchia e camere rappresentative dell'aristocrazia. Questo è il modello attuale degli stati uniti d'America e si è diffuso molto nell'America latina. Una forma degenerata è il presidenzialismo, dove il potere si è sbilanciato di più verso il capo di stato e di governo. L'altro potere di questa forma di governo è il parlamento che ha funzione legislativa e che viene eletto sempre dal corpo elettorale con funzione elettorale-politica. La caratteristica di questa forma di governo è quindi l'elezione del capo di stato che è allo stesso tempo capo del governo e che concentra su di sé la funzione esecutiva alla quale si oppone la funzione legislativa del parlamento eletto anch'esso dal corpo elettorale. Questo è un

punto importante perché vuol dire che entrambi i centri di potere sono stati eletti dal corpo elettorale, il popolo è molto centrale; questo spiega perché a volte questi due poteri possono degenerare, perché entrambi si considerano espressione della volontà popolare e spiega anche perché la contrapposizione tra questi due organi sia più forte, perché entrambi hanno costituzionalmente una legittimazione che gli deriva dall'investitura diretta o semi-diretta del corpo elettorale.

Tra le altre caratteristiche del governo presidenziale abbiamo:

  1. Il fatto che non esiste un governo, non esiste un primo ministro e quindi il presidente è anche al capo dell'amministrazione. Non c'è quindi un governo ma esiste solo un "cabinet" nel senso che il presidente esercita le sue funzioni attraverso i ministri, quindi il gabinetto è una sorta di riunione tra i vari segretari di stato. Il presidente

1. Il potere esecutivo non è condiviso con un altro organo;

2. Il parlamento è autonomo dal presidente, c'è una netta separazione dei poteri come nella monarchia costituzionale. Il parlamento, infatti, costituzionalmente non può eleggere il presidente o rimuoverlo. Per quanto riguarda l'impeachment, questo è una messa in accusa del presidente da parte di una delle due camere (quella dei rappresentanti) e poi giudicata dal senato come organo di giustizia politica presieduto dal presidente della corte suprema; questo però può essere usato per rimuovere il presidente solo per reati e non per ragioni politiche, è una questione penale e per questo è un caso molto raro. Allo stesso tempo il presidente non può fare nulla contro il parlamento, non lo può sciogliere, il parlamento si rinnova automaticamente; la camera dei rappresentanti si rinnova ogni due anni (elezioni di medio termine) e il senato per un terzo ogni due anni.

Il presidente ogni 4 anni. Il presidente quindi è potente ma non onnipotente perché deve comunque fare sempre i conti con il parlamento, e questo viceversa deve.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
183 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia_6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Pizzetti Federico Gustavo.