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OBIETTIVI:
• Coordinamento tra le figure professionali:
o UVMD unità di valutazione multidimensionale, nei vari distretti si può fare che abbiano un
piano di riabilitazione comune. Quindi si mette a punto un piano comune. Prima di tutto
prevede che sia messo in chiaro il deficit, lo psicologo deve spiegare a tutti qual è il deficit, e
bisogna spiegarlo in modo tale da essere compresi da tutti.
• Ri-orientamento temporale (se devo lavorare sul consolidamento, le info vengono consolidate in
ordine cronologico): questa signora dimentica l’anno, avendo memoria visiva integra può basarsi sul
calendario, quello che si strappano i figli ogni giorno.
• Riabilitazione delle capacità mnestiche: La riabilitazione della memoria è noiosa perché
dobbiamo sempre ripetere le stesse cose finché non c’è miglioramento.
o Vanishing cues: do degli indizi per ricordare la data, man mano rendo sempre più vani i miei
indizi. Mi segno sulla cartella clinica più o meno quanti indizi devo dare per farle ricordare
l’evento. Se do meno indizi vuol dire che il recupero è sempre migliore.
o Spaced retrieval: aumentare lo spazio tra un ricordo e l’altro, all’inizio faceva leggere una
cosa e ripetere subito dopo, poi dopo 5 minuti poi dopo 10 min e dopo chiedere quando è
diventata brava cos’abbiamo fatto durante l’incontro.
Utilizziamo la memoria visiva come strategia quindi si eliminano i post-it, la maggior parte; quando si
migliora questa, si comincia a rinforzare la memoria verbale (se torna qualcuno e mi racconta delle
cose e devo poi ricordarle è la più difficile traccia mnesica perché è solo verbale. Bisognerà
insegnare ad associare delle immagini, ma è una cosa che possiamo fare dopo, prima si utilizza
materiale più semplice (telegiornale perché oltre alla voce c’è anche l’immagine emotivamente
21 saliente), poi riviste perché ha le scritte e le immagini, anche se è un po’ più difficile e solo poi usare
strategie cognitive come associare un’immagine mentale.
o Uso agenda: deve avere almeno un giorno per pagina con tutti gli orari; utilizzo di disegni
prima, per ricordare meglio, poi si è passati al verbale. Rievocazione giornate in modo
crescente con tecnica a ritroso e con uso “bussole”. Memoria prospettica mettere
l’appuntamento dal dottore ecc; rievocazione della giornata prima con il marito poi da sola a
mente.
o Memoria verbale: rievocazione telegiornale e spesa; rievocazione rivista; rievocazione
racconti (a lunghezza crescente); Rievocazione elenchi e nomi (per ricordare i nomi dei
bambini che avrà a scuola); Rievocazione discorsi con interferenza crescente….
o Memoria implicita: quando c’è un sentore significa che è quello. Bisogna lanciarsi.
• Inserimento ausili mnestici appropriati
o Cellulare per farmaci e appuntamento con sveglie
o Svuotatasche
o Ordine in casa, se so che sono sempre lì le chiavi non devo ricordare dove sono.
o Biglietti quando servono
o Comprata la nuova agenda
• Reinserimento sociale e lavorativo: oltre al lavoro, cercare di reinserire le attività che faceva prima
(teatro ad esempio), trovare metodi per il reinserimento a lavoro in questo caso foto degli alunni per
colloqui genitori.
• Solo DOPO, accompagnamento all’accettazione del cambiamento: è stato necessario fare un
sostegno psicologico eseguito con la psicologa clinica. Ogni 3 mesi incontri col caregiver primario
(marito) sarebbe l’ideale vederlo con una frequenza maggiore, ma in questo caso non era possibile.
Gli venivano dati esercizi da fare con la moglie, viene istruito alle stesse tecniche che usa il
riabilitatore, quanti indizi dare quanti dettagli aspettarsi. Insistere spiegare e riprendere che non è un
fatto di pigrizia al caregiver, anche in casi di demenza.
29/03
È importante capire il tipo di memoria compromessa, e fare una valutazione quantitativa delle ricadute.
Molto importante per la riabilitazione capire se è un problema di codifica, consolidamento o recupero.
Avendo deficit sia di codifica che di recupero dobbiamo partire con la riabilitazione dalla codifica.
Vi sono 3 metodi e possono essere usati tutti e 3.
• Per i metodi aspecifici abbiamo usato i bigliettini (usati solo quelli che man mano erano sempre più
complessi, ad esempio le bussole), poi il calendario, e l’agenda.
• Per i metodi di ricostruzione ha usato esercizi computerizzati che sono falliti perché era l’unica cosa
che ricordava avendo la memoria visiva intatta, quindi creava un ricordo perseverante, ancora più
inadatto. Le categorizzazioni, dividere le cose da ricordare in categorie, oppure visual imaging, cerco
di immaginarmi una scena e ci aggiungo degli elementi.
• Per i metodi di riorganizzazione, più di tipo cognitivo, sono stati fatti esercizi anche di
metacognizione.
Metamemoria: fare un ragionamento sulle proprie modalità di memoria.
Nella tabella dei test ci sono i punteggi e gli esiti (Norma o Patologico o ai Limiti di norma) uguale per i follow
up, poi c’è la colonna con l’esito di trattamento (Peggiorato, Stabile, Migliorato).
Ma se non è migliorato di va a fare una valutazione qualitativa e si dice cos’è variato.
Sapere che è migliorato di poco ma è quasi vicino alla norma è sicuramente importante per valutare il
miglioramento quindi è importante “ai limiti della norma”.
È sempre consigliabile un follow up appena iniziata la riabilitazione, appena è finito (a volte anche
intermedio) e nell’anno successivo, dopo che la riabilitazione è terminata (dopo circa 6 mesi o 1 anno,
meglio 6 mesi perché voglio vedere se si è mantenuto il risultato).
Per il follow up usa gli stessi test e a volte ne usa anche altri.
CASO CLINICO Alberto
I deja vu sono sempre legati alle crisi epilettiche.
Segni di sofferenza irritativa: sempre crisi epilettiche.
Immagazzinamento e codifica dell’informazione. Ma se c’è apprendimento il recupero funziona.
Un paziente che non ha una buona complaiance è un paziente non adatto alla riabilitazione.
22
PQRST: guarda l’articolo, vede com’è fatto, poi lo legge, cerca di capire le parole chiave, si fa delle domande
(lui stesso), lo rilegge e poi si fanno dei test lavora sull’informazione. Si cerca di fargli acquisire questa
metodologia per fare questo esercizio nella quotidianità nella vita reale.
Si lavora sulla categorizzazione, dividere in categorie.
Esercizi carta e matita e computerizzati vengono fatti in continuazione, solo poi si faranno esercizi sulla vita
quotidiana.
Le confabulazioni sono un grande limite per la riabilitazione perché interferisce in continuazione.
La caratteristica della confabulazione è di non rendersi conto, ha un falso ricordo, non lo fa apposta, riempie
un vuoto con un falso ricordo, non con una menzogna.
Tra l’immagazzinamento e la rievocazione c’è la confabulazione.
Se nella ripetizione c’è un falso ricordo, il falso ricordo si ricodifica e si stabilizza, quindi quando c’è
confabulazione non si può far ripetere, bisogna usare altri metodi.
Appena inserisce una confabulazione bloccarlo, e si insegna anche ai familiari.
Nei falsi ricordi si stoppa subito.
30/03
RIABILITAZIONE MEMORIA
Non è facile definire la memoria, me è “quella capacità che noi abbiamo di conservare la traccia delle
esperienze passate e non solo, è anche quella capacità che ci permette di rievocarle ora o in un momento
futuro”.
La memoria umana può essere definita come la capacità di conservare traccia delle esperienze passate e di
rievocare per poterle utilizzare nel presente e nel futuro.
La memoria ha però anche il compito di generare nuove conoscenze, schemi e quadri interpretativi per una
continua e aggiornata valutazione del mondo esterno.
È molto difficile distinguere la memoria dall’apprendimento.
La memoria fondamentalmente definisce ciò che siamo, la mia identità è formata effettivamente da tutte le
esperienze che ho vissuto, dalla pianificazione per il futuro. Ma se perdessi tutta la memoria retrograda mi
troverei senza identità.
La cosa importante è dal punto di vista cognitivo, suddividere la memoria non in un tout court.
Tempi di ritenzione:
• MBT
• BLT
Formato della traccia mnestica:
• MBT: capacità che ci permette di ritenere in memoria per un brevissimo tempo, secondi, la traccia
mnesica identica all’originale. Prove ad esempio il DG span.
• MLT: rielaborazione ed integrazione con le altre conoscenze. Non c’è un tempo definito di quanto
tempo io posso tenere un ricordo, ma di sicuro non sarà uguale all’originale. Non è mai una traccia
identica all’originale perché:
o Il sistema cognitivo ogni volta che introduco una nuova info la va ad integrare con quelle già
immagazzinate e quindi già c’è un’elaborazione.
MBT: 2 sottocomponenti:
• Deposito temporaneo a breve termine: capacità di SPAN (NON ci occupiamo quasi mai di questa
che quasi mai viene intaccata)
• Memoria di lavoro: capacità di mantenere presenti e attive le info provenienti dall’esterno o
richiamate dalla MLT. Troviamo disturbi di questa soprattutto in pz con lesioni frontali, quindi nei
traumi cranici soprattutto. Questo tipo di memoria è quella che più spesso viene compromessa (noi
ci occupiamo moltissimo di questa).
FUNZIONI MEMORIA A BREVE TERMINE
Immagazzina il materiale necessario per brevi periodi di tempo
TEST: digit span
La MBR ha capacità limitata (7+-2)
La capacità non dipende dal tipo di materiale presentato. Lo stesso spazio viene occupato da 4 parole e da 4
cifre. Ciò significa che raggruppamenti “chunks” aumentano la capacitò della MBT (esempio numeri di tel).
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MEMORIA DI LAVORO
• 2 sistemi operativi
o verbale: circuito articolatorio
o visuo-spaziale: taccuino visuo spaziale
coordinati dal SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE: seleziona le strategie cognitive più adatte e
programma le sequenze operative più corrette
MEMORIA A LUNGO TERMINE
È la capacità di ritenere per lunghi periodi di tempo (da alcuni minuti a tutta la vita) le info raccolte.
Le info contenute in MLT possono essere:
• memoria episodica: sono contenuti tutti gli eventi e fatti di cui siamo a conoscenza, per avere
qualcosa in memoria dobbiamo aver filtrato almeno una volta l’info, o l’abbiamo visto o ci è stato
raccontato. Spesso compromessa nei pz.
• me