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CULTURALE.
MODELLI SISTEMICI
La prospettiva sistemica nasce nell’ambito dei fermenti culturali successivi alla seconda guerra mondiale. È
un fenomeno intellettuale che ha aperto nuovi settori di studio che vanno dalla cibernetica alla teoria
dell’informazione, dall’ingegneria dei sistemi alla ricerca operativa fino ad arrivare alla TEORIA GENERALE
DEI SISTEMI.
Il temine sistema indica un complesso di elementi o di componenti in connessione causale tra loro, perciò
reciprocamente interdipendenti. Le parti di cui i sistemi sono composti, sono variabili, e che tale variazione
va da una struttura molto semplice a una struttura assai complessa, da una molto stabile ad una molto
mobile, da una assai resistente alla penetrazione di forze esterne ad una molto permeabile. A mano mano
che si passa da sistemi meccanici, a quelli organici, a quelli sociali, le parti che compongono il sistema
diventano sempre più complesse e variabili.
Sistemi organici: i pezzi tra le parti interdipendenti sono in qualche modo meno rigidi consentendo così una
maggiore flessibilità di risposta.
Sistemi sociali: come i gruppi o le organizzazioni, i nessi tra le parti interagenti diventano relativamente
‘’laschi’’; c’’è meno costrizione nel comportamento di un elemento da parte degli altri.
Organizzazioni sociali: contrariamente alle strutture fisiche o meccaniche sono sistemi poco coesi.
Nell’approccio sistemico è di importanza cruciale la distinzione tra SISTEMI CHIUSI e SISTEMI APERTI.
CHIUSI: sono quei sistemi che non hanno rapporti di interscambio con l’ambiente nel quale sono inseriti;
APERTI: sono invece quei sistemi che sono dotati di un elevato interscambio con l’ambiente esterno da cui
ricavano vitalità e capacità di riprodursi, di sopravvivere o di cambiare. 28
Psicologia del lavoro
Si può dire con SILVERMAN che all’origine dell’approccio sistemico delle organizzazioni si possono
identificare due correnti:
1. FUNZONALISMO STRUTTURALE SOCIOLOGICO – PARSONS (1951-1966): deriva la problematica
seguente:
1. Ogni organizzazione fa parte di un sistema sociale più vasto
2. L’obiettivo di ogni organizzazione è quello di soddisfare i bisogni, in particolare quelli di sopravvivenza e
di adattamento, del sistema sociale.
3. L’organizzazione raggiunge questo scopo strutturando in modo pertinente l’interdipendenza delle sue
parti.
4. Ognuna di queste componenti è elemento di un sistema sociale che costituisce l’organizzazione
5. Ogni parte vi giunge strutturando in modo pertinente l’interdipendenza dei propri elementi
6. Così di seguito fino all’individuo, secondo un procedimento che assomiglia a quello delle bambole russe
che si incastrano le une nelle altre.
2. LA TEORIA GENERALE DEI SISTEMI – VON BERTANLANFFY (1969): permette di applicare alle
organizzazioni, così come agli organismi viventi o alle macchine, il modello teorico del SISTEMA APERTO.
Tale modello ha rappresentato un fatto innovativo e ha permesso di porre in essere un modello più
efficiente e decentrato di programmazione, controllo e formazione delle decisioni operative. L’azienda
viene identificata come un particolare sistema inserito in un più ampio sistema economico-sociale e
composto da un insieme di parti interconnesse, sub-sistemi, che operano in un rapporto di reciproco
scambio allo scopo di perseguire uno o più obiettivi.
Andò cosi emergendo l’esigenza di considerare le soluzioni organizzative come una risposta all’ambiente in
cui l’azienda opera. Infatti, secondo il sistema aperto, le soluzioni organizzative sono considerate all’interno
di una situazione di interscambio continuo con l’ambiente circostante, mentre, secondo la concezione del
sistema chiuso, sono desunte esclusivamente dalle sole condizioni interne. Il concetto di sistema
nell’impresa andò sempre più focalizzandosi sull’interazione e sulle intercomunicazioni dinamiche tra le
parti del sistema.
‘’Un sistema aperto non significa semplicemente che esso attua degli interscambi con l’ambiente ma che
questo interscambio è un fattore essenziale per la vitalità del sistema’’ (W. Buckley)
Ludwing Von Bertalanffy delinea il concetto di SISTEMA: tutti i sistemi sono caratterizzati da un insieme
o combinazioni di parti i cui rapporti reciproci sono tali da renderle interdipendenti.
Tali parti variano, possono essere di struttura molto semplice, complessa, stabili o variabili, impermeabili o
no al l'influenza del sistema a cui appartengono.
Perché un sistema duri nel tempo è necessario che abbia scambi con l'esterno. Vi sono tre tipi di sistemi
che si differenziano tra loro sia per gli scambi con l'esterno sia per la quantità di informazioni che
elaborano.
SISTEMI MECCANICI : l'interdipendenza delle parti è tale che il loro comportamento è strettamente
vincolato e limitato, la struttura è rigida ed il sistema di relazioni è determinante (sistema chiuso).
SISTEMI CIBERNETICI
: le interdipendenze sono meno rigide e consentono una maggiore flessibilità di
risposta.
SISTEMI APERTI
: tra gli elementi non ci sono legami rigidi e le interdipendenze diventano più blande.
C'è meno costrizione nel comportamento di un elemento da parte degli altri. Vi è interscambio con
l'esterno da cui il sistema ricava vitalità. Anche i sistemi aperti hanno dei confini ma è difficile determinarli.
Quando un sistema ha dei rapporti rigidi e non è in grado di adattarsi e comunicare con le altre
organizzazioni, è destinato a morire (sistemi chiusi =>entropia). Prima o poi tutti i sistemi sono costretti ad
adeguarsi al sistema esterno per sopravvivere (morfostasi). 29
Psicologia del lavoro
All’origine dell’approccio sistemico delle organizzazioni si possono identificare due correnti
Teoria generale dei sistemi di von Bertalanffy 1969 declinata alle
organizzazioni:
l'organizzazione deve essere concepita come un sistema aperto in costante comunicazione con
l'ambiente esterno. Cicli ricorrenti di input provenienti dall'esterno, trasformazioni e output.
L'organizzazione è dotata di una pluralità di scopi e funzioni che implicano sia molteplici
relazioni/interazioni reciproche, sia numerosi interscambi con l'ambiente.
Poiché l'organizzazione è composta da più sub-sistemi diversi, è necessario analizzare i fenomeni
aziendali attraverso l'esame delle relazioni che intercorrono tra loro.
Ogni sottosistema ha le sue norme, le sue categorie e la sua dinamica, gli individui che operano al loro
interno agiscono al fine di assicurarsi un appoggio da parte dell'ambiente per poter far fronte al mondo
esterno.
Le funzioni aziendali non vanno quindi considerate come autonome e separate, ma come componenti di un
sistema globale. In ogni sistema è fondamentale la funzione di adattamento all'ambiente circostante.
Dunque gli studi che guardano alle organizzazioni come ‘’sistemi aperti’’ suggeriscono una visione meno
deterministica e statica rispetto agli studi che vengono chiamati ‘’classici’’. Le funzioni aziendali non vanno
quindi considerate come autonome e separate, ma come componenti di un sistema globale. Tutto deve
gravitare intorno al sistema e ai suoi obiettivi; ogni funzione deve essere come un servizio nell’orbita del
sistema. Quando l’organizzazione oltrepassa una certa dimensione, tende a differenziarsi in varie parti con
caratteristiche peculiari; in tal caso, la sopravvivenza è connessa all’adozione di un funzionamento di
integrazione.
Funzione importante di ogni sistema è l’adattamento all’ambiente circostante: ciò vale sia per il sistema
nel suo complesso che per ciascuna delle sue parti.
Gli studiosi delle organizzazioni che aderiscono alla teoria generale dei sistemi sottolineano anche che la
GERARCHIA è una caratteristica fondamentale dei sistemi complessi, intendendo con ciò indicare ‘’non
tanto le differenze di status o di potere, ma piuttosto un agglomerato di livelli diversi. I sistemi sono
composti da molteplici sottosistemi e sono a loro volta parte di sovrasistemi’’.
Quando gli elementi che compongono una organizzazione assumono la forma di sottoinsiemi stabili, cioè di
unità capaci di ‘’conservare la forma fata anche in mancanza di una attenzione costante da parte delle unità
superiori, allora la forma gerarchica costituisce un importante vantaggio sugli altri sistemi in termini di
sopravvivenza’’.
Molte organizzazioni complesse sono formate da unità dalle quali dipende la loro stabilità.
ES: sottoinsiemi assai simili e capaci di funzionare autonomamente, come sono i reparti organizzati in modo
simile e le catene dei supermercati, per sopravvivere hanno necessità di collegarsi con tutti gli altri e di
essere inseriti in un insieme più ampio in cui, pur a livelli diversi, ognuno contribuisce alla vita del sistema
più in generale.
TEORIA DELLE CONTINGENZE
I teorici dei sistemi aperti hanno evidenziato che i vari elementi di una organizzazione sono sensibili e
condizionati sia del reciproco flusso informativo sia dall’ambiente più o meno stabile in cui operano. Per
quanto riguarda il flusso informativo essi dedicano grande attenzione alle modalità di raccolta,
trasmissione e recupero delle informazioni, consapevoli dei limiti degli individui nel trattamento dei dati, 30
Psicologia del lavoro
considerando che tali individui sono soggetti a limiti cognitivi.
Relativamente all’ambiente in cui è inserita ciascuna organizzazione, i teorici osservano che non tutti gli
ambienti presentano alle organizzazioni le stesse richieste in materia di trattamento delle informazioni.
Questa duplice restrizione ha lentamente condotto gli studiosi a proporre un modello ad hoc teoria delle
contingenze.
La teoria delle contingenze è guidata dall’ipotesi generale che le diverse condizioni ambientali richiedono
stili organizzativi diversi. È necessario, pertanto, trovare il modo migliore di organizzare il CONTINGENTE
alle condizioni di complessità e/o instabilità dell’ambiente. (questa affermazione sembra oggi irrilevante
in quanto impossibile non prendere in considerazione l’ambiente, ma per l’epoca era una grande novità).
Sono stati proposti due approcci:
1. TEORIE DELLE CONTINGENZE DI LAWEWNCE E LORSCH , i quali
hanno coniato proprio l’etichetta. Essi sottolineano il problema della INCERTEZZA nelle organizzazioni.
Questa incertezza proviene dal fatto che ambienti differenti pongono alle organizzazioni DIFFERENTI
RICHIESTE: in particolare, g