Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 57
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 1 Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per preparasi all'esame di psicologia clinica con il docente S. Carta Pag. 41
1 su 57
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PRECEDENTEMENTE RESPINTA.

- Una terza forma di nuova esperienza implica il diventare coscienti di un aspetto delle proprie azioni del

quale non si aveva consapevolezza. Es. paziente che si comporta in maniera difensiva si rende conto del 15

Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica

proprio di agire mentre ciò avviene.

- Una 4° forma di nuova esperienza consiste nel diventare coscienti dei propri PROCESSI DIFENSIVI mentre

questi vengono messi in atto. Es. paziente dall’atteggiamento intellettualistico si rende conto del proprio

evitamento intellettualizzato dell’esperienza emozionale nel momento in cui ciò si verifica.

-Un’ultima forma di nuova esperienza implica la coscienza effettiva di alcuni aspetti della propria

COSTRUZIONE DELLA REALTA’ mentre tale costruzione a luogo. Es. paziente si rende conto del fatto che

sta denigrando se stesso nel momento stesso in cui ciò si verifica.

Legata a tale distinzione fra comprensione ed esperienza è quella che intercorre tra INSIGHT e

CONSAPEVOLEZZA. La consapevolezza può essere distinta dall’insight per il fatto che implica la diretta e

immediata coscienza dell’esperienza o delle azioni piuttosto che una riflessione retrospettiva su di esse. La

riflessione retrospettiva è importante nel processo di cambiamento ma NON è sufficiente. È soltanto

attraverso la coscienza immediata dell’esperienza che emergono nuove possibilità. Uno dei problemi che si

ritrovano in numerose discussioni circa il ruolo dell’insight nel processo di cambiamento è l’assenza di

chiarezza circa il significato della parola. Il riconoscimento che la mente umana è legata a un corpo fornisce

un importante punto di partenza per esplorare questo tema in termini più attuali. Come suggerisce la teoria

delle emozioni, c’è un’intrinseca connessione tra la conoscenza e l’azione. La mente umana ha evoluto i

suoi caratteri peculiari per il significato che essi rivestono per l’azione adattiva nella realtà; e pensare,

sentire, agire sono aspetti interdipendenti dello stesso processo. Il pensiero deve essere considerato come

un processo legato al corpo. Noi conosciamo non soltanto attraverso la nostra testa, ma anche attraverso le

nostre azioni o le nostre esperienze corporee. Noi elaboriamo costantemente il significato della situazione

corrente a livello di percezione corporea. Questa conoscenza percepita in modo corporeo viene integrata

con una conoscenza di livello superiore attraverso una complessa combinazione di attività di elaborazione

di informazioni, e il prodotto di tale integrazione è l’esperienza soggettiva dell’emozione. Questo tipo di

integrazione è molto importante, dal momento che il processo di conoscenza ha luogo a vari livelli, è

possibile che un individuo abbia la conoscenza di qualcosa a un determinato livello senza conoscerla a un

livello diverso. Es. si può avere una conoscenza a livello corporeo senza averla a livello concettuale.

Nell’ambito clinico la discrepanza tra livelli può condurre a una sorta di alienazione del sé. Quando si inizia

una terapia, una comprensione concettuale del modo in cui si costruisce la propria realtà attraverso il

pensiero e l’azione non può di per sé portare a un reale cambiamento. Un paziente può avere una

comprensione concettuale del modo in cui si protegge dall’abbandono, e tuttavia non vedere come stia

attuando effettivamente al momento con il terapeuta questa strategia. Infine, si deve esperire ciò che si sta

facendo a livello di conoscenza corporea. Quando un individuo ha una nuova sensazione, dà a se stesso

un’irrefutabile informazionale su quanto l’intera configurazione relazionale significhi realmente per lui

come organismo intero, e tale significato ha risvolti impliciti per l’azione. Quando un individuo ha ciò che

viene generalmente chiamo ‘’insight emozionale’’, le cose vengono viste in una maniera nuova, che si

connette all’esperienza vissuta. L’insight emozionale, o consapevolezza, comporta così la rivalutazione di un

evento o di un’esperienza in un modo che conduce al ‘’che cosa vuol dire per me ora’’. Quando un

individuo ha una consapevolezza emozionalmente immediata nel presente, significa che vede le cose in una

nuova prospettiva come organismo completamente integrato. Ciò riflette il fatto che l’individuo conosce

qualcosa in maniera differente, come un organismo concreto, in interazione con l’ambiente circostante. 16

Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica

OSSERVAZIONE PARTECIPANTE E PARTECIPAZIONE OSSERVANTE

Sullivan aveva in origine preso in prestito il termine di osservatore partecipante dalla sociologia e

dall’antropologia per riferirsi alla posizione dell’osservatore che il terapeuta doveva assumere per poter

acquistare delle conoscenze circa il campo interpersonale che veniva co-costruito dalla diade paziente-

terapeuta. La necessità di questo genere di posizione nell’osservatore trova la sua premessa naturale

nell’assioma che l’osservatore inevitabilmente influenza l’osservato. Egli riteneva che fosse possibile al

terapeuta tener conto del proprio contributo all’interazione e per certi aspetti rimanere fuori e agire come

un esperto di relazioni umane.

Successivamente altri teorici della psicologia interpersonale, iniziarono a interessarsi più esplicitamente del

qui e ora della relazione terapeutica.

Introducendo, il termine di ‘’PARTECIPANTE OSSERVANTE’’, FROMM ha delineato quella prospettiva per

cui la partecipazione involontaria del terapueta alla messa in scena è tanto inevitabile quando desiderabile.

Tale prospettiva ritiene che il controtransfert sia nell’ordine naturale delle cose, piuttosto che

un’aberrazione periodica, e che la comprensione da parte del terapeuta della natura della sua

partecipazione spesso si ha dopo che tale partecipazione si è verificata ed è, nel migliore dei casi, soltanto

parziale.

INTERSOGGETTIVITA’

La tendenza verso una psicologia a due persone e la crescente attenzione riservata all’esperienza e alla

partecipazione del terapeuta sono state anche segnate dalla proliferazione di prospettive spesso descritte

come intersoggettive o ‘’relazioni soggettive’’. Esse si staccano da quella che considera la relazione

terapeutica nei termini di una misurate messa in scena che comporta transfert e controtransfert (laddove la

direzione dell’influenza è in ampia misura diretta dal paziente al terapeuta, mentre l’implicazione che ne

deriva è che ciò che viene sperimentato dal paziente è distorto e irrazionale) per avvinarsi invece a una

prospettiva che considera la relazione come un continuo scambio tra soggettività separate. Questo genere

di scambio che fa parte del processo terapeutico in atto, è particolarmente importante durante la

negoziazione della impasse nell’alleanza. Il significato di intersoggettività è veriato a seconda delle varie

tradizioni.

Stern: lo descrisse come un processo di sviluppo nel quale i bambini acquisiscono la capacità di riconoscere

un altro come centro separato di soggettività con cui poter condividere uno stato soggettivo.

Storlow e colleghi: letteratura relativa alla psicoterapia; hanno usato l’idea di intersoggettività nel loro

ampliamento della teoria della psicologia del sé. La considerano un termine generale per descrivere il

campo psicologico tra il paziente e il terapeuta, vale a dire ‘’lo scambio, tra mondi soggettivi

differentemente organizzati; l’influenza reciproca delle soggettività consce e inconsce’’ delle due persone

nella relazione.

Siamo fondamentalmente dipendenti dagli altri per l’esperienza del sé. Così l’altro costituisce un pericolo

per me, giacché mette a rischio la mia autosufficienza.

La Benjamin sostiene che la situazione terapeutica debba invariabilmente coinvolgere una tensione

dialettica tra il relazionarsi agli altri come oggetti e il relazionarsi agli altri come soggetti. Tale processo

implica continuamento sia il riconoscimento sia la negazione dell’altro come centro separato di

soggettività. L’abilità nell’usare l’altro come oggetto di un’aggressione gioca in definitiva un ruolo

importante nell’aiutare ad avere esperienza dell’altro come soggetto indipendente.

Questo contribuisce ad avere maggiore capacità di accettazione sia dei limiti dell’altro sia del sé. 17

Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica

CONSAPEVOLEZZA: LA POSIZIONE DI OSSERVAZIONE DEL

TERAPEUTA E IL LAVORO INTERNO

Visto il ruolo pilota che la posizione di osservatore assunta dal terapeuta ha nel lavoro terapeutico è

singolare quanto poca ne sia stato scritto. Freud definisce che il terapeuta dovrebbe ascoltare i propri

1

pazienti con ‘’una attenzione liberamente fluttuante’’ . Nonostante la validità della prescrizione, essa però

presenta alcuni limiti dal punto di vista della pratica clinica attuale. Il primo limite consiste nel fatto che non

fornisce un’adeguata definizione del processo interno attraverso il quale sia possibile ottenere uno stato di

attenzione liberamente fluttuante. Il secondo è che, mantenendo la posizione freudiana della psicologia a

una persona, il punto focale dell’osservazione è il paziente e non la diade paziente-terapeuta.

Reik: ignorato dalla letteratura psicoanalitica; come Freud, riteneva che fosse importante non permettere

all’attenzione di legarsi ad alcun aspetto del campo di osservazione, dal momento che ciò limita la capacità

del terapeuta di percepire altri dati potenzialmente importanti che non sono al centro dell’attenzione.

Inoltre, enfatizzava l’importanza per il terapeuta di rivolgere la propria attenzione verso l’interno per far

emergere dalla sua stessa esperienza informazioni importanti. Riteneva inoltre che molte delle più sottoli

sfumature di comunicazione interpersonale fossero tanto espresse quanto percepire a livelli inconsci, e che

soltanto l’attenzione verso l’interno e l’ascolto tramite il ‘’terzo occhio’’ potessero portare il terapeuta a

comprendere realmente i propri pazienti.

L’essenza della posizione di BION è che ci si deve avvicinare a ciascuna seduta con il paziente come se fosse

la prima, dal momento che assimilare la propria comprensione del paziente a ciò che è già ‘’noto’’ di lui,

oppure alle proprie teorie, impedirebbe al terapeuta di essere aperto a nuove possibilità nel momento in

cui queste dovessero emergere. Egli riteneva inoltre che il terapeuta dovesse abbandonare il desiderio d

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
57 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher adele.massa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Carta Stefano Mariano.