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DEVIANZA
Dal punto di vista sociologico, nessun atto è sociologicamente deviante, ma meglio sociologicamente definita. Una azione, un credo o una caratteristica che un gruppo in società riterrà punibile o censurabile. Gli stessi potenti possono sovrastare un gruppo sociale minore tentando di definire deviante un atteggiamento in cui essi sono coinvolti e così affermare la loro superiorità e accentuare il loro potere. Questo è successo ad esempio durante il caso dei "prestiti dei bugiardi" dove le banche concedevano mutui/prestiti per soggetti che in via generale non avevano le caratteristiche per accedervi proponendo loro interessi vantaggiosi ma sapendo allo stesso tempo che gli stessi avrebbero perso le loro proprietà non avendo comunque le risorse per ripagare il debito = comportamento deviante dei banchieri. La definizione di devianza varia, anche, da un periodo storico all'altro. Questo è il caso, ad esempio, della.visuale sulla obesità. Sino a tempo fa, questa non era vista come un problema sociale. Da tempi recenti, ad iniziare dagli Stati Uniti, l'obesità vista ormai come devianza, viene associata ad una problematica a livello sociale dal punto di vista assistenziale e medico. Nonostante alcuni osservatori hanno voluto evidenziare come l'aspetto fisico e il modo in cui si è non dovrebbe essere considerato deviante così come non lo è per chi è magro o muscoloso, tutt'ora l'obesità viene evidenziata come deviante. E così come in alcuni casi si passa dalla normalità alla devianza; si riscontrano casi inversi dove un comportamento ritenuto deviante oggi viene visto come qualcosa di "normale". Parliamo ad esempio dei tatuaggi o piercing o il sesso prima del matrimonio o la convivenza o l'omosessualità. Nonostante la presenza di gruppi conservatori, fondamentalisti o le differenze di areegeografiche rende tutte o alcune di queste ancora una sorta di tabù, le stesse si sono fatte spazio nel corso degli anni per essere comunque nella gran percentuale della società, situazioni accettate. Stessa cosa per l'utilizzo della Marijuana. In considerazione della diversa area geografica, possiamo identificare comportamenti che vengono considerati devianti in alcune zone e in altre no, come ad esempio il fumo non tollerato negli Stati Uniti, ma visto come normalità nella Cina. Ma le distinzioni di valutazioni, così come accennato si verificano anche all'interno della stessa società. La devianza può essere considerata un flusso globale tenendo conto del fatto che le persone devianti possono muoversi all'interno del Mondo velocemente. La tendenza di voler normalizzare a livello mondiale tutto quello che viene considerato deviante è divenuta ancora più chiara e definita specialmente quando si guarda alle forme di.La sessualità. Secondo l'International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association, a partire dal 2010, la sessualità "deviante" è stata protetta da leggi antidiscriminazione in 53 diversi paesi nonostante la persistenza di vari ostacoli come ad esempio le opinioni islamiche. Una relazione importante è quella tra devianza e consumo e quindi l'utilizzo di beni e servizi considerati "devianti" e come questa forma di consumo porta a comportamenti illegali e devianti. Un esempio di questo è un film documentario "The small girls" di Varsavia, Polonia nel quale un gruppo di adolescenti si donano in atti sessuali all'interno di un centro Commerciale in modo da poter avere accesso a beni e servizi all'interno dello stesso. Anche all'interno di questa relazione, la definizione di consumatore deviante è spesso messa in discussione, questo perché in alcuni casi come prostituzione e.consumo di droga, il comportamento non viene visto deviante dal consumatore stesso ma quasi come giustificabile, probabilmente derivante dal fatto che le leggi in merito sono raramente applicate. Importante ricordare che prima della Grande Recessione si consideravano deviante chi non consumava "abbastanza", chiamandoli consumatori pericolosi e includevano disoccupati, i poveri, emarginati, coloro che cercavano a semplificare la loro vita volontariamente e quelli che risparmiavano i loro soldi piuttosto che spenderli. Stiamo parlando di un consumo insufficiente per l'evoluzione della società così come chi non si era indebitato. Ma allargando il concetto così come consumare beni e servizi illegali è considerato deviante, lo stesso può esserlo consumarne di sbagliati come l'acquisto di beni usati o l'ottenimento tramite beneficenza. Allo stesso modo l'uso di servizi pubblici o sociali i quali costituiscono un salasso per lo.deviante o normale. Sostengono che la devianza sia una costruzione sociale e che il comportamento deviante sia determinato dalle norme e dai valori della società. Ad esempio, la teoria dell'etichettamento suggerisce che le persone diventano devianti solo quando vengono etichettate come tali dalla società. Interazioniste, si concentrano sulle interazioni tra individui e come queste influenzano il comportamento deviante. Sostengono che la devianza sia il risultato di processi di interazione sociale, come l'apprendimento da parte di un individuo di comportamenti devianti da parte di altri individui. Queste teorie offrono diverse prospettive per comprendere la devianza e il suo rapporto con l'economia. Mentre le teorie esplicative cercano di spiegare perché la devianza si verifica o no, le teorie costruzioniste e interazioniste si concentrano sulle dinamiche sociali che influenzano la definizione e l'interpretazione della devianza.deviante● all'interno della società. Si concentrano su qualcosa che le teorie esplicative considerano scontato: coloro che sono al potere e le azioni intraprese per creare e definire la devianza. La devianza non viene dunque vista come reale ma solo come una costruzione sociale.
Importante furono le teorie struttural-funzionaliste di Durkheim, le quali avevano come tesi di fondo che la devianza così come la criminalità essendo sempre stati presenti nel mondo e quindi presenti nella "naturalità"; le stesse hanno una funzione anche positiva. La devianza non esisterebbe e continuerebbe ad esistere se non fosse anche funzionale.
La funzione principale è vista nel fatto che la stessa permette alla società di definire e chiarire le proprie credenze, le norme e i valori. "teoria della tensione".
Questo approccio è noto, come aspetto più contemporaneo, come
Secondo questa teoria vi è una discrepanza tra quello che
La teoria della tensione
La teoria della tensione sostiene che la società valuta determinati obiettivi e fornisce i mezzi per raggiungerli. Tuttavia, la struttura sociale può impedire a tutti di realizzare tali obiettivi in modo accettabile. Ci sono due modi principali in cui questa teoria si manifesta: attraverso le strutture e le relazioni strutturali.
Un esempio di questo approccio può essere visto negli Stati Uniti, dove le persone con un basso livello sociale spesso si trovano a intraprendere carriere devianti per raggiungere una stabilità economica. Questo accade perché non hanno le opportunità, anche se sono capaci, di seguire un sistema educativo di base.
La teoria della tensione più importante è stata sviluppata nel 1900 da Robert K. Merton. Al centro di questa teoria c'è il modo in cui le persone si relazionano ai mezzi istituzionalizzati necessari per raggiungere obiettivi culturali ed economici di successo.
È interessante notare il rapporto tra mezzi e fini, che è associato a cinque tipi di adattamento:
- I conformisti accettano sia i fini che i mezzi istituzionalizzati per raggiungerli.
- I ritualisti accettano i mezzi istituzionalizzati, ma non sono interessati a raggiungere i fini culturalmente valutati.
- Gli innovatori accettano i fini culturalmente valutati, ma trovano modi alternativi per raggiungerli, spesso attraverso mezzi devianti.
- I reietti rifiutano sia i fini che i mezzi istituzionalizzati.
- Gli ambigui sono confusi e non riescono a stabilire una chiara relazione tra fini e mezzi.
Culturalmente, ci sono diversi modi per raggiungere i fini desiderati, escludendo il duro lavoro.
Merton non definisce questi modi come "devianti". Gli innovatori accettano gli stessi fini culturali, ma rifiutano i mezzi convenzionali per raggiungerli. Sono considerati "devianti". I ritualisti sanno di non riuscire a raggiungere i fini culturali, ma insistono nei mezzi convenzionali per raggiungerli. Questo diligente lavoro è visto come "devianza". I rinunciatari respingono sia i fini che i mezzi.
Un esempio è il caso di Unabomber, che disprezzava il sistema industriale-tecnologico in cui viveva. Durante la serie di attacchi, si rifugiò in una casa in Montana senza acqua ed elettricità e si spostava solo in bicicletta. Curiosamente, però, spedì le bombe che poi uccisero diverse persone utilizzando il sistema postale, che lui stesso tanto odiava. I ribelli sono simili ai rinunciatari, ma sono doppiamente "devianti" a causa di...
che sostituiscono mezzi e fini tradizionali con quelli non tradizionali. Queste tipologie di adattamento si riconoscono funzionali. La conformità ha conseguenze positive permettendo al sistema di continuare ad esistere, l'innovazione è funzionale così come anche la ribellione. Un'altra teoria che può essere discussa è quella del controllo sociale, studiata da Hirschi e basata sullo studio del perché non si commettono atti devianti. In poche parole, questo non accade là dove ci sono legami sociali ed è per questo che la devianza si concentra più in un gruppo sociale giovanile e alla delinquenza giovanile. Il controllo sociale coinvolge le strutture e così le persone coinvolte in quelle strutture saranno meno propense a commettere atti devianti. Per questo, Hirschi, vede importante la famiglia. Considerando che l'atteggiamento deviante è maggiormente frutto di un soggetto giovane, la mancanza diunarelazione forte con la famiglia così come un ruolo assente dell'ambiente scolastico, la presenza di lavoro e il coinvolgimento in attività sportive (fattori inibitori), può solo far sì che aumenti il rischio di involversi in atteggiamento deviante.
Si associano alla struttura della teoria struttural-funzionalistica, i pensatori dell'idea del conflitto/critici anche se con un approccio diverso.
Una delle questioni principali è la disuguaglianza delle strutture della società e gli effetti che cadono sugli individui.
Una disuguaglianza che agevola individui in stato di potere e porta gli altri a commettere atti devianti e criminali avendo pochi modi per raggiungere il successo in società.
Viceversa, ma quasi parallelamente chi è al potere può commettere atti devianti perché proprio la situazione di vantaggio in cui si trova lo rende possibile e quasi facile.
Sulla stessa via si può evidenziare come sempre
mento nella sociologia per spiegare le dinamiche di potere e controllo sociale. Secondo queste teorie, il potere è concentrato nelle mani di pochi individui o gruppi che utilizzano le loro risorse e influenze per promuovere i propri interessi a discapito degli altri membri della società. Questi individui o gruppi al potere possono definire ciò che è considerato deviante o illegale, in base ai loro interessi e obiettivi. Possono creare leggi e norme che favoriscono le loro posizioni di potere e che penalizzano coloro che minacciano il loro status quo. Questo comportamento egoistico e vantaggioso può portare a disuguaglianze sociali e a un aumento delle disparità di potere. Le teorie del conflitto sostengono che la società è caratterizzata da una lotta costante tra i diversi gruppi sociali per il controllo delle risorse e del potere. In conclusione, il potere può influenzare la definizione di comportamenti devianti o illegali, favorendo coloro che sono al potere e svantaggiando il resto della società. Le teorie del conflitto offrono una prospettiva critica per comprendere le dinamiche di potere e controllo sociale.