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TEOLOGICO, METAFISICO, SCIENTIFICO O POSITIVO

Dobbiamo considerare che ci troviamo nell'800 durante l'epoca del positivismo. Tale legge rappresenta i passaggi dell'evoluzione dell'organizzazione sociale. Tra i vari passaggi si sviluppano dei periodi alternativi:

  1. PERIODI ORGANICI, di stabilità sociale di posizione di equilibrio tra le parti
  2. PERIODI CRITICI (così come le definirebbe Parsons), di situazione di squilibrio dove le certezze sono scosse e le tradizioni minate. Sono i periodi fruttuosi di DEVIANZA.

Un altro importante sociologo è DURKHEIM, il quale identifica la posizione di ruolo degli individui frutto dell'urbanizzazione: aumento della popolazione, la migrazione, le nuove tecnologie. L'urbanesimo nel suo insieme provoca una variazione sociale con un aumento di interazione fra i gruppi e della divisione del lavoro.

Il concetto di società si incrocia con il termine FUNZIONE, significato proprio.

del "movimento" della società, così come il nostro "biologico" = del nostro corpo. Un buon funzionamento indica uno stato di equilibrio. Così come il nostro organismo, il buon funzionamento è il risultato del soddisfacimento dei bisogni principali. Bisogni soddisfatti, spesso, anche attraverso le "ALTERNATIVE FUNZIONALI" o meglio da "STRUMENTI ALTERNATIVI". Di contro, importante il concetto di "DISFUNZIONE/MALFUNZIONAMENTO" di uno degli strumenti utilizzati. In riferimento al discorso di EQUILIBRIO vogliamo ricordare un corrispondente della SCUOLA FUNZIONALISTA, ALFREDO PARETO. Nel TRATTATO GENERALE, egli sviluppa l'idea di come il sistema sociale è un sistema in mutamento a causa di elementi casuali o a causa di influenze dell'individuo. Per questo motivo bisogna rincorrere le sue mutazioni, senza farsi mettere in crisi (RESILIENZA), ritrovando l'ideale situazione di equilibrio da cui si parte.

Era partiti (esempio: situazione pandemica, si elabora l'evoluzione durante la pandemia, cercando di sviluppare il modo di ritrovare la situazione di equilibrio pre-pandemia). A differenza, però, del pensiero di Pareto, l'equilibrio che si andrà a riscoprire non sarà il ritorno del "vecchio equilibrio", ma di un "nuovo equilibrio". Questa idea va a incontrarsi con quella di "PROGRESSO" in "direzione ottimale del sistema". Un ottimale, UTOPIA del '800 = una idea di come "dovrebbe essere". Un progresso che però viene considerato, tra XIX e XX, senza evidenziare, a differenza di ora, gli aspetti negativi, di tale evoluzione sociale. Aspetti negativi che portano problematiche di vario genere affrontate con sistemi di controllo sociale, FORMALI ed INFORMALI, da parte di agenzie responsabili. Un riferimento a tale intervento lo troviamo ne:

  1. BENTHAM, 1791, PANOPTISMO
  2. FAUCOULT, 1975

SOCIETÀ DISCIPLINARE3. DELEUZE, 1990, SOCIETÀ DEL CONTROLLO

Ritornando sull'incontro della giurisprudenza con la sociologia generale, possiamo evidenziare la differenza tra NORME GIURIDICHE (formali, emanate da una autorità preposta, e codificate, presenti in un documento normativo) e NORME SOCIALI (informali, pubbliche e condivise).

Le norme sociali nello specifico producono un'aspettativa di reciprocità e la violazione delle stesse porta, così come quelle giuridiche, porta a una "SANZIONE SOCIALE", informale, che porta sino all'ESCLUSIONE dal gruppo sociale.

Aule 24.02.2021 e 25.02.2021

Bisogna ragionare sul perché gli appartenenti al gruppo sociale non si adeguano ad un modello di comportamento di una norma. Una delle possibili risposte è il fatto dell'essersi abituato ad un modello di comportamento difficile da modificare. O anche, l'intervallo largo temporale tra la produzione della norma e il momento

in cuisi chiede di applicarla.L'applicazione di una norma che non riesce a tenere conto del mutamento sociale che è intervenuto e rende difficile l'applicazione nei singoli.Possiamo fare l'esempio dell'evoluzione della norma del BUON COSTUME: clausola che permette ad una qualsiasi norma di essere resa attuale anche alla luce di cambiamentisociali.La modificazione della struttura sociale dipesa dal tempo che passa ma anche delmutamento sociale e della variazione dei ruoli dei singoli e dunque la difficoltà di applicazione della norma.Lì dove il modello della norma viene dichiarato OBSOLETO, porta alla disapplicazionedella stessa, perché, dunque INEFFICACE.Inefficacia possibile, in vari casi, per una norma giuridica, ma non per una normasociale.Lì dove la norma sociale non viene seguita e non viene applicata e non viene condivisadal gruppo, semplicemente la norma smette di esistere, essendo la stessa nata dallavolontà del

gruppo.L'applicazione delle norme, giuridiche o sociali, non viene solo dalla paura delle sanzioni ma anche per altre ragioni. La teoria funzionalista rivede nei movimenti di perturbazione sociale il perché di un individuo di seguire o meno le norme. Dunque, la volontà di seguire la norma è la voglia di essere accettato dalla restante parte del gruppo, ma anche l'interiorizzazione dei principi e valori all'interno al gruppo attraverso i processi di socializzazione. I processi di socializzazione si distinguono in primaria (assoggettati da uno o più agenti dal momento in cui nasciamo e che ci servono per affrontare il mondo) e secondaria (quelli che affrontiamo durante tutta la nostra vita nel momento entriamo a far parte di un gruppo sociale o organizzazione e che durerà tutta la vita). La violazione da parte di un singolo delle norme di un gruppo sociale può comportare delle sanzioni, non tipizzate, ma non necessariamente meno gravi.

Stando alla possibilità di applicare l'esclusione delle stesso in maniera temporanea o permanente dallo stesso gruppo. In riferimento al processo di esclusione possiamo fare riferimento al processo di OSTRACISMO (in greco antico: ὀστρακισμός, ostrakismós) dell'antica Grecia.

In tale processo, attraverso gli ὀστρακόν (òstrakon) deriva dal termine ὄστρακον, che significa "coccio di vaso di terracotta" o "conchiglia", gli appartenenti al gruppo potevano votare l'esclusione o meno di un soggetto violatore delle norme.

Il processo di esclusione attivato era l'ESILIO (allontanamento da quel territorio) o il CONFINO (allontanamento dal territorio e confinamento in un altro - solitamente in un'isola - così come applicato durante il fascismo nei confronti dei dissidenti.

politici: Esempio Sandro Pertini).

Le norme sociali variano da cultura a cultura ma anche all'interno della stessa cultura a causa della diversità dei gruppi sociali.

Ciascun gruppo sociale ha regole diverse, che possono essere modificate ma solo tramite azione collettiva.

Il collettivo è il peso.

Dunque, l'applicazione di una sanzione, di conseguenza ad una violazione, da parte di tutto il gruppo, ha a volte maggiormente peso di una sanzione giuridica.

Un noto sociologo James Coleman, fa una considerazione: Anche se le persone mostrano una sensibilizzazione alla sanzione, le reazioni alla sanzione sono individuali e possono cambiare.

Ci sono persone che non hanno nulla da perdere, non hanno un ruolo nella società, e dunque appaiono per nulla sensibili alla sanzione.

Altri soggetti hanno stabilito relazioni sociali anche al di fuori del loro gruppo sociale di appartenenza e dunque sono impermeabili alle sanzioni di un altro gruppo sociale (SOTTRAZIONE).

(PSICOLOGICA). Altri soggetti, sono impermeabili perché possono sottrarsi anche fisicamente (SOTTRAZIONE FISICA). La violazione della norma può assumere un significato diverso per chi la viola: una manifestazione di un rifiuto delle norme dominanti. La ricerca della DISAPPROVAZIONE. Rispecchiare, tuttavia, una ortodossia/ottemperanza di norme alternative che rappresentano una SUBCULTURA: definita così dalla CULTURA DOMINANTE. Le norme sociali si apprendono per CONDIVISIONE, CONSENSO, INTERNALIZZAZIONE/INTERARIZZAZIONE, COERCIZIONE, senza necessariamente che esse siano scritte da qualche parte.

Aule 02.03.2021, 03.03.2021 e 04.03.2021

Le norme sociali sono caratterizzanti di una cultura specifica ma non necessariamente sono comuni a tutte le culture. Una delle regole più comuni sono quelle del meccanismo della fila. A partire dal primo McDonalds nato a Hong Kong la fila venne usata come prima norma sociale per la comprensione e l'organizzazione del comportamento.

umano. La norma della fila entra dunque a far parte della cultura sociale al di là dell'ambiente McDonald's anche in tutti gli altri ambienti che ne potessero richiedere l'utilizzo. Con il passare del tempo però i sistemi tecnologici hanno anche permesso di facilitare l'espletamento dei servizi superando la sopra citata regola della fila. La coda è un sistema a cui viene fatto ricorso che sorge spontaneamente quando abbiamo una domanda che supera l'offerta e per convenzione inizia dalla persona che si trova più vicino al posto in cui il servizio viene erogato. Il fatto che sorga spontaneamente significa che noi abbiamo internalizzato la norma e dunque riteniamo "NORMALE" fare così. Diventa dunque una norma sociale: un meccanismo condiviso nel quale il problema si creerà all'arrivo di un soggetto che si stupirà della situazione nella quale lui non si riconosce e spezza lo stesso meccanismo a meno che non gli si

Venga spiegato. Si tratta di una regolazione EXTRAGIURIDICA della condotta umana. Un meccanismo che crea un ordine. Ma perché si ubbidisca alla norma considerando che non ci sono sanzioni tipicizzate e non ci sono meccanismi di enforcement?

Innanzitutto, sappiamo che comunemente lo si fa per ricercare il consenso dal nostro gruppo sociale, ma in questo caso si tratta di interazioni non ripetute – tra persone non collegate tra loro – e dunque interazioni ONE SHOT, dunque, l'adeguamento alla norma non è dovuta alla richiesta di consenso.

Lo si fa per due istinti: COOPERAZIONE (l'uomo ha bisogno di vivere in gruppo, l'uomo non è abituato alla solitudine come nella situazione pandemica) o meglio una messa in campo di una azione di gruppo/un protocollo per il raggiungimento dell'obiettivo preposto, RECIPROCITÀ o meglio realizziamo un comportamento perché mi aspetto che gli altri seguano lo stesso comportamento.

È impossibile

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Dettagli
A.A. 2020-2021
22 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gildafrancescachisena di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della devianza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Raiteri Monica.