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T

URGENEV

Ivan Sergeevič Turgenev (Orël, 9 novembre 1818 – Bougival, 3 settembre 1883)

Biografia

1818 ­ Turgenev nacque in una antica ed agiata famiglia di Orël. Suo padre, Sergej

Nikolaevič, colonnello in un reggimento di cavalleria degli ussari, morì quando Ivan aveva

sedici anni, lasciandolo, insieme al fratello Nikolaj, alle cure della madre Varvara Petrovna

Lutovinova, donna severa ed inflessibile, ricca proprietaria di terreni con molti servi della

gleba.

Dopo aver frequentato i corsi scolastici tipici per ragazzi della sua estrazione sociale,

Turgenev studiò all'Università di Mosca, ed in seguito in quella di San Pietroburgo,

specializzandosi in studi classici, letteratura russa e filologia.

1838 ­ fu mandato all'Università di Berlino a studiare filosofia (soprattutto Hegel) e

storia. Qui Turgenev fu colpito dalla constatazione di quanto la società dell'Europa

Occidentale fosse più moderna di quella russa, tanto che, al suo ritorno in patria, si distinse

per le idee "filo­occidentali", contrapposte a quelle "slavofile", essendo convinto che la 74

Russia poteva progredire imitando l'Occidente, ed abolendo istituzioni ormai superate dai

tempi, prima fra tutte la servitù della gleba.

I primi lavori letterari di Turgenev dimostrarono il suo genio, e furono favorevolmente

accolti da Belinskij, il più influente critico letterario russo. Negli ultimi anni della sua vita

Turgenev risiedette raramente in Russia, preferendo Parigi, spesso seguendo la famosa

cantante Pauline Garcia­Viardot, con cui ebbe una lunghissima relazione sentimentale.

1879 ­ Turgenev ebbe l'occasione di visitare anche l'Inghilterra, dove, ricevette la laurea

ad honorem in legge dall'Università di Oxford.

1883 ­ Morì a Bougival, vicino a Parigi, il 3 settembre 1883.

Turgenev divenne celebre Memorie di un cacciatore. Basato sulle osservazioni fatte dallo

stesso autore durante le battute di caccia agli uccelli ed alle lepri nella tenuta materna di

Spasskoye, l'opera fu pubblicata in forma unitaria nel 1852. Sempre nel 1852, fra questa

opera e le prime importanti novelle, scrisse sulla Gazzetta di San Pietroburgo il celebre

necrologio in onore del suo idolo Gogol'.

La censura di San Pietroburgo non approvò una simile forma di idolatria, e ne proibì la

pubblicazione, ma Turgenev ebbe l'ardire di pubblicare ugualmente il necrologio,

rimediandone una condanna ad un mese di carcere, seguito da due anni di esilio forzato.

La sua opera successiva fu Un nido di nobili, seguito da All'epoca (sottinteso: "della

riforma"). Questi due romanzi, uniti a Rudin, prendono di mira "l'uomo superfluo", cioè

l'idealista buono solo a parole ma nella pratica debole e inetto.

È del 1862 Padri e figli romanzo costruito in modo esemplare, in cui l'autore descrive in

modo estremamente efficace il primo diffondersi delle idee rivoluzionarie in Russia. Il

personaggio principale del romanzo, Bazarov, è considerato da molti come una delle

creazioni meglio riuscite della novellistica dell'ottocento, anche se i critici russi

contemporanei non apprezzarono Padri e figli come avrebbe meritato. In particolare le aspre

critiche, delusero profondamente Turgenev, al punto che negli anni immediatamente

successivi alla pubblicazione la sua attività si ridusse al minimo.

Gli ultimi romanzi di Turgenev, con la loro lingua antiquata e la loro pomposità, sono

considerati inferiori alle sue opere precedenti. Fumo, Terra vergine. A parte queste sue opere

più lunghe, ne furono composte molte più brevi, alcune di grande bellezza e piene di una

sottile analisi psicologica, come Acque di primavera, Primo amore. Turgenev è considerato

uno dei grandi romanzieri vittoriani, anche se il suo stile era molto diverso dagli scrittori

inglesi e americani.

Ivan Sergeevič Turgenev nacque nel 1818. Suo padre era un nobile decaduto che si era

sposato con una ricca ereditiera più anziana di lui. La madre di Turgenev era molto attaccata

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al figlio ma lo trattava con dispotismo e fu nella casa della madre, molto crudele con i suoi

servitori, che Turgenev vide la servitù della gleba nei suoi aspetti più disumani.

Nel 1833 Turgenev entra all'Università di Mosca, ma vi rimase solo un anno perché nel

1834 sua madre andò a stare a San Pietroburgo, ed egli si spostò all'Università di questa città.

Egli studiò sotto un amico di Puškin, che pubblicò i suoi versi su il contemporaneo nel 1838.

Questi rapporti con l'aristocrazia letteraria sono importanti: egli fu l'unico fra tutti i suoi

contemporanei ad avere un vivo legame con l'età d'oro della poesia.

Dopo la laurea egli si recò a Berlino per completare la sua istruzione filosofica e a

Berlino conobbe alcuni idealisti russi, e fu da allora in poi amico e alleato degli

occidentalisti. Nei tre anni trascorsi a Berlino (1838­41), egli maturò un amore che durò per

tutta la vita per la civiltà occidentale e la Germania. Tornato in Russia nel 1841 pensò di

dedicarsi alla carriera universitaria, ma il progetto non ebbe seguito ed entrò nella burocrazia

statale. Tuttavia dopo il 1845 egli abbandonò ogni altro progetto per dedicarsi esclusivamente

alla letteratura. Inizialmente la sua opera fu quasi tutta in versi, soprattutto si ricorda il

grande poema narrativo Paraša (1843).

Nel 1845 Turgenev ruppe i rapporti con la madre che cessò di sovvenzionarlo. La rottura

provocata sia dall'abbandono della carriera burocratica da parte del figlio, avviato a diventare

ai suoi occhi un pericoloso scribacchino rivoluzionario; in secondo luogo per un'infatuazione

del poeta per una famosa cantante, Pauline Garcia, che divenne poi l'amore di tutta la vita di

tutti i miei. Nel 1847 egli si recò all'estero seguendo la sua amata e rientrò in Russia nel 1850

alla notizia di una grave malattia della madre.

Nel frattempo Turgenev aveva abbandonato la poesia per la prosa. Nel 1847 il

contemporaneo cominciò a pubblicare in brevi racconti che avrebbero poi costituito Le

memorie di un cacciatore (pubblicate in volume nel 1852).

Le memorie di un cacciatore furono un grande avvenimento sociale oltre che letterario.

Sullo sfondo del completo silenzio di quegli anni di reazione, le memorie ebbero un effetto

esplosivo. Il servo veniva costantemente presentato come un essere non solo umano, ma

superiore per umanità ha i suoi padroni, e ciò fece sì che quei racconti apparissero come un

atto di accusa contro il sistema della servitù della gleba. Si dice che il libro abbia prodotto

una forte impressione sul futuro imperatore Alessandro II, convincendolo ad abolire la

servitù. Ad ogni modo, le autorità si allarmarono e la polizia cominciò a tenere sotto

controllo Turgenev. Dopo un necrologio di Gogol scritto in un tono “ troppo entusiastico”,

viene venne arrestato ed esiliato nelle sue proprietà per 18 mesi (1852­53). Quando fu di

nuovo a Pietroburgo era ormai uno scrittore famoso, di fatto il capo della letteratura

pietroburghese.

I primi anni del regno di Alessandro II videro l'apice della popolarità di Turgenev. In

Rudin (1856) rende omaggio all'idealismo della precedente generazione e insieme denunciò

la sua inefficienza; in Un nido di nobili (1859) verificò tutto ciò che vi era di nobile negli

ideali religiosi della vecchia nobiltà di provincia; in Alla vigilia (1360) cercò di dipingere la

figura eroica di una ragazza della nuova generazione. La sua arte era civica ma non

tendenziosa e veniva anche usata come base per le critiche giornalistiche. Dipingeva la vita 76

così com'era e sceglieva i suoi primi fra i più brucianti problemi del giorno. Era piena di

verità e, allo stesso tempo, di poesia e di bellezza. Soddisfaceva destra e sinistra, era il

termine medio, lo stile di mezzo degli anni 40 avevano invano cercato. Turgenev cercava di

evitare la caricatura grottesca e i filantropi o sentimentale.

L'unica cosa che gli si rimproverò di non essere riuscito a creare un eroe russo, mentre

aveva fatto vincere tante eroine. Si notò che quando egli aveva voluto fare un uomo d'azione,

aveva scelto un bulgaro (Alla vigilia). Ciò fece supporre i critici che per lui un eroe russo

fosse inammissibile. Turgenev decise allora di colmare questa lacuna e di dare un vero uomo

russo di azione. Da questa intenzione nacque Bazarov, l'eroe nichilista di Padri e figli (1362).

Bazarov parte tuttavia una caricatura, non un eroe. Queste nichilista, con il suo materialismo

militante e la negazione di tutti valori religiosi ed estetici, era una messa in berlina della

nuova generazione, fatta apposta per piacere reazionari. Essi attaccarono ferocemente

Turgenev il quale disse di aver dipinto se stesso. È vero che in seguito i radicali videro in

Bazarov l'ideale di uomo da seguire.

Tuttavia, per questa critica, Turgenev decise di abbandonare la Russia e la letteratura

russa, quando cominciò la campagna contro di lui era già all'estero e rimase all'estero non

tornando in Russia ma il più salvo per brevi periodi.

Egli parla del suo desiderio di non scrivere più nel frammento di prosa lirica è intitolato

Basta!, Dove sfoga tutto il suo pessimismo è la sua delusione. Tuttavia continuò a scrivere

fino alla morte, ma nella parte maggiore della sua opera e si allontanò dalla Russia

contemporanea che lo aveva deluso e disgustato, per tornare ai tempi della vecchia Russia

prima della riforma, quella della sua infanzia. La maggior parte della sua produzione dopo il

1862 è memorialistica.

Per due volte ancora cercò di affrontare i problemi del giorno in opere narrative di vasto

respiro. In Fumo (1867) sfogò tutta la sua amarezza contro ogni strato sociale della società

russa; in Terra vergine (1877) tentò di dare un quadro del movimento rivoluzionario degli

anni 70. Ma i due amanti sottolinearono solo il suo crescente distacco dalla Russia viva, il

primo con la sua amarezza impotente, il secondo con la sua mancanza d'informazione.

I sentimenti contro Turgenev, con il tempo scomparirono e gradatamente e il ritorno in

auge intorno al 1880, anno della sua ultima visita in Russia.

Nel frattempo, egli si era stabilito a Parigi e si era legato con gli ambienti letterari

francesi e i giovani naturalisti. Le sue opere furono tradotte in francese tedesco e ben presto

lo scrittore godette di una fama internazionale, essendo il primo autore russo a guadagnarsi

un riconoscimento proprio. Turgenev si sentiva ormai molto più a suo agio fra i confratelli

francesi e con i colleghi russi, con la maggior parte dei quali litigò.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
147 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ChiaraHelder di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Vitale Serena.