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L’INFLUENZA DELLE TEORIE EVOLUZIONISTICHE E DELLE RICERCHE IN AMBITO
PSICOLOGICO
L’attaccamento viene definito come un sistema motivazionale di primaria importanza
nello sviluppo, finalizzato a permettere al bambino di instaurare una specifica
relazione con la madre.
COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO come ciò che si manifesta quando sono
attivati certi sistemi comportamentali. Si ritiene che i sistemi comportamentali stessi si
sviluppino nel bambino come risultato dell’interazione con il suo ambiente di
adattamento evolutivo, e specialmente dell’interazione con la figura principale di tale
ambiente, cioè la madre. un
L’attaccamento del bambino piccolo alla madre viene considerato
comportamento istintivo, biologicamente determinato, finalizzato ad
aumentare la possibilità di sopravvivenza del bambino: la maggior
prossimità alla madre assicura cure e protezione dai predatori .
Etologia Hinde e Harlow sui piccoli di scimmia resus.
James Robertson: che documentava le reazioni dei bambini istituzionalizzati o
ospedalizzati a prolungate separazioni dal caregiver (lavorava presso l’asilo nido di A.
Freud). Conferma della teoria che Bowlby andava costruendo. Si era visto che i
bambini prima fase di protesta fase della disperazione fase di distacco dopo
una settimana dalla separazione. Ma dopo il ricongiungimento si era visto che il
legame con la madre non si era dissolto, certo il bambino era un po' irrequieto ma
subito dopo andava a ricercare attivamente l’attenzione della madre.
Separazione dalla madre non solo manifestazione di angoscia legata alla perdita
della figura di attaccamento, ma anche identificare nella perdita precoce dei legami 13
La psicologia contemporanea e la Teoria
dell’Attaccamento
affettivi uno dei maggiori fattori di rischio per l’emergere di disturbi psicopatologici nel
corso dello sviluppo.
Bowlby utilizzando una prospettiva etologica evoluzionistica, concettualizza il legame
del bambino con la madre alla stregua del prodotto dell’attività di diversi sistemi
comportamentali che permettono al bambino, e successivamente all’adulto, di
mantenere relazioni con la figura di attaccamento entro certi limiti di distanza e di
accessibilità, usando nel corso dello sviluppo metodi di comunicazione sempre più
sofisticati. I comportamenti del bambino che stabiliscono e mantengono la prossimità
caregiver
del costituiscono dei SEGNALI per la figura di riferimento che dovrebbero
portare alla conquista di una maggiore vicinanza, e quindi aumentare la probabilità
di sopravvivenza del piccolo dell’uomo ancora immaturo permettendogli di
raggiungere la riproduttività matura.
TALI COMPORTAMENTI SONO DI 3 TIPI:
COMPORTAMENTI-SEGNALE
1. : da parte del bambini, quali le vocalizzazioni e i
sorrisi, che favoriscono l’avvicinarsi del caregiver e promuovono interazioni positive.
2. COMPORTAMENTI AVVERSIVI: come gridare e piangere, che fanno sì che il
genitore si avvicini e intervenga per alleviare il disagio:
3. COMPORTAMENTI ATTIVI: quali il seguire, avvicinarsi, stringere, che favoriscono
la vicinanza al caregiver.
Questi comportamenti, organizzati in un complesso sistema di controlli e feedback
interni, sfociano in un comportamento che mira a conservare la vicinanza alla madre.
Da un punto di vista evolutivo, l’ontogenesi di tali sistemi comportamentali è lenta e
complessa e il loro ritmo di sviluppo varia da bambino a bambino.
Dalle 2° metà del 1° anno, generalmente il bambino sviluppa il sistema di
attaccamento e inizia a manifestare le caratteristiche peculiari che definiscono le
relazioni di attaccamento.
L’attaccamento emerge da un repertorio geneticamente determinato di
comportamenti, che maturano nel corso dello sviluppo del bambino
attraverso gli scambi con l’ambiente, e solo in un secondo momento si
focalizza sul CAREGIVER principale, solitamente la madre. Nei primi 2-3 mesi
di vita infatti non si è ancora sviluppata la preferenza per una figura specifica, è
soltanto nel periodo successivo che il comportamento di attaccamento si attiva o si
inibisce in riferimento alle figure specifiche.
ATTIVAZIONE DEI SISTEMI COMPORTAMENTALI quando la madre si
allontana (FATTORE ESOGENO) o esperienze di paura (FATTORE ENDOGENO).
DISATTIVAZIONE DEI SISTEMI COMPORTAMENTALI la voce, la vista o il
contatto tattile della madre.
tutto questo sono predisposizioni biologicamente innate che promuovono
adattamento, protezione/preservazione/ sopravvivenza della specie.
Dopo i SETTE MESSI i bambini hanno un ruolo più attivo nella ricerca di contatto,
reagiscono alla separazione manifestando i tre stati di risposta primi descritti:
protesta, disperazione e distacco ed è sempre in questo periodo che iniziano a
MODELLI OPERATIVI INTERNI
formarsi i , rappresentazioni mentali di sé e delle
figure di riferimento.
IL SISTEMA COMPORTAMENTALE DI ESPLORAZIONE E IL CONCETTO DI BASE
SICURA 14
La psicologia contemporanea e la Teoria
dell’Attaccamento
Dopo che il bambino ha iniziato a indirizzare il comportamento di attaccamento su
figure specifiche e ad assumere un ruolo più attivo nella ricerca di contatto ponendo le
basi per la costruzione id una relazione reciproca, si manifestano le tre principali
funzioni dell’attaccamento – mantenere il CONTATTO FISICO, offre CONFORTO e
(‘’RIFUGIO SICURO’’) (‘’BASE SICURA’’).
SOSTEGNO e garantire la SICUREZZA
MARY AINSWORTH
CONCETTO DI BASE SICURA ripreso da , a cui lo stesso Bowlby
riconosce il merito di aver offerto una metodologia per lo studio empirico
STRANGE SITUATION
dell’attaccamento, grazie alla messa a punto della .
teoria sulla sicurezza di Blatz
Mary Ainsworth, sulla base della – secondo cui il
bambino è senza preoccupazione, sicuro, solo se può contare su figure genitoriali che
si prendono cura di lui e che assicura conforto e protezione – ha sostenuto che,
accanto alla ricerca di vicinanza ad una figura ben discriminata e alla protesta per la
separazione, è identificabile un comportamento di ESPLORAZIONE legato alla
capacità del caregiver di essere una ‘’base sicura’’, di assicurare cioè al bambino una
situazione di dipendenza sicura permettendogli di affrontare situazioni non familiari e,
quindi, di allontanarsi ‘’tranquillamente’’ dalla figura di riferimento.
I bambini utilizzano la madre come ‘’base sicura’’ da cui partire per esplorare il
mondo, bilanciando attaccamento ed esplorazione: quando è attivo l’attaccamento
l’esplorazione è quiescente, quando il bambino esplora è l’attaccamento ad essere
silente.
Funzione del sistema di esplorazione: sia quella di favorire la conoscenza del contesto
ambientale e di permettere lo sviluppo di capacità utili in età successive e come il
funzionamento del sistema comportamentale di esplorazione, al pari di quello del
sistema comportamentale di attaccamento, sia fortemente influenzato dalla comparsa
di segnali, di situazioni che suscitano paura. Questa emozione negativa viene
attribuita all’attivazione di uno specifico sistema che svolge la funzione biologica di
proteggere il bambino da situazioni pericolose.
l’equilibrio tra i due sistemi di comportamento costituisce uno stile di attaccamento
sicuro e un conseguente sviluppo ottimale del bambino.
L’ENFASI SULLE RELAZIONI NELLA COSTRUZIONE DELLA PERSONALITA’:
EMOZIONI, ESPERIENZE, SVILUPPO
I MODELLI OPERATIVI INTERNI
-
Bowlby utilizza la definizione ‘’Mondelli Operativi Interni’’ facendo riferimento alla
idee proposte da Kenneth Craik, il quale aveva sostenuto non solo che gli organismi
‘’modello su piccola scala della realtà esterna e delle
sono capaci di costruire un
possibili azioni in esso attuabili’’, ma anche che proprio tale capacità permette loro di
adattarsi alle mutazioni del contesto ambientale ampliando il repertorio
comportamentale a loro disposizione. Modello Operativo Interno
E’ importante dire che Bowlby usa il concetto di in senso
dinamicità
metaforico per sottolineare la , nonché il carattere intrinsecamente
relazionale, dei processi che sono alla base del comportamento.
MODELLO: indica infatti che la struttura della rappresentazione è RELAZIONALE e che
trae origine dalla relazione con il mondo reale
OPERATIVO: sottolinea la qualità dinamica dei modelli. 15
La psicologia contemporanea e la Teoria
dell’Attaccamento
Secondo Bowlby, intorno alla metà del 1° anno di vita – grazie alla attivazione di
specifici meccanismi mentali – il bambino inizia a organizzare la propria esperienza
Modelli Operativi Interni
affettiva in termini di della figura di attaccamento e del Sé
che rappresentano con sufficiente coerenza l’esperienza vissuta nelle relazioni
interpersonali con le persone che si prendono cura di lui.
I Modelli Operativi Interni riflettono sia la misura in cui la persona si sente degna di
ricevere amore, sia quanto essa percepisca l’amore da parte di altri; inoltre i Modelli,
in quanto basati sulla reale storia di interscambi nella diade, servono a regolare,
interpretare e predire i comportamenti, pensieri e sentimenti sia della figura di
riferimento sia del sé e ad ampliare il repertorio comportamentale dell’individuo,
garantendone un maggior successo evolutivo.
Quindi aiutano l’individuo a predire e comprendere il proprio ambiente, promuovendo
comportamenti che garantiscono la sopravvivenza, quali il mantenimento di una
prossimità nei confronti di un’altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado
di affrontare il mondo in modo adeguato, e stabiliscono un senso di sicurezza per
l’individuo.
[Secondo Bretherton e Munholland i Modelli Operativi interni non sono solo
rappresentazioni Sé-altro nelle relazioni di attaccamento ma anche le modalità
attraverso le quali, nell’interazione con il proprio ambiente, il soggetto costruisce una
mappa interna del mondo esterno].
Una volte costruite, le rappresentazioni mentali del Sé in rapporto con gli altri tendono
RELATIVAMENTE STABILI
ad essere nel tempo, permettendo in tal modo di fare
previsioni sull’evoluzione futura, e ad autoperpetuarsi, poiché ogni persona è portata a
ricreare esperienze congruenti con la propria storia relazionale. I MOI tendono ad
AUTOMATICA E NON CONSAPEVOLE
essere utilizzati in maniera : le strategie
comportamentali che un tempo erano sottoposte a un controllo consapevole e
intenzionale, grazie al loro successo adatti