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Analisi delle quote di mercato nell'industria e nell'agricoltura
INDUSTRIA:
- Paesi con più quote: Germania, Olanda, Francia, Belgio
- Calo delle quote dopo la nascita dell'UE e l'annessione dei paesi dell'Europa dell'est che hanno portato via quote al mercato UE. Calo enorme di quote per la Francia.
- Germania invece ha avuto un aumento enorme: 14.66→18.18
- In generale c'è stato un calo lieve delle quote: 12.53→11.92
Paesi ex Europa dell'est
AGRICOLTURA:
- Tutti i paesi hanno avuto un aumento di quote dopo l'annessione all'UE: 0.49→1.24. Prima non avevano un buon mercato.
- Paesi con più quote: Ungheria, Polonia, Romania, Bulgaria
INDUSTRIA:
- Tutti i paesi hanno avuto un aumento di quote dopo l'annessione all'UE: 0.42→0.83
- Paesi con più quote: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca
Osservazioni:
Paesi come Belgio e Olanda hanno fatturati minori rispetto a stati come Francia e Italia, eppure hanno tante quote di mercato perché esportano molto.
La domanda interna è alta ma essendo stati piccoli la si soddisfa in fretta e quindi hanno a disposizione tanta merce da esportare, a differenza di stati come Francia e Italia che essendo più grandi esportano meno perché hanno bisogno di più merce per soddisfare la domanda interna e quindi la merce da esportare è meno.
In generale sia in Agricoltura che in Industria i paesi UE hanno avuto calo delle quote dopo la nascita dell'UE e annessione dei paesi dell'ex Europa dell'est, mentre i paesi dell'ex Europa dell'est hanno avuto un aumento delle quote RCA delle esportazioni agro-alimentari.
Da solo dice poco, va analizzato sempre in relazione EMS e al fatturato dei paesi.
Paesi UE
AGRICOLTURA:
- Paesi con RCA maggiore e >100: Spagna, Francia, Olanda, Italia
- In generale CALO DELL'RCA: 153→147 Ma essendo >100 c'è vantaggio comparato per l'agricoltura
- Italia→ Aumento RCA >100
c'è vantaggio comparato per l'agricoltura
INDUSTRIA:
- Paesi con RCA maggiore e >100: Francia, Spagna, Italia, Olanda, Belgio
- In generale AUMENTI DELL'RCA: 106→112 Essendo >100 c'è vantaggio comparato per l'industria
- →Italia Aumento RCA >100 c'è vantaggio comparato per l'industria
Paesi ex Europa dell'est
AGRICOLTURA:
- Paesi con RCA maggiore: Bulgaria e Cipro
- In generale AUMENTO DELL'RCA: 150→170 >100 c'è vantaggio comparato per l'agricoltura
INDUSTRIA:
- Paesi con RCA maggiore: Lituania, Cipro, Bulgaria, Polonia
- In generale AUMENTI DELL'RCA: 69→77 Ma essendo <100 NON c'è vantaggio comparato→per l'industria In questi paesi si importa ancora troppo
Osservazioni:
- Paesi come quelli dell'Europa dell'est hanno valori di RCA altissimi come Cipro, questi valori vanno sempre messi in relazione
- EMS: Italia leader
- Italia si piazza benissimo: → %EMS maggiore e + alto RCA: Vantaggio comparato nella pasta
- Unico paese con NEI +: Exp>>Imp
CAPITOLO 4: ANALISI DELLA CONCENTRAZIONE
In un settore c'è concentrazione quando una parte rilevante del settore è posseduta da poche imprese.
L'industria alimentare non ha alta concentrazione però ci possono essere dei settori in cui la concentrazione è alta.
I due motivi per cui si studia la concentrazione sono:
- Il fatto che questa ha degli effetti diretti sul consumatore perché le imprese alimentari sono price-maker (a differenza dell'agricoltura che sono pricetaker) e quindi decidono loro i prezzi
- La concorrenza è molto alta ed inoltre c'è una convivenza tra piccole e grandi imprese: se ci sono poche imprese, queste formano un cartello ovvero si mettono d'accordo sul prezzo.
Definizione di
concentrazione - 3 punti fondamentali: 1. Concentrazione di un settore: quota rilevante delle attività economiche del settore posseduta da una parte ridotta del complesso di imprese operanti nel settore. In funzione delle dimensioni delle imprese del settore si può fare una scala delle diverse forme di mercato, in base alla concentrazione: - LIBERA CONCORRENZA: la concentrazione è minima, sono tutte imprese piccole e price-taker non si può fare differenziazione. - CONCORRENZA MONOPOLISTICA: numero delle imprese è alto: le imprese sono piccole e grandi e sono price-maker perché è possibile effettuare differenziazione. Quando si effettua differenziazione, i clienti più affezionati sono disposti a pagare un prezzo più elevato. - OLIGOPOLIO: poche imprese e non tutte fanno differenziazione. La maggior parte sono differenziate. Nell'oligopolio i produttori sono price-maker grazie alle loro dimensioni oltre cheGrazie alla differenziazione. Il livello di concentrazione è minore rispetto al monopolio, però il rischio è che ci sia un comportamento opportunistico, ovvero che le imprese possono avere un atteggiamento collusivo nei confronti del consumatore, cioè non sono disposti a scendere sotto un certo prezzo. Il comportamento collusivo è assimilabile al monopolio.
MONOPOLIO significa una sola impresa (monopolio di stato). Il monopolio crea una situazione di inefficienza del mercato perché si ha una sola impresa che stabilisce i prezzi e non è portata a innovare, ovvero non cerca soluzioni nuove e non è disposta ad abbassare i prezzi. Non fa differenziazione e la concentrazione è massima.
Ci sono delle leggi della commissione Europea che impediscono l'abuso di posizione dominante, la situazione di monopolio porta quindi al fallimento del mercato.
ANTITRUST: L'autorità garante la concorrenza del mercato.
In Italia, l'autorità antitrust ha il compito di fare delle notifiche per verificare se c'è l'abuso della posizione dominante. Quindi il monopolio viene contrastato per evitare che ci siano delle situazioni lesive per la concorrenza ed inoltre esso limita la libertà di scelta del consumatore e quindi limita anche la concorrenza, ovvero la possibilità di entrare in quel settore e crea delle barriere all'entrata. Le autorità antitrust possono studiare anche le situazioni di pubblicità ingannevoli, ovvero quelle pubblicità che non sono chiare e trasparenti per il consumatore. Si evita che una azienda leader del settore compri tutte le concorrenti del settore e crei quindi un monopolio.
La concentrazione è massima nel monopolio e minima nella libera concorrenza.
I processi di concentrazione delle imprese portano ad una crescita delle dimensioni delle imprese.
Fattori determinanti nel settore per la concentrazione:
- Struttura del mercato
- Barriere all'entrata
- Capacità finanziaria
- Efficienza produttiva
- Ciclo di vita del prodotto: la concentrazione diventa più alta, più siamo vicini al periodo di maturità del prodotto; se si è in un periodo di crescita del mercato, la domanda cresce e quindi c'è spazio per tutte le imprese, ma quando la domanda diminuisce, queste non possono sfruttare l'aumento del mercato. Nella fase di maturità del prodotto, quando la domanda diminuisce, la concentrazione aumenta perché l'unico sistema che si ha è quello di acquisire dei concorrenti.
- Internazionalizzazione del mercato
- Livello di concentrazione nei settori a monte e a valle
- Politiche pubbliche
- Crescita delle imprese:
- Interna (endogena): nuova capacità produttiva (tipica delle piccole imprese)
- Esterna (esogena): acquisizione di unità produttive già in essere (grandi imprese)
- Tempo
- Costo
- Valutazione del rischio
- Opportunità di acquisizioni
- Valore delle imprese e disponibilità finanziaria
- Perdite di efficienza (se ingrandisco troppo l'azienda)
- Perdite di immagine dei prodotti (es. azienda famosa per prodotti artigianali viene acquistata da un grande marchio industriale come Barilla paura per calo qualità)
Quando una azienda ne acquista un'altra si acquista TUTTO di quella azienda:
- Marchio
- Impianto
- Quote di partecipazione al capitale: Totale, di maggioranza e di minoranza
- Tecnica e Tecnologia dell'azienda (tipicamente in uso nel settore food)
Per incorporazione: impresa A acquista impresa B e la incorpora a se, la azienda principale è ancora la azienda A, la azienda B esiste ancora, ha ancora il suo marchio e il suo stabilimento, ma finanziariamente e giuridicamente dipende da A (es. Nestrè)
– Buitoni)→ Spesso fatte a insaputa del consumatore, lo sa solo chi è del settore. Per il consumatore non cambia nulla, continua ad acquistare prodotti Buitoni ma non sa che ora dipende da Nestlè.- Operazioni intra-gruppo: Fusione per incorporazione + Acquisizione
- Per concentrazione: La azienda A acquista la azienda B e insieme danno vita a una nuova azienda C
- Operazioni extra-gruppo: 2 imprese diverse si uniscono (es. Banche)
Finalità dei processi di concentrazione:
- Finalità reali Vantaggi economico-produttivi per la dimensione crescente
- Vantaggi collegati all’espansione nei mercati
- Miglioramento posizione concorrenziale
- Maggiori quote di mercato
- Eliminazione di concorrenti