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EVOLUZIONE DEL ROMANO NEGLI ANNI 60
Persistenza di linee già percorse. Sono gli anni del boom economico, l'evoluzione del romanzo
risente di questo ambiente. Una delle linee di evoluzione è il raffinarsi di alcune linee già percorse
nel tempo come ad esempio “la noia” di Moravia del 60, che riprende gli elementi come
l'insensibilità della classe borghese (1929 “gli indifferenti”), recupera questa linea integrandola con
attenzione verso il dettaglio corporeo (tratto del romanzo nuovo, in cui vi era la tendenza di scrivere
la realtà in maniera molto minuziosa (Grillet)).
Altro esempio: nel 1964 “il male oscuro” di Giuseppe, che si confronta con il tema della malattia
(Svevo, linea tematica ripresa).
Società in un momento positivo, il romanzo italiano riflette questa situazione assumendo
un'impostazione borghese. In questo periodo si concretizza quel rapporto domanda del pubblico –
proposta letteraria, aspetti di mercato del romanzo come qualcosa non solo di ricerca letteraria ma
anche come scrittura a scopo di vendita. Quindi si tengono in considerazione i gusti e le esigenza
dei lettori e in un contesto borghese il pubblico vuole leggere del proprio mondo nei romanzi,
quindi la richiesta di storie che mettessero in scena il mondo borghese.
Romanzo quindi leggibile e costruito su tematiche vicine ai lettori: dopo il “gattopardo” vi è una
lunga stagione di romanzi medi, cioè romanzi borghesi. Esempio: “la ragazza di .. “di Cassola, “il
giardino.. di Giorgio Bassani”.
Inoltre vi era anche la letteratura di genere (romanzo giallo e quello di fantascienza). Linea inoltre
di sperimentalismo.
Alcune delle linee videero in recupero della memoria e del racconto, testimonianza attraverso il
racconto. Ad esempio nel 1958 fu ripubblicato “se questo è un uomo”. Oppure “libera nos a malo”.
Un'altra linea tematica è quella che indaga la società ad esempio “la vita Acra”.
Inoltre vi è il filone che si occupa della letteratura industriale quindi il rmanzo che osserva la società
da questo punto di vista. Esempio di Paolo Volponi “Memoriale”.
Ristrutturazione della forma e della lingua del romanza : sperimentalismo, antiromanzo; infrangere
le regole del romanzo stesso: romanzo difficile da leggere. Esempio: le opere di giorgio manganelli.
Nel 68 ci fu un periodo di crisi, i giovani borghesi si ribellano alla realtà: il romanzo viene visto
come una forma tradizionale e quindi viene un po' tolto dal centro dell'attenzione a favore di una
scrittura impegnata, scrittura saggistica. Quindi verso la fine degli anni 60 ci fu una prevalenza per
una scrittura saggistica piuttosto che romanzesca. Esempio: Calvino e Pasolini “Il castello dei
giardini incrociati” e “Petrolio”.
Negli anni 70 sopravvive il romanzo medio e inoltre vi è “la storia” di Elsa morante: romanzo
storico in chiave popolare.
Alla fine degli anni 70 vi sono due romanzi che segnano l'inizio della linea iperlietteraria: 1979 e
1980, sono significativi perchè rappresentano le due diverse attuazioni di questa linea iper letteraria:
“se una notte di inverno un viaggiatore” di Calvino e “il nome della rosa” di Eco.
Calvino: attuazione che si concentra su una sorta di gioco con i meccanismi narrativi del romanzo.
Eco: avvicinarsi alla materia attraverso la mescolanza di più generi. Il romanzo racchiude il genere
fantastico, tratti del romanzo gotico, storico, genere poliziesco (giallo).
Esempio “la variante di luzburg...”: romanzo storico, poliziesco e gotico.
20/02
anni 80: linea del romanzo più vicino alla dimensione dei giovani, della cultura degli anni 80,
romanzo che ingloba nel linguaggio il parlato giovanile ad esempio ricordiamo Enrico Palandri che
nel 79 pubblica “Boccalone storia vera piena di bugie” e in questo romanzo viene messa in scena la
bologna studentesca della seconda metà degli anni 70. ricordiamo inoltre anche Vittorio Tondelli
con “libertini” del 1980 pieno di riferimento alla cultura popolare dell'epoca.
Essi hanno aperto la strada a una certa narrativa che inglobava la cultura pop, quindi troviamo
riferimenti oltre alla vita quotidiana, a slogan pubblicitari e cultura musicale, prodotti di consumo.
Stagione dei cannibali: autori che sono stati denominati così per un'antologia “gioventù cannibale”
che raccoglieva autori che scrivevano riguardo alla cultura popolare, linguaggio parlato, temi
appartenenti alla fascia giovane come Lutazzi o Aldo Nove.
Tra le diverse linee di narrativa che si erano affermate negli anni 60 c'era la linea delle letteratura di
genere, generi letterari particolari che si affermavano, quella che potremmo definire la letteratura di
consumo/intrattenimento per la necessità di tener conto delle esigenze del pubblico. Questo è il
fenomeno della letteratura di svago.
Con la società moderna che si affermava, con lo sviluppo industriale e la determinazione della
società di massa, cambiano le dimensioni di mercato della letteratura. (SOCIETà DI massa:
organizzazione sociale in cui la maggior parte delle persone partecipano ai processi di produzione e
consumo dei beni.). All'interno di questa società di fine 800, assistiamo a nuove esigenze; si apre il
numero dei lettori e si aprono numerosi generi e sottogeneri in quella che possiamo considerare
come “paraletteratura”, qualcosa che è simile alla letteratura ma non è proprio letteratura.
Inizialmente il termine indicava un tipo di scrittura narrativa che qualitativamente non era
letteratura ma le era vicina, ultimamente la sua sfumatura negativa si è attenuata, e può essere
tranquillamente considerata come un fenomeno letterario.
I confini tra letteratura e paraletteratura sono diventati sempre più labili.
A partire dalla rivoluzione industriale affermiamo all'evoluzione del mercato editoriale su un certo
numero di generi: ad esempio il romanzo di appendice, poliziesco, di fantascienza, rosa.
Generi caraterizzati da struttura stabile, fissa, ripetitibile.
Letteratura di massa: si rivolge a un pubblico ampio e non ha alcun tipo di valutazione qualitativa.
Letteratura di consumo/intrattenimento: rappresenta quelle forme di espressione che sono
finalizzate a un puro svago quindi la finalità è quella di proporre una storia che viene letta e poi
messa da parte per passare a un'altra storia. Si basa su un impianto schematico: testi seriali che
rappresentano dei clichè narrativi che si ripetono. Potremmo definire questa come una letteratura di
evasione: il lettore esce dalla realtà quotidiana per rifugiarsi un un mondo diverso. (es. romanzo
fantasy). Questo tipo di letteratura dura poco, la sua longevità è bassa.
IL GENERE DELLA FANTASCIENZA
Secondo Asmoss la fantascienza si occupa delle reazioni dell'uomo nei confronti dello sviluppo e
della scienza. Il genere si afferma verso la fine del 1800.
il termine fantascienza viene coniato da Giorgio Monicelli, fondatore della collana “Urania”.
In Italia il genere arriva tardi perchè il Italia era minore la tradizione positivista della cultura, c'era
un minore interesse per gli aseptti scientifico-tecnologici della civiltà contemporanea. In Italia
mancava anche quella componente fantastico gotica del romanticismo europeo. Tutto quello che era
romanzo fantastico europeo di impianto gotico in Italia c'è poco.
I temi che la fantascienza propone sono la riflessione sul progresso scientifico, invasioni aliene,
odissea stellare. Fantascienza: racconto epico che tratta della sfida dell'uomo per la relatà che lo
circonda. Sfida tra l'uomo e l'ignoto ad esempio lo spazio.
Capostipite del genere è Frankestein del 1818 che rappresenta l'eccessiva fiducia che si ripone nella
scienza di dominare la natura.
Altra linea che si occupa del rapporto tra uomo e scienza più ottimistica come i romanzi di Verne.
Il robot nel genere fantascientifico è un elemento centrale, il termine deriva da robota, usato da uno
scrittore cieco che ipotizzava la costruzione di queste macchine costruite per fare lavori servili.
Si afferma come evoluzione del progresso tecnologico e questi robot diventano un tema per
rappresentare una sorta di idealizzazione dell'uomo stesso. (macchina perfetta depurata dalle
passioni umane come Pasinof con “Io robot”).
Oppure visti come una minaccia, come degli antagonisti che sono intenzionati a sostituire il genere
umano, citiamo “odissea nello spazio”, elaborazione del racconto “la sentinella” di Arthur, e “il
cacciatore di androidi”.
Altro tema del genere fantascientifico è quello dell'invasione aliena o della esplorazione dello
spazio. Invasione aliena: questo tema era già stato percorso da un romanzo del 98 di Welss “la
guerra dei mondi”
i sistemi totalitari influenzano la narrativa fantascientifica, ricordiamo le distopie. In riferimento ai
regimi totalitari questi testi sono narrazioni in cui si presenta un mondo futuristico in cui lo
strapotere di un individuo impedisce all'uomo di agire in modo libero togliendogli anche la
coscienza stessa di essere in schiavitù. Citiamo Wells “la macchina del tempo” o Howell con 1984
che richiama il regime sovietico.
Anche il capitalismo producono distopie, pensiamo al “racconto dell'ancella”di Margaret che
racconta di una società autoritaria in cui la donna è considerata solo un oggetto.
Molti di queste distopie sono sempre collocate nel futuro.
La manipolazione delle coscienze da parte dei mass media con la subordinazione del reale alla
finzione “the truman show”.
In Italia la fantascienza arriva un po' tardi ed è stata relegata al ruolo di letteratura di consumo
quindi molto spesso recupera temi e stili stranieri.
Qualche incursione del genere fantascientifico l'abbiamo anche nella letteratura di Italo Calvino
nelle sue “cosmicomiche”, nel Calvino saggista.
IL GENERE POLIZIESCO
Si presenta come un genere che risponde a degli schemi fissi e che presenta una struttura ripetuta
nelle sue diverse realizzazioni.
La sua evoluzione parte dalla metà dell'800. L'evoluzione segue la caduta della fiducia nei confronti
della certezza della conoscibilità del reale, sempre più il detective diventa un personaggio che ha
difficoltà nel leggere il modo preciso la realtà. (“ispettore dupen” di Edgar allan poe).
Il detective successivi del romanzo poliziesco propenderanno per l'indagine psicologica dei
personaggi. Il detectigve è un misto di razionale e irrazionale, detective geniali da un lato e strambi
da un lato (Sherlock Holmes): incaricato di porta