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PRINCIPI DI PRECAUZIONE E PREVENZIONE i principi di prevenzione sono finalizzati a prevenire

danni ambientali e servono per valutare in anticipo gli effetti sull’ambiente. Per questo motivo bisogna adottare

misure preventive (come ad es. Direttiva Seveso, VIA, ecc.). Questi principi sono inseriti nell'Atto Unico

Europeo (1987). I principi di precauzione sono finalizzati all’accertamento dell'innocuità di prodotti/processi e

sono inseriti nel trattato di Meastricht (1992). Le politiche ambientali, infatti, si basano su: conservazione,

riparazione, prevenzione, precauzione, integrazione. Esse fanno uso di strumenti: regolativi, economici,

volontari (come l’EMAS, certificazione del processo, Eco-Management and Audit Scheme, e l’ECOLABEL,

certificazione del prodotto).

VALUTAZIONE AMBIETALE STRATEGICA introdotta nel 2001 con la Direttiva 2001/42/CE ai fini della

valutazione preventiva di piani e programmi settoriali (energia, trasporti, rifiuti, acqua, ecc.) di livello nazionale,

regionale e locale con una logica preventiva.

MILLENNIUM ECOSYSTEM ASSESMENT (MA) lanciato dall'ONU nel 2001, pubblicato nel 2005. Ha

l'obiettivo di valutare i cambiamenti ecosistemici riflessi sull'ambiente e l'essere umano e di individuare le azioni

necessarie per migliorare la conservazione e l’uso sostenibile degli ecosistemi. I servizi ecosistemici si

configurano come indispensabili, non sostituibili dalla tecnologia, ma suscettibili di essere alterati dalle attività

umane. Nel MA sono distinte 4 principali tipologie di servizi: 1) servizi di fornitura; 2) servizi di regolazione;

3) servizi culturali; 4) servizi di supporto.

EUROPA 2020 è una strategia decennale proposta dalla Commissione europea nel 2010 e sostituisce la strategia

di Lisbona proposta nel 2000. Essa si propone di raggiungere diversi obiettivi entro il 2020, relativi a cinque

priorità: occupazione, innovazione, istruzione, povertà/emarginazione, cambiamenti climatici/energia. Gli

obiettivi principali per una crescita sostenibile sono: riduzione gas serra, efficienza energetica, prevenire la

perdita della biodiversità, nuove tecnologie e metodi produzioni verdi, reti elettriche, intelligenti ed efficienti.

Introduce inoltre la strategia 20-20-20 e cioè entro il 2020: -20% emissioni di gas serra rispetto 1990; 20% dei

consumi energetici da fonti rinnovabili; +20% dell'efficienza energetica (riduzione dei consumi energetici).

DETERMINISMO AMBIENTALE si sviluppa nella seconda metà dell’Ottocento, in clima Positivista.

Secondo il determinismo l'ambiente determina le attività umane. L'atto di nascita della geografia ambientale fu

fissato al 1882 con la pubblicazione dell'Antropogeographie di Friedrich RATZEL, riconosciuto il fondatore

della geografia umana. Il determinismo ambientale induceva a ritenere che l’ambiente naturale condizionasse

fortemente le attività dell’uomo.

POSSIBILSMO GEOGRAFICO nasce come risposta alla messa in crisi del razionalismo e del determinismo;

con esso si ritenne che l’ambiente naturale era in grado di offrire delle possibilità, che l’uomo poteva scegliere in

base alla propria cultura e al proprio livello tecnologico. Paul Vidal DE LA BLACHE formalizzò questi assunti

in una serie di pubblicazioni, in cui parlava del concetto di “genere di vita”, inteso come risultante di ambiente,

cultura e livello tecnologico. Ogni regione era dunque contraddistinta da una comunità con un proprio genere di

vita. L’unicità di ciascuna regione si esprimeva in uno specifico paesaggio.

GEOGRAFIA SISTEMICA nel 2004 Ludwig von Bertalanffy ha formulato la Teoria Generale del Sistema

(TGS) che concepisce la realtà come un sistema, vale a dire come un’organizzazione di elementi attivi e stabili,

che interagisce con un ambiente esterno, va incontro a trasformazioni e si dirige verso un obiettivo. Tale

organizzazione è per sua natura complessa e inscindibile, cosicché al variare di uno degli elementi possono

prodursi trasformazioni più o meno rilevanti sull’intero sistema. La TGS considera la realtà come un sistema,

qualificabile come generale poiché presenta caratteri simili in ogni tipo di sistema. Concetti importanti della

TGS sono quello di resistenza, resilienza, autopoiesi e autoreferenzialità.

GEOGRAFIE CRITICHE si suddividono in: 1) Geografie radicali (volta all’impegno sociale, per cui vanno

trovate delle soluzioni alle ingiustizie sociali) e 2) Geografie soggettive (comportamentale, della percezione e

umanistica)

EDUCAZIONE AMBIENTALE E INTERPRETAZIONE AMBIENTALE l’educazione ambientale nasce

negli anni ’70 col proposito di educare alla conservazione e tutela della natura, per poi ampliarsi all’ambiente

antropico e all’analisi delle modalità di impatto antropico sull’ambiente. Attualmente, l’educazione ambientale

punta non solo a trasmettere conoscenze, ma a sollecitare una consapevolezza che si traduca sul piano pratico

con la diffusione di modalità comportamentali. Parallela all’educazione ambientale, è l’interpretazione

ambientale, volta a sollecitare un contatto olistico con la natura, con il coinvolgimento dei sensi e delle

emozioni. L’interpretazione ambientale è nata negli Stati Uniti sul finire dell’Ottocento, con l’istituzione del

primo parco nazionale di Yellowstone. La differenza tra educazione ambientale e interpretazione ambientale è

sottile poiché entrambe sono finalizzate a promuovere comportamenti positivi nei confronti del patrimonio

ambientale e culturale. Tra educazione e interpretazione ambientale la differenza sta non tanto nel cosa viene

comunicato, ma nel come viene comunicato.

FEEDBACK POSITIVI E NEGATIVI sono dei meccanismi di retroazione e derivano dalle relazioni degli

elementi in un sistema; sono positivi, quando il sistema si destabilizza e innesca una serie di cambiamenti che lo

porteranno ad assumere una nuova organizzazione e un nuovo obiettivo (morfogenesi), oppure negativi, quando

l’organizzazione del sistema rimane inalterato (morfostasi).

ECOSISTEMA è un’organizzazione di elementi abiotici e biotici che interagisce con un ambiente esterno, va

incontro a trasformazioni e si dirige verso un obiettivo. Ogni elemento è collegato all’altro da relazioni di

interdipendenza, cosicché al variare di uno, variano anche gli altri. Le proprietà dell’ecosistema sono: resistenza

(capacità di resistere alle pressioni interne e esterne); resilienza (capacità di ripristinare lo stato iniziale);

autopoiesi (capacità di riprodurre da sé gli elementi di cui è composto); autoreferenzialità (capacità di ridefinirsi

secondo l'obiettivo).

OBIETTIVI DELL’ECOSISTEMA 1) rafforzare se stesso e la propria stabilità dinamica; 2) evolversi verso

forme sempre più complesse in modo tale da garantire nuova energia e materia; 3) ruolo fondamentale piante

(org. produttori); 4) importanza della biodiversità.

CICLI DELLA MATERIA sono determinati dalle catene trofiche tra organismi produttori, consumatori e

decompositori ed hanno luogo con l’apporto di flussi di energia, innescata dal sole o dagli stessi processi

naturali. Acqua, azoto, carbonio, fosforo e gli altri elementi chimici, contenuti nella materia, sono riciclati negli

ecosistemi attraverso i cicli biogeochimici. Più precisamente un ciclo biogeochimico è il trasferimento ciclico

della materia da un comparto di riserva (litosfera, idrosfera, atmosfera e biosfera) ad un comparto di scambio.

Tra i principali cicli biogeochimici vi è il ciclo dell’acqua (evaporazione, condensazione, precipitazione,

evaporazione), il ciclo del carbonio (trasferimento di carbonio tra vegetali, animali, acqua e aria), il ciclo

dell’azoto (trasferimento dell’azoto atmosferico negli organismi biotici e nei terreni). Insomma, i cicli

biogeochimici sono processi attraverso cui gli elementi chimici circolano tra le diverse sfere con l'impiego di

energia.

LEGGI TERMODINAMICA la prima legge della termodinamica (conservazione dell’energia) sostiene che

l’energia si mantiene costante, cioè può trasformarsi da una forma all’altra ma quantitativamente rimane

inalterata; la seconda legge (degradazione dell’energia) afferma, invece, che nel processo di trasformazione da

un tipo all’altro di energia di determina una degradazione dell’energia stessa, cioè una dispersione, generalmente

sotto forma di calore. La grandezza che esprime il livello di energia inutilizzabile è definita entropia.

SISTEMI TERMODINAMICI i sistemi aperti scambiano energia e materia con l’esterno (ecosistema); i

sistemi chiusi scambiano energia ma non materia (pianeta Terra); i sistemi isolati non scambiano né materia né

energia (universo).

ALTERAZIONE CICLI MATERIA l’uomo altera i cicli della materia essenzialmente in quattro modi

principali: 1) modificando la distribuzione della materia (agricoltura, allevamento, prelievo minerali, prelievo

fonti di energia, deforestazione, enorme proliferazione per assenza di antagonisti, danni a piante, coltivazioni,

terreni, introduzione di virus, etc.); 2) modificando la direzione della materia (prelievo materiali fluviali,

discariche di rifiuti, dighe, canali, etc.); 3) modificando i tempi in cui la materia circola (prelievo minerali e

rocce); 4) introducendo materia artificiale (sostanze chimiche, OGM che l'ecosistema con riconosce,

inquinamento acqua, aria, suolo, alterazione catene trofiche).

LEGGI ECOLOGICHE Barry Commoner ha sintetizzato le logiche di funzionamento ecosistemiche in

quattro leggi dell’egologia: 1) in natura ogni cosa è connessa a qualsiasi altra, cosicché se varia una, variano

le altre; 2) ogni cosa deve finire da qualche altra parte, in natura non esiste lo spreco; 3) la natura è l'unica a

sapere il fatto suo, ogni azione umana può essere pericolosa per la natura; 4) non si distribuiscono pasti

gratuiti, ogni comportamento umano sbagliato costa un prezzo. L’obiettivo è quindi quello di rendere sempre

più simili le attività umane a quelle ecosistemiche. Le attività umane, per essere ecocompatibili, dovrebbero

contenere l’aumento dell’entropia.

IDROCARBURI, CARBONE E PETROLIO Idrocarburi: 1) Rocce sedimentarie, 2) Da resti animali e

vegetali, 3) Decomposizione anaerobica, 4) Copertura di detriti, 5) Esposizione ad alte temperature (petrolio,

gas, bitumi), 6) Durata processo 10-100 milioni di anni, 7) in rocce collocate in profondità, 8) migrazione

petrolio (meno denso) verso l'alto, 9) accumulo in rocce serbatoio. Carbone: 1) roccia sedimentaria; 2) da resti

vegetali; 3) decomposizione masse vegetali in ambienti paludosi; 4) sprofondamento in ambiente anaerobico; 5)

perdita ossigeno, resta carbonio; 6) si forma nel terreno. Petrolio: idrocarburo (carbonio+idrogeno),

decomposizione

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
7 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovyviv94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Banini Tiziana.