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Ernesta Galletti Stoppa
Nata nel 1850, è una fervente mazziniana. L'impegno per gli sviluppi del mutualismo femminile in Romagna.
Nata nel 1850, è una fervente mazziniana. Partecipa alla Società di Mutuo Soccorso, luoghi d'incontro e di discussione, in cui quella del suffragio universale rappresentò una delle questioni più dibattute. In una situazione di importante analfabetismo, la Società operaia maschile aveva promosso l'istruzione popolare volta esclusivamente agli uomini e, vedendo che non venne approvata l'idea di far ammettere anche le donne, la Galletti decise di fondare una sezione femminile tra i cui obiettivi vi era quello di favorire l'istruzione delle socie, invitandole a frequentare le scuole serali e festive. Galletti prese poi la decisione di abilitarsi all'insegnamento nelle scuole elementari. Si sposò con Valentino Stoppa dal quale ebbe 10 figli, che non le impedirono di continuare nelle sue.
Attività a favore delle donne, ad esempio nel promuovere l'istruzione delle operaie, introdurre una scuola festiva e una biblioteca nella sede dell'associazione. Era infatti convinta che le discriminazioni subite dalle donne sul piano occupazionale fossero in gran parte dovute al loro scarso livello di istruzione. Decise così di fondare un Istituto privato di educazione femminile e, sensibile nei confronti dei figli delle madri lavoratrici, tentò di trovare un sostegno per la sua iniziativa che venne però ostacolata da conservatori e clericali. Questo non la fermò però dal creare un istituto comprensivo a proprie spese, con un giardino d'infanzia, una scuola elementare e un corso di perfezionamento femminile.
2. La situazione dell'educazione infantile in Italia nella seconda metà dell'Ottocento
Alla base dell'intero piano formativo troviamo il giardino d'infanzia per i bambini dai 2 anni e mezzo ai 6.
aperto a tutti e non più quindi solo per i poveri o i bisognosi. Importante per l'alfabetizzazione di base era stato l'asilo secondo il modello aportiano per cui c'era una rigida separazione tra i sessi, le aule contenevano moltissimi bambini, le lezioni erano interrotte da preghiere o canti e così via, e la cui impostazione trasmissiva era però entrata in contrasto con le teorie di Froebel (Il metodo di Frobel come continuità tra gioco e apprendimento è costituito dalla pedagogia dei doni che porta alla curiosità del fanciullo offrendogli dei materiali educativi strutturati con caratteristiche cognitive e metafisiche che richiedono un ordine preciso di presentazione.). 3. Il kindergarten nel percorso formativo realizzato da Ernesta Ernesta Stoppa aveva scelto per la costruzione del suo Istituto un luogo lontano dal traffico cittadino, collocato in un'area ben arieggiata e lontana dai rumori della città. Voleva infatti cheLa sua scuola fosse subordinata ad ogni scrupolosa legge di igiene, come per esempio che le aule fossero ben illuminate. Così facendo, si poneva in netta controtendenza rispetto alla situazione degli asili esistenti nella cittadina romagnola. Il giardino di infanzia era dunque il luogo dove ogni uomo coltivava fin dalla tenera età le sue doti più creative per far fiorire l'intera umanità, la principale attività del bambino era considerato il gioco senza il quale nessun suo ulteriore sviluppo era possibile.
Come si può leggere dai programmi del kindergarten, la didattica non era organizzata in lezioni ma bensì in conversazioni ad esempio di botanica, storia naturale, geografia... Una novità introdotta da Ernesta fu la coeducazione dei sessi nel suo Istituto fino all'ingresso in terza elementare.
4. Ernesta e la diffusione del froebelismo in Italia
Fu molto importante valorizzare il carattere innovativo della didattica froebeliana,
sottolineando in particolare la propedeuticità del kindergarten rispetto alla scuola elementare, che permetteva al bambino di sviluppare le sue facoltà seguendo l'ordine della natura senza usare violenza alle sue inclinazioni per trovare così la verità da solo piuttosto che regalargliela o peggio imporgliela, opprimendolo e schiacciandolo sotto di essa. Ernesta infine progettò una scuola di disegno e una scuola professionale di lavoro, ma che non ottenne sostegno finanziario. Morì nel 1939. Maria Montessori 1. Dalla medicina alla pedagogia: per una scienza dell'intervento Maria Montessori nasce a Chiaravalle, Ancona nel 1870 da una famiglia di ceto medio, con l'aspirazione di diventare ingegnere. Frequentò poi la facoltà di medicina dove si laureò, riuscendo ad essere tra le primissime donne in Italia che raggiunsero la laurea in Medicina. Da lì decise di specializzarsi in Clinica psichiatrica, lavorando poi.Nella rieducazione dei bambini cosiddetti "deficienti" o "frenastenici", cioè soggetti affetti da insufficienza mentale, rifacendosi pertanto alle esperienze che nel campo dell'educazione dei fanciulli deficienti aveva compiuto Itard, sarà ciò a ispirare l'ideazione di un materiale strutturato, detto materiale montessoriano, ovvero oggetti che servono per l'educazione sensoriale, attraverso la quale si giunge all'educazione intellettuale nei 4 rami della scrittura, della lettura, dell'aritmetica e del disegno. Il materiale è auto-correttivo, consente cioè il pieno controllo dell'errore. La sua pedagogia scientifica e sperimentale mira a formare i maestri e le maestre al metodo scientifico dell'osservazione e dell'esperimento, per dare al bambino lo spirito di ricerca scientifica. Il maestro deve avere umiltà, rispetto e amore nella sua osservazione del bambino, per imparare da lui.
stesso e così ascendere alla propria perfezione; deve inoltre avere un ambiente adeguato per la corretta osservazione del bambino, ambiente infatti che deve consentire la libera attività del bambino. L'educazione ha 2 fini: aiutare il naturale sviluppo del bambino e prepararlo all'ambiente. Dà vita alla Scuola magistrale ortofrenica da lei diretta, per mettere in grado i maestri elementari di conoscere le varie forme con cui si manifesta la deficienza psichica e i metodi di educazione adatti nei singoli casi. Si rende conto poi che un ambiente privo di stimoli, durante l'infanzia, può compromettere in modo irreversibile lo sviluppo psichico successivo. Notevole furono i risultati della Scuola ortofrenica: alcuni bambini superarono l'esame di licenza elementare con voti migliori rispetto ai bambini "normali" poiché erano stati aiutati nel loro sviluppo psichico, mentre gli altri no. Vedendo la scienza come uno strumento di emancipazione,
decide di favorire percorsi di autonomia e autodeterminazione per quelle categorie considerate deboli, ovvero donne (per creare la cosiddetta donna nuova, non più schiava di pregiudizi in merito a competenze e capacità femminili) e bambini. La Montessori creerà poi un altro progetto chiamato Croce Bianca (perché parallela alla Croce Rossa per i feriti di guerra), al fine di formare personale educativo specializzato nella cura di danni psichici subiti dai bambini durante i conflitti bellici, infatti gli shocks psichici nei bambini rappresentano delle vere e proprie ferite, anche se non ci riuscirà. La Montessori inoltre elabora un'originale versione della psicologia dell'infanzia. Il bambino ha un potere di sensibilità così intenso che le cose che lo circondano risvegliano in lui un interesse e un entusiasmo che sembrano penetrare la sua stessa vita. Il bambino assimila queste impressioni con la vita, apprende tutto inconsapevolmente.passando a poco a poco dall'inconscio alla coscienza. Il bambino infatti ha una mente diversa da quella dell'adulto, vi è in lui l'energia potenziale per crearsi il mondo psichico a spese dell'ambiente. Il bambino assorbe le conoscenze con la sua vita psichica, l'adulto le acquista con l'intelligenza. Le impressioni nella mente del bambino non solo lo penetrano, ma lo formano. La Montessori parla così di mente assorbente.
2. La formazione degli insegnanti per una nuova scuola
Nel 1901 la Montessori lascia il suo lavoro alla Scuola ortofrenica per intraprendere l'insegnamento di Igiene e Antropologia presso l'Istituto Superiore di Magistero Femminile di Roma, in seguito alla sua maturazione dei limiti didattici della scuola del tempo, sia per quanto riguarda l'ambiente scolastico che per la formazione dei docenti. Comincia a produrre varie ricerche antropologiche che hanno come oggetto di studio le donne e i bambini e, in ambito scolastico,
Conduce in particolare un'indagine sperimentale che coinvolge gli allievi dai 9 agli 11 anni di alcune scuole elementari di Roma, dove il suo obiettivo è quello di verificare se gli alunni più intelligenti hanno un cranio più sviluppato rispetto a quelli meno intelligenti e le sue conclusioni mostrano un rapporto tra sviluppo cerebrale, rendimento scolastico e condizioni sociali e culturali di provenienza. Da ciò comincia a sostenere che la scuola contribuisca soltanto ad aggravare condizioni sociali ingiuste. In seguito ad un'altra ricerca rivela poi enormi disparità nella capacità di giudicare gli allievi da parte dei docenti, in quanto nessuno aveva mai preparato scientificamente i docenti a questo compito. Nasce così un nuovo obiettivo, cioè di costruire un intervento pedagogico individualizzato che avrà modo di sperimentare nella Casa dei Bambini.
3. San Lorenzo, 1907: l'avvio di un laboratorio sociale ed
Nel 1906 le viene affidata l'organizzazione di "scuole infantili entro la casa" che dovevano accogliere i figli degli inquilini, in età prescolare, che abitavano nel Casamento Popolare appena ristrutturato nel quartiere di San Lorenzo, che poi si è trasformato nel rifugio di una moltitudine di persone indigenti, analfabete e provenienti dalle zone più povere d'Italia. Viene così inaugurato l'asilo-scuola a San Lorenzo.
La realizzazione della Casa dei BambiniLa Montessori in un anno riuscirà a trasformare un comune asilo, concepito principalmente per evitare che i bambini deturpassero l'edificio, in un luogo creato appositamente per loro. Comincerà così a dedicarsi esclusivamente all'educazione infantile. Riteneva fondamentale puntare sulla collaborazione dei genitori, che dovevano rispettare alcune regole, e creare un ambiente sereno e riposante che favorisse il benessere intimo del bambino.
fondamentale per quel processo di autoeducazione che era alla base del progetto di rigenerazione umana.5. Educare alla libertà attraverso la libertà
La Montessori si era sop