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Caratteristiche particolari che riguardano la sintassi e l'organizzazione del discorso
Sviluppo del nome rispetto al verbo. Molto spesso nei linguaggi settoriali la parte sostanziale del messaggio è concentrata sugli elementi nominali (nomi) e non sui verbi.
Esempio: Foglietto illustrativo del Macladin 500: "Effetti collaterali. Dopo somministrazione orale di claritromicina, in studi clinici condotti su pazienti adulti sono stati riportati alcuni disturbi gastro-intestinali (es. nausea, pirosi, dolore addominale, vomito, diarrea), cefalea e alterazioni del gusto. Come con gli altri macrolidi, anche con l'uso di claritromicina sono possibili disfunzioni epatiche con aumento della transaminasi, sofferenza epatocellulare e/o epatite colestatica con o senza ittero. Dette manifestazioni possono essere anche severe ma reversibili con la sospensione del trattamento. Sono stati segnalati rarissimi casi di insufficienza epatica con esito finale; quando ciò si è verificato,"
“era associato a gravi patologie preesistenti e/o trattamenti e/o trattamenti concomitanti”.
Il carico semantico (il significato reale del testo) è concentrato tutto sugli elementi nominali, perché i verbi non sono impiegati per fornire informazioni ma per collegare le informazioni che si susseguono (funzione di collegamento logico-sintattico); infatti:
- o esprimono un’eventualità che si potrebbe verificare (es. “sono possibili”, “possono essere”);
- o esprimono qualcosa che è avvenuto in modo generico (es. “si è verificato”);
- o fanno riferimento a studi o sperimentazioni (es. “sono stati segnalati”, “riportati”).
Se noi leggiamo il testo senza i verbi lo comprendiamo ugualmente, infatti le informazioni che vengono comunicate rimangono intatte; ma se lo leggiamo senza elementi nominali, allora non possiamo comprenderlo.
Deagentivizzazione. Il linguaggio settoriale espone gli
argomenti di interesse generale senza dover necessariamente fare riferimento a un soggetto specifico. È molto raro che si faccia esplicito riferimento a un soggetto o a un complemento d'agente specifici, in quanto si tratta di argomenti che riguardano casi generali. Pertanto, è del tutto naturale rendere le azioni in forma impersonale.IL QUOTIDIANO
Come confermano i sondaggi degli ultimi anni, in Italia si leggono pochi quotidiani rispetto ad altri paesi della Comunità Europea. Questo fenomeno generale può essere inteso:
- pessimisticamente come un fattore di sottocultura,
- come dovuto al fatto importante e tangibile che il quotidiano negli ultimi 50/60 anni ha perso molta dell'importanza che aveva in origine, ha perso il ruolo che ha avuto fin dalla nascita di essere il mezzo di comunicazione che riporta i fatti istantaneamente.
Infatti negli ultimi anni si sono affermati i media di massa (radio, televisione e internet), che ci consentono di rimanere aggiornati continuamente su argomenti di interesse generale senza dover necessariamente fare riferimento a un soggetto specifico.
strumento di intrattenimento. Oggi, infatti, i giornali sono pieni di notizie di cronaca nera, gossip e curiosità, mentre le notizie importanti e di interesse pubblico spesso vengono trascurate o trattate in modo superficiale. Inoltre, con l'avvento di internet e dei social media, il modo in cui otteniamo le notizie è radicalmente cambiato. Ora possiamo accedere a una quantità enorme di informazioni in tempo reale, provenienti da fonti diverse e spesso non verificate. Questo ha portato alla diffusione delle cosiddette "fake news", notizie false o distorte che possono influenzare l'opinione pubblica e creare confusione. Per questo motivo, è fondamentale fare attenzione alle fonti da cui otteniamo le notizie e verificare sempre la loro affidabilità. Bisogna fare affidamento su siti gestiti da persone competenti e autorevoli, che seguono standard giornalistici e che sono in grado di fornire informazioni accurate e imparziali. In conclusione, sebbene internet e i social media abbiano reso più facile l'accesso alle notizie, è importante essere consapevoli dei rischi e delle sfide che ciò comporta. Dobbiamo essere critici e attenti nel valutare le informazioni che riceviamo e fare affidamento su fonti affidabili per essere ben informati.strumento di approfondimento.
Indro Montanelli, uno dei più grandi giornalisti italiani del Novecento, raccontava che egli aveva iniziato a praticare la professione di giornalista durante la seconda guerra mondiale, con il compito di corrispondente di guerra: dunque i suoi servizi raccontavano lo sviluppo della guerra ed erano l'unico mezzo con cui la popolazione veniva informata.
Ma a partire dal 1954, anno in cui la televisione inizia ad essere trasmessa a livello nazionale, è iniziata la trasformazione del quotidiano: in qualsiasi scenario internazionale veniva inviata la troupe televisiva e dunque lo strumento che informava la popolazione non era più il quotidiano ma la televisione.
Tuttavia, parlando di informazione in senso stretto, un servizio del TG, per quanto possa trattare un argomento importante, dura 2/3 minuti e quindi non può dare un approfondimento; quindi il ruolo di approfondire argomenti e fatti annunciati da altri media lo ha assunto il strumento di approfondimento.
quotidiano.Ciò ha portato a cambiamenti: nella selezione delle notizie, nell'impostazione del quotidiano, nell'uso della lingua.Consideriamo la struttura del quotidiano.Se sfogliamo i quotidiani più importanti (es. Messaggero, Repubblica, La Stampa...), ci rendiamo conto che la disposizione delle notizie segue un criterio definito. Le notizie vengono raggruppate per sezioni differenziate: nella prima pagina ci sono le notizie giudicate più importanti, poi c'è la sezione che riguarda la politica interna/estera, poi altre sezioni che i vari quotidiani vanno a definire con molta discrezione (es. sezione dedicata alla cultura, al tempo libero, al costume e società, alla tecnologia) e l'ultima piccola sessione riguarda lo sport (in particolare il calcio). Si tratta di una distribuzione dei contenuti e di un metro di organizzazione che, in origine, non apparteneva al quotidiano bensì al settimanale, al rotocalco. Infatti
prima il quotidiano informava e poi il settimanale approfondiva argomenti già annunciati dal quotidiano. Tuttavia con il passaggio dall'essere un medium di informazione in senso stretto a un medium di approfondimento, il giornale si è dovuto organizzare in modo diverso, avvicinandosi progressivamente alla struttura del settimanale.
Il linguista Maurizio Dardano, in uno studio degli anni '80, parla di settimanalizzazione del quotidiano, per indicare il fatto che il quotidiano, nella struttura, con l'avvento dei media di massa e con la spinta che ha esercitato il '68, si è avvicinato sempre di più al format del settimanale, del periodico, modificando la disposizione dei contenuti.
Ma questo cambiamento si è riversato anche nell'uso della lingua, nel modo di esprimersi e comunicare con il lettore. Con questo non si vuole dire che il quotidiano ha perso importanza, infatti esso va comunque letto perché approfondisce e racconta.
meglio l'avvenimento comunicato dal telegiornale: per qualità e quantità dei contenuti tende ad essere superiore rispetto agli altri media. A nessuno capita di leggere un quotidiano dall'inizio alla fine senza saltare mai un contenuto, infatti il quotidiano si rivolge a un pubblico vastissimo di lettori; dunque a monte dà per scontato:
- che questo larghissimo bacino di utenza sia caratterizzato da diverse attitudini e differenti interessi;
- che nessuno leggerà mai il quotidiano per intero.
Una delle prime funzioni del quotidiano è guidare il lettore nella selezione dei contenuti. Ciò attraverso diversi canali:
- DISPOSIZIONE DELLE NOTIZIE, che segue una gerarchizzazione precisa.
- PRIMA PAGINA, che rappresenta un primo indice fondamentale di ciò che il quotidiano contiene. Ogni quotidiano può gestire la prima pagina in modo differente.
Guardiamo alla struttura tipo della prima pagina di un quotidiano.
In alto troviamo la testata,
ossia il titolo del quotidiano (poi per metonimia arriva a indicare anche il quotidiano stesso). Nell'impostazione della prima pagina è importante: - sia cosa si dice a parole, ossia i contenuti; i contenuti riguardano i fatti che si ritengono più importanti all'interno del quotidiano (e non sono altro che degli estratti delle prime parti degli articoli); - sia l'editing (impostazione della prima pagina), che ha una funzione comunicativa importante infatti i pezzi degli articoli vengono collocati in determinate zone in base al grado di importanza che hanno. Il quotidiano fa una gerarchia dei contenuti sia al suo interno (organizzando i contenuti in sezioni) che all'interno della prima pagina. Nella prima pagina ci sono tre fasce: taglio alto, taglio medio, taglio basso. Nel taglio basso si collocano le notizie considerate meno importanti. Normalmente i contenuti più importanti si collocano tra taglio alto e taglio medio (in quanto laLa lettura parte dall'alto e procede verso il basso, quindi automaticamente la nostra attenzione è indirizzata verso l'alto); qui ci sono gli articoli più importanti:
- Articolo di apertura, tratta l'avvenimento del giorno, quello che il quotidiano considera più importante e attuale;
- Vignetta (che può anche non esserci);
- Articolo di fondo (a sinistra), è un articolo di opinione molto particolare e importante;
- Articolo di spalla (in alto a destra), è un articolo di opinione ma si ritiene, per tradizione, meno importante rispetto al precedente; normalmente approfondisce la notizia principale del giorno, quella riportata nell'apertura.
Questi tre articoli ci sono sempre, mentre per gli altri, ossia l'organizzazione generale della facciata (con la gestione del mosaico di testo e immagini a colori), è a discrezione del quotidiano.
Analizzando la struttura tipo del quotidiano, partendo dall'alto troviamo:
le
manchette (manichette), ai lati sotto la testata, vengono quasi sempre occupate da spazi pubblicitari (ci possono essere altri riquadri pubblicitari più in basso);
gli articoli contornati, racchiusi all'interno di una cornice, che presentano un titolo, un breve sommario dei contenuti e un'indicazione finale in cui si indica a che pagina l'articolo prosegue;
civette o strilli, che contengono l'essenziale quindi solo il titolo e il rinvio alla pagina; anche questo risponde alla gerarchizzazione dei contenuti, infatti essi conterranno informazioni meno importanti rispetto a quelle presentate dagli articoli contornati.
Dunque la prima pagina del quotidiano comunica attraverso le parole e l'impostazione grafica.
Per quanto riguarda la scrittura dei titoli, conta:
- sia la dimensione del carattere (per cui tanto più è grande e rilevante, quanto più l'attenzione viene catturata), infatti le dimensioni dei titoli variano in
base all'importanza degli articoli;
sia il font, il modo in cui viene trattato il carattere (es. l'apertura ha un grassetto che lo rende molto visibile,
il fondo ha un titolo non in grassetto ma il testo sottostante è in grassetto),