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La variazione linguistica
Per variazione linguistica si intende quel fondamentale carattere di tutte le lingue naturali (lingue vive) di essere mutevoli (non stabili) e di presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei diversi parlanti: ciò significa che ciascuna lingua viva e naturale varia al suo interno, al variare di alcuni fattori. Questo carattere fondamentale della lingua (entità che assume diverse manifestazioni e che si realizza in modi differenti) è connaturato alla lingua stessa: una lingua in quanto fenomeno sociale e quindi mezzo di comunicazione che viene utilizzato da un gruppo di parlanti, è un'entità che si presta inevitabilmente a dei mutamenti e a diverse realizzazioni. A livello generale quindi la variazione linguistica è la proprietà di una lingua di variare al suo interno e di presentarsi sotto diverse manifestazioni o forme. Vi sono due tipi di variazione:
Variazione interlinguistica: è la differenza tra lingue diverse o ciò che vi è di uguale e di diverso nelle lingue e nei complessi sistemi di funzionamento di esse;
Variazione intralinguistica o variazione linguistica: è la differenziazione interna ad una lingua o le diverse forme che una stessa lingua (presso una comunità di parlanti) può assumere.
Giulia Di Modica 69
La proprietà di una lingua di assumere diverse forme è l'oggetto specifico di studio della sociolinguistica ed è un oggetto di studio fondamentale per questa materia ma relativamente recente (è soltanto a partire dagli anni '60/'70 che la variazione linguistica ha richiamato l'attenzione degli studiosi di lingue. Fino agli anni '60 questa proprietà di mutevolezza, che è interna a ciascuna lingua, veniva considerata come un aspetto trascurabile perché l'obiettivo di studio principale era puramente teorico.
Ovvero lo studio del funzionamento di una lingua e dei suoi sistemi complessi di organizzazione nelle sue varie fasi linguistiche, dall'articolazione fino alla trasmissione del messaggio. Possiamo dire che la sociolinguistica si identifica proprio con questa capacità peculiare di una lingua di variare e si identifica perché la variazione di una lingua è determinata da fenomeni o fattori sociali: ciò che determina il variare di una lingua (il mutare o l'assumere forme diverse della stessa lingua) dipende da ragioni sociali connesse con la lingua e con chi usa questa lingua, i parlanti.
Le varietà dell'Italiano contemporaneo [1] e [2]
Come varia e perché varia la nostra lingua? Dobbiamo dire che la variazione linguistica non è un fattore casuale: una lingua mutua al suo interno e acquisisce forme e sfaccettature diverse non per puro caso ma come effetto dell'azione di alcuni fattori che incidono su di essa, rendendola mutevole.
Questi fattori sono:- Il tempo: il primo fattore della variazione. Questa dimensione riconosce delle diverse varietà di Italiano a seconda del tempo storico in cui l'Italiano viene utilizzato (l'Italiano del '300 era molto diverso dall'Italiano di oggi) e viene chiamata dimensione diacronica o variazione diacronica o diacronia ("dia" = attraverso, "crono" = tempo). Si riconoscono le differenze dell'Italiano dovuto al mutamento cronologico;
- Lo spazio: il secondo fattore della variazione. Questo fattore determina la variazione diatopica o diatopia ("dia", "topos" = spazio); è una dimensione che riconosce delle differenze interne alla lingua per ragioni legate allo spazio geografico e quindi ai diversi territori nei quali l'Italiano viene parlato. L'Italiano di Torino come abbiamo già detto, è diverso da quello di Palermo e così via;
- La collocazione sociale dei
parlanti: il terzo fattore della variazione. Questo fattore determina lavariazione diastratica o diastratia («dia», «stratos» = strato sociale o gruppo sociale); è unadimensione che riconosce la variazione interna a una lingua dovuta allo strato sociale o al grupposociale che quella lingua utilizza. L’Italiano di un avvocato è in linea di massima diverso da quello diun incolto che parla Italiano. Questa dimensione quindi fa sì che si verifichino delle differenzelinguistiche a seconda della classe sociale del parlante che usa una determinata lingua;
La situazione comunicativa: il quarto fattore della variazione. Questo fattore determina lavariazione diafasica o diafasia (attraverso la fase); è una dimensione che riconosce la variazione diuna lingua a seconda del contesto in cui viene utilizzata dallo stesso parlante (che è in grado diutilizzare diversi registri della sua lingua madre per adattarli di volta in volta
alla situazione comunicativa e quindi al contesto o al proprio interlocutore). Se io parlo in una sede pubblica di un'aula universitaria, il registro che devo utilizzare è medio-alto, cioè adatto alla situazione ma, se parlo con mia madre utilizzo un registro di lingua totalmente diverso. Ci sono quindi determinate e variegate situazioni attraverso le quali si usa una lingua per comunicare e ciò determina diverse varietà di lingua (in questo caso le diverse varietà di Italiano). Giulia Di Modica 70 Questi 4 diversi fattori determinano allora 4 diverse dimensioni della variazione linguistica. Esiste però anche una quinta dimensione che non è da tutti riconosciuta come tale perché sarebbe semmai (almeno per alcuni sociolinguisti) una sottodimensione che è interna a ciascuna delle altre 4, che è quella determinata dal mezzo fisico-ambientale (scritto o parlato) attraverso il quale si propaga una lingua. Questa dimensioneDella variazione, che è basata sul diverso canale attraverso il quale una comunicazione si sviluppa (o scritta o parlata), viene chiamata variazione diamesica o diamesia (attraverso il mezzo).
"Ahò, rega, s'annamo a fa 'na 'bbira?": esaminando questo messaggio attraverso i fattori della variazione sopra elencati, capiremmo che dal punto di vista diacronico si tratta di un messaggio di oggi e non di 500 anni fa perché si tratta di una produzione linguistica giovanile e contemporanea, dal punto di vista diatopico capiremmo che ci si trova in area romanesca, dal punto di vista diastratico capiremmo che si tratta di un messaggio prodotto da un giovane in un contesto sociale giovanile, dal punto di vista diafasico capiremmo che ci si trova in un contesto tra pari, informale ed amichevole e dal punto di vista della variazione diamesica dobbiamo dire che si tratta di un messaggio orale e non scritto (anche se oggi esistono delle forme di scrittura).
come i messaggi in chat o messaggistica innovativa come WhatsApp). Questo esempio ci dice che ogni testo della nostra lingua è analizzabile sulla base dei 5 parametri dellavariazione che abbiamo individuato poco fa: questo è un aspetto fondamentale perché l'analisi sociolinguistica è fondata proprio su quei filtri (un messaggio linguistico o un enunciato può essere filtrato e analizzato sociolinguisticamente sulla base di quei 5 fattori). Questo testo ci dice inoltre che potenzialmente ogni messaggio prodotto nella nostra lingua è marcato sociolinguisticamente: possiede delle caratteristiche che possono essere individuate attraverso quel tipo di analisi mediante il ricorso dei parametri della variazione. Quindi se escludiamo l'Italiano standard, ogni altro tipo di Italiano presenta una propria marcatezza sociolinguistica: possiederà cioè dei tratti che lo allontanano da un ipotetico italiano standard e questi tratti sono
Riconducibili a uno o più fattori della variazione.
Giulia Di Modica 71
Le varietà dell'Italiano contemporaneo [3]
Questo è un piano cartesiano finalizzato all'analisi sociolinguistica dell'Italiano. Ci dice che ci sono 3 rette orientate: quella orizzontale che riguarda la variazione diamesica (asse diamesico scritto o parlato), quella verticale che riguarda la variazione diastratica (asse diastratico) e quella obliqua che riguarda la variazione diafasica (asse diafasico situazione comunicativa). Gaetano Berruto (uno dei principali sociolinguisti italiani, sicuramente maggiore tra quelli viventi, Torinese) utilizzando questo sistema ha cercato di collocare nello spazio cartesiano, tutte le varietà dell'Italiano: egli immagina che le varietà dell'Italiano siano 9, le quali sono tutte diverse tra loro in relazione a ciascuno dei casi della variazione linguistica e per questo hanno collocazione diversa. Partendo dal centro, con
Il numero 1 indichiamol'Italiano standard (varietà di Italiano che nasce dal Latino 300esco letterario) che si trova a sinistra nell'asse diamesico in quanto è una varietà principalmente scritta poiché a livello orale non esiste e, tende verso l'alto sull'asse diafasico e diastratico poiché è tipico dei ceti sociali alti ed è tipico delle situazioni comunicative formali.
Con il numero 2 indichiamo l'Italiano neo-standard, ovvero l'Italiano che parliamo noi quando siamo convinti di parlare Italiano standard.
Con il numero 3 indichiamo l'italiano parlato colloquiale ovvero quello che parliamo normalmente con i nostri genitori; non è un italiano trascurato ma nemmeno un italiano molto alto che si trova un po' più a destra poiché è una varietà orale.
Con il numero 4 indichiamo l'italiano regionale popolare ovvero un italiano che risente fortemente
dell'influenza dellaregione di provenienza del parlante ed è tipico delle classi meno colte; si trova più in basso perché appartiene a un registro meno formale appartenente alle classi meno istruite. Con il numero 5 e il numero 6 che si trovano in basso a destra, indichiamo l'italiano informale trascurato e l'italiano gergale, i quali sono caratterizzati da una situazione comunicativa molto informale e dal punto di vista diastratico sono utilizzatida gruppi sociali popolari e vengono utilizzati a livello orale. Con il numero 7-8-9 troviamo le tre varietà che Giulia Di Modica 72 si collocano in alto a sinistra e che quindi sono varietà scritte e formali dal punto di vista comunicativo e sono utilizzate da persone molto colte o che utilizzano una lingua con funzioni tecnico-specialistiche; sono: l'italiano formale aulico, l'italiano tecnico-scientifico e l'italiano burocratico. È opportuno tenere conto anchedell'italiano digitato in quanto è una nuova varietà ed è quella più utilizzata a livello comunicativo perciò, bisogna collocarla in questo grafico articolato. Questa è sicuramente una varietà scritta che bisogna