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ACCUMULO
Kurtz è idolatrato dagli africani.
Il BUIO come metafora.
“Finché l’uomo rimane in vita non può distruggere la paura”
La PAURA guida la nostra vita, è un sentimento INDISPENSABILE perché senza di essa saremmo
morti, poiché non saremmo attenti ai rischi e ai pericoli.
Conrad ci racconta l’orrore senza farcelo vedere.
[Chinua Achebe scrive un saggio in cui confuta ciò che aveva scritto Conrad. Lo definisce un
razzista.]
Il MALE = L’Europeo al centro dell’Africa
Conrad vuole fare una grande metafora del Male del mondo, quindi lo colloca nel cuore dell’Africa.
Dobbiamo fare i conti con il buio che è dentro di noi.
Il buio è dentro ognuno di noi, ci riguarda tutti.
V.W. scrive un saggio su Conrad, intitolato “The Common Reader”. Lei attribuisce a Conrad un
inglese perfetto, una scrittura perfetta.
Conrad scrive: ”L’incontro con la lingua inglese fu un’impresa impossibile, quasi come spiegare
l’amore a prima vista. [..] Se non avessi scritto in inglese non avrei scritto affatto.”
Si innamora di questa lingua.
Egli era ucraino di origini polacche.
Conrad racconta una storia inventata che però ha la forza di mettere insieme i sentimenti di chi
legge con quelli di chi fa parte della narrazione.
06.11
COS’è IL MALE DEL MONDO, CHE FACCIA Può AVERE?
In entrambi i racconti di Conrad le donne sono quasi inesistenti, tranne in H.o.D. in cui abbiamo
due figure che sono agli estremi del modo di essere femminili: la donna africana e la donna
europea.
Rappresentazione degli europei in Africa: arrivano lì totalmente incapaci di relazionarsi con l’Altro-
da-sé.
Se non si mettono in atto strutture di compassione, non si riesce a fare nulla nella vita, non sei un
bravo essere umano.
In outpost of progress, Makola è la figura del MEDIATORE. Aiuta i due bianchi a interagire con
l’ambiente circostante (parallelismo con Caliban e Prospero nella “Tempesta” e con Friday e R.
Crusoe).
La letteratura anticipa temi che si ripresentano nell’attualità.
Ognuno di deve fare i conti con le tenebre che ha dentro di sé, imparare a gestire e comprendere i
sentimenti.
HEART OF DARKNESS: Mr. Kurtz è un personaggio negativo, non sa gestire la propria vita, non
sa relazionarsi con gli indigeni. È una figura di prevaricazione. Ma paradossalmente è amato dagli
africani.
Come si spiega che una figura così negativa venga ammirata dagli indigeni?
Lungo il racconto c’è un crescendo nell’aspettativa dell’incontro con Kurtz, che è introdotto nella
storia attraverso le testimonianze degli altri, a frammenti. Nessuno dice com’è realmente, ma
dicono che ha una voce meravigliosa che incanta quando ti parla.
Marlow compone la figura di Kurtz per frammenti nella sua fantasia.
Cuore di tenebra finisce dove è iniziato: la barca su cui si trova la voce narrante è rimasta ferma
per tutto il tempo del racconto, e quando esso finisce è salita la marea. È il racconto di un viaggio,
ma avviene da fermi.
È un racconto in cui apparentemente non succede nulla. È una storia che avviene da fermi, inizia
su una barca ferma nel Tamigi in secca, in attesa che risalga la marea per poter partire. Per
ingannare l’attesa, Marlow, circondato da 4 persone con ruolo sociale importante, inizia a
raccontare.
È buio perché nel buio si riesce a parlare più facilmente, si riescono a dire cose che altrimenti non
si direbbero guardando altri in faccia.
Tutto il racconto si svolge nel giro di una notte, tra il tramonto del sole e l’alba, quando risale la
marea.
TENEBRA: - tenebra fisica, il racconto si svolge al buio, di notte
- Le tenebre nel cuore dell’uomo le azioni degli europei in africa, Mr. Kurtz
- Le tenebre nel cuore dell’Africa, anche fisicamente parlando: l’Africa ha la forma di un
cuore; all’equatore il giorno e la notte hanno lo stesso numero di ore.
Tutto il racconto gira intorno al buio che gli esseri umani hanno dentro di sé.
OUTPOST OF PROGRESS:
“An outpost of progress” ribalta la situazione presente in “Heart of darkness”: qui le vittime sono
due bianchi inetti, privi di educazione e di mezzi. Sono due persone sprovvedute di mezzi
intellettuali, emotivi, che non hanno avuto educazione sentimentale.
Carlier e Kayerts sono privi di strumenti mentali e capacità, sono totalmente in balìa di ciò che
avverrà.
Si trovano in Africa perché vogliono arricchirsi attraverso il commercio dell’avorio.
Sono totalmente vittime dei sentimenti forti, la rabbia, la prepotenza, l’arroganza, la paura “Non ti
abbandona mai fino all’ultimo respiro, è il sentimento che rimane con te”.
Sono incapaci di dare voce al sentimento, se non attraverso manifestazioni aggressive.
Rappresentazione degli europei in Africa: arrivano lì totalmente incapaci di relazionarsi con l’Altro-
da-sé.
Se non si mettono in atto strutture di compassione, non si riesce a fare nulla nella vita, non sei un
bravo essere umano.
In outpost of progress, Makola è la figura del MEDIATORE. Aiuta i due bianchi a interagire con
l’ambiente circostante (parallelismo con Caliban e Prospero nella “Tempesta” e con Friday e R.
Crusoe).
K. e C. non sanno vivere senza avere alle spalle la società che conoscono.
Outpost of progress ci dà il setting sin dall’inizio; mentre Heart of Darkness è molto descrittivo, non
si possono saltare le pagine per capire cosa succede.
Gli africani sono a casa loro e vivono la loro vita senza il bisogno dei bianchi, che non si rendono
conto della loro inutilità.
Due racconti contrastanti: il racconto del narratore non coincide con il racconto che i due
personaggi fanno di loro stessi. Pensano di essere intraprendenti. (noi siamo la storia che ci
raccontiamo)
Man mano che vengono a meno le provviste e l’aiuto di Makola, la narrativa che essi avevano
costruito di sé stessi inizia a crollare. Si rendono conto che non sono ciò che credevano di essere.
Non sanno come sopravvivere.
[p.22] Da soli non saprebbero cavarsela perché privi degli strumenti emotivi, in assenza di una
struttura sociale organizzata.
Ogni singolo aspetto non appartiene all’individuo, ma al mondo che lo circonda, alla massa, ogni
aspetto che sembra individuale deriva dalla dalle solide istituzioni della società. Il contatto con una
natura selvaggia e incontrollata produce un malessere, una difficoltà nel profondo dell’animo
umano. Non si possono abituare a ciò che non conoscono, e ciò che non conoscono è pericoloso.
La società aveva privato loro di ogni spirito di iniziativa, di autonomia. Potevano sopravvivere solo
comportandosi come delle macchine in sistema. Da soli non erano nulla.
Quando precipitano le loro convinzioni e vengono assaliti dalla nostalgia e dalla paura,
cominceranno ad attaccarsi a vicenda. [p.140]
Non hanno nulla da fare, non sanno cosa fare, la realtà in cui si trovano non gli piace.
Iniziano a provare paura: hanno paura di perdere coscienza di sé. Iniziano ad avere anche paura
l’uno dell’altro. La tragedia finale avviene da un motivo futile: litigano per una zolletta di zucchero.
In mancanza di tutte le certezze che gli erano offerte dall’esterno e nelle quali confidavano, i due
perdono il senso di sé perché non hanno certezze su loro stessi, la paranoia e la paura prendono il
sopravvento, non sanno confrontarsi con la paura, e non sono più in grado di gestirsi.
È come se Conrad volesse dimostrare che quelli che dall’Europa sono andati a prendersi l’africa
erano persone senza strumenti, che si raccontavano una storia di sé stessi.
LA PAURA DIVENTA RARAMENTE OGGETTO DI NARRATIVA. In Conrad invece è sempre
presente.
La paura fa perdere il senso di sé.
In una condizione in cui non si hanno strumenti intellettuali, emotivi, non si sa più gestire la propria
vita.
Paura della PREVARICAZIONE dell’altro, che spesso è immaginaria.
Il posto viene spesso definito “land of sorrow”.
07.11 HEART OF DARKNESS:
• articolazione del tempo e dello spazio nel romanzo: non ci sono indicazioni sulla durata del
viaggio.
• happy end = morte felice (diversa da happy ending = quando una storia si conclude bene)
• Kurtz non aveva motivo di impazzire. Era temuto e faceva bene il suo lavoro. Viene
assorbito dalle sue tenebre.
Marlow rimane sempre lucido nel suo viaggio. È uno spettatore di quella crudeltà, non ne fa
parte, e se ne libera “relativamente” quando la affida al racconto. Vive un’esperienza che
ossessiona e che cambia la persona. Esce fisicamente dal racconto, ma non può uscirne
con la testa. Da qui la necessità di raccontare. Se non riesci a raccontare bene un
racconto, non te ne liberi.
• poche figure femminili, fuori dal viaggio, misteriose.
• affinché il racconto sia efficace e attiri il lettore, c. deve creare un orizzonte di attesa. Non
dice le cose fino in fondo, le lascia sospese. Per avere chiaro tutto il racconto, non si può
saltare neanche una pagina. La struttura narrativa è costruita come un viaggio, a tappe.
• Ai bambini africani scolarizzati venivano fatti leggere romanzi di scrittori occidentali sul
colonialismo: si vedevano così raccontati da qualcun altro, si sentivano dire da altri ciò che
loro erano in risposta a questo si svilupperà la letteratura africana: riappropriazione
della propria identità. CHINUA ACHEBE criticherà Conrad per aver raccontato il suo
paese come “il cuore delle tenebre”. Tutti gli africani vedevano imporsi questa immagine. Il
luogo in cui si nasce è influente, determina ciò che siamo. La volontà di raccontarsi e
rivendicare la verità sulla propria storia personale favorirà la nascita di una vastissima
letteratura africana.
• Tutto il racconto di Marlow avviene nell’oscurità, che permette di raccontare meglio, in
assenza di interferenze.
• All’inizio del racconto, non sappiamo dove la nave sia diretta. Deve andare a prendere delle
carte per l’imbarco. Noi oggi sappiamo che all’epoca i documenti per l’imbarco si facevano
in Francia o in Belgio; l’imbarco avveniva a Marsiglia. Marlow deve andare là per fare
anche delle visite mediche: gli viene anche misurato il cranio.
• Dopo la partenza iniziano 3 momenti diversi (l’impianto narrativo è l’assemblaggio di diversi
elementi): la narrazione iniziale di Marlow, il viaggio vero e proprio e l’incontro f