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L'UMANESIMO
L'umanesimo e Rinascimento sono due concetti che in qualche maniera sono strettamente connessi, e soloin anni recenti si è dimostrato come fallace il luogo comune che vedeva nell'Umanesimo e nel Rinascimentoun momento di cesura radicale rispetto all'età del Medioevo. In realtà questa idea di frattura si è andata aformare soprattutto nell'800, ad opera dello studioso tedesco Burckhardt che pubblica un volume intitolato"La civiltà del Rinascimento in Italia". La storiografia più recente ha invece scoperto come questa idea dicesura fosse ideata dagli stessi umanisti, i quali volevano in qualche maniera marcare la propria differenzarispetto alla tradizione. Fu proprio uno dei primi umanisti italiani, Claudio Biondo, a parlare di media etas(età media) in contrasto con la rinascita della cultura europea, rappresentata proprio dall'esperienzaumanistica. Oggi questo risulta essere soltanto un luogo comune, già nel Medioevo ci
ma piuttosto che l'umanesimo ha portato una nuova luce e un nuovo approccio allo studio e all'apprezzamento della cultura classica. Gli umanisti si dedicavano alla traduzione, all'interpretazione e alla diffusione dei testi antichi, cercando di comprendere e valorizzare i valori e le idee dei grandi autori del passato. L'umanesimo ha influenzato profondamente la letteratura, l'arte, la filosofia e la politica del Rinascimento, aprendo la strada a un periodo di grande fervore intellettuale e creativo.anzi: è proprio nel corso di tutto il lungo medioevo i monaci nei monasteri si erano impegnati nell'attività di trascrizione dei testi classici, spesso non nella lingua originale ma in traduzioni (soprattutto per i testi della cultura greca classica). La stessa filosofia scolastica, che dominerà dall'anno mille, legge i classici alla luce della Sacra Scrittura, la cultura classica viene interpretata in una dimensione a-storica e letti come prefigurazione di verità che può essere rivelata solo dal cristianesimo e dalla venuta di Cristo. Questo approccio viene totalmente rifiutato dagli Umanisti, i quali contestualizzano i classici e li leggono come espressione di una cultura autonoma. Soprattutto, gli umanisti si propongono di affrontare lo studio dei classici da un punto di vista scientifico. Ciò significa che uno dei problemi fondamentali era quello di definire, prima di tutto, quale fosse la vera e autentica versione di un testo che si era tramandato attraversoinfinite copie. Queste copie necessariamente potevano contenere errori di trascrizione, di interpretazione etc. Dunque, uno dei problemi fondamentali che gli umanisti si posero fu quello di stabilire la vera edizione di un testo. È questo lo studio della filologia.
Non solo: tutto ciò è anche un nuovo programma pedagogico, quello degli studia humanitatis, che si propone di modificare quello che era il programma dominante delle università europee del tempo, in cui i saperi venivano suddivisi in due articolazioni – le arti del trivio (grammatica, lingua latina, retorica e dialettica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica). Le prime erano le arti che si occupavano del linguaggio e della parola, le seconde si occupavano della res e dei fenomeni concreti. A questo programma pedagogico del Medioevo si accompagna durante l’Umanesimo un programma che predilige le arti del linguaggio, viste come la facoltà che definisce l’umano. Troviamo
L'introduzione dellafilosofia morale e storica. Il programma pedagogico rispondeva a un nuovo ideale di cultura, che si fondavasullo studio dei classici e che vedeva la cultura letteraria integrarsi con altri saperi. Questa rinascitadell'antico avviene a partire da Petrarca, e il primo umanista sarà proprio un allievo di Petrarca, ColuccioSalutati (1331 – 1406), il quale sarà anche cancelliere della Repubblica Fiorentina. Non soltanto un'azioneletteraria la sua, ma anche politica: l'intellettuale umanista veniva visto come una figura la cui azione sidoveva dispiegare all'interno della società, che aveva una responsabilità civile. A Salutati dobbiamo lariscoperta delle Lettere familiari di Cicerone e di numerose altre opere classiche. Accanto a lui troviamo ipersonaggi di Niccolò Niccoli, Leonardi Bruno e Poggio Bracciolini, quest'ultimo ha dato un contributo alladiffusione dell'umanesimo in Inghilterra in quanto vi
viene considerato il padre dell'umanesimo. Egli sosteneva che lo studio delle lettere umane, come la filosofia, la storia e la letteratura, fosse fondamentale per lo sviluppo dell'individuo e della società. L'umanesimo si contrapponeva alla visione medievale che metteva al centro la teologia e la religione, promuovendo invece l'importanza dell'uomo e delle sue capacità intellettuali. L'umanesimo si diffuse in tutta Europa nel XV secolo, grazie anche all'invenzione della stampa che permise una più ampia diffusione dei testi. Gli umanisti si dedicarono alla traduzione e all'interpretazione dei classici greci e latini, cercando di recuperare e diffondere la conoscenza dell'antichità. Questo movimento intellettuale influenzò profondamente la cultura europea, portando alla nascita di nuove discipline come la filologia e la storia dell'arte. L'umanesimo si caratterizzava anche per una visione antropocentrica, che metteva l'uomo al centro dell'universo. Gli umanisti credevano nella capacità dell'uomo di ragionare e di migliorarsi attraverso lo studio e la conoscenza. Questa visione ottimistica dell'uomo e della sua potenzialità ha influenzato anche l'arte e la letteratura del periodo rinascimentale. In conclusione, l'umanesimo rappresenta un importante momento di trasformazione culturale, in cui si afferma la centralità dell'uomo e della sua capacità di conoscenza. Questo movimento ha avuto un impatto duraturo sulla cultura europea, influenzando la nascita di nuove discipline e aprendo la strada alla nascita del pensiero moderno.scrisse che questi ambiti del sapere erano definiti in questo modo perché erano strumenti di perfezionamento dell'uomo. L'idea di base era che l'uomo si differenziava dagli animali innanzitutto per la capacità di articolare un linguaggio, e conseguentemente per la capacità di distinguere il bene dal male, cosa che non si potrebbe fare senza il linguaggio. Per questo i campi fondamentali dello studio erano quelli che avevano un rapporto con il linguaggio (grammatica, retorica) o con l'etica (filosofia morale); e tanto la storia quanto la poesia erano considerate come una forma di etica applicata, che insegnavano agli studenti come seguire i buoni esempi e evitare quelli cattivi. Gli studia humanitatis così concepiti sono veicolo e strumento di rinascita dell'antico, e rappresentano l'espressione di una nuova civiltà. I protagonisti dell'umanesimo sono i seguenti: - Coluccio Salutati (1331-1406), allievo di Petrarca, incarna un modello diIntellettuale dominante nella prima fase dell'umanesimo (fino agli anni 40-50 del 400), cioè l'intellettuale impegnato anche nella vita politica e civile della sua città. Il fenomeno dell'umanesimo nasce in Italia proprio in questo periodo perché si erano affermati ormai da tempo i comuni, le città-stato italiane che si autogovernavano ed erano gelose della propria indipendenza e libertà. All'interno di questa situazione si sviluppa una cultura in cui gli intellettuali umanistici concepiscono il proprio ruolo non soltanto come quello di pensatori in astratto, ma di pensatori il cui pensiero si traduce in un impegno civile diretto. Ecco perché, a proposito di questa prima fase, si parla di umanesimo civile, o civico. Il modello è la Roma repubblicana pre-imperiale. (+slide)
- Leonardi Bruni, anch'egli convinto assertore della necessità per l'intellettuale di impegnarsi nella vita pubblica. Bruni era soprattutto critico nei confronti della
La cultura medievale era caratterizzata dal peso della tradizione, che rappresentava un'autorità. Poggio Bracciolini è stato probabilmente uno dei più grandi scopritori di manoscritti contenenti testi della cultura latina. Durante i suoi viaggi in Europa nei monasteri scopre una serie di opere.
I classici non erano sconosciuti nell'età medievale, anzi essi ci sono pervenuti soprattutto grazie all'azione dei monaci che negli scriptoria dei monasteri ricopiavano i testi degli antichi. Ma nel medioevo le opere greche sono state tramandate nelle versioni latine, che spesso erano traduzioni delle versioni in arabo.
Ad esempio, Averroè e Avicenna tradussero Aristotele in arabo e a loro dobbiamo la conoscenza del filosofo, che però non si basa sull'originale greco ma sulla versione latina elaborata a partire da quella araba.
Aristotele divenne la massima autoritas della cultura medievale, in particolare dell'orientamento di pensiero dominante a partire dal XIII secolo.
necessità di studiare i classici per la loro intrinseca importanza e non solo per il loro valore religioso. Gliumanisti cercavano di comprendere il pensiero degli antichi per poterlo applicare alla propria epoca, cercandodi superare l'oscurantismo medievale e promuovendo il progresso culturale e scientifico. Alberti, con la suavasta conoscenza delle opere classiche, riuscì a unire la cultura umanistica con la cultura scientifica,mostrando come queste due dimensioni potessero coesistere e arricchirsi reciprocamente. La suaopera "De re aedificatoria" è un esempio di come l'architettura possa essere considerata una scienza, basatasu principi matematici e geometrici, ma anche un'arte, capace di esprimere bellezza e armonia. Alberti,con la sua poliedricità e la sua capacità di integrare diverse discipline, rappresenta un modello diintellettuale completo e innovativo, che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della culturaumanistica e scientifica del Rinascimento.necessità di riscoprire i testi nella versione più vicina all'intenzione dall'autore. Ecco perché nasce la nuova disciplina della filologia, cui criterio fondamentale era la comparazione tra diversi testimoni (cioè versioni di uno stesso testo) al fine di identificarne varianti e costanti, per pervenire poi alla redazione di un testo il più vicino possibile all'originale. Tra i padri della filologia abbiamo Lorenzo Valla, il quale fece una scoperta destinata a mutare la storia. Attraverso uno studio testuale, egli scoprì che il latino utilizzato nel testo della Donazione di Costantino, datato al IV secolo, era molto più tardo del IV secolo, e ciò implicava che si trattasse di un falso storico. [Donazione di Costantino: un documento che si diceva fosse stato redatto dall'imperatore Costantino per concedere a papa Silvestro il potere sull'Italia centrale, legittimando il potere temporale della Chiesa]. Contemporanea a quella di Valla èL'opera di un altro grande umanista, Flavio Biondo, al quale si deve la definizione di Medioevo (Media Etas); inoltre, è il fondatore degli studi storici secondo un metodo moderno.
Un altro elemento decisivo per l'affermazione della cultura umanistica è la riscoperta