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MIX DI MATERIALI

Nel mondo delle forme e dei materiali

E' stato un progetto che ha tenuto dentro un contesto culturale ampio: si è parlato di arte moderna

nella scuola elementare. Introdurre l'arte moderna nella scuola è qualcosa che sconvolge le regole:

l'arte moderna è capovolgimento, improvvisazione, progettualità nuova, fantasia. Tutto questo non

può stare all'interno di una programmazione predefinita.

L'incontro con Burri è stata un'occasione per 'guardare' i bambini che scoprono, come si mettono in

relazione tra loro e con il contesto, come fanno proprie le proposte e come restituiscono le loro

scoperte e ciò che imparano con tempi, modalità e strategie diverse gli uni dagli altri.

È importante che nelle scuole elementari si riprenda a lavorare per progetti ampi. Si fa scuola anche

durante un percorso di lavoro che, attraverso l'arte, incrocia, dandogli un senso, molte altre

discipline e le pone all'interno di un contesto di significato, evidenziando di ogni disciplina le

connessioni col resto del contesto.

Nella scuola elementare non esiste né un atelierista né un atelier ricco di stimoli; esiste un'aula in

cui i bambini hanno a disposizione carta, colori e pennelli.

Nella scuola in cui è stato eseguito il progetto, ogni gruppo di classi parallele ha potuto utilizzare

un'aula polivalente, ancora in fase di allestimento, in cui i bambini vanno anche a dipingere; aula

che è diventata luogo di questa esperienza.

Abbiamo voluto che il materiale fosse protagonista da subito e trasmettesse la voglia di fare

suscitando entusiasmo ed emozione. C'è stata perciò molta attenzione nel selezionarlo e presentarlo.

Ai bambini è stato proposto di scegliere individualmente il materiale e di motivare la loro scelta ai

compagni. Nei bambini maturava una grande capacità di osservazione, utilizzavano diversi canali

percettivi per cui, dopo alcuni incontri, i materiali acquistavano maggiore identità e ricchezza

percettiva.

La luce era stata richiamata più volte come elemento di trasformazione, perciò si è pensato di

promuovere un incontro tra luce e materiali attraverso la lavagna luminosa.

A questo punto i percorsi delle classi seconde e terze s sono diversificati.

I bambini di seconda si sono soffermati sull'esplorazione dei materiali attraverso la lavagna

luminosa, realizzando immagini proiettate sul muro; in classe, al di fuori dei momenti di

laboratorio, si inventavano storie legate a queste immagini. Ci è sembrato di poter proporre la

costruzione di storie aventi come protagonisti i materiali, con l'attenzione a mantenerne la

singolarità. Le storie sono state inventate, in piccoli gruppi di 3\4 bambini prima verbalmente, poi

sceneggiate attraverso le proiezioni della lavagna luminosa.

Successivamente abbiamo deciso con i bambini, di scrivere una ' carta di identità' dei materiali;i

bambini hanno costruito la carta di identità trovando aggettivi riferiti al materiale scelto; poi, con il

pc hanno messo insieme il testo e l'immagine del materiale di riferimento.

Questo è un ottimo esercizio espressivo e un approccio al computer non tanto tecnico ma più di

ricerca espressiva.

I bambini di terza hanno approfondito la loro relazione con il materiale realizzando delle

composizioni materiche.

Ci è sembrato interessante osservare come i bambini affrontano la composizione, attraverso quali

strategie percettive ed immaginative.

Hanno lavorato a coppie e a piccolo gruppo, avendo a disposizione molti materiali. All'inizio erano

molto frettolosi, in un secondo momenti invece, la scelta è diventata più consapevole:

selezionavano con piacere estetico e compositivo.

Quando poi, presentavano le loro composizioni agli altri, esplicitavano con chiarezza i loro criteri

compositivi.

Successivamente, in gruppi di 3\4 bambini, hanno cercato degli aggettivi verbali capaci di

comunicare alcune delle composizioni; con gli aggettivi trovati hanno realizzato una composizione

di parole: un 'testo visivo' capace di rappresentare con un altro linguaggio la composizione materica.

A questo punto del lavoro è avvenuta la visita alla mostra di Alberto Burri.

L'ultima proposta rivolta ai bambini è stata quella di documentare il processo compositivo di

un'opera nuova.

Ogni gruppo era composto da 5 bambini: 2 di loro, per ogni gruppo, avevano il compito della

documentazione. Uno fotografava, mentre l'altro poneva domande, osservava e notava ciò che gli

sembra importante.

Con questo progetto ci siamo rivolti verso una direzione: capacità di guardare lo stesso problema da

più punti di vista, flessibilità e fluidità del pensiero, il lavoro in team.

Nel mondo delle forme e dei materiali

con la scrittura al computer i bambini costruiscono la carta di identità dei materiali, trovando

aggettivi ad essi riferiti. Interessante la ricerca di una scrittura espressiva in sintonia con gli

aggettivi utilizzati; sperimentano, per questo, i diversi caratteri tipografici che propone il

programma di scrittura del pc.

Dopo gli incontri e le esplorazioni con i materiali sono nate molte storie. I bambini mentre

inventano, discutono, si auto-organizzano e si auto-valutano in modo lucidamente critico.

Le storie vengono poi raccontate ai compagni tramite la lavagna luminosa: si crea un buon supporto

per l'immaginazione e ad ogni narrazione c'è un piccolo cambiamento.

I bambini documentatori

la documentazione dei processi è un fatto complesso. Documentazione come elemento di auto-

formazione e di conoscenza dei bambini, prezioso sia per insegnanti che per gli stessi bambini. Essa

è utile per capire di più, per dare significato a ciò che si fa.

Dalla materia alla parola

è un esercizio interessante che alimenta capacità linguistiche, analogiche, espressive, ma sopratutto

abitua a porre in connessione elementi apparentemente distanti.

LABORATORI ESPRESSIVI

Laboratori espressivi contemporanei alla mostra di Alberto Burri

Materiali:

oggetti bianchi e neri di varie forme, dimensioni, superfici, qualità materiche. I bambini e ragazzi

posti di fronte a questi materiali vengono invitati ad esplorarli e a commentarli; l'obiettivo è una

percezione sensibile alle gradazioni cromatiche.

Procedure:

i bambini e i ragazzi si siedono davanti a 'due' piste di materiali, una di varie gradazioni cromatiche

di bianchi, l'altra di varie gradazioni cromatiche di nero.

Il materiale viene osservato, toccato, descritto ed interpretato attraverso i sensi e le emozioni.

Ogni ragazzo scegli i materiali che ritiene più interessanti, li porta su un tavolo ed inizia a fare delle

composizioni.

Successivamente, ogni composizione personale viene utilizzata per alcune composizioni collettive.

Le composizioni vengono fotografate e commentate dalla classe.

Composizioni collettive di forme colorate

ai bambini e ai ragazzi divisi in 2 tavoli di lavoro vengono proposte carte diverse; sono invitati ad

ascoltarne con le mani la matericità, osservarla da vicino e scegliere quelle che ritengono più

interessanti.

Viene proposta la realizzazione di forme non figurative colorate con pastelli ad olio.

Successivamente le forme vengono ritagliate e attraverso il ritaglio la forma può essere ridisegnata.

In ogni tavolo, le forme realizzate individualmente, verranno poi collocate su un grande foglio

bianco o nero per costruire una unica, grande composizione collettiva.

Le due composizioni collettive verranno fotografate e commentate dalla classe.

Superfici in movimento

la manipolazione di tessuti e carte bagnate nell'acqua può dare effetti di drappeggio e superfici in

movimento; asciugandosi, i materiali, mantengono le forme date. I differenti risultati delle

composizioni variano in rapporto alla dimensione delle superfici scelte e alla qualità materica del

tessuto o della carta utilizzati.

I bambini e i ragazzi, un gruppo per tavolo, hanno a disposizione tessuti,carte e fili.

Con i tessuti e le carte ancora asciutti provano varie situazioni di superfici mosse su una base di

plexiglass.

Immergendo il materiale scelto nelle bacinelle con l'acqua, realizzano le superfici mosse in modo

definitivo.

I lavori vengono fotografati e proiettati con il video proiettore in modo da essere visti e commentati

da tutti.

Le piste tattili

il pavimento del laboratorio, come un grande foglio, accoglie un sentiero materico; la pista tattile è

un percorso da esplorare ad occhi chiusi, con le mani e a piedi nudi.

Durante il tragitto sono numerosi gli stimoli visivi, tattili, sonori ed evocativi ricavati dai materiali.

A:

l'allestimento prevede una striscia in tessuto bianco a terra sulla quale sono disposti diversi

materiali, sempre bianchi; 4 scatole, esplorabili solo con le mani senza visibilità del materiale,

posizionate su basi di metallo e un tavolo con i materiali da ascoltare con gli stetoscopi.

B. 1. la pista tattile viene percorsa da bambini bendati e scalzi accompagnati per mano dai

compagni. In questa fase si coinvolgono i ragazzi all'ascolto sonoro dei rumori prodotti dai

materiali calpestati.

2. Le scatole tattili prevedono l'esperienza del riconoscimento dei materiali da individuare solo

con l'uso delle mani. Si scrivono gli aggettivi e le associazioni pronunciate.

3. Sul tavolo sono presentati gli stessi materiali della pista tattile attraverso l'amplificazione

sonora dovuta dallo stetoscopio.

C:

la posizione informatica è attiva. Ci si siete sui cuscini ai 2 lati della pista tattile.

A turno i ragazzi e bambini ruotano nelle 3 postazioni in cui si può giocare con i materiali.

D:

è necessario prestare attenzione alla verbalizzazione dei bambini. Questo lavoro di osservazione e

documentazione permette all'atelierista e alle insegnanti di fare delle considerazioni e di relazionare

i diversi approcci dei bambini e dei ragazzi alle attività proposte. La semplice annotazione scritta

delle associazioni e delle sensazioni può essere suggerita agli stessi bambini.

2 bambini hanno il ruolo di 'documentatori' dell'esperienza, useranno la macchina fotografica e

mostreranno e commenteranno le immagini dell'attività svolta proiettate a parete con il video

proiettore.

I linguaggi poetici come contrapposizione alla violenza

occorre rendersi conto che i bambini ed i loro immaginari, le loro percezioni, le loro teorie e le loro

produzioni non sono fermi, inalterati nel tempo, ma vivono e si evolvono all'interno di diversi

contesti: prima di essere formale il linguaggio visivo è concettuale e culturale.

Questo lavoro di indagine e di documentazione ci rende consapevoli di quanto ancora poco

conosciamo i bambini, di quanto poco sappiamo delle str

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher letiziadr91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di filosofia delle arti e dei processi simbolici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Contini Annamaria.