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La virtù non consente solo di agire in un certo modo, ma sopratutto di crescere in un
certo modo. Ne consegue come la virtù sia una splendida testimonianza diretta di una
possibilità di vita da mostrare a colui che ancora non la possiede.
Mentre il carisma, per essere educativamente rilevante, ha bisogno della virtù nella sua
peculiare dimensione etica, la virtù, per essere cogente, può anche non necessitare del
dono del carisma.
Capitolo 4 (neuroscienze)
La teoria di Edelman, sta nell’indicare come l’ambiente, cioè le esperienze, sia in grado
di contribuire alla costruzione del cervello e come ogni cervello sia diverso da un altro,
esperienze diverse, o anche la stessa esperienza sono in grado di promuovere circuiti
nervosi diversi da individuo a individuo.
La libertà è intesa come quella possibilità di crescita, espressa da un’azione originale,
ossia unica e irripetibile, che ogni soggetto può mostrare nel corso della propria
esistenzam consentendogli di dirigere attivamente, alla luce di una apertura
intersoggettiva, la propria esistenza.
Capitolo 5 (emozioni e virtù)
L’emozione è sempre un’improvvisa alterazione di stato affettivo che costituisce una
risposta involontaria e re- attiva a eventi o situazioni dotati di qualità di valore, positivo
o negativo.
Un sentimento è una disposizione del sentire che comporta un consentire più o meno
profondo all’essere di ciò che la suscita, o un più o meno profondo dissentire da questo.
La passione è la forma concreta che assume il volere di una personalità strutturata, il
pro lo più o meno durevole delle sue decisioni.
Nel momento in cui ne sei investito dall’emozione, avverti il tuo essere dipendente da
quest’ultima, ossia la mia sostanziale passività iniziale nel momento in cui la provo.
L’emozione non implica soltanto relazione ma anche uno scoprirsi investito e quindi
coinvolto.
L’emozione dal punto di vista educativo, costituisce una condizione necessaria per la
crescita personale e l’incontro con l’altro, ma non suf ciente. Il legame interpersonale,
così come velocemente si origina, così rapi- damente si declina, no a scomparire del
tutto. Se l’incontro invece è accompagnato dalla virtù educativa, si realizza
un’esperienza relazionale autentica. La virtù educativa consente infatti di consolidare
quelle che sono le enormi possibilità d’incontro che le emozioni provocano nella nostra
vita. L’emozione mi segnala il disagio, mi incentiva e mi sostiene nella risposta, ma non
mi dice come agire in senso virtuoso.
Capitolo 6 (empatia)
Nell’empatia si veri ca un’esperienza di trascendenza, in cui il soggetto
intenzionalmente il soggetto che incontra l’alterità sperimenta se stesso nel vissuto
altrui, ossia sperimenta la capacità, la possibilità ed anche la speranza di potersi
decentrare al ne di avvertire, in questa esperienza relazionale, la sua apertura al vissuto
altrui. L’atto empatico riduce quelle distanze che molto spesso sussistono fra gli esseri
umani in cui il senso dell’esistenza viene ricercato nell’apertura, nella condivisione,
nell’accoglienza, senza sviluppare alcuna forma d’indifferenzia- zione o sovrapposizione
antropologica. L’attenzione al vissuto di chi ho di fronte diviene così essenziale per me.
L’empatia infatti è il banco di prova per lo stesso educatore, poichè lo pone di fronte
all’opportunità, come anche al pericolo, di comprendere il proprio limite e lo espone
alla frustrazione, all’impotenza, al fallimento.
L’empatia consente di poter oltrepassare quel processo di etichettamento con cui siamo
soliti approcciarci alle cose ed agli eventi del mondo. Si è convinti, grazie all’etichetta,