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EDUCAZIONE E PERSONA
Importanza della formazione di un carattere personale (disciplina di sé senso di responsabilità,
senso critico, coscienza interiore)
La persona si forma nell'apertura agli altri (inter-soggettività)
Il dialogo rende il discepolo co-protagonista del processo educativo
Un "cammino comune" nel quale maestro e discepolo si riconoscono reciprocamente come
soggetti (Sincerità, disponibilità, interazione, comprensione)
Centralità della "parola" nel riconoscimento della dignità della persona
24 marzo
lunedì 24 marzo 2014
10:18 ~Famiglia, famiglie e educazione dei figli~
Non possiamo parlare con facilità oggi di un unico tipo di famiglia. La famiglia diventa un luogo più
complesso.
La famiglia è un oggetto studiato da molte discipline come ad esempio: psicologia, sociologia, diritto, storia,
demografia ecc. (demografia: studia la popolazione. Es: famiglie giovani o meno giovani, a che età nascono i
figli.)
La pedagogia studia la famiglia in quanto: "contesto di relazioni educative, soggetto che mette in atto
pratiche educative e soggetto a cui sono dirette pratiche educative da parte di diversi soggetti sociali quali
scuole, servizi scolastici ecc."
La famiglia stessa è un soggetto che mette in atto nella sua globalità delle relazioni educative. Famiglia non
solo come soggetto che educa ma anche come soggetto a cui sono dirette pratiche educative di altri
soggetti (la scuola e la società sportiva che sono in contatto con la famiglia)
Obiettivo della pedagogia della famiglia:
Aiutare i bambini a crescere affiancando i genitori nella loro funzione educativa (non sostituendosi ai
genitori), con un approccio volto a sostenere le forze e le risorse che ogni famiglia possiede al suo interno e
al suo esterno (fare leva sui punti di forza. Bisogna partire dai punti di forza delle famiglie e sostenerle nel
caso ci fossero dei problemi), che sappia mettere in atto gli opportuni dispositivi per permettere la crescita
di tutti, genitori e figli allo stesso tempo (bisogna aiutare tutti a crescere, anche i genitori).
Dal momento in cui si nasce, si vive in un "bagno" di pedagogia (la pedagogia in questo caso è una
pedagogia non consapevole. Tutti sanno sempre come educare i figli degli altri. Tutti abbiamo idee
sull'educazione. Un bambino è immerso costantemente in un bagno di relazioni educative) che ci impregna
nel profondo di noi stessi e che crea i nostri valori, (il bambino viene segnato fin da piccolo su cosa per lui è
importante e ha valore) le nostre norme e i nostri riferimenti educativi.
Aspetti che influenzano la famiglia come "bagno" dell'educazione:
Dipenderanno dal contesto storico e socio-culturale.
Ci sono quelle che vengono chiamate variabili distali e variabili prossimali.
La relazione tra ambiente macro (società, comunità) e ambiente micro (famiglia) nelle diverse epoche
produce:
Interazioni precoci (la qualità delle interazioni in famiglia si ripercuote sulle interazioni del bambino
esterne alla famiglia. Una volta i bambini avevano relazioni con diverse fasce d'età in famiglia, perché
vivevano tutti nello stesso "cortile" ora invece sono a casa spesso con un genitore solo, non hanno
fratelli più grandi perché si pensa due volte prima di fare un figlio figurarsi due)
Stili relazionali (il diverso rapporto che hanno i nonni con il bambino rispetto a quello che hanno i
genitori)
Conoscenze (come si comincia, cosa mangia il bambino e cosa non mangia, il periodo dello
svezzamento)
Credenze
Valori
Come valutare le competenze genitoriali: (cioè qual è la nostra idea di buon genitore?)
Non focalizzarsi su una idea astratta, ma sul saper fare e il saper essere del genitore
Non confondere saperi e competenze (il sapere si basa sullo studio e le competenze sul saper fare.
Cosa fare, cosa potenzialmente può fare, cosa non può fare)
Osservare in situazione
Non valutare solo i limiti
Nella famiglia vi è la possibilità di uscire dal problema se aiutata, un genitore è in grado di trovare le
capacità per risolvere il problema.
Essere genitori autoriflessivi (non si lasciano guidare solo dall'abitudine/dalla fretta)
Genitore responsivo (percepisce, interpreta, risponde alle necessità del bambino
Come valutare le competenze genitoriali: (cioè: qual è la nostra idea di «buon genitore»?) (2)
Partire da un atteggiamento professionale secondo cui la famiglia che pone dei problemi possiede
anche la soluzione, anche se la ignora…
Può quindi «liberare» delle competenze, magari attraverso lo scambio con altri genitori o
apprendendo dalle pratiche degli operatori
Le competenze parentali si possono in parte anche apprendere, e questo impegna i professionisti a
congegnare maniere efficaci di trasmettere…
Atteggiamenti base (1)
Genitore autoriflessivo
“ossia che trascenda la fatalità che nasce dall’essere agiti dai propri habitus: non si è buoni genitori come
condizione statica, ma si diviene tali, all’interno di un contesto relazionale dinamico che sempre sollecita
capacità di dare risposte che siano coerenti, ma allo stesso tempo sempre nuove”
Atteggiamenti base (2)
Genitore responsivo
“ossia intrinsecamente inter-soggettivo, che percepisce, interpreta e risponde ai bisogni del bambino: ‘
trattare bene consiste nell’esser capaci di prevedere, percepire e soddisfare i bisogni fondamentali dei
bambini, a seconda degli usi e delle tradizioni della comunità di appartenenza”
4 dimensioni base che costituiscono la persona umana:
Affettiva (io come sono in relazione con gli altri)
Cognitiva (piano razionale)
Sociale (il soggetto sociale e collettivo come si relaziona con gli altri)
Ideologica (valori culturali ed etici)
Bisogni dei bambini:
Bisogni affettivi (di attaccamento, più è forte l'attaccamento più è facile lo staccamento. Ci si stacca
più difficilmente se si è incerti della relazione con i genitori di accettazione e investimento)
Bisogni cognitivi (di stimolazione, sperimentazione e rinforzo. Il bambino gioca a casetta, fa finta.
l'adulto non gioca con lui ma aggiunge al gioco di finzione uno stimolo "mm che buono" "che bello!"
che da numerosi stimoli e rinforzi positivi al bambino)
Bisogni sociali (di accettazione, relazione e riconoscimento. Le regole vengono acquisite in famiglia,
come rispettare le regole quotidiane della condotta che diamo per scontate e abbiamo interiorizzato)
Bisogni etici (di valori e orientamenti)
Le competenze educative dei genitori riguardano:
Lo sviluppo affettivo
Lo sviluppo cognitivo
Lo sviluppo sociale
Lo sviluppo etico
Al cambiare del contesto, cambiano le condizioni sociali e psichiche in cui il bambino:
È atteso (aspettative dei genitori prima che il figlio nasca. Aspirazioni e aspettative dei genitori)
È concepito
Nasce
Cresce
È educato
Diventa adulto (adolescente. Fase complessa per il rapporto genitore/figlio)
Si inserisce nella società
Il contesto di oggi: i legami deboli della società post-moderna (liquida…)
Allungamento della vita
Progressi tecnologici
Diversificarsi delle forme familiari
Trasformazioni nel mondo produttivo
Ruoli maschili e femminili nella coppia e nella famiglia
Nuovi saperi
Il contesto di oggi: i legami deboli della socità post-moderna (liquida…) (1)
Allungamento della vita
Progressi tecnologici
Diversificarsi delle forme familiari
Trasformazioni nel mondo produttivo
Ruoli maschili e femminili nella coppia e nella famiglia
Nuovi saperi
Il «bambino-re» – «Narciso»
Si percepisce come al centro della famiglia, non come parte di essa
Non hanno la possibilità di acquisire la nozione di limite, di divieto, di regole
I genitori non hanno il tempo, la capacità, la pazienza di dare loro qualche piccola frustrazione per
aiutarli a fare l’esperienza di affrontarla e superarla («sprecano tutte le loro energie nel volere tutto e
subito»)
Problemi dei genitori: lavoro, stanchezza, mancanza di supporto in casa → difficoltà a trovare la
calma e la forza per mettersi in questo atteggiamento…
«Dire no…»
«dire no» → «tollerare un capriccio» → «rimanere fermi nel no» → «attendere la fine del capriccio» →
«mettere le parole giuste sull’accaduto» → «costruirvi un senso»…
È così che il figlio/a impara
la dimensione del tempo
la dimensione del progetto
la dimensione degli atti che si dipanano nel tempo attraverso le loro conseguenze
a distanziarsi dalla dimensione imperante del tempo («l’immediato»)
il progetto: agire ora in vista di un piacere che verrà più tardi…
Regole e «accoglienza»…
Mettere regole presuppone uno scambio relazionale affettivo intenso
Accogliere («amare») e mettere regole implica anche la capacità di costruire un senso, insieme, nella
relazione
… attribuire senso agli eventi
… costruire un rappresentazione degli eventi coerente con la propria vita (la «propria storia»)
Costruire, insieme, la propria «storia»…
Ai figli mancano spesso punti di riferimento chiari: sulla propria storia, la propria origine, la propria
identità
Il genitore può raccontare, all’interno del rapporto affettivo, la sua storia al bambino, aiutarlo ad
attribuire un senso accettabile e comprensibile agli eventi
Lo aiuta così a costruire la propria identità narrativa
Non si possono però scaricare la colpe sui genitori…
L’educazione interpella tutti e tutti dovrebbero sentirsi coinvolti nel sostegno ai genitori…
Per esempio, lo stato….
organizzando un buon sistema scolastico
definendo buone regole per gli orari di lavoro per «padri» e «madri»
creando equità nelle politiche fiscali
sostenendo politiche economiche favorevoli alle famiglie
Quali interventi socio-educativi con le famiglie in difficoltà?
1. Lavorare per giungere alla libera adesione della famiglia al progetto di aiuto
2. Investire risorse nella costruzione di una relazione fra operatore e genitore, basata sulla fiducia,
o attraverso il «fare con», osservazione e accompagnamento s