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IVAN SEMENOVIC PERESVETOV

• Figura di militare-letterato.

◦ Fu capitano di ventura in Europa.

◦ Riconobbe in Ivan IV il sovrano ideale (gli presto servizio a partire dal 1538).

◦ Vide nel Sultano turco l'incarnazione di alcune virtù fondamentali del sovrano ideale.

◦ Tentò di realizzare un progetto per la costruzioni di speciali scudo alla “macedone”.

◦ Molte delle sue sue idee (es. espansione della Moscovia a Sud-Est) coincidevano con quelle

◦ di Ivan.

Nel 1549 consegnò al giovane Ivan prima una “piccola” e poi una “grande supplica”, ossia

◦ delle raccolte di vari testi da lui composti.

Skazanie o Matmete Saltane.

▪ Exemplum perfetto del sovrano minaccioso ma saggio, difensore di un ordinamento

• basato sulla giustizia e sui premi ai servitori leali e le punizioni ai traditori.

La caduta di Costantinopoli viene percepita come la conseguenza di un ordinamento

• sociale e politico corrotto e inefficiente.

Sintesi fra la mitica giustizia turca e la visione messianica della Russia: l'Impero

• Ottomano ha un sistema che funziona nonostante la religione non sia cristiana,

mentre la Russia tutto il contrario.

Le riforme che propose allo zar rivelano una considerevole aderenza alla realtà russa.

◦ Affidamento dell'amministrazione, della giustizia e della raccolta delle imposta non ai

▪ boiari, bensì a dei funzionari statali stipendiati.

L'esercito è visto come il cardine dello Stato che doveva dare a ogni uomo valoroso la

▪ possibilità di accedere ad alte cariche.

Profondamente legato alla tradizione ortodossa russa, così come dell'idea della “translatio ad

◦ Russos” e dalla missione di difensore della fede ortodossa affidata allo zar.

Concezione più laica e orizzontale dello Stato e della società fondata sulla virtus

▪ individuale e sulla coscienza del ruolo della politica.

Gli scritti.

◦ Andamento narrativo.

• Tono serio e grave quando l'autore esprimeva idee generali.

• Condensa la sua saggezza in vigorose forme aforistiche. Presentava i suoi scritti allo

• zar come un raccolta di esempi e sentenze, dicta e facta.

La lingua.

▪ Vivacizzazione della prosa grazie alla diffusione del linguaggio burocratico e un frequente ricorso

• a termini popolari e moduli espressivi del linguaggio quotidiano.

I generi letterari.

▪ Assenza di un'unità nazionale.

• Centri periferici molto attivi; ripresa del genere cronachistico e uno sviluppo del filone narrativo

• leggendario.

Autonomia culturale di Novgorod.

• Cronache (XII secolo-caduta della città).

◦ Filone agiografico-

◦ “Povest' o belom klobuke”.

▪ Klobuk identificato con la tiara che Costantino imperatore avrebbe imposto sul capo

• di Papa Silvestro. Motivi anti-latini con accenno alla “terza Roma”.

Secondo un prologo, un certo Dmitrij il Traduttore trovò il testo in Vaticano. I latini

• lo tenevano segreto per la paura e la vergogna di mostrarlo al mondo.

Prima opera autoriale: CHOZENIE ZA TRI MORJA (Afanasij Nikitin).

• Avvenuto tra il 1466 e il 1472.

◦ La maggior parte delle edizioni moderne si basa sul codice Troiskij.

◦ Pubblicato da Karamzin nel sesto volume della sua Istorja gosudarstva rossiskogo.

◦ La vicenda narra di una spedizione commerciale diretta in Azerbajgian finita male. Un

◦ attacco dei Tatari fa affondare due delle navi di Nikitin, ma procede col suo viaggio e viene

accompagnato dall'ambasciatore dell'Azerbajgian. Visita in seguito la Persia e l'India

Nikitin si esprime come un narratore con autoanalisi spirituale.

◦ La lingua muta di livello spesso in accordi e variare dei temi.

L'ARCIPRETE AVVAKUM.

▪ Sfondo storico.

• Quando il patriarca Nikon decise di ripristinare nei riti e nei testi liturgici il modello

◦ bizantino originale, una parte della comunità religiosa si ribellò alle modifiche introdotte.

Chiamati “vecchi credenti” o “raskol'niki”, vennero condannati nel Concilio del 1666, e si

rifugiarono successivamente in zone remote della Russia.

L'arciprete Avvakum fu il protagonista spirituale della rivolta anti-nikoniana. Predicatore

◦ aggressivo e provocatorio, venne arso vivo per le sue idee eretiche nel 1682.

Autore di un'auto-biografia nota come “Vita dell'arciprete Avvakum, scritta da lui stesso”.

◦ L'opera ha valore letterario sia per la novità del genere sia per la struttura narrativa.

▪ E' presente l'alternanza tra pagine della sua vita e dichiarazioni di principio in una

• lingua spontanea e vigorosa. Avvakum è contrario a ogni forma di progresso, come

il teatro.

Seconda metà del XVII secolo.

◦ Regno dello “zar mite” Aleksej Michajlovic Romanov.

▪ Due grandi avvenimenti.

▪ Il Roskol degli anni '60.

• Le rivolte delle comunità cosacche, con leader Sten'ka Razin. Egli aveva intenzione di

• distruggere il potere russo e instaurare l'uguaglianza sociale fra i vari ceti,

La letteratura

▪ Due filoni che tracciano le linee di sviluppo letterario.

• Filone non accademico popolare.

◦ Secolarizzazione delle povesti.

Si comincia a concepire l'arte della parola come autonoma e individuale grazie ai manuali di

• retorica (cfr. “Grammatiki slavenskija pravil'noe sintagma” di Meletjus Smotstryckij).

Prime tradizioni di libri popolari delle letterature straniere barocche. Prima occidentalizzazione.

• Nasce la nuova categoria degli scrittori di mestiere sebbene anonimi.

Le povesti cominciano a narrare vicende della realtà quotidiana per un nuovo tipo di lettore.

• Bacino di raccolta di varie tendenze.

◦ Germi della narrativa russa moderna.

◦ Linguaggio nuovo e con nuovi motivi (es. gioco, riso e amore).

▪ Es. Storia di Ers Ersovic.

• Favola esopica che racconta di un pesce grosso che viene accusato e processato

◦ da dei pesciolini più piccoli per essere stato prepotente nei loro confronti.

Genere d'amore.

• Povest' o kupce.

◦ Povest' o Savve Grudcyne.

Comparsa del filone letterario “plutovskij” (da “plut”, il “furfante”).

▪ Simile a quello picaresco.

• Storia di Ival Skobeev.

◦ Storia del prete Savva.

Storia di Dolore e Malasorte.

▪ Contaminazione fra tradizione dotta scritta e traduzioni folkloristiche popolari orali.

• Presenti ancora messaggi didattico moralistici.

La poesia.

• Oggi si può solo confermare che fino al primo Seicento la poesia non era coltivata come

◦ forma individuale d'espressione.

Accertata la presenza nascosta nella prosa russa di moduli ritmici molto simili ai versi detti

◦ “virsi”. Sono caratterizzati da un numero più o meno uguale di sillabe e dalla rima. I “virsi”

nacquero alla fine del XVI secolo e perdurarono in Russia fino alla metà del XVII secolo.

Successivamente, vengono sostituiti dalla versificazione sillabica, la quale presentava una

quantità fissa di sillabe con accenti regolari, cesure e rima costante). A sua volta questa lascia

spazio alla versificazione sillabico-tonica, basata sull'alternanza regolare di sillabe forti

accentate e deboli non accentate.

Sulla versificazione sillabico tonica si originerà il dibattito fra Tredjakovskij e

▪ Lomonosov.

SIMEON POLOSKIJ

◦ Negli anni '60 del Seicento, zar Aleksej Michajlovic diede il permesso a un immigrato

▪ ruteno di nome Simeon Poloskij di fare della poesia sillabica di imitazione polacca una

forma di espressione ufficiale della sua corte.

Il primo incontro con lo zar risale al 1656, quando Poloskij gli diede omaggio a Vitebsk,

▪ recitando alcune poesie in bello stile.

Si trasferì definitivamente a Mosca nel 1664.

▪ Assunse l'incarico di elaborare un piano di educazione superiore che porterà alla

• fondazione dell'Accademia slavo-greco-latina (1687).

Visse come precettore di corte.

▪ Tentò di convincere Avvakum ad abbandonare il suo vecchio credo; i suoi sforzi

▪ risultarono vani.

Come filologo e teologo, compose l'opera “Zezl' pravlenija” contro i vecchi

• credenti.

La prima raccolta poetica russa fu creata da lui, ossia il “Rifmologion Vertograd

▪ mnogosvetnij”.

Traduzione poetica del Libro dei Salmi.

▪ La sua attività e il suo stile caratterizzarono gran parte del suo successivo versificare

▪ sillabico. Capitolo 3

Epoca petrina. Seconda grande occidentalizzazione.

• Il processo di affermazione delle forme e dei generi letterari principali è lento e difficile.

• Nella cultura laica i libri devono essere funzionali e finalizzati a preparare nuovi tecnici per costruire la

◦ nuova società.

Diffusione delle traduzioni e dei manuali pratici.

ILLUMINISMO (seconda parte del XVIII secolo).

• Esclusivamente aristocratico. La cultura è quindi strettamente nobiliare.

◦ Al russo si preferì il francese nel clima generale di esterofilia occidentale.

◦ In questo periodo si diffonde la prosa d'intrattenimento, e il romanzo comincia a svilupparsi come un

◦ genere serio.

Il diciottesimo secolo è ricco di sperimentazioni e acculturazione.

• I grandi temi furono tre.

◦ La questione della lingua letteraria.

▪ La riforma del verso.

▪ Avviata nella prima metà del Settecento da Tredjakovskij e successivamente elaborata da

• Lomonosov col contributo di Sumarokov.

Passaggio da una cadenza sillabica di derivazione polaca alla verisifcazione tonica.

La definizione del generi letterari.

▪ Tutti e tre vennero affrontati da Kantemir, Sumarokov, Lomonosov e Tredjakovskij. Più distaccato

▪ Radiscev (anticipatore della letteratura di viaggio).

Sotto l'infleunza framcese, vi è una sostanziale diffusione della poetica classicistica.

◦ Con la fine del Settecente, le povesti vengono sviluppate da Karamzin e viene superata la codificazione

◦ degli stili di Lomonosov.

Le favole (Basnii)

◦ Genere minore coltivati dai classicisti sia in versi che in prosa.

▪ Su un intreccio di derivazione classica vengono innestati temi tratti dalla realtà sociale e politica

▪ russa.

Abbastanza semplici per sperimentare rielaborazione di vari procedimenti linguistici e stilistici.

▪ Tipo grottesco di Sumarokov.

▪ Espresse in uno schema metrico che alterna versi giambici di varia lunghezza.

Il maggior innovatore della favola fu Krylov.

▪ Prime favole raccolte nel 1809 e apparse sul “Moskovskij zritel'”.

• Si innestano completamente nella realt&ag

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher WalterSmith di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof De Michelis Cesare G..