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ARTRITE SETTICA
• Necrosi ossea, prima dei tessuti midollari, poi dell'osso stesso; si formano dunque zone ↓necrotiche
• Formazione di SEQUESTRI (in RX più bianchi dell'osso circostante), cioè frammenti di osso morto che trattengono batteri vivi
In questa fase, il periostio reagisce e produce nuovo osso (compare una seconda corticale), cercando di circoscrivere l'infezione
• Fistolizzazione: progressione dell'infezione nei tessuti molli e comparsa di fistole a livello cutaneo, il pus viene espulso
La formazione di sequestri e pus è alla base della cronicizzazione della malattia: come abbiamo visto, i batteri aderiscono all'osso morto e formano una colonia. Quando essa è grande, si forma un mantello di glicoproteine (glicocalice), barriera per i farmaci e anticorpi. All'interno possono crescere i batteri, che, essendo anaerobi facoltativi, sopravvivono senza ossigeno.
se non tolgo l'osso necrotico non
elimino l'infezione. Di conseguenza, L'infezione, se permane, può riaccendersi per varie cause, fra cui apertura dei sequestri per depressione sistema immunitario del soggetto, ... rimodellamento osseo o ulteriore trauma osseo,
La terapia più efficace contro questa infezione risulta essere la terapia antibiotica, modulata a seconda del tipo di batterio presente (in genere vengono somministrati più farmaci). La sua inefficacia può essere dovuta a un ritardo nell'inizio o a una resistenza batterica.
La diagnosi di osteomielite avviene con RX e RM (esame elettivo) e scintigrafia (tracciante radio-attivo che si localizza nelle sedi di rimodellamento osseo).
L'osteomielite per contaminazione diretta viene suddivisa in diverse tipologie a seconda delle caratteristiche dell'ospite e della sede dove si diffonde (midollare, superficiale, localizzata, diffusa).
Considerando ora l'ARTRITE SETTICA, questa infezione comporta una reazione
corrispondono sempre). Le malformazioni congenite dello scheletro possono riguardare diverse parti del corpo, come ad esempio la colonna vertebrale, le articolazioni, le ossa degli arti, le mani e i piedi. Alcuni esempi di malformazioni congenite sono la spina bifida, la displasia dell'anca, la sindrome di Down e la sindrome di Turner. Il trattamento di queste malformazioni dipende dalla gravità e dalla localizzazione del difetto e può includere interventi chirurgici correttivi, terapie fisiche e riabilitative, e supporto psicologico per il paziente e la sua famiglia. È importante una diagnosi precoce e un intervento tempestivo per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malformazioni congenite dello scheletro.Sono sempre coincidenti). Il più delle volte le malformazioni sono causate da mutazioni su più geni, le quali possono essere già presenti nel patrimonio ereditario o possono avere origine extragenica (esposizione della madre ad agenti tossici, infettivi, fisici, ...). A seconda della settimana di gestazione, si avranno differenti conseguenze: malformazioni dell'apparato locomotore possono avvenire fra la 4 e l'8 settimana. Essere conservativo per guidare l'accrescimento. Quando è possibile, il trattamento può essere conservativo o chirurgico per correggere o compensare le deformità.
DISPLASIA EVOLUTIVA DELL'ANCA dell'anca. Malformazione a carattere evolutivo dello sviluppo dell'articolazione che porta alla perdita dei rapporti articolari. È una malattia abbastanza frequente (2 su 1000), più nelle donne e presente maggiormente nei soggetti di razza caucasica. In genere è presente nel feto, le
Le alterazioni dell'anca sono su 3 livelli: capsula articolare, acetabolo e testa femorale.
Forma lieve: l'anca è sublussabile a causa di lassità della capsula, tetto più sfuggente e, talvolta, nucleo cefalico più piccolo.
Sublussazione: la testa è già quasi fuori, si può ricentrare la testa.
Lussazione.
Nei primi giorni di vita del neonato, è possibile effettuare alcune manovre per mettere in risalto questa condizione: segno di Ortolani e di Barlow. Immagini rilevabili con l'ecografia (a 40 giorni) e con RX (dopo 4 mesi).
In ecografia, si individuano il tetto acetabolare e il cercine cartilagineo e si valutano i due angoli che si creano: a seconda del valore, si ottiene una classificazione, da anche normali ad anche patologiche.
Nella radiografia si cercano la posizione del nucleo cefalico (che compare al quarto/quinto mese di vita), che gli permetta di stare sotto.
Un tetto acetabolare coprente, quindi in basso e mediale, edi Shengton (nel soggetto sano, è continuo, parte dal collo femorale e si continua nella parte superiore del forame otturatorio). Conseguenze nell'adulto possono essere deformità articolare e degenerazione artrosica.
Il trattamento prevede l'uso, nella forma lieve, di doppio pannolino oppure di un cuscinetto in è ben centrata nel cotile, al contrario dell'adduzione). abduzione (in questa posizione, infatti, la testa. Nei casi più importanti si fa uso di divaricatori: le anche sono divaricate, abdotte ed extraruotate.
Quando l'anca è lussata, bisogna fare una riduzione e contenzione in apparecchi gessati/tutori. La riduzione può essere incruenta, in cui la stessa trazione del peso del corpo riporta l'anca a posto. Nei casi più gravi con possibile degenerazione artrosica, si effettuava l'intervento di osteotomia, ormai abbandonato, mentre, ad oggi, vengono
effettuate Osteotomia di Salter e osteoprotesi, trattamento più indicato. PIEDE TORTO CONGENITO Un piccolo richiamo sull'embriogenesi: a livello dell'arto inferiore si assiste a una intrarotazione del femore (assieme al ginocchio), mentre il piede ruota al contrario. In questo modo, la flessione del ginocchio è verso il dietro, mentre la flessione plantare rimane nello stesso senso del ginocchio. Si ipotizza che alla base dello sviluppo del piede torto ci sia un'alterazione di questi meccanismi descritti. Questa condizione comporta una deviazione permanente del piede. La variante più frequente è equino-varo-supinato (70% dei casi). Questa patologia è a carattere evolutivo, quindi se non si interviene sin dalla nascita la condizione può aggravarsi. La classificazione prevede: - Grado I: il difetto è correggibile e, nell'adulto, l'appoggio è plantare laterale - Grado II: il difetto è correggibile e, nell'adulto, l'appoggio è plantare mediale - Grado III: il difetto è correggibile e, nell'adulto, l'appoggio è plantare centrale - Grado IV: il difetto è non correggibile e, nell'adulto, l'appoggio è plantare centralel'appoggio è solo laterale. Grado II: difetto parzialmente correggibile. Grado III: difetto non correggibile e, nell'adulto, l'appoggio è laterale e dorsale. Possono essere fatte diagnosi prenatali (ecografia) e il trattamento deve iniziare sin da subito, con un'evoluzione: manipolazioni correttive, apparecchi gessati, tutori o scarpe correttive e, nei casi che non si correggono, si ricorre a chirurgia. Patologie dell'età evolutiva VARO-VALGO E PIEDE PIATTO Se il segmento al di sotto dell'articolazione devia verso l'interno si parla di varismo. Se questo devia verso l'esterno si parla di valgismo. La presenza di varismo/valgismo può essere fisiologica fino ai 5 anni; con la maturazione dello scheletro e la comparsa delle forze muscolari queste condizioni possono modificarsi. Alcune condizioni possono essere congenite. Nel piede valgo/varo, il tendine d'Achille può esserne la causa: un suo accorciamento, infatti, provoca.Un mal posizionamento del calcagno, che non può stare dritto a causa dell'eccessiva tensione. Dopo i 5 anni, se il bambino presenta ancora la condizione di piede piatto-valgo, dopo tentativo di correzione con plantari, si ricorre a chirurgia: viene piantata una vite nel calcagno, che costringe il cervello a non far entrare in conflitto l'astragalo con la vite. Tenuto il gesso per un mese, il bambino torna ad avere l'arco plantare (aggiustamento propriocettivo). Se molto retratto, il tendine di Achille va allungato.
In genere, il piede piatto si presenta su entrambi i lati.
OSTEOCONDROSI
L'ipotesi attuale è che ci sia una genesi multifattoriale della malattia: il nucleo di accrescimento entra in sofferenza, va incontro a necrosi, con distruzione delle trabecole ossee e della cartilagine, seguita da processi riparativi. La guarigione può essere completa oppure portare a sviluppo di problematiche.
Alcuni esempi:
Morbo di Legg-Calve-Perthes (4-8 anni):
Colpisce la testa femorale e inizialmente si manifesta senza dolore, il quale compare quando si innescano i processi infiammatori di riparazione. Il nucleo cefalico può riformarsi, per questo possono essere utilizzati tutori che centrano l'anca. In alcuni casi si può effettuare osteotomia colpisce il nucleo dell'apofisi tibiale anteriore.
Morbo di Osgood-Schlatter (12-14): Il dolore si manifesta spesso dopo sforzo e può esserci tumefazione nella zona (il dolore si può provocare schiacciando la zona). La guarigione è spontanea, si consiglia il riposo. In alcuni casi si osserva il distacco dell'apofisi. Se non guarisce bene, l'apofisi diventa voluminosa.
Morbo di Kohler (12-15 anni): necrosi nucleo 2° metatarso.
Morbo di Konig: condilo femorale.
Morbo di Sever-Aglung (7-11 anni): apofisi calcaneare posteriore (inserzione tendine d'Achille e fascia plantare), compare nel periodo di massimo accrescimento del piede. Dolore al carico. Trattamento:
riposo e uso di plantari che detendono tendine e fascia plantare
Morbo di Scheuermann: nuclei piatti vertebrali; dolore dopo affaticamento ed evoluzione in progressiva cifosi
SCOLIOSI
Deformazione permanente della colonna con comparsa di una curva sul piano frontale, in associazione a una rotazione vertebrale sul piano trasversale. A seconda della convessità della curva, si parla di curva destra o curva sinistra. In una colonna scoliotica si può individuare l'ultima vertebra prima della vertebra sana, individuabile in RX (la vertebra sana ha i due piatti paralleli fra di loro, quella scoliotica li ha inclinati)
Curva maggiore e Curva di compenso
Vertebra apicale: a questo livello la rotazione è massima
Vertebra neutra: la rotazione è neutra
Vertebra di transizione: vertebra limite di due curve maggiori contigue
La deformazione in rotazione può portare alla deformazione del corpo vertebrale stesso alla comparsa del gibbo: sporgenza della costa
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