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PATOLOGIE CAVIGLIA-PIEDE
La caviglia è il segmento dell'arto inferiore che unisce la gamba al piede. Si intende un'unità anatomo-funzionale comprendente la parte terminale di tibia e perone con l'astragalo al centro di:
- Articolazioni prossimali → tibio-astragalica, tibio-peroneale, peroneo-astragalica
- Articolazioni distali → sotto-astragalica e medio-tarsica
È un complesso articolare instabile, sottoposto a sollecitazioni intense che tendono, oltre a condizionare le rotazioni assiali, a spingerla in varo forzato o in valgo forzato.
I traumi acuti di caviglia rappresentano circa il 30% dei traumi legati all'attività sportiva nei giovani atleti. La caviglia è responsabile del 10% delle visite in PS. Ogni anno circa 1 milione di persone si presenta dal medico con una lesione acuta di caviglia. Le lesioni capsulo-legamentose costituiscono il 75% circa dei traumi della caviglia.
Più del 40% delle lesioni legamentose acute
di caviglia possono poi evolvere in una instabilità cronica di caviglia. L'instabilità è il risultato di un inadeguato trattamento del 1° episodio per sottostima della lesione. Anamnesi - Trauma diretto o indiretto - Trauma ad alta velocità - Trauma a bassa velocità Gonfiore dovuto a edema, emorragia intra o extra articolare. L'estensione dell'edema può essere un segno predittivo di lesione. - Non dipende dalla violenza del trauma ma dal momento di inizio del trattamento - Alcuni autori ritengono che l'estensione dell'edema possa essere un segno predittivo di lesione - >4 cm = lesione legamentosa nel 70% - <4 cm = no lesione legamentosa nel 66% dei casi - Esteso edema perimalleolare esterno = rischio di lesione legamentosa molto alta DOLORE Se la pressione non causa dolore è raro che vi sia una lesione legamentosa. Dolore da trazione indica una possibile lesione legamentosa. Nei primigiorni il dolore essere diffuso e mal localizzabile.Il dolore indiretto (da trazione) indica comunque una lesione anche parziale.Ematoma→ danno più importante. In caso di lesione legamentosa è raro che la fascia rimanga intatta edessendo vascolarizzata si può avere ematoma.Il complesso legamentoso è completamente avascolare. Nella fascia peri-legamentosa vi sono vasi arteriosi.Segno “guscio d’uovo”→ ematoma a forma di uovo di piccione, attribuito alla rottura di una branca dell’arteriaperoniera anteriore che cammina su PAA. Si localizza davanti al malleolo esterno; si vede nell’ora seguente e,ventiquattro ore dopo, residua solo un edema diffuso. È patognomico di lesione legamentosa.MOVIMENTO ARTICOLARE: la limitazione articolare è spesso dovuta al dolore. Non vi è significativa differenzadell’escursione articolare tra rottura legamentosa o semplice distorsione.Instabilità
cronica→ chirurgia. Riduzione del ROM, della forza e della propriocezione. Dipende dal soggettoche si ha davanti.
- Lesione acuta→ 85% delle distorsioni provoca la rottura del PAA. Nel 20% dei casi si aggiunge larottura del PC
- La rottura isolata del PC è rara
- La rottura del PAP è associata a lussazione della caviglia
- Il carico di rottura del PC è da 2 a 3.5 volte maggiore rispetto al maggiore rispetto al PAA (345.7 vs197 newton)
Test di stabilità: Test del cassetto anteriore o test del ballottamento
ESAMI STRUMENTALI
• RX: sono il primo esame strumentale da eseguire per una corretta indicazione terapeutica. Sieseguivano due prove bilaterale per diagnosi di iperlassità legamentosa o insufficienza muscolare inposizione passiva prima di provocare dolore.→ →
- Piede equino varo supinato Tilt astragalico non deve essere > 5° se > 10°o se la→differenza con il lato sano è > 6° test positivo→-
Cassetto tibio-astragalico lo spostamento anteriore non deve superare i 5 mm• RMN: quando edema si riduce• Ecografia: esame dinamico che permette sia di vedere i legamenti che eseguire apertura/chiusura dell'articolazione per vedere effettivamente la funzionalità del legamento. In caso di ematoma la visione può apparire alterata.GRADI LESIONALI- Grado 1: lesione parziale del legamento. Non c'è instabilità. Appoggio del piede completo e modesta tumefazione. Non è presente rottura dei legamenti.- Grado 2: lesione incompleta con moderato deficit funzionale- Grado 3: lesione completa e perdita dell'integrità del legamentoTrattamento• Riduzione dell'edema e del dolore come trattamento immediato• Successivamente ottenere integrità anatomica e funzionale nel minor tempo possibile. Mettere ghiaccio e bloccare la caviglia il più rapidamente possibile.Il trattamento può essere conservativo ochirurgico che consiste in una sutura termino-terminale dei monconi deve essere preceduta di quella capsula. Conservativo→ PROTOCOLLO RICE• REST• ICE• COMPRESSION• ELEVATION. Immobilizzazione con bendaggio elastico non adesivo o elastico adesivo (viene evitato l’utilizzo poiché può comportare sindrome algoneurodistrofica), tutore di caviglia contenitivo o semirigido come air cast o walker. La rieducazione inizia con la fase subacuta. GRADO 1-2- RICE- Immobilizzazione per 8 gg (grado 1) e 15 gg (grado 2)- Mobilizzazione precoce→ propriocettività, recupero articolare e poi forza solo dopo aver recuperato completamente il ROM →GRADO 3: Trattamento funzionale e trattamento chirurgico se permane instabilità. Numerosi studi hanno documentato come una soddisfacente stabilità soggettiva e clinica sia stata ripristinata con trattamenti conservativi (gesso, taping, tutori, e una terapia fisica precoce). Il ritorno al lavoro èda 2 a 4 volte più veloce nel trattamento conservativo funzionale rispetto a quello chirurgico o quello con immobilizzazione in gesso. Il recupero in seguito all'intervento chirurgico non è completo, rimarrà un certo grado di instabilità residua. Nessuna differenza per il ritorno allo sport. Il grado di instabilità residua è uguale nel trattamento chirurgico e funzionale. FASCITE PLANTARE E SPINA CALCANEARE La fascite plantare è il dolore percepito alla base del piede durante il cammino. Usualmente parte dal tubercolo mediale del calcano, ma può irradiare a tutta la parte mediale della pianta del piede. Colpiti i corridori fondisti, ginnasti, tennisti, cestisti, pallavolisti. Si hanno ripetuti microtraumi della fascia e del flessore breve delle dita per un'alterata biomeccanica, allenamento inadeguato, alterazioni anatomiche, squilibri muscolari e calzature inadeguate come all star o ballerine. Terapie → ice, taping cheÈ difficile utilizzare a livello della pianta del piede poiché tende a staccarsi edarrotolarsi, dando così maggior fastidio, FANS, ionoforesi, tecar e riposo in fase acuta.
Entrambe sono causa di dolore e infiammazione dei tendini del tallone. La spina calcaneare non sempreproduce dolore, può essere causa di dolore. È causata da accumulo di calcio nella zona interna e centrale dellapianta del piede, che si solidifica e provoca un’infiammazione. Con il passare del tempo questo aumento sicalcio si dispone a spina di pesce e provoca la formazione detta spina o sperone.
È spesso dovuta ad artrosi o problematiche del tendine d’Achille, può essere una degenerazione della fasciteplantare, o essere secondaria a lesioni a carico di un tendine o un muscolo del piede. Per individuare ilproblema spesso occorre una radiografia: se la spina è formata e ben evidente molto probabilmente l’iniziodel problema risale ad una decina
di anni. La spina calcaneare è principalmente di due tipologie: - Spina calcaneare inferiore: l'osteofita risiede sulla pianta del piede, al di sotto del calcagno, precisamente a livello del punto d'inserzione della fascia plantare. - Spina calcaneare posteriore: l'osteofita risiede nella parte posteriore del calcagno, a livello dell'inserzione del tendine d'Achille. Nella Fascite plantare il dolore è localizzato nell'aponeurosi. Può essere secondaria a degenerazione della spina calcaneare, o essere causata da un'intensa attività sportiva, posture scorrette, attività lavorative che causano contrazione della fascia plantare con conseguente infiammazione. È un disturbo molto comune nei soggetti con valgismo del piede. Rispetto alla spina, la fascite è decisamente più riconoscibile: il dolore è intenso, soprattutto in posizione eretta e in movimento. - Una volta che si innesca il dolore,difficilmente scompare e anzi diventa sempre più intenso in particolare mentre si sta in posizione eretta, al mattino o dopo riposo fibrosi.- Quando ci si alza in piedi l'arco plantare viene teso e messo sotto sforzo dolore!
- Il dolore diminuisce dopo movimento, perché il muscolo via via si abitua. In seguito, quando ci si muove dopo essere stati a riposo, ecco che il dolore riappare ed è nuovamente lancinante.
- Stretching: specialmente al mattino: aiuta ad allungare gradualmente il muscolo ed evitare traumi e dolori troppo forti.
- Ghiaccio: da applicare localmente. Aiuta ad attenuare il dolore dato dall'infiammazione.
- Uso del plantare: un sostegno dell'arco mediale del piede che scarichi sulla zona anteriore.
piede allu