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APPUNTI DI MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE

GIULIA SOFIA CHINDAMO E CARLOTTA RISSETTO

ORTOPEDIA INFANTILE

Introduzione

In ambito di ortopedia infantile parliamo di patologie ortopediche che avvengono alla nascita; queste patologie possono essere congenite oppure acquisite acute.

Le patologie congenite sono anomalie embrionali di formazione e le più comuni sono il piede torto e la displasia congenita dell'anca. Nelle patologie acute possiamo invece ricordare il torcicollo miogeno, le lesioni da parto (fratture e paralisi ostetriche) e le infezioni neonatali ad interessamento articolare.

Invece le patologie ortopediche dell'età evolutiva vanno dai 6 anni fino all'adolescenza e sono in particolare la scoliosi dorso curvo giovanile, la cifosi e le osteocondrosi.

Parlando di neonato in età infantile, ovviamente è molto importante quello che è l'esame clinico, che nel bambino è differente da quello dell'adulto; nel neonato

È importante valutare globalmente il soggetto valutandone le capacità motorie, i riflessi, la sensibilità e la risposta a stimoli. È molto importante anche valutare la lunghezza degli arti per valutare la parimetria tra gli arti, il volume degli arti, il trofismo cutaneo e muscolare; valutare il collo ricercando eventuali ematomi, il tronco, gli arti inferiori e la motilità. È molto importante anche un attento esame obiettivo del piede. Il torcicollo Il torcicollo è suddivisibile in due forme: - Congenita, che può essere: - Muscolare - Ossea, che si sovrappone un po' alle forme di scoliosi congenita cervicale; se si ha una malformazione ossea cervicale, come una epicondilia o una sinostosi monolaterale, si va incontro a una deviazione del collo per motivi ossei. - Acquisita, dovuta a differenti cause; tra le più note: - Oculari, ad esempio la diplopia che compensa con l'inclinazione del collo;Osteo-articolari;
✓ Ad eziologia varia;
✓ Neurologiche.
Il torcicollo muscolare è il più frequente e non trova differenze per lato o sesso; raramente si osservano forme ereditarie, in genere è acquisito. La patogenesi non è tuttora nota, ma esistono varie teorie:
• teoria traumatica, a seguito di un parto laborioso con formazione di ematoma (è la tesi più probabile)
• teoria endouterina
• teoria infiammatoria
Il torcicollo muscolare è una malformazione dovuta ad alterazione del muscolo stern-cleido-mastoideo per cui viene a presentarsi un atteggiamento viziato del capo che si presenta inclinato lateralmente dal lato della lesione ma ruotato verso il lato opposto. Questo è dovuto alle inserzioni del muscolo perché ha un'inserzione sternale, una clavicolare e una a livello della mastoide; per cui nel momento in cui il muscolo viene ad essere ritratto dal lato della lesione, si ruota dal lato opposto.

trazione a livello della mastoide del processomastoideo che è posteriormente all'orecchio. Il trattamento del torcicollo muscolare è un trattamento in genere conservativo con delle manipolazioni e l'applicazione di presidi ortopedici come il collare di Schanz; se la tensione muscolare non è governabile con un criterio conservativo, allora bisogna procedere con delle tenotomie chirurgiche, cioè delle disinserzioni del muscolo.

Il torcicollo miogeno osseo, invece, è sovrapponibile ad una scoliosi congenita a livello cervicale; sono patologie molto rare quali l'emispondilia oppure esistono forme congenite, tra cui l'occipitalizzazione dell'atlante oppure delle sinostosi.

Il torcicollo può essere acquisito secondariamente a tante forme patologiche; quindi, può essere secondario ad esempio all'evoluzione del rachitismo.

ad una spondilite cervicale, ad una contrattura antalgica cronica, alla distruzione asimmetrica dei corpi vertebrali, all'artrite acuta o cronica, ad una frattura vertebrale, a problemi oculari come lo strabismo, ad infezioni otogene o rinofaringee. La terapia del torcicollo acquisito è quella di curare la causa determinante unitamente a presidi ortopedici che possono essere i collari, o trattamenti chirurgici che variano a seconda delle casistiche. Lesioni traumatiche da parto Quando il parto è particolarmente complesso, l'ostetrica o il ginecologo possono forzare determinate strutture nervose andando a provocare lesioni da parto. A questa categoria appartengono le fratture ostetriche che si verificano nel 1-2% del totale dei parti; la forma traumatica più frequente è la frattura della clavicola, sono frequenti anche fratture dell'epifisi e diafisi dell'omero e, se il parto è podalico, anche le fratture del femore. Paralisi ostetriche

Le paralisi ostetriche sono lesioni nervose che si manifestano in conseguenza di un trauma subito dal feto durante il parto e interessano, nella maggior parte dei casi, l'arto superiore. Di solito la presentazione è cefalica, ma talvolta possono verificarsi lesioni agli arti inferiori. Durante il parto, il bambino viene spinto con forza tramite la contrazione uterina in un canale contornato da strutture ossee del piccolo bacino. Quando è necessario liberare le spalle tenendo la testa tra le mani con una manovra di inclinazione e rotazione forzata, possono verificarsi movimenti di trazione sulla spalla e quindi sul plesso brachiale che viene stirato.

L'incidenza di queste lesioni è piuttosto bassa, va da 0,4 a 2,5 ogni mille nati vivi, ed è più comune nei maschi. Il lato colpito di solito è il destro perché la posizione è quella occipito iliaca sinistra anteriore e coinvolge notevolmente la spalla destra.

Il meccanismo, quindi, è lo stiramento di una o più componenti del plesso brachiale. I fattori predisponenti sono tre: • Fattori materni, di cui fanno parte le alterazioni strutturali del cingolo pelvico, contrazioni uterine coordinate, condizioni di oligoidramnios o parto precipitoso. • Fattori fetali, di cui fanno parte la macrosomia (feto grosso), ipotonia muscolare del feto, vincoli degli arti superiori nella presentazione podalica, aderenze amniotiche intrafetali e presentazione anomala del feto stesso. • Utilizzo di forcipe e ventosa Anatomicamente, il plesso brachiale è suddiviso in tre tronchi, nasce dalle radici che sfioccano dal rachide cervicale (in particolare dalle radici di C3, C4, C5, C6, C7 e C8). Nel plesso brachiale abbiamo: - un tronco 1 - una parte di vertebra sul piano frontale quindi il collo si inclina dal lato opposto all'emispondilo - una fusione omolaterale dell'atlante quindi il collo si inclina in forma rigida

Barre di fusioni ossee monolaterali per cui se non si differenziano le vertebre, per esempio, sulla destra, le vertebresi differenziano solo a sinistra e quindi ci sarà il torcicollo dal lato della barra di fusione

APPUNTI DI MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE GIULIA SOFIA CHINDAMO E CARLOTTA RISSETTOsuperiore, un tronco medio e uno inferiore, per cui superiormente è formato dalle radici C5 e C6, quellomedio da C7 e C8. Dai vari tronchi del plesso brachiale si dipartono poi i nervi che decorrono all'artosuperiore.

I dermatomeri sono le sedi a livello somatico-cutaneo in cui viene scritta la sensibilità e motricità delle varieradici, siano esse cervicali, toraciche o lombo-sacrali.

Esistono diversi processi patologici dei nervi periferici. A seconda della gravità, progressivamente crescente, vengono distinti tre tipi di lesioni delle formazioni nervose del plesso brachiale:

  • Contusione nervosa semplice (neuroaprassia), cioè la

perdita della funzione non dell'intera unità anatomica ma un semplice stiramento che porta ad edema, quando questo si risolve il danno regredisce. Vi è in genere una ripresa completa e in rari casi può essere fibrosi cicatriziale con incompleta ripresa.

  • Interruzione dei cilindrassi sottoneurilemmatica (assonotmesi), cioè la porzione distale del cilindrasse degenera mentre rimane integro il neurilemma, è uno stiramento con emorragia intra ed extra neuronale. Il grado di ripresa dipende da quanto sono coinvolte le fibre, se la guarigione avviene è molto lenta e spesso incompleta.
  • Interruzione completa (neurotmesi), cioè una lesione completa del cilindrasse, della guaina e del neurilemma con avulsione delle radici dal canale spinale. La guarigione e il recupero neurologico è quasi sempre impossibile.

L'evoluzione del quadro anatomo-patologico è caratterizzata da retrazioni cicatriziali del nervo, quindi

delplesso brachiale in questo caso, con una conseguente retrazione dei muscoli colpiti in forma cronica; ci sarà anche un ispessimento delle capsule articolari in seguito al fatto che l'articolazione non muove e quindi la capsula si irrigidisce. Tra le forme di paralisi ostetrica, quella più comune è la paralisi di Erb-Duchenne che è la paralisi radicolare superiore; avviene nel 70% dei casi e le radici lese sono quelle di C5-C6. In genere vengono ad essere interessati a livello periferico il nervo circonflesso e il nervo muscolo-cutaneo, per cui vi sarà una paralisi del deltoide, sovra spinato, sottospinato, piccolo rotondo ma anche il bicipite brachiale e il supinatore lungo. Può esserci anche un interessamento parziale del nervo radiale e possono essere presenti anche dei disturbi della sensibilità limitati soprattutto al territorio prossimale dell'arto superiore. In questo caso il quadro clinico si presenta con un neonato che

ha un arto immobile, il gomito è in genere esteso e l'avambraccio è pronato per la prevalenza dei muscoli rotatori interni e dei pronatori, sono presenti solo i movimenti delle dita. È presente in genere ipotonia muscolare, cioè sollevando l'arto del neonato, l'arto ricade. In genere il riflesso di Moro è presente solo dal lato sano e la motilità della spalla è più ampia dell'arto controlaterale non interessato dalla malattia. Dopo l'età neonatale il braccio risulta intrarotato con il gomito flesso e l'avambraccio in pronazione. L'elevazione dell'arto si compie con anteposizione ed è estremamente limitata dall'extrarotazione. La paralisi inferiore è la paralisi di Dejerine-Klumpke ed è molto rara soprattutto nella sua forma pura (il 2% dei casi) e consiste nella paralisi delle radici C7-C8-D1 andando ad interessare il nervo mediano, ulnare e parte del nervo

radiale con una paralisi dei muscoli flessori della mano, estensori della mano, lombricali ed interossei. Talvolta può essere presente anche
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
68 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Kindy99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Formica Matteo.