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INCONTRO CON LISA ZAMPARO
SOCIAL MEDIA E TURISMO UN LEGAME INEVITABILE
Social media e social network sono diversi.
5 fasi del viaggio:
1. Sogno (social, amici, blog, giornali…)
2. Ricerca (social, amici, agenzie viaggi, metamotori, siti web)
3. Booking (social, OTA, metamotori, siti web)
4. Esperienza (social, mappe, app)
5. Condivisione (social, amici, recensioni)
I social sono sempre presenti
FUNNEL DI CONNESSIONE= passaggio da sogno a prenotazione
STRATEGIA DIGITALE= piano per ottenere un risultato usando strumenti digitali (SEO= hai un
sito da valorizzare così da permettere il suo ritrovamento tra le parole chiave nelle ricerche sul
web; SEM= annunci a pagamento, si sceglie le parole chiave per le quali si paga per essere tra
i primi risultati di ricerca del web)
NON FARE COI SOCIAL:
Usarli come vetrina
Usarli come i media tradizionali (tv, radio= passivi)
Usarli solo ogni tanto
Pubblicare solo contenuti promozionali
Spammare
Non rispondere alle domande degli utenti
Non interagire con gli utenti
DA FARE:
Monitorare i risultati
Rispondere sempre
Ofrire contenuti di valore
Raccontare la storia dell’azienda
Dare validi motivi per seguirci
QUALI SOCIAL USARE: dipende, bisogna fare un’analisi:
Qual’ la mission dell’azienda?
Chi è il mio target?
Quale budget ho per la gestione dei social?
Quali sono i miei obbiettivi? Assistenza del cliente, vendita, acquisizione dei contatti,
mantenere relazioni coi clienti, aumentare la notorietà del brand
Le aziende turistiche hanno una forte targetizzazione, emozioni, foto, cibo, condivisione
esperienze= DA USARE:
Facebook: ADS per ofrire il contenuto giusto alla persona giusta nel momento giusto
Google +: social all’interno di google my businnes
Instagram: non fondamentale ma è il re dei contenuti generati dagli utenti, del concetto
di community, dei social proof.
12/10/16
UFFICIO STAMPA
Quanto tempo prima si inizia a pensare all’ufficio stampa? Almeno 1 mese prima.
Quando si hanno orari, curatori…
Quanto tempo prima si organizza una conferenza stampa? 1 settimana prima
perché se lo fai troppo presto passa troppo tempo per la promozione dell’inaugurazione
Chi invitiamo alla conferenza stampa?
Curatore della mostra
Tutta la parte politica all’interno dell’iniziativa (es. sindaco, assessore alla
cultura, patrocini, sponsor…)
Skateholders attivi nella difusione di info culturali: associazioni culturali (es. FAI)
Il numero deve essere di 20-25 persone massimo
Non ci devono essere più relatori che giornalisti/ospiti. Se ciò accade vuol dire che la
manifestazione non è interessante o che gli orari sono organizzati male (sempre nella
mattinata/mezzogiorno). Ci deve essere il giusto equilibrio tra relatori e giornalisti.
Invito ai giornalisti: chi invita è il committente (10 gg prima) con un format:
già nella prima riga dire dove/quando andare e per cosa
descrivere la mostra
dire quando ci sarà l’inaugurazione
invito alle autorità: bisogna inviarlo prima per i loro impegni (20 gg prima)
lettere alle associazioni: promozione presso uffici regionali per invitare alla
conferenza stampa i vari presidenti che poi difondono le info della mostra ai soci.
Chi deve parlare, cosa deve dire, cosa consegnare? Bisogna fare la SCHEDA DI
RILEVAMENTO delle persone che vengono (giornalisti)= mail, n.telefonico, dati
personali… la scheda è compilata dagli stessi
Inizia a parlare la parte politica
Patrocini, sponsor
Relatore mostra
All’interno mettere curiosità per attirare più gente (es. presenza di un quadro famoso di
un’artista)
In cambio della scheda si dà la CARTELLA STAMPA:
Comunicato stampa: è diferente dall’articolo di giornale. Il comunicato è di pubblico
dominio e più è difuso meglio è, inoltre non è firmato. L’articolo sottostà al copyright
quindi non può essere usato/riprodotto in nessun caso, è sempre firmato. Deve essere
approvato da tutta l’unità operativa della mostra (committente).
Flyer pieghevole
Invito
Chiavetta con immagini importanti della mostra (lavori in corso, opere di catalogo con
didascalie). Da evitare foto con risoluzione troppo alta perché nella stampa di un
giornale non è necessaria
Interventi in conferenza: nome, cognome, funzioni delle persone che parlano
Comitato scientifico
Progetto scientifico: motivazione scientifica che spiega la mostra
Scheda della mostra: committente, logo mostra, sedi e date, patrocini, tipo ingresso…
Il comunicato stampa è ripreso dal giornalista, taglia, aggiunge anche cose dette nella
conferenza.
È per questo che il comunicato deve essere ordinato, così il giornalista spende meno tempo per
fare l’articolo di giornale.
Cosa si fa dopo la conferenza stampa? Si prende il materiale e lo si difonde sul web
o via mail (mailing list con comunicati stampa e immagini a tutti i giornalisti)
Per la DEONTOLOGIA PROFESSIONALE non si deve mai far uscire un comunicato stampa prima
della conferenza. Tutte le testate giornalistiche devono ricevere il materiale nello stesso tempo.
19/10/16
UFFICIO STAMPA:
l’ufficio stampa è la struttura che si occupa di mediare i rapporti tra i gli organizzatori
dell’evento e i media.
FUNZIONE: comunicazione ai mezzi di informazione e di massa= Promozione coi mass media
COSA FA: seleziona, filtra, veicola le info dall’interno (committente) dell’ente/organizzazione
verso gli organi di informazioni
Interlocutori:
Agenzie di stampa (veicolano le info alle testate [ANSA])
Quotidiani
Settimanali
Mensili/periodici
Riviste specializzate
Radio
Tv
Press on-line
Social Networks
ATTIVITA’:
Redige un PIANO DI COMUNICAZIONE= programma su dove promuove le info e come
acquistare la pubblicità
Cura i rapporti con giornalisti, addetti stampa, politici locali…
Individua i punti di forza dell’organizzazione utili alla sua promozione
Partecipa attivamente alla creazione di notizie per creare maggiori occasioni di
comunicazione
Reperisce la documentazione divulgabile sulla mostra
Redige e divulga i COMUNICATI STAMPA
Promuove e organizza eventi come la CONFERENZA STAMPA e le CONFERENZE MIRATE
Efettua la rassegna stampa quotidiana (per livello nazionale ci si affida ad agenzie
come “L’eco della stampa” grazie a quali si trovano articoli che parlano della mostra)
Realizza il PRESS BOOK (=raccolta della rassegna stampa) contenente tutte le scansioni
dei pezzi inerenti alla mostra
PIANO DI COMUNICAZIONE: strumento che consente di programmare e gestire le
È un documento
azioni di comunicazione per il raggiungimento di obbiettivi strategici.
preventivo ! (quindi può cambiare)
Ha 3 obbiettivi:
Strategico: aiuta l’organizzazione e l’implementazione delle proprie politiche
Coordinazione: facilita la convergenza tra le logiche della comunicazione
comunicazione integrata
interna con quelle esterne arrivando alla .
Consolidazione: incentiva la costruzione di relazioni bidirezionali tra
l’organizzazione e i suoi pubblici di riferimento.
procedimento organizzativo
Può essere visto come un con 3 fasi:
1. Pianificazione e redazione: stesura piano, catalogo, documenti scritti…
2. Implementazione: fase di realizzazione/gestione dello stesso (es. parte
grafica/tipografica…)
3. Valutazione: a mostra ultimata
Il piano di comunicazione deve prevedere tutto ciò che rientra nelle ATTIVITA’ COLLATERALI
(configurazioni generiche, attività di pushing)
CONFERENZA STAMPA: evento che consiste nel dare agli organi d’informazione di
massa un messaggio importante per l’organizzazione, con abbondanza di dati,
competenza tecnica, possibilità di dibattito.
Prevede:
Un tema di reale interesse pubblico
Oratori competenti
Scelta e prenotazione location adatto
Elenco giornalisti invitati
Invito almeno una settimana prima
Press kit= cartella stampa
Controlli e recall telefonici per presenze
Allestimento location
Organizzazione logistica
Invio specifico di materiali
Comunicato stampa per annunciare la conferenza
Lista degli accrediti
Visita guidata della mostra
Invio materiali a giornalisti non venuti
Verifica risultati di pubblicazione della notizia
Lettera di ringraziamento
26/10/16
OBBIETIVI DI CONTINUITA’ DI UN PROGETTO:
Nascono dalla motivazione per la costituzione del progetto
Sopravvivono oltre il progetto
Giustificano l’assegnazione delle risorse al progetto e l’assunzione del rischio
È tutto quello che un progetto lascia quando finisce (mat.a stampa; catalogo; press book)
Di un convegno sono gli Atti del Convegno su web e cartacei
OBBIETTIVI SPECIFICI: risultato degli obbiettivi di continuità riconducibile al TRIPLO
VINCOLO=
Costo
Tempo giustificano la corretta progettazione di un prodotto/servizio
Qualità
INTERAZIONE TRA COMMITTENZA E DECISORI: identificazione degli obbiettivi e dei vincoli
nella fase di definizione del progetto.
Punti critici:
Difficoltà di traduzione di obbiettivi di continuità in obbiettivi specifici
Carenza di informazioni disponibili nella fase iniziale per poter verificare la fattibilità del
progetto. Sono determinanti le competenze dei decisori
Una delle misure fondamentali del successo di un progetto è la COERENZA TRA ASPETTATIVE E
RISULTATI
Il successo di un progetto deve essere in grado di SODDISFARE LE ASPETTATIVE DEL
COMMITTENTE E DELL’UTENTE
Come ci si avvicina a una reale aspettativa? Con L’ANALISI!
La definizione corretta degli obbiettivi e requisiti determina il successo o meno di un progetto
Tra le cause più frequenti di insuccesso c’è la mancanza di interesse della committenza e degli
utenti che rappresentano gli attori principali nel processo di definizione di obbiettivi e requisiti
del progetto. (non ci vengono dati i materiali per il progetto)
REQUISITI DI UN PROGETTO CULTURALE:
Tipo di evento?
Antico, moderno, contemporaneo?
Produzioni classiche o innovative? Se innovative ci sono processi e nuovi tipi di
interazione con l’utente
Nomi noti o sconosciuti?
Numero utenti, luogo,