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La stabilità del segmento
L’ultima condizione per una segmentazione efficace è la garanzia che i segmenti rimarranno
stabili abbastanza a lungo perché l’azienda possa trarre profitto dall’investimento aggiuntivo
che l’adozione di una nuova strategia di marketing può implicare.
Tecniche di segmentazione
Vi sono due categorie di tecniche di segmentazione:
1. A priori
Un manager presuppone che uno o più descrittori possano essere adeguati per
spiegare le variazioni dei bisogni nelle preferenze o nei comportamenti osservati.
2. Basata sui cluster
Si realizza uno studio di marketing per indagare i consumatori su molti aspetti,
compresi la maggior parte delle basi della segmentazione e dei descrittori. L’analisi
mette a confronto i gruppi per permettere al marketing manager di accertarsi se
questi bisogni e comportamenti siano davvero diversi.
Il posizionamento nel marketing
Una volta che si è compresa la struttura del mercato un’azienda può decidere del suo
posizionamento strategici. Sono possibili due tipi di posizionamento che non sono
reciprocamente esclusivi:
1. Posizionamento in rapporto a uno o più segmenti
Conosciuta anche come “strategia di marketing concentrato” è fortemente
raccomandata per le organizzazioni culturali. Questo tipo di posizionamento richiede
un’eccellente comprensione dei descrittori della segmentazione che spiegano le
preferenze del consumatore e i suoi comportamenti.
2. Posizionamenti contro la concorrenza
Chiamato anche “ differenziazione del prodotto”, parecchi prodotti culturali possono
contemporaneamente servire e avere come obiettivo i medesimi segmenti, quindi i
medesimi benefici quindi è il caso del posizionamento competitivo.
7. La variabile prezzo
Prezzo → è ciò che il consumatore è disposto a pagare per acquistare un prodotto o un
servizio (tasse incluse)
Determinazione del prezzo
La determinazione del prezzo determina anche la quantità di sforzo che un’organizzazione
deve affrontare per raggiungere il break even point e il livello accettabile di rischio
finanziario.
Obiettivi
Gli obiettivi di prezzo possono essere divisi in quattro categorie:
1. Obiettivi basati sui profitti
2. Obiettivi basati sulle vendite
3. Obiettivi legati all’equilibrio competitivo
4. Obiettivi legati all’immagine aziendale
Metodo utilizzato
Vi sono tre metodi che possono assistere il marketing manager nella determinazione del
prezzo:
1. Metodo basato sul consumatore: secondo la teoria tradizionale di marketing il miglior
prezzo è quello che il consumatore è disposto a pagare. Il metodo più affidabile per
conoscere la soglia di prezzo del consumatore è chiederglielo.
2. Metodo basato sulla concorrenza: optando per questo metodo un’azienda stabilisce i
prezzi in relazione a quelli della concorrenza. Le caratteristiche distintive che il
prodotto di un’azienda può avere vengono ignorate e si perde qualunque potenziale
per il posizionamento attraverso il prezzo.
3. Metodo basato sul costo: si determina un prezzo che consente ai produttori di
generare ciò che loro considerano essere un giusto profitto, è necessario calcolare il
prezzo di costo per unità prodotto e poi aggiungere un ulteriore importo o margine di
profitto.
Quantificazione e costi della profittabilità
Indipendentemente dal metodo usato i dirigenti devono sempre considerare il totale dei costi
sostenuti per la realizzazione di un prodotto.
Ci sono due tipi di costi calcolati nel costo di un prodotto: costi fissi (non influenzati dal
numero di unità prodotte) e costi variabili (direttamente e proporzionalmente legati al numero
di unità prodotte).
Una volta conosciuti costi fissi e variabili della produzione si può calcolare il break-even
point → si divide il totale dei costi fissi per il margine lordo o per il contributo marginale.
La nozione di elasticità
Elasticità del prezzo → relazione tra prezzo e la quantità acquistata.
Domanda elastica → dopo un cambiamento di prezzo, il numero di unità o prodotti
consumati varia più che proporzionalmente rispetto a questo cambiamento di prezzo.
Domanda non elastica → nel caso di un cambiamento di prezzo il consumo varia meno che
proporzionalmente rispetto al prezzo.
A differenza delle loro controparti commerciali le imprese artistiche in genere scelgono di
non modificare il prodotto come strategia per aumentare la domanda. Ciò non è
necessariamente vero per le industrie culturali in cui l’elasticità del prodotto può essere
utilizzata come variabile strategica.
Strategie di determinazione del prezzo
Nel fissare i prezzi un’impresa deve scegliere tra diverse strategie:
Scrematura e penetrazione
Di solito si usano quando si sta lanciando un nuovo prodotto.
● Strategia di scrematura
L’azienda introduce il suo prodotto a un prezzo elevato in modo da ottenere il
massimo profitto per unità venduta. Questa strategia ha come obiettivo un pubblico
preparato a pagare un prezzo elevato per consumare un prodotto specifico.
● Strategia di penetrazione del mercato
Si basa sulla vendita del maggior numero di unità possibili fissando il prezzo più
basso possibile.
Determinazione del prezzo di prestigio
Il prezzo esercita un’influenza psicologica sulla valutazione del prodotto da parte del
consumatore. Il legame tra qualità e prezzo permette a un’azienda di fissare i prezzi
relativamente alti evidenziando il prestigio associato al consumo di certi prodotti.
Gestione dinamica dei prezzi
Il valore artistico di un prodotto culturale è del tutto personale e soggettivo.
Se un’organizzazione culturale vuole massimizzare i profitti o i suoi margini di guadagno
deve sviluppare una politica dinamica dei prezzi → lo stesso prodotto viene venduto a prezzi
diversi a seconda del segmento del mercato (politica della segmentazione dei prezzi).
Politica segmentata dei prezzi
Se un’organizzazione osserva le variazioni nel rapporto fra domanda e offerta in segmenti
diversi di consumatori dovrebbe cercare di capire quali motivazioni potrebbero esserci dietro
simili differenze e strutturare i propri prezzi di conseguenza.
Yield management
Yield management → tecnica nuova e scientifica di definizione dei prezzi che consente la
manipolazioni dei dati raccolti on-line.
La politica negoziale dei prezzi
Quando l’impresa negozia il prezzo di ogni prodotto con ogni singolo cliente per raggiungere
il prezzo di riserva → il prezzo massimo che il cliente è disposto a pagare per quel
determinato prodotto o servizio.
La legge di Baumol
Baumol studiando i problemi strutturali sperimentati dalle organizzazioni nelle performing
arts in relazione ai crescenti costi di produzione definisce così il problema:
1. I salari degli esecutori crescono molto più lentamente delle paghe di altri lavoratori.
2. I salari degli artisti costituiscono la parte maggiore dei costi di produzione delle
performing arts.
3. I costi di produzione per uno spettacolo dal vivo aumentano più velocemente di quelli
nel resto dell’economia.
I costi di produzione delle performing arts non possono essere abbassati aumentando la
produttività, che è essenzialmente legata a costi di lavoro che non possono essere
ulteriormente ridotti. Un’organizzazione di spettacolo non può aumentare i salari senza
aumentare le entrate. Maggiori sono gli incrementi di produttività nell’economia in generale,
tanto più ne risente il settore culturale, minori sono gli incrementi di produttività e di meglio
starà il settore culturale.
8. La variabile distribuzione
La variabile distributiva comprende tre elementi distinti:
1. I canali distributivi: comprendono tutti coloro che hanno un ruolo nel flusso di merce
dal produttore al consumatore.
2. La distribuzione fisica: funzione che garantisce il flusso di un prodotto da un
intermediario a un altro e alla fine al consumatore.
3. La localizzazione commerciale: è la scelta del sito fisico dove il prodotto può essere
venduto o consumato.
La distribuzione dei prodotti culturali
In ambito culturale la forma di fruizione del consumatore determina le modalità di
distribuzione del prodotto. Vi sono due categorie di prodotti:
1. Creati per il consumo collettivo: concetto di distribuzione sequenziale che non si può
osservare nel caso di spettacoli e mostre itineranti.
2. Creati per il consumo individuale: il prodotto può essere distribuito tramite la stessa
rete di ogni altro bene di consumo.
La forma del consumo tipica di molti prodotti culturali comporta necessariamente una
gestione della variabile del luogo, che è a sua volta influenzata dal prodotto.
I canali distributivi
Un canale di distribuzione comprende tutti i diversi agenti che colmano il vuoto tra il
produttore o il fabbricante e il consumatore finale e la scelta del canale di distribuzione
influenza le altre variabili del marketing mix.
Le funzioni di un intermediario
Gli intermediari oltre a ridurre il numero di contatti tra gli attori del mercato ricoprono anche
altre importanti funzioni divise in tre categorie:
1. Logistica (cambiamenti nella qualità e nella varietà)
2. Commerciale (acquisto del prodotto, negoziazioni, promozioni, contatti)
3. Di supporto (assunzione del rischio, finanziamento, ricerca)
Si può valutare il canale di distribuzione sia in termini di funzioni commerciali che di funzioni
logistiche.
Tipi di canali di distribuzione
Vi sono quattro tipi di canali di distribuzione:
1. Canale diretto: produttore → consumatore
2. Canale breve: produttore → dettagliante → consumatore
3. Canale lungo: produttore → grossista → dettagliante → consumatore
4. Canale extralungo: produttore → agente → grossista → dettagliante → consumatore
Più sono gli intermediari in una rete di distribuzione maggiore è il prezzo del prodotto. Lo
svantaggio principale del canale di distribuzione lungo è la mancanza di flessibilità e la
mancanza di controllo sulle modalità di vendita.
Gestione del canale di distribuzione
Mallen sottolinea gli aspetti principali della gestione della distribuzione usando quattro
obiettivi e sei decisioni strategiche.
1. Massimizzare le vendite
2. Minimizzare i costi
3. Massimizzare la cooperazione lungo il percorso
4. Massimizzare l’influenza del produttore sui componenti
1. Decidere la strategia di distribuzione e la lunghezza del canale di distribuzione.
2. Decidere il numero di intermediari a ogni livello.
3. Decidere il tipo di intermediari che è probabile possano meglio sod