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PER TUTTI.

? volontà di ricreare dei piccoli welfare state? NO. E’ PORTARE AVANTI IL CONCETTO DI WELFARE MIX

costante integrazione tra più soggetti con più competenze. In un territorio tutti possono avere le stesse

opportunità.

Problema aspetto politico 8

(immagine regione marche e i suoi 24 ats: ambito 19 ha 40 comuni; l’ambito 20 ha 3 comuni: la proporzione

si basa sulla popolazione: la popolazione dell’ambito 19 è la stessa dell’ambito 20. Gli ambiti sulla costa

hanno una concentrazione di servizi maggiore; il territorio è diviso in cinque grandi ASL, prima 24 come gli

ats; aumentare le dimensioni determina un risparmio economico)

ORGANI DI GOVERNO che l’ambito ha come STRUTTURA ORGANIZZATIVA

• Comitato dei sindaci

• Coordinatore d’ambito (risponde come rappresentante)

• Staff

• Ufficio di Piano (organo tecnico)

1- L’ambito deve provvedere alla costituzione di un comitato dei sindaci: tutti i sindaci dei comuni

dell’ats per costruire gli stumenti della programmazione, il piano di zona: adotta i provvedimenti

necessari al funzionamento dell’ats

E’ l’organo politico di riferimento dell’ats

DEVE: (slides)

1- Forma e offerta dell’ats è espressione anche della volontà politica

2- Nomina il coordinatore d’ambito ( spesso un dirigente con una preparazione particolare che

viene proposto dal comitato dei sindaci) e istituisce l’ufficio di piano (macchina operativa

dell’ats)

Ogni ats è dato dalla rappresentanza dell’ente capofila ( il comune + grande dove vengono

istituiti gli uffici dell’ats.

3- Stabilisce le forme di comunicazione tra Comuni e ASL di riferimento ( collaborazione attraverso

l’accordo di programma ) introduce il tema dei integrazione sociosanitaria.

4- L’elaborazione del Piano di Zona: strumento operativo e programmatorio dell’offerta dei

servizi; documento in cui vengono indicate le intenzioni dell’ats riguardo l’offerta dei servizi

dei prossimi tre anni in quel territorio a cui tutti i comuni devono aderire ( vengono introdotti i

tavoli di concertazione che coinvolgono soggetti pubblici e privati: creazione di un welfare

community ). La decisione di un servizio piuttosto che un altro deriva anche dalle risorse

economiche dell’ats.

5- Elaborazione del bilancio sociale che deve rispettare le disponibilità reali dei comuni all’interno

dell’ats; rispettare i fondi regionali che vengono ripartiti tra gli ambiti. Prevede un continuo

monitoraggio della spesa

6- Approvazione del PAT: programma delle attività territoriali del distretto : individuazione e

potenziamento dei servizi sanitari sul territorio. Ogni distretto sanitario ha un tipo di comitato

fatto dai dirigenti della parte sanitaria

7- Coordinamento politico con gli ammistratori dei comuni dietro ogni sindaco c’è una giunta (

composta da assessori )

8- Intervenire sulle politiche sociali territoriali : tutto è sottoposto a controllo

2- Coordinatore d’ambito (resta in carica anche fino a cinque anni ) dirigente che viene scelto dal

comitato dei sindaci e che deve essere iscritta ad un apposito registro regionale. Cura con l’ufficio

di piano e con il responsabile di distretto (integr. Sociosanitaria) la redazione della proposta del

piano di zona e del bilancio sociale. Traduce le volontà dei sindaci creando delle proposte e le

inserisce nel piano di zona attivando rapporti di concertazione. Concerto: elementi diversi tra loro

una volta uniti formano una melodia unica. Il coordinatore si sposta sul territorio, attiva rapporti

con il 3°settore. Nel documento (piano di zona) vengono definiti i servizi da attuare su un dato

territorio serve necessariamente una persona tecnica che monitora il piano di zona per far sì che

vengano attuati. Se c’è qualche problema il coordinatore segnala al comitato dei sindaci che

provvedono a dei cambiamenti: può essere cambiata la destinazione dei fondi.

Il coordinatore d’ambito è la parte tecnica. Ogni ambito ha il suo sistema di raccolta dati.

Il coordinatore coordina l’UPS: ufficio di promozione sociale. In cui ci sono assistenti sociali che

hanno funzioni particolari: segretariato sociale.

comune

ups

AS

settore salute

minori mentale

AS AS

disagio

settore adulto

anziani AS

AS disabilità

AS

Funge da intermediario che ancora prima poteva confluire un certo tipo di domanda. Smistamento

di utenza.

Segretariato sociale: dare informazioni.... (vedi), dove mandare l’utente

Servizio sociale professionale: presa in carico

Il coordinatore d’ambito promuove il coordinamento degli sportelli informativi

Promuove l’attivazione dell’integrazione sociosanitaria. Anche il distretto partecipa ad alcune

riunioni.

3- Staff: assistenti sociali + amministrativi collaborano con il coordinatore d’ambito nella

progettazione e gestione dei servizi.

4- Ufficio di Piano

Composto dai responsabili dei servizi sociali dei comuni appartenenti all’ambito (i dirigenti) a capo

delle unità operative ( i settori ). Gli stessi dirigenti dei servizi sociali del comune formano l’ufficio di

piano. I dirigenti collaborano con il coordinatore d’ambito. Ulteriore forma di controllo per quanto

riguarda l’offerta di servizi . tutto è controllato su diversi livelli.

Garanzia Affiancamento parti tecniche a parti politiche .

Prima del Piano di Zona (specifico e attuativo) approva il Piano di Ambito

Così come la regione approva i propri piani regionali e lo stato i piani nazionali (strumenti di

programmazione) così l’ambito approva il piano di zona.

Piano di ambito sociale raccoglie tutti i dati, programma i servizi del territorio per poi attuarli

attraverso il piano di zona. È uno strumento intermedio.

Piano di ambito è triennale o quinquiennale. E’ uno strumento indicativo. Il piano viene suddiviso

in piani attuativi ogni anno per attuare processi di miglioramento o piccole modifiche.

Problemi nell’attuazione dei piani.

Il piano di zona (art 19 l.n. 328/2000) tutti gli ats adottano i piani di zona. Creati da e.e.l.l. + tutti i

soggetti pubblici e privati all’interno del sistema integrato del sistema dei serv sociali. È la spesa

pratica del servizio.

• Definisce la spesa: controllo anche economico non solo qualitativo

Strumento di monitoraggio controllo dei servizi.

Coinvolgimento di livelli diversi. + partecipazione dei soggetti privati.

Obiettivo del piano di zona: conoscere il territorio. Il focus è rivelare le risorse esistenti.

Considerare le risorse e i servizi già esistenti, rileva la presenza del 3°settore. (anfass molto

presente nella zona del maceratese)

Il piano di zona ha introdotto una trasformazione delle Politiche Sociali

Passaggio da GOVERNMENT a GOVERNANCE(elab del piano di zona)

Si sviluppa il passaggio al sistema del wefare mix a livello di ambito territoriale sociale. Le

competenze vengono frazionate in sistemi sempre pù piccoli fino ad arrivare alla

programmazione di soggetti non solo pubblici ma anche privati (governance) prevede la

presenza di Comitati dei cittadini .

Governement: solo pubblico

Riprende i concetti di sussidiarietà orizzontale.

Prevede la possibilità di partecipazione di + soggetti alla programmazione.

Possibilità di utilizzare risorse economiche diverse: non solo quote destinate ai servizi sociali

comunali, ma ricadono quote del fondo statale, regionale, della comunità europea, e del

privato. Diverse risorse economiche che confluiscono verso un obiettivo comune. Miglior

monitoraggio dei servizi.

Slides: Ambito territoriale 23 UC ( unione dei comuni) assomiglia molto all’ats. La

regolamentazione dell’uc è: un’organizzazione sovracomunale di tipo amministrativo.

L’ambito è una organizzazione sovracomunale per quanto riguarda la gestione dei servizi.

AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO

Collegato all’ats.

Autorizzazione: dare la possibilità a un terzo di essere nella condizione di fare un servizio. Primo livello.

Accreditamento: passaggio successivo; lo stato riconosce un rimborso al terzo

L’autorizzazione si rilascia sulla base di requisiti.

Per essere accreditato un soggetto deve avere ulteriori requisiti

Autorizzazione per servizi come prestazioni + strutture. Introdotto dalla 328/2000. Art. 11 per diventare

protagonisti nel sistema dei servizi.

La 328/2000 per definire l’autoriz. E l’accredit. Si rifà al SISTEMA SANITARIO. Caso delle case di cura private che

effettuano delle prestazioni anche su persone che possono avere quelle stesse prestazioni al pari di un

ospedale pubblico perché il SSN riconosce in termini economici quella prestazione.

La legge 328 definisce le linee essenziali dell’autoriz. E accredit. Che vengono riprese dalle regioni. Ogni regione

ha un suo sistema, i requisiti possono cambiare in base alle regioni.

AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO

processo che si esplica con un atto formale; documentazione. L’ente pubblico ha sempre la funzione

regolativa.

Il fine dei due istituti è una migliore qualità dei servizi.

I requisiti per l’autorizzazione devono essere strutturali , organizzativi e professionali

Adeguato personale in rapporto alla quantità di ospiti (strutture: rapporto operatore/utente)

Il sistema dell’autorizzazione è una procedura attraverso cui viene definita una soglia al di sotto della quale

non è possibile svolgere un servizio. Non si risparmia su personale e struttura. Vale sia per attività sanitarie

che sociali. L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE

Progetto attraverso cui l’ente pubblico ( comune o regione) permette a un servizio o struttura di diventare un

proprio fornitore; al suo posto.

Complesso di attività messe in opera dall’ente regolatore ( pubblico ). I terzi devono adeguarsi al sistema per

diventare fornitore di servizi.

Introdotto con la riforma del SSN DLgs 502/1992 parla dell’accreditamento in modo specifico. Requisiti

estremamente specifici. Per i servizi sociali bisogna aspettare la 328/2000.

517/1993 che modifica il 502/1992 che specifica l’accreditamento per le strutture sanitarie. (+ il 299/1999)

Scopo: individuare i soggetti erogatori per conto del SSN come se fosse il SSN. Il ssn riconosce all’ente privato

quella prestazione COME se fosse lui.

La convenzione non è bastata nel sistema sanitario.

Il privato è andato in soccorso del pubblico. Forma di garanzia dei diritti di cittadinanza.

Introdurre la concorrenza: stare al pari tra servizi pubblici e privati al fine di incentivare l’efficienza del sistema.

La regola deve valere sia per il privato che per il pubblico. ( come se fossi io; sistema dell’accreditamento).

Il pro

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
30 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Baltimora11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e amministrazione dei servizi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Ilari Cristina.