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POLIFORMISMO DELLE ORGANIZZAZIONI
Il polimorfismo sta a identificare che possiamo ritrovare una molteplicità di strutture organizzative (infatti, ogni organizzazione ha la propria). Si parla di polimorfismo in quanto ogni organizzazione ha:- Una STRUTTURA FORMALE = codificata e facilmente descrivibile + normalmente rappresentata dall'organigramma; identifica quello strumento che aiuta a ridurre l'incertezza organizzativa. È replicabile e accanto ad essa c'è la struttura informale (in quanto un'organizzazione è innanzitutto un'entità sociale);
- Una STRUTTURA INFORMALE = non codificata e non replicabile; è data dalle persone, ciascuna diversa dalle altre, quindi, è questa che fa la differenza e dà forme organizzative uniche.
- Mission: lo scopo identitario per tutti gli stakeholder da esso si ricavano → obiettivi operativi il cui raggiungimento si
allineamento è possibile intervenire ma ogni volta si investono delle risorse, così da allontanarsi dai criteri di efficacia ed efficienza. La strategia e le prassi di gestione delle risorse umane si influenzano a vicenda.
Nella gestione delle risorse umane vi sono molte attività, dette leve:
- Prima fase: recrutment → il filtro alla selezione che consente di discriminare i profili tra quelli che seguiranno l’iter selettivo o meno. Avviene a due livelli:
- Interno = tra quelli che fanno già parte dell’organizzazione [MIL: mercato interno del lavoro];
- Esterno = ricerca nuovo personale dal mercato del lavoro [MEL: mercato esterno del lavoro → porzione dell’ambiente di riferimento].
- Seconda fase: selezione → può avere esito negativo o positivo, in questo caso si passa al training/formazione che può essere on the job o off the job. La formazione ha il compito di dare le competenze per garantire la performance al lavoratore.
Da cui deriva la valutazione [mid-term o a fine anno oppure seguendo nuove modalità]. La motivazione avrà poi un impatto positivo o negativo sulla motivazione delle risorse umane.
Lezione 3 del 28/09
Funzioni Risorse Umane
MANAGERIALI = funzioni strategiche; vi sono 4 differenti attività:
- Programmazione;
- Organizzazione;
- Direzione;
- Bench mark e controllo.
Le funzioni manageriali devono essere rese operative/attuate, tramite appunto l'espletamento delle funzioni operative.
OPERATIVE = declinazione pratica delle funzioni manageriali; le principali sono:
- Procurament → il ritrovamento, la selezione e l'inserimento delle persone più adeguate al nostro complesso organizzativo;
- Development → lo sviluppo delle risorse umane, che infatti dopo lo step 1 devono essere inserite all'interno dei percorsi di carriera;
- Compensation → la definizione di un'adeguata retribuzione;
- Integration → affinché le
risorse umane siano performanti devono essere motivate correttamente;
5) Welfare → il benessere organizzativo [sempre più importante]; a proposito:
- Le organizzazioni, soprattutto nell'era attuale - caratterizzata da iper competizione - devono necessariamente realizzare delle politiche di "Employer branding" consiste in tutte le attività, strutturate, che l'organizzazione attua per attrarre e trattenere le risorse umane di valore, all'interno del sistema organizzativo [infatti oggigiorno il vantaggio competitivo si basa sulle risorse umane].
I CONFINI ORGANIZZATIVI
Sistema = un insieme di elementi tra loro interagenti (dimensioni di contesto e di struttura), caratterizzato per l'esistenza di confini organizzativi che delimitano l'interno rispetto all'esterno [→ dimensione di contesto, ovvero l'ambiente].
NON ESISTE SISTEMA SE NON VENGONO TRACCIATI CONFINI [ogni sistema deve avere i propri confini, che possono essere chiusi,
percorso di formazione esterno per i dipendenti che si occupano della gestione del parco macchine; IBRIDAZIONE = consiste nel combinare risorse interne ed esterne per la gestione di una variabile/funzione/unità organizzativa. o Esempio: una azienda che produce abbigliamento può decidere di esternalizzare la produzione di accessori come cinture o scarpe, ma mantenere internamente la produzione dei capi principali. In conclusione, i confini organizzativi sono fondamentali per definire come un'organizzazione gestisce le sue variabili interne ed esterne. La scelta tra internalizzazione, esternalizzazione o ibridazione dipende dalle esigenze e dalle risorse dell'organizzazione stessa.fornitore (vado a comprare ciò che mi serve).- OUTSOURCING (sourcing: sinonimo di modalità gestionale) = consiste nella stipula di un contratto di medio-lungo termine con uno o più fornitori per la gestione di una variabile/funzione/attività critica.
- A differenza dell’esternalizzazione qui si trova un vincolo temporale, più o meno protratto nel corso del tempo.
- Continuo l’esempio: nel caso dell’outsourcing, allora mi vincolo per un periodo prolungato di tempo con uno o più fornitori. Quindi, ogni qualvolta avrò la necessità di sostituire un computer, ripararlo, ecc. dovrò rivolgermi ai fornitori con cui mi sono vincolato.
N.B. → la regola generale vuole che non si affidi in outsourcing il core business, ovvero quella attività che contraddistingue e qualifica ogni organizzazione; ma eventualmente solo le attività accessorie ad esso. Ad esempio, il core business di Nike, ovvero di ricerca e
sviluppo del design, non può essere affidato ad altri fornitori; al contrario la produzione sì (spesso in paesi stranieri).
I rischi
L'attività di outsourcing è molto rischiosa (molteplicità di rischi più o meno palesi); infatti, il rischio maggiore è di vincolarsi con fornitori che non sono in grado di fornire i servizi ricercati. In più, spesso, proprio a causa del contratto (magari per cause temporali non si inseriscono le clausole), è difficile il "Call back in house", ovvero far ritornare all'interno dei confini quelle attività che si erano trasferite in outsourcing (questa potrebbe diventare eccessivamente onerosa).
Esempio → organigramma (strumento per rappresentare gerarchia all'interno delle organizzazioni + ogni box rappresenta un'unità organizzativa). Si registrano delle criticità per quanto riguarda i sistemi informativi; ci sono due opzioni: esternalizzazione
o outsourcing. Nel secondo caso non si avrà più un controllo diretto su di essi ma mi vincolo con uno o più fornitori esterni. In questo modo si ridimensionano i confini delle unità organizzative visto che la variabile ora viene gestita esternamente le differenze nelle risorse verranno reindirizzate sulle altre unità organizzative. Se pre outsourcing, ad esempio, c'erano 10 risorse umane nei sistemi informativi, post outsourcing ne saranno sufficienti 3. Dunque, si tratta di un processo rischioso perché: perdo il controllo diretto dell'unità organizzativa ed è necessario ridimensionare i confini, riprogettare [processo non così immediato → le risorse in eccesso, infatti, dovranno sviluppare delle competenze, e quindi affrontare attività di formazione]. Nonostante ciò a volte l'outsourcing è inevitabile: infatti, se correttamente attuato può garantire sicurezza [in Italia ci siIl testo riferisce ad ecco come "Appalto".
- Rischio di perdita dell'autonomia (principale) = in quanto per ricevere il servizio, che prima era erogato internamente, ora si dipende da uno o più supplier, elemento costitutivo dell'ambiente di riferimento (TE). Viene ristrutturata la dinamica di potere-dipendenza;
- Rischio derivante dalla perdita di controllo della variabile critica = tramite l'outsourcing si ha un controllo indiretto, visto che la sua gestione è stata affidata ad un provider esterno;
- Rischio di sottostima dei costi (vedi costi legati alle fasi);
- Rischio di incorretta valutazione dei tempi = ogni fase del processo di outsourcing richiese, infatti, dei tempi minimi necessari per il loro corretto svolgimento; dall'avvertenza del disagio alla stipula effettiva del contratto possono intercorrere dai 4 ai 6 mesi (anche perché se si commettono errori all'inizio si ha un effetto a cascata);
- Rischio di incorrere in un
processo irreversibile a causa delle barriere all'uscita = irreversibile in quanto può risultare eccessivamente oneroso retrocedere/disdire il contratto se non sono state inserite le adeguate clausole di recesso;
Rischio derivante dalla condivisione con terzi di informazioni confidenziali (ecco perché si stipulano NDA).
Outsourcee: colui che fa ricorso all'outsourcing è outsourcer/supplier
Lezione 4 del 1/10
Le ragioni
- GESTIONALI = un'organizzazione avverte delle criticità di funzione nell'unità organizzativa oppure riconosce di non disporre delle risorse adeguate alla sua gestione;
- ECONOMICHE = ci si rivolge all'outsourcing perché è più conveniente della gestione in house (contenimento dei costi: apparentemente). Questo, però, non è sempre vero; infatti, bisogna tenere in considerazione la composizione dei costi legati all'outsourcing: