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OPERATION MANAGEMENT

CAP. 2: PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO

Nel pianificare un sistema produttivo dobbiamo selezionare quelle scelte, tra le varie soluzioni possibili, che consentiranno di raggiungere gli obiettivi che l'impresa si è prefissata.

Le opzioni possibili si riferiscono ai seguenti problemi fondamentali:

  1. Scelta del processo produttivo
  2. Scelta del macchinario
  3. Scelta dei layout
  4. Scelta degli edifici e delle aree
  5. Scelta dell'ubicazione

1 Influenza da molti fattori di natura e entità diversa

2 Strettamente

3 Interdipendenti

4 Lavoraci nel tempo

* Corretta pianificazione ➔ Si realizza un accrescimento industriale

* Inadeguata pianificazione ➔ Si uscirà una fuoriuscita dal mercato

STABILIMENTO INDUSTRIALE:

Insieme dei mezzi (edifici, apparecchiature, macchine, ...) necessari alla realizzazione di un processo produttivo e del prodotto. Durante la nascita di un'idea di bene che dovrà recitare poi in azienda, i momenti peculiari e maggiormente elevati standard qualitativi e di risposta al cliente. La fase di partenza è lo studio del prodotto e del mercato di attacco.

PER DEFINIRE E PROGETTARE UN PRODOTTO occorre tenere conto:

  • delle sue caratteristiche funzionali, meccaniche per soddisfare le richieste del cliente
  • dei problemi produttivi (tempi realizzazione)
  • degli aspetti commerciali (estetica, confezione) che permettono di differenziare il prodotto dalla concorrenza

NB: Durante la pianificazione le aziende si ampliano e nascono pighevoli naz.

SCELTA DEL PROCESSO PRODUTTIVO

PROCESSO DI PRODUTTIVO :

concatenazione di attivita successive, coordinate ed integrate che consentono di realizzare uno specifico prodotto precedentemente pensato. Esso si attiva dopo l'immisione di input fisici (materie prime, energia, lavoro) ed intellettuali (know-how, conoscenze scientifiche e tecnologiche).

Si realizza grazie all'immisione di uno specifico software (risorse e conoscenze umane, materie prime ed energia) nella "struttura fisica" costituita dello stabilimento industriale.

NB: Oggi si tende a rendere il processo produttivo sempre più indipendente dalla struttura fisica realizzando una soluzione che permette la

CLASSIFICAZIONI DEI PROCESSI PRODUTTIVI

  • In relazione alle ripercussioni ambientali
    • A TECNOLOGIE PULITE
    • INQUINANTI
  • In relazione al prodotto che realizziamo
    • relativi all'INDUSTRIA TESSILE
    • " " " ALIMENTARE
    • " " " ELETTRONICA
    • " " " SPAZIALE
  • In relazione alla natura del processo
    • CHIMICI
    • BIOLOGICI
    • METALLURGICI
    • MANIFATTURIERI
  • In relazione al ciclo produttivo
    • INDUSTRIE MONOLINEE
      • (utilizziamo un'unica materia prima ed otteniamo un solo prodotto, la produzione si sviluppa lungo una linea)
    • INDUSTRIE CONVERGENTI
      • (utilizziamo più materie prime e realizziamo un solo prodotto)
    • INDUSTRIE DIVERGENTI
      • (utilizziamo un'unica materia prima ed otteniamo più prodotti)
    • INDUSTRIE CONVERGENTI-DIVERGENTI
      • (impieghiamo diverse materie prime in un unico intermedio dal quale si ottengono più prodotti)
    • INDUSTRIE A CICLI INTRECCIATI

EVOLUZIONE STORICA

MECCANIZZAZIONE

Sostituzione del lavoro manuale con quello di macchine che operano sotto il diretto controllo dell'uomo. Sempre più affermato in quanto consente di ottenere lo svolgimento di operazioni in condizioni economicamente più vantaggiose.

MOTORIZZAZIONE

Applicazione del motore automatico ai mezzi meccanici.

AUTOMATIZZAZIONE

Forma più avanzata della meccanizzazione. Sono state introdotte nelle macchine degli automatismi che comandano le operazioni precedentemente eseguite dall’uomo.

  • Il grado di automatizzazione di una macchina può essere più o meno elevato. Possono trovarsi di fronte ad una situazione in cui la macchina compie tutte le operazioni, ma per un evento casuale è necessaria l’intervento dell’uomo (esempio non più coperta dai rischi dell’errore umano).
  • Fase più automatizzata.
  • Un'automazione è detta più spinta se si fa a meno di macchinari e di moduli di rilevazione e programmazione più convenienti tra quelli in memoria.

Il principio sul quale è fondata l'automatizzazione è quello di Feedback:

  1. La macchina sente gli eventi della lavorazione.
  2. Le informazioni ottenute vengono trasmesse, sotto forma di segnali, ad un elaboratore.
  3. L’elaboratore le confronta con quelle in memoria formando segnali che rinviano il programma regolandomelo.

Nel compiere le operazioni, la macchina si comporta come l’uomo.

È composta da tre parti:

Dispositivi di rilevamento, che raccolgono e trasmettono informazioni.

L’evoluzione tecnologica sta immancando modificazioni ai vettori

e di molte funzioni tradizionali, infatti è mutata la nuclei

della funzione di magazzini, più delle materie prime e dei

prodotti finiti, scambi di informazioni, fa maggiore importanza

di questa funzione logistica e delle strategie e funzioni portata da

compagna dei magazzini, sostituto dei modi di carico e scarico

dei beni, di inizio e fine lavorazione

mentre il crescente grado di flessibilità dei macchinari impiegati

permane di adduire, i problemi dell’immagazzinamento dei lunghi percorsi

A ciò si aggiunge la possibilità di ottenere simultazioni tramite nuovi

normali del ciclo produttivo sia nell’autocompensare che all’interno

di ciascun reparto ottimizzando la dislocazione dei macchinari,

dei palcasoni e le trasporto dei beni.

La diminuzione di manodopera dovuta a questi fenomeni, induce

una necessità di strutture ausiliare di supporto delle movimentazione,

ha portato a maggiore compattezza (concentrazione: spazi occupati) ha portato

ad una riduzione dei costi.

Occorre semplificare i contatti con l’elatato per alcuni i tema

di carico e scarico.

In congiusione ho studia ad una disposizione pianimetrico di una

sottodiffellamento da continui o modificare segue queste fasi:

  • Scelta degli spazi da occupare per le modificazioni
  • Elaborazione di una pianimetrico generale che consenta ad ogni
  • reparto la forma e le dimensioni più adatte
  • Elaborazioni ai pianimetriche particolareggiate
  • Descrizione analitica del tracciato pianimetrico

Si guida al layout complessivo, che si può visualizzare con modelli

pianimetrici, di tipo “a plastico” o “su piano” o ancora tramite schemi

un'alternativa che utilizza al meglio le nuove

SCELTA DEGLI EDIFICI e DELLE AREE

Gli edifici ospitano le macchine, apparecchiature necessarie al processo produttivo, i material e la mano d'opera

⇒ LEGAME CON IL PROBLEMA DEL LAYOUT

Gli edifici industriali devono:

  • Favorire la produzione così che esso si attui a costi più bassi
  • Essere flessibili
  • Creare un ambiente di lavoro adatto al personale per motivazione e rendimento

La disposizione del layout generico (o di stabilimento) assume: una forma ad U o ad I o ad E; a quadrato o rettangolo oppure a più piani dislocati su livelli diversi.

GRADO DI UTILIZZAZIONE = AREA OCCUPATA DALLE MACCH./AREA TOT. NECESSARIA PER LA LAVORAZIONE (compresa tra 0.2 e 0.4)

SCELTE IMPORTANTI:

  1. SCELTA TRA EDIFICI AD UNO O PIÙ PIANI
Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
53 pagine
10 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bordeauxdeep di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Operations Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Duglio Stefano.