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SUPPLY CHAIN

La supply chain studia le attività a monte e a valle dell’impresa senza le quali questa non

potrebbe operare, quindi supply chain> far si che la nostra catena di fornitura sia garantita nei

tempi, nei modi e nelle quantità previste in base agli obiettivi di produzione con attenzione

alla qualità del prodotto finito.

Oltre al punto della fornitura c’è quello della DISTRIBUZIONE.

La distribuzione attraverso quali canali:

-lo faccio io in prima persona, quindi aggiungerò alle mie operation un’ulteriore operation

relativa al trasporto

-lo faccio da un vettore esterno, dovrò gestire il fornitore di un servizio di trasporto che carica

e trasporta i miei beni fino alla destinazione finale

SUPPLY CHAIN GLOBALE> si fa riferimento anche agli aspetti complementari ad essa che

riguardano le necessità degli stakeholder e dei dipendenti o della condizione ambientale

OPERATION

Studiano ciò che avviene all’interno dell’azienda, attività svolte dal cancello d’entrata a

quello di uscita necessarie per trasformare le risorse impiegate dall’azienda in modo da

arrivare ad un prodotto finito che verrà venduto ai clienti. Il bene puo essere tangibile>

prodotto, oppure intangibile>servizio. Vi rientrano anche le attività di progettazione,

realizzazione (ricerca e sviluppo) e miglioramento. Le operations controllano tutti quei

processi che insieme trasformano gli input in output

-input> materiali, energia, capitale, risorse umane, informazioni, clienti finali. Devono tener

conto dei fattori esterni>>politici, culturali, di mercato, i quali possono spingere o trattenere

l’azienda verso il mercato

-trasformazione da input ad output

-output> beni, servizi e gli output indesiderati

Le operation hanno contatti diretti con il cliente, grazie alla partecipazione attiva di

quest’ultimo ho la possibilità di ottenere dei feedback informativi (positivi o negativi) che

entrano tra gli input di produzione

CON LE OPERATION STUDIO IL PROCESSO PRODUTTIVO

Indipendentemente dalla tipologia di processo produttivo vi sono alcune attività sempre

presenti:

-processo di PIANIFICAZIONE (plan), necessario per far funzionare in modo strategico una

supply. Dalla politica definisco degli obiettivi, i quali devono essere traslati in targets; per

capire se sto lavorando bene ho bisogno di indicatori di processo(valuta processo per capire

se gli obi sono stati raggiunti e vedere se questi hanno la mia visione d’impresa). Es obi>

voglio diventare leader della produzione di acqua. Target> voglio acquisire il 70% del

mercato dell’acqua entro il 2025

-processo di APPROVVIGIONAMENTO (sourcing)> selezione del fornitore che fornirà beni

e servizi necessari per produrre il prodotto finale; verifico una serie di aspetti: quantità

richiesta sia corretta, qualità merce quella richiesta, prezzo, consegna e tempistica.

-processo di PRODUZIONE (making)>ci dice cosa, come e dove produrre

-processo di CONSEGNA (delivering)> può essere gestito in house con un sistema di

trasportatori che fa parte del mio business che consegna il prodotto, oppure da terzi, mediante

fornitore aggiunto. A tale processo si associa anche il servizio di assistenza post-vendita

-processo di RETURNING> riconsegna/restituzione di un prodotto da parte del cliente,

sostiene che il prodotto sia difettoso, dismesso o in eccesso

LA PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO

1) scelta del processo produttivo

2) scelta del macchinario

3) scelta del layout

4) scelta degli edifici e delle aree

5) scelta dell’ubicazione nello stabilimento

Queste 5 fasi non sono necessariamente sequenziali, per poter pianificare un sistema

produttivo, è fondamentale aver ben chiaro qual’è il prodotto finale sia in termini di benefici,

ovvero merce, sia in termini di servizio. Il RAPPORTO PRODOTTO-STABILIMENTO

prevede:

-una struttura produtiva adeguata

-ogni stabilimento possiede caratteristiche che lo rendono idoneo ad una certa produzione>

lo stabilimento deve nascere attorno ed in vista del bene che intende realizzare>>una corretta

pianificazione è un requisito fondamentale per realizzare uno stabilimento profittevole.

Nella definizione e progettazione del prodotto è necessario tener conto delle:

-caratteristiche funzionali (esigenze del consumatore)

-problemi produttivi

-aspetti commerciali

Una volta scelto il prodotto, le varie opzioni vengono trattate separatamente a solo scopo di

evidenziarne contributi e problematiche. Per una nuova impresa partiamo dalla creazione del

business plan, andiamo a cercare quale sia il mercato di riferimento, quale siano i

competitors, in che modo posso migliorare il prodotto. Durante la produzione, si effettuano

delle analisi, e si assiste ad un aumento di vincoli di natura diversa (costi troppo elevati,

mancanza di competenza..). quando si parla del concetto di prodotto si fa riferimento a 3

tipologie di beni: BENI DI CONSUMO, SERVIZI, BENI STRUTTURALI. PRODOTTO>

inteso come oggetto materiale e non, in grado di essere venduto; oppure come strumento in

grado di far fronte ad un problema o soddisfare un bisogno. Ci sono due fattispecie di

prodotto: vado in produzione e ho un prodotto finale, oppure posso avere i prodotti congiunti,

ottenuti da uno o più fattori produttivi con un unico processo di produzione (punto di split

off/di divisione). I processi da cui derivano i prodotti possono essere congiunti dal punto di

vista PRODUTTIVO> processi congiunti al momento della produzione; oppure dal punto di

vista ECONOMICO> i processi sono congiunti al momento della vendita.

I prodotti congiunti dal punto di vista produttivo devono soddisfare alcune condizioni:

-in tutto o in parte derivanti dal medesimo processo produttivo

-fino ad un certo punto del processo produttivo le diverse tipologie di prodotto non devono

potersi identificare

-ciascun prodotto deve avere un suo mercato

Prodotto congiunto è diverso dal prodotto principale/sottoprodotti> il ricavo ottenuto dalla

vendita del prodotto è di molto superiore al sottoprodotto ottenuto dallo medesimo ciclo

produttivo

1. SCELTA DEL PROCESSO PRODUTTIVO> concatenazione di attività successive che,

coordinate ed integrate, consentono di realizzare un prodotto finito, che ha un suo mercato

(acqua minerale in bottiglie di plastica); quello che a volte può essere un prodotto finito

(tappo) non è un prodotto finito per il mercato.

Il processo produttivo presenta una serie di input fisici (beni, materiali, risorse, materie

prime..), ma anche input intellettuali(riguardano il saper fare, il patrimonio informativo),

questi due integrati permettono di arrivare ad una produzione. In alcuni casi gli input

intellettuali vengono tutelati attraverso un brevetto>stato concede un monopolio temporaneo

di sfruttamento del trovato che consiste nel diritto esclusivo di: realizzarlo, farlo, realizzare

ad altri, farne oggetto di commercio e di impedire a terzi di: produrre, usare, mettere in

commercio, vendere, importare il prodotto. I requisiti per avere un brevetto sono: novità,

originalità> non deve essere ovvio, deve avere un’applicazione industriale e deve essere

lecito. Monopolio del brevetto dura 20 anni, il prodotto deve essere realizzato entro 3 anni

dalla concessione o 4 dalla domanda>>che viene fatta presso le camere di commercio e

l’ufficio brevetti effettua un esame formale senza entrare nel merito dell’originalità e novità

dello stesso. Una volta operata la scelta, il processo produttivo viene rappresentato tramite

diagrammi tecnologici, utili ad identificare tutte le operazione che lo compongono, nonché i

legami fra esse esistenti. I diagrammi possono essere di tipo qualitativo>esprimono questo

legame facendo vedere come le operazioni sono legate fra loro; oppure di carattere

quantitativo> oltre a definire come le operazioni si combaciano fra di loro la sequenza delle

operazioni entrano nel merito di cosa entra da un punto di vista quantitativo dentro una

singola operations, può essere fatto a livello generale o a livello di ogni singolo atto che entra

nel processo produttivo, dunque può essere più o meno analitico. Esistono dei simboli

convenzionalmente usati nei diagrammi tecnologici.

Esistono poi due indici fondamentali: il concetto di tempo ciclo> tempo medio intercorrente

fra la conclusione di due attività successive; e l’utilizzo>rapporto che esprime l’impiego

effettivo di una risorsa in relazione al suo tempo teoricamente disponibile.

2. SCELTA DEL MACCHINARIO> il macchinario è l’insieme delle macchine che

consentono di definire e arrivare ad una produzione. La meccanizzazione è la sostituzione

del lavoro dell’uomo con il lavoro delle macchine, le macchine diminuiscono la possibilità di

avere errori, quindi ottimizzano il lavoro e il tempo di produzione. A questa prima fase segue

la motorizzazione> sostituzione del motore animato con quello inanimato. Vi sono poi altri

due aspetti fondamentali, l’automatizzazione e l’automazione.

Automatizzazione> operazioni svolte direttamente dalla macchina, una volta fatta partire

svolge da sola la sua funzione, MA>concetto sbagliato, perchè controllo dell’uomo è

fondamentale.

Automazione> impiego di dispositivi di controllo e di autoregolazione con sorveglianza e

controllo del processo produttivo; l’automazione sostituisce anche il controllo umano. Ci

sono dei vantaggi e dei svantaggi: vantaggi> aumenta il livello tecnico della produzione e

migliora la qualità del lavoro; svantaggi> disoccupazione e una poca fetta di persone

specializzate nel settore, costo d’acquisto macchinario e costo di gestione.

Sono poi presenti i robot di terza generazione che generano le procedure più opportune per

conseguire lo scopo desiderato.

Esistono due diverse classificazioni delle macchine: le MACCHINE VERE E PROPRIE,

nelle quali è in gioco il lavoro meccanico; e tutti gli altri casi (forni, computer..) per i quali si

parla di apparecchi.

Classificazione delle macchine vere e proprie> MACCHINE TRASFORMATRICI DI

ENERGIA>>macchine matrici: una qualsivoglia forma di energia viene trasformata in lavoro

meccanico; macchine generatrici: nelle quali avviene fenomeno inverso. In industria

troviamo le macchine operatrici, utilizzano un lavoro meccanico grazie al quale possono

produrre l’attività per le quali sono state programmate; sono macchine che svolgono delle

operazioni vere e proprie sui manufatti. Infine vi sono le macchine trasmettitrici o

trasformatrici, che vengono inserite tra macchine diverse e consentono a queste ultime di

poter fra loro dialogare; le macchine operatrici hanno spesso bisogno di essere messe in

contatto con le macchine trasmettitrici

Classificazione del

Dettagli
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher clau.louboumian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Operations Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Duglio Stefano.