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Cosa si può produrre? Beni di consumo, beni strumentali (impianti), e servizi.

Processi congiunti dal punto di vista economico (es. lamette da barba e rasoi) dal punto di vista

produttivo (es energia elettrica e calore, latte e derivati.

E' necessario il know-how (input intellettuale) per iniziare un processo di produzione.

Classificazione delle industrie (possibile domanda per esame)

• Dimensione : l'industria può essere classificata sulla base della dimensione,

(piccola,media,grande) le piccole e le medie imprese (PMI) rappresentano la maggior parte delle

imprese italiane. I parametri di riferimento sono: la capacità produttiva, il numero degli addetti,

l'entità degli investimenti ed il fatturato annuo. Il valore dei parametri cambia con il grado di

meccanizzazione e/o automazione e con il settore di appartenenza. L'impresa artigiana anche se

con un grande numero di addetti non è detto che sia una grand industria.

• Natura del processo produttivo : es. meccaniche, chimiche, elettriche, tessili, siderurgiche,

alimentari, elettromeccaniche, elettrochimiche, chimico-tessili. Nel ciclo produttivo tessile si parte

da fibre naturali per arrivare al prodotto finito ma ad esempio la colorazione è affidata ad

un'impresa chimico-tessile.

• Grado di integrazione : Verticale (es. impresa tessile) si estende verso ''monte'' o ''valle'' rispetto

al ciclo produttivo. I vantaggi sono il maggior valore aggiunto, il rispetto dei tempi e della qualità.

Solitamente l'integrazione verticale avviene in un periodo di robusta domanda. Orizzontale avviene

più facilmente, quando la capacità produttiva non viene saturata (crisi). Si può decidere di saturarla

producendo per la concorrenza o vendendo una parte della catena produttiva. I vantaggi sono la

specializzazione, l'ammortamento dell'impianto e i bassi costi.

• Ampiezza del ciclo produttivo :

1. Industria a ciclo chiuso o ciclo integrale tipo di industria che parte dalla materia prima e arriva al

prodotto finito (es. alluminio).

2. Industria di base si parte dalla materia prima e si arriva ad un semilavorato (es. polimeri).

3. Industria raffinatrice da un semilavorato arrivano ad un semilavorato più avanzato (es. industrie

tessili che compiono operazioni di tessitura).

4. Industria completiva dal semilavorato al prodotto finito (chiudono il ciclo es. verniciatura).

5. Industria complementare utilizzano i sottoprodotti e ne fanno prodotti finiti.

6. Industria sussidiaria producono servizi essenziali per il ciclo produttivo.

• In base al diagramma tecnologico (importante) :

1. Monolinee dalla materia prima si arriva al prodotto finito (es. forni di calce).

2. Sintetiche o convergenti tante materie prime o semilavorati convergono in un unico prodotto finito

(es. impresa automobilistica).

3. Analitiche o divergenti si parte dalla materia prima e si arriva a tanti derivati della stessa (es.

raffineria).

4. Convergenti-divergenti impresa siderurgica (es. ghisa) -forma a clessidra-.

5. Cicli misti o intrecciati tutti quei processi in cui le precedenti classificazioni si incrociano, un

insieme delle diverse classificazioni.

• Continuità del processo :

I. Ciclo continuo: si svolge senza interruzioni per un lungo periodo di tempo, ma non può essere

interrotto nemmeno volendo; l'interruzione comporterebbe gravi problemi all'impianto (es.

altoforno per i gradi e la temperatura). Vengono interrotti solo per manutenzione.

II. Ciclo discontinuo: si svolge per un periodo di tempo circoscritto. L'impianto può lavorare anche su

tre turni ma se si interrompe la produzione non ci sono gravi conseguenze.

- Discontinuo ripetitivo: produce lo stesso prodotto e lavora anche per il magazzino

- Discontinuo intermittente: lavora su commessa e in proporzione alla richiesta del mercato. Il

prodotto che esce da questo tipo di processo è flessibile per definizione.

...più che una classificazione si può fare una distinzione tra le imprese con processi produttivi :

• Rigidi : non possono produrre prodotti differenti da quelli che sono stati progettati nel ciclo

produttivo. E' fondamentale cercare di ridurre la rigidità.

• Flessibili : ampliano la gamma di prodotti. E' cambiata la richiesta del mercato rispetto agli anni

passati ed è fondamentale riuscire ad adattare il ciclo produttivo alla domanda di mercato.

L'esigenza della flessibilità ha cambiato il modo di produrre (es. la commessa che ha però dei costi

non sopportabili in larga scala).

• Livelli di produzione alti : il costo del singolo prezzo è basso. La domanda finale è la produzione di

beni indifferenziati. Il vantaggio è l'economia di scala.

• Livelli di produzione bassi : il costo unitario del pezzo è alto (es. macchinario), la domanda finale è

variabile ed il vantaggio è la flessibilità. (produzione su commessa).

Scelta del macchinario

...evoluzione storica delle macchine

1. Meccanizzazione (es. aratro): sostituzione del lavoro dell'uomo con un altro tipo di lavoro. Le

cause tecnologiche furono la comodità, la rapidità, l'efficacia e il miglioramento del prodotto. La

causa economica fu la velocità di produzione.

2. Motorizzazione: ha sostituito il motore animato con quello inanimato. Dal punto di vista sociale ha

determinato il cambiamento dalla produzione artigianale a quella industriale.

3. Automatizzazione (no feedback): vengono inseriti nelle macchine dei dispositivi che possono

rilevare le grandezze (es. galleggiante). La macchina è in grado di svolgere sempre lo stesso

programma (es. lavatrice). La macchina svolge la funzione prevista ma non ha il controllo.

4. Automazione (si feedback): fortemente caratterizzata dall'impiego dei sistemi di controllo; in fase

successiva non solo il controllo ma anche la correzione di eventuali problemi che possono

verificarsi. Le macchine conoscono una casistica di problematiche che vengono rilevate e risolte.

Vantaggi dell'automazione:

- -

aumento dei livelli tecnici (standardizzazione dei prodotti, qualità, minimi errori) aumento dei livelli

economici (aumenta la produttività) Svantaggi dell'automazione:

- tecnici: attenzione grandissima alla progettazione e alla manutenzione del macchinario. Nel caso

esso avesse dei problemi il processo produttivo si fermerebbe, e questo non può accadere.

- economici: investimenti grandi da ammortizzare velocemente a causa di una rapida evoluzione.

- sociali: necessità di personale qualificato e meno manodopera richiesta.

Il concetto di automazione risale al 1947 ed è americano.[ Pollock: ''Automazione'' 1956 ]

I singoli processi discontinui possono essere integrati grazie all'automazione.

Classificazione delle macchine

Le macchine vere e proprie sono quelle in cui si trova il lavoro meccanico gli apparecchi sono ad

esempio i forni le saldatrici o i computer. Le macchine vere e proprie si differenziano in:

• Macchine motrici o motori: trasformano una qualsiasi forma di energia in un lavoro meccanico (es.

turbina o motori termici).

• Macchine generatrici o generatori: partono da un lavoro meccanico e lo trasformano in altra forma

di energia (es. elettrica).

• Macchine operatrici: effettuano delle operazioni sul pezzo ed hanno come risultato un manufatto.

• Macchine trasmettitrici o trasformatrici: comprendono tutte le macchine messe tra altre due e

hanno la funzione di farle comunicare.

Distinzione molto importante tra macchine generiche e speciali (guardare anche su libro)

• Generiche: macchine che effettuano operazioni diverse, non troppo dissimili, fra pezzi diversi per

dimensione ecc... (es. tornio, fresa). Richiedono manodopera qualificata, perché bisogna adattare

la macchina al pezzo. Hanno bassi costi d'acquisto ma alti costi d'esercizio (proprio a causa della

manodopera qualificata). Vengono usate da industrie che lavorano su commessa.

• Speciali: sono utilizzate per il magazzino. Queste macchine fanno sempre la stessa cosa. Esse

possono stare in un unico ciclo produttivo perché sono fatte apposta per lavorare in quel

determinato ciclo. Hanno alti costi d'acquisto (sono create su commessa) ma bassi costi

d'esercizio (non richiedono manodopera). Lavorano su impianti che operano in serie.

Scelta del layout ( domanda probabile per l'esame)

Per layout di uno stabilimento si intende la sua disposizione planimetrica o spaziale. Significa la

sistemazione degli impianti all'interno dello stabilimento (anche degli uffici, delle persone e degli

spazi). In sostanza è la pianta vista dall'alto, dello stabilimento.

Può riguardare l'intero stabilimento (nella fase decisionale del tipo produzione e del tipo di attività)

o una singola parte (molto più frequente: un piccolo aspetto può far variare la velocità di

produzione).

L'obiettivo generale del layout è quello di trovare la disposizione ottimale, affinché l'economia e la

produzione dei beni siano efficaci ai minori costi ( è un trade off).

Riguarda sia aspetti tecnici che economici e non è una variabile modificabile nel breve periodo.

Gli obiettivi del layout sono:

1. Riduzione dei costi di trasporto interni

2. Minimizzazione dei materiali immagazzinati

3. Miglior sfruttamento dello spazio

4. Migliori condizioni di lavoro

5. Eliminazione degli investimenti di capitali non necessari.

Occasioni di studio del layout:

• Progettazione di un nuovo impianto

• Riprogettazione di un impianto già esistente a causa di:

- variazione qualitativa/quantitativa della produzione

- ristrutturazione impianti obsoleti

- costi eccessivi

- elevato numero di infortuni

- necessità di migliorare gli ambienti di lavoro I problemi di pianificazione del layout sono:

1. Separazione dei locali : l'area di produzione dovrebbe stare lontana dagli uffici amministrativi e

lontana dal magazzino.

2. Necessità di avvicinare zone che abbiano interscambi frequenti.

3. Separazione di attività pericolose (es. antincendio).

4. Necessità di considerare la movimentazione interna.

Classificazione dei layout:

I. Layout di prodotto (in linea o a catena): si applica a processi di tipo continuo e a processi di tipo

discontinuo ripetitivo. Vi è una disposizione delle macchine lineare, le stazioni si susseguono in

serie l'una dopo l'altra nello stesso ordine in cui avvengono le lavorazioni sul prodotto. Il trasporto

tra una stazione e l'altra avviene con mezzi continui ad esempio nastri trasportatori. Questo, è un

tipo di layout rigido con utilizzo di macchine speciali ad elevato grado di automazione. I prodotti del

magazzino sono poco diversificati e si punta molto ad un'economia di scala. I vantaggi sono: bassi

costi di

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A.A. 2015-2016
35 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wiwo95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Operations Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Duglio Stefano.