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CRITERIO MISTO:
per il livello distinto dalle lettere maiuscole le poste sono
classificate in base alla destinazione economica loro attribuita
rispetto all’attività ordinaria, che si determina in base al tempo di
utilizzo del bene nel processo produttivo
la classificazione degli elementi dell’attivo è effettuata
principalmente sulla base del criterio della destinazione, in base al
quale, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 2424-bis, comma 1,
‘’gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati
durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni’’
All’interno di ciascuna macroarea si segue il criterio finanziario a
liquidità crescente, dunque vengono fornite anche indicazioni di
carattere finanziario
La classificazione delle voci del passivo è effettuata principalmente
sulla base della natura delle fonti di finanziamento; ciò al fine di
distinguere i mezzi di terzi dai mezzi propri
Analogamente a quanto previsto per i crediti iscritti nell’attivo
circolante, lo schema richiede anche per i debiti l’indicazione degli
importi esigibili oltre l’esercizio successivo
L’articolo 2424, comma 2, del codice civile stabilisce che ‘’se un
elemento dell’attivo o del passivo ricade sotto più voci dello
schema, nella nota integrativa deve annotarsi, qualora ciò sia
necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua
appartenenza anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto’’
L’iscrizione dell’elemento dell’attivo o del passivo che ricadrebbe
sotto più voci è effettuata nella voce che il redattore del bilancio
ritiene possa essere più rilevante rispetto alle esigenze conoscitive
degli utilizzatori del bilancio, salvo i casi in cui singoli principi
contabili prevedano un trattamento specifico
NT08 – IL CONTO ECONOMICO
Il conto economico previsto dal codice civile è a struttura scalare
con risultati intermedi ed è disciplinato dall’art. 2425 del codice
civile
In particolare, la struttura scalare permette la ricostruzione
progressiva del risultato d’esercizio, attraverso l’aggregazione dei
suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e
l’evidenziazione di risultati intermedi considerati significativi
Tale struttura fornisce una rappresentazione delle operazioni di
gestione, mediante una sintesi dei componenti positivi e negativi di
reddito che hanno contribuito a determinare il risultato economico
Lo schema di conto economico presenta nell’ordine quattro classi di
voci contrassegnate da lettere maiuscole dell’alfabeto ed evidenzia
due risultati intermedi non contrassegnati da alcun numero
Con le classi A e B si confrontano i componenti positivi costituenti il
valore della produzione con i costi della produzione classificati per
natura
Le classi C e D sono relative ai componenti positivi e negativi e alle
rettifiche di valore di natura finanziaria
Le macroclassi A), B), C), D) delimitano l’area della gestione
ordinaria
All’interno della gestione ordinaria, le macroclassi C e D delimitano
l’area della gestione finanziaria
MACROCLASSE A): Valore della produzione
Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della
produzione ottenuta indipendentemente dall’effettiva vendita del
prodotto
Sono ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica sia alla
gestione extra caratteristica
MACROCLASSE B): Costi della produzione
Si tratti di:
Costi inerenti al valore della produzione, che quindi risultano
strettamente correlati con i valori inseriti nella macroclasse
A) del conto economico
Classificati per natura, ovvero in base alla causa economica
che li ha generati
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A –
B)
Si tratta di un risultato intermedio che non distingue l’area della
gestione caratteristica da quella della gestione extra caratteristica
MACROCLASSE C): Proventi e oneri finanziari
Si tratta di componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria,
ovvero costi e ricavi che si generano in seguito a finanziamenti
ottenuti o concessi, da crediti e da investimenti finanziari effettuati
La macroclasse accoglie altresì gli utili e le perdite su cambi
Nelle tre voci della macroclasse C vengono rilevati tutti i
componenti positivi e negativi del risultato economico d’esercizio
connessi con l’attività finanziaria dell’impresa, anche per le imprese
per le quali tale area costituisce l’attività caratteristica della
gestione (ad esempio holding di partecipazioni industriali e
commerciali)
MACROCLASSE D): Rettifiche di valore di attività e passività
finanziarie
Si tratta di componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di
origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e
rivalutazioni di partecipazioni, di immobilizzazioni finanziarie che
non costituiscono partecipazioni e di titoli iscritti all’attivo circolante
che non costituiscono partecipazioni)
Si iscrivono altresì in tale macroclasse le rivalutazioni e le
svalutazioni degli strumenti finanziari derivati
20) IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO, CORRENTI,
DIFFERITE E ANTICIPATE
In questa voce si rivelano i tributi diretti. L’importo da iscrivere in
questa voce comprende l’intero ammontare dei tributi di
competenza dell’esercizio al quale si riferisce il bilancio o di esercizi
precedenti
NT09 – LA NOTA INTEGRATIVA
La rappresentazione veritiera e corretta della situazione
patrimoniale, finanziaria e del risultato economico non dipende
soltanto dalla determinazione degli ammontari presentati negli
schemi dello stato patrimoniale e del conto economico; dipende
altresì da una puntuale informativa avente funzione esplicativa ed
integrativa dei suddetti valori
La nota integrativa fornisce:
Un commento esplicativo dei dati presentati nello stato
patrimoniale e nel conto economico, che per loro natura
sono sintetici e quantitativi e un commento delle variazioni
rilevanti intervenute nelle voci tra un esercizio e l’altro
(funzione esplicativa)
Una evidenza delle informazioni di carattere qualitativo che
per la loro natura non possono essere fornite dagli schemi di
stato patrimoniale e conto economico. La nota integrativa
contiene, in forma descrittiva, informazioni ulteriori rispetto
a quelle fornite dagli schemi di bilancio (funzione
integrativa)
La legge prescrive l’informativa da esporre nella nota integrativa,
prevedendo altresì l’esposizione di informazioni complementari
quando ciò è necessario ai fini della chiarezza e della
rappresentazione veritiera e corretta del bilancio
Secondo l’art. 2427 del codice civile e secondo il principio contabile
nazionale OIC 12 le informazioni della nota integrativa relative alle
voci dello stato patrimoniale e del conto economico devono essere
presentate secondo l’ordine in cui le relative voci sono indicate nello
stato patrimoniale e nel conto economico
Le informazioni richieste dagli articoli 2427 e 2427-bis del codice
civile possono essere raggruppate in quattro categorie:
L’illustrazione dei criteri contabili adottati
L’indicazione delle informazioni, dei dettagli e, in taluni casi,
delle motivazioni relative all’iscrizione di voci nello stato
patrimoniale
L’indicazione delle informazioni, dei dettagli e, in taluni casi,
delle motivazioni relative all’iscrizione di voci nel conto
economico
Altre informazioni di varia natura
NT10 – LA RELAZIONE SULLA GESTIONE
Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli
amministratori contenente un’analisi fedele, equilibrata ed
esauriente della situazione della società e dell’andamento e del
risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui
essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con
particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché
una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è
esposta
La relazione sulla gestione è un documento indirizzato agli
utilizzatori esterni, volto essenzialmente a completare e integrare
l’informativa di bilancio con l’intento di arrivare a una corretta
lettura della situazione aziendale, dando rilievo, laddove ritenuto
necessario, anche a dati non desumibili dalla contabilità generale
In particolare:
Il legislatore richiede di esplicitare indicatori la cui fonte è
rappresentata dalla contabilità generale (ossia dai prospetti di
bilancio) e, se del caso, da indicatori originati da fonti
informative estranee al bilancio
Le informazioni oggetto di commento devono essere fornite
‘’nella misura necessaria alla comprensione della situazione
della società e dell’andamento e del risultato della gestione’’.
Nel caso in cui, quindi, le informazioni riportate in bilancio
siano in grado di fornire una corretta informativa economico-
finanziaria, la società non è tenuta a fornire ulteriori indicazioni
Il legislatore con il termine ‘’indicatore’’ ha voluto individuare
qualsiasi riferimento indicativo utile al conseguimento del fine
informativo della relazione sulla gestione
L’indicatore quindi può essere rappresentato dall’individuazione di
un aggregato ritenuto particolarmente significativo, una serie
storica, un margine, un indice (o quoziente) così come da altri
elementi informativi ritenuti utili
Gli indicatori finanziari
Il termine indicatori finanziari è utilizzato in modo improprio dal
legislatore e si ritiene che, più correttamente, esso comprenda gli
indicatori desumibili dalla contabilità generale, atti a illustrare in
modo più completo la situazione aziendale
In tal senso, si ritiene opportuno esporre gli indicatori relativi
almeno a due esercizi consecutivi (quello a cui il bilancio di esercizio
si riferisce e quello dell’esercizio precedente), alcuni risultati parziali
ritenuti significativi e i correlati indici (ROS, ROI, ROE, etc.)
Gli indicatori non finanziari
Per indicatori non finanziari si intendono dati quantitativi,
normalmente di natura non monetaria, in grado di spiegare, in
maniera sintetica, i fattori che influenzano la situazione aziendale
L’articolo 2428 prevede il ricorso agli indicatori non finanziari
quando essi siano necessari per la comprensione della situazione
della società e dell’andamento e del risultato della sua gestione,
cioè qualora gli indicatori finanziari non siano ritenuti adeguati allo
scopo, o