vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
COS’è UN MEDIUM?
diverse scuole di pensiero.
cio che sta nel mezzo, ciò che è massimamente visibile. ci sono degli schermi, delle onde sonore
trasmesse, aria è un medium perche consente il passaggio, dimensione distanza spaziale che vie-
ne colmata, è un ponte. rende visibile un contenuto. si presuppone quindi un modello di comunica-
zione statico dove tutti gli elementi (emi, dest, mex) sono gia definiti e nessuno di questi elementi
si modifica durante il processo. si applica bene nella comunicazione tra macchine, ma la com
umana non funziona proprio cosi.
la perfetta simmetria tra intenzione di emettente e ricezione del ricevente non esiste mai, il frain-
tendimento sono la norma, si capisce una cosa per un’altra, non c’è mai la trasparenza assoluta
dei significati. la com ha un processo che costruisce qualcosa di nuovo non si limita a portare un
mex ma ci sarà sempre qualche differenza nella comprensione delle cose. la com fa crescere si-
gnificati che prima non c’era. riduce distanza. comunicare viene da communis che significa comu-
ne. il dialogo è la parola che serve a ridurre la lontananza.
la com ha questo potere straordinario di allargare o accorciar le distanze tra le persone.
CUM + MUNUS= è il dono di qualcosa.
definizione di solo strumento, veicolo è troppo elementare. c’è un processo che viene messo in
movimento da questa interazione.
estensione o amplificazione = dovere di informazione ma non amplificare i problemi per dare
anche più visibilità a messaggi sbagliati.
ambientale = i media sono un ambiente e questo è sempre più vero perche lo sviluppo delle tec-
nologie della comunicazione e tutto ciò che sta intorno ha dato origine alla convergenza dove è
difficile separare i media tra loro. i confini tra i media si sfumano tanto e questo cambia le condi-
zione in cui noi ci muoviamo.
codice = trasformo la realtà. i media hanno un potente effetto sia sul tempo che sullo spazio. tem-
po sempre più ridotto e spazio viene azzerato, simultaneità.
questo ridefnisce il nostro ambiente
il medium per McLuhan-> formulata negli anni 60 che pero resta attuale perche coglie un funzio-
namento che al mutare delle condizioni rimane valido.
medium= tutto cio che introduce un cambiamento.
INTRODURRE= dare inizio a qualcosa, far entrare, rendere familiare.
due elementi fondamentali:
1 estendono le nostre capacità, le amplificano -> effetto quantitativo ma anche qualitativo (diversi
modi di parlare davanti ad un numero diverso di persone)
2 metafora attiva -> metafere= trasportare, che pero non è neutro. chi trasporta, cosa trasporto e
chi riceve viene modificato-> lasciare andare l’esperienza e riaffermarla in forma nuova che modifi-
ca in parte il significato di questa esperienza. metafore attive.
3 ambiente e sfondo-> l’idiota tecnooigoc è chi sta sempre dentro e non riesce e capire come fun-
ziona veramente. i media fanno parte del nostro ambiente (pc, proiettore), il nostro ambiente è in-
sieme fisico ed elettronico. e il fatto che questo ambiente sia composito comporta che da una parte
ci si deve adattare ( sw fa freddo devo coprirmi anche se mi piace vestirmi scoperta). da una parte
l’essere umano si adatta all’ambiente ma mentre si adatta plasma e trasforma questo ambiente.
nel scegliere il luogo dobbiamo adattarci e nel dare forma all’ambiente lo plasmiamo sulla base di
simboli e fenomeni sociali culturali che rispecchia i nostri valori. uguale è per l’ambiente digitale
dove dobbiamo conoscere regole, codici, pratiche che poi diventano naturali in modo da non adat-
tarci semplicemente ma poter dare anche una forma differente.
i media introducono il cambiamento e dentro di esso è possibile capire come orientare le attivita. 1
nell’interpretazione del significato die media si è passati da STRUMENTI a qualcosa di più reale
cioè AMBIENTE, prima erano strumenti che usavi quando ti serviva ora invece è un estensione di
noi stessi. è una finestra su ciò che non è fisicamente presente. in questa definizione ambientale
dei media ci sono 3 aspetti:
1 postmedialità-> i media hanno perso i confini tra loro e nell’ambiente
2 la convergenza -> i contenuti migrano nell’ambiente, non c’è separazione tra i media. quando
arriva un nuovo medium non cncellta i precedenti ma modifica il significato
3 perpetua contact-> mentre lo strumento lo uso quando mi serve, questi dispositivi sono sempre
accesi, estensioni dellambiente che ci portiamo con noi e non sono più solo strumenti ma parte
dell’ambiente.
CHE TIPO DI RELAZIONE COI MEDIA?
il primo tipo di relazione è L’ESPOSIZIONE = quanto tempo sto davanti alla tv, quante volte vado
- al cinema, quanta radio ascolto-> fornitori di contenuti a cui noi ci esponiamo e questo ha dato
origine alle TEORIE DEGLI EFFETTI-> che dicevano che più ci esponevamo ai media più ci
facciamo influenza da essi (ex se mi espongo a media con contenuti violenti più avrò comporta-
menti violenti)
relazione di tipo ECOLOGICO = idea non tanto di consumo di significati e prodotti quanto di abi-
- tare i nostri spazi.
Teorie dell’esposizione
PERCHE CI ESPONIAMO AI MEDIA? per soddisfare bisogni individuali o sociali. esplorare le mo-
tivazioni individuali. selezionare contenuti e prodotti che rispondono ai nostri bisogni di informazio-
ni (sapere se devo andare a votare, sapere cosa non comprare-> reagire socialmente), identità
(dimmi cosa ti piace, cosa fai, cosa ascolti-> ognuno attinge a universo simbolico che i media pro-
ducono e al quale siamo affini), integrazione sociale (parlare di calcio aiuta a interagire con altri
ecc-> ridurre le distanze o sentirsi parte), intrattenimento (funzione che è diventata importantissi-
ma, nostro bisogno fisiologico).
Teorie dell’ecologia
antidualismo: intreccio profondo tra dimensione materiale situata della vita sociale e dimensione
della vita virtuale smaterializzata. non esiste la vita vera e esiste la vita virtuale ma esistono en-
trambe. ci deve essere un rapporto figura sfondo e queste due dimensioni digitale e fisica siano
costantemente intrecciate.
abitare i media-> diverse metafore che hanno raccontato il nostro rapporto con i media.
MEDIA COME LUOGHI: prima le metafore erano INDIVIDUALI-> autostrada, biblioteca come se
l’individuo avesse un enorme possibilità di consulataizone.
con il web 2.0 le metafore sono diventate SOCIALI-> siamo nelle piazze, nei ponti, nelle stanze,
nelle sedie.
COME STUDIARE I MEDIA?
ciascuno di noi ha delle lenti con cui guarda la realta, ha dei filtri come l’esperienza, l’età. vediamo
più facilmente alcune cose e più difficilmente altre. nessuno ha la verita, o il sapere, ciascuno vede
un pezzo.
cio ch noi abbiamo più sotto gli occhi facciamo fatica a vederlo. non vediamo che i media non sono
neutri ma sono metafore attive.
due dimensioni della ricerca e della teoria che dovrebbero essere sempre intrecciate e alimentarsi
luna con l’altra.
metafora della torta-> partiamo dai dati che vanno poi interpretati, si produce quindi un informazio-
ne che non è gia nei dati, ci vuole un operazione per trasformarla in informaizone. non basta inter-
pretare i dati ma bisogna anche presentarli. il ricercatore desidera anche comunicare ciò che ha 2
scoperto e quindi renderlo interessante nella presentazione e una volta che è stata condivisa e as-
similata diventa sapere condiviso che si può fare un lavoro interiroe.
LA CORNICE: CENTRALITA DELL’ESPERIENZA
la conoscenza cambia la nostra esperienza.cambia la conoscenza avuta da libri o dai media.
esperienza mediale è l’oggetto di analisi. si ha il metodo di imparare facendo, mentre si agisce e si
ricerca. il contesto è un ambiente ipermediale.
cosa si intende per ESPERIENZA-> l’esp è una modalità fondamentale esistenziale ed è un’uscita
da abitudini percettive, dati scontati, uscire da risposte fatte, luoghi comuni. è anche spaesamento,
dislocazione, esplorare cose nuove, come attraversare un paese sconosciuto e capire come orien-
tarsi è sia esaltante che destabilizzante. questo movimento di andata e ritorno ci fa vedere le cose
in un modo diverso, ogni esperienza è un cambiamento -> ogni ricerca significativa modifica il pa-
norama.
l’esperienza non ès solo quello che mi capita ma cosa faccio con ciò che mi capita.
Benjamin: Erlebnis/Erfahrung
due conoponenti: immerisone, condizione vissuta che ci emoziona e ci sconvolge e momento in
cui ci togliamo dalle cose che ci travolgono e cerchiamo di capire il senso, ciò che ci lascia = im-
mersione + riflessività, ci devono essere entrambe altrimenti non c’è una vera esperienza.
perche ic sia il secondo momento di distacco e ricerca di senso è importante vedere le cose da un
punto di vista esterno, non essere immersi nella dimensione. cercare un altro ambiente da cui ve-
dere quell’eseprienza.
nessuno conosce l’acqua… = noi non vediamo l’ambiente in cui siamo immersi
- gli ambienti sono ivnisibili…= il ruolo del ricercatore è far trasparire ciò che è visibile
- per portarli in primo piano…= serie di regole non scritte che sono sullo sfondo e che il ricercato-
- re cerca di potarli in primo piano
la realtà è multistabile, la nostra percezione è allenata a vedere solo certe cose e altre non vedia-
mo quindi dobbiamo spostare il focus dell’attenzione per vedere cose che non riuscivamo a vede-
re.
l’esperienza è impo perche è apertura a qualcos’altro grazie all’incontro con qualcos’altro. questa
apertura ci consente di fare un salto e produce conoscenza attraverso la concretezza.
l’esperienza che non è il mettere in pratica la teoria ma è un riconoscere questa circolarità tra ri-
flessione e immersione che produce conoscenza nuova.
LO SGUARDO ANTROPOLOGO
l’altrolopogo cerca di capire il mondo dal punto di vista di chi vive in quel mondo.
mi metto nei suoi panni-> dislocaizone che ci permette di vedere cose che non vediamo dal nostro
punto di vista. lo sguardo antropologico mette in discussione ciò che normalmente veniva pensato.
LA RICERCA
Amministrativa: ricerca a fini commerciali, commissionata da committenti che trarranno vantaggi
- Critica: ricerca che miri a mettere in discussione o evidenziare dimensione ideologica, di mani-
- polaizone..
TEORIA DELL’AGO IPODERMICO
basata su teoria che i media inoculano i contenuti. teoria passiva. le ricerche critiche hanno evi-
denziato molto questo aspetto manipolatorio dei media.
TEORIA DELL’INFLUENZA