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Estratto del documento

TRATTAMENTO FORME DOLOROSE

TRATTAMENTO PATOLOGIA DI BASE

 MEZZI FISICI:

 - Flogosi (LASER, onde d’urto, ultrasuoni)

- Contratture (correnti antalgiche, massaggi)

- Decalcificazione ossea e sofferenza cutanea (magneto- ed ossigeno-

terapia iperbarica)

TRATTAMENTO DELL’EDEMA

- Ginnastica vascolare

- Linfodrenaggio

- Rieducazione in acqua

RIPRISTINO DELL’ARTICOLARITA’ E DELLA FORZA MUSCOLARE

Mobilizzazioni passive ed attive

 Rinforzo isometrico, isotonico ed isocinetico

 Stretching

 Condizionamento aerobico (corsa in acqua, nuoto, cyclette, step, tapis)

 4

RIEDUCAZIONE PROPRIOCETTIVA

Ripristinare i circuiti neuronali interrotti a causa del deficit recettoriale

• Piscina

• Palestra

• Campo

IDROCHINESITERAPIA

□ - Riassorbimento dell’edema

- Minor stress articolare

(Articolarità, Deambulazione, Rinforzo, Propriocettiva)

RECUPERO DELLA COORDINAZIONE E DEL GESTO ATLETICO

Apprendimento del corretto schema motorio

Riduzione degli stress lesivi

SPORT-SPECIFICITA’

Sovraccarico

 Infiammazione

- Reinfortuni

- Lesioni croniche

CONDIZIONAMENTO AEROBICO

Forma fisica generale

 Performance sportiva

 Rischio di reinfortuni

(Monitoraggio dell’intensità dell’esercizio (FC))

VALUTAZIONE CLINICO-FUNZIONALE PIEDE PIATTO

Piede in prevalente o persistente pronazione

ALTERAZIONE FUNZIONALE

- Il piede cede completamente sotto il peso corporeo nella prima parte

dell’appoggio (fase di accettazione del carico)

- Il piede realizza una minor efficace capacità di spinta nella parte finale

dell’appoggio (fase propulsiva)

PIEDE PIATTO DELLO SPORTIVO

Minore efficienza della fase di spinta nella corsa e nel salto

 Ritardo nell’esecuzione del gesto sportivo

CAUSE E CONSEGUENZE ALTERAZIONE FUNZIONALE

Insufficienza dei muscoli retromalleolari mediali (TP, FCD, FLA)

 Retrazione del tricipite e dei peronei

 Insufficienza propulsiva dell’alluce

 Sovraccarico dei metatarsali laterali e deformità delle dita

PROGRAMMA RIABILITATIVO

- Potenziare l’azione dei muscoli supinatori

- Facilitare il rilasciamento del tricipite e dei peronei

5

- Potenziare l’azione propulsiva dell’alluce (flessori ed adduttore

dell’alluce)

- Potenziare l’azione flessoria delle piccole dita (interossei e lombricali)

TRATTAMENTO PIEDE PIATTO

ORTESI

 CHIRURGIA

PIEDE PIATTO IN EPOCA DI ACCRESCIMENTO

Riabilitazione:

- Associata al trattamento ortesico (4-8 anni) con finalità CORRETTIVA

- Associata al trattamento chirurgico (8-12 anni) per favorire un RECUPERO

COMPLETO

Il miglior trattamento riabilitativo consiste nel camminare, correre, saltare con

un piede funzionalmente riequilibrato dall’ortesi.

PIEDE PIATTO ADULTO

Riabilitazione:

- Associata al trattamento ortesico con finalità di compenso alla

pronazione cronica (trattamento prolungato nel tempo)

- Associata al trattamento chirurgico per favorire un RECUPERO

COMPLETO.

VALUTAZIONE CLINICO-FUNZIONALE PIEDE CAVO

Piede in prevalente o persistente supinazione

PIEDE CAVO DELLO SPORTIVO

Maggiore efficienza della fase di spinta

 Rapidità nell’esecuzione del gesto sportivo

 Instabilità intrinseca con predisposizione alle distorsioni di tibio-tarsica

CAUSE E CONSEGUENZE ALTERAZIONE FUNZIONALE

Insufficienza del tricipite, del tibiale anteriore e dei muscoli intrinseci

 (FBA interossei e lombricali)

Prevalenza dei supinatori

 Retrazione della fascia plantare

 Retrazione dei flessori ed estensori delle dita

 Secondarie retrazioni capsulo-legamentose

TRATTAMENTO RIABILITATIVO

- Favorire il rilasciamento e la distensione dei tendini mediali, dei flessori

e degli estensori delle dita

- Potenziare l’attività dei pronatori, del tibiale anteriore e degli interossei

- Favorire l’elasticità della fascia plantare e delle articolazioni mf in

flessione e delle if in estensione

- Mobilizzare la sottoastragalica in valgismo e la tibiotarsica e la

mediotarsica in estensione

PROGRAMMA RIABILITATIVO

- Precocità della mobilizzazione e del carico

6

- Controllo del dolore e dell’infiammazione

- Progressione graduale dell’intensità dell’esercizio

- Recupero del gesto sportivo e delle condizioni atletiche

Strategia personalizzata per l’atleta

 Riaggiungimento dell’obiettivo funzionale richiesto

 Prevenzione del sovraccarico e dei reinfortuni

 I PLANTARI NELLO SPORTIVO

PLANTARE= dispositivo esterno al piede che, inserito all’interno della

calzatura, modifica in maniera controllata e predeterminata le forze che

agiscono sulla pianta del piede ed il loro comportamento temporale.

Correlazione funzionale tra piede e articolazioni sovrasegmentarie: un plantare

è in grado di modificare anche le forze che si determinano a livello di tutte le

articolazioni dell’arto inferiore.

FINALITÀ DI UN PLANTARE NELL’ATLETA

Riequilibrare il piede e tutto l’arto inferiore riducendo o modificando le

 forze patologiche applicate sulle strutture anatomiche

Prevenire l’insorgenza o la recidiva di fenomeni da sovraccarico

 Ridurre il dolore

 Proteggere le strutture anatomiche dalle sollecitazioni tipiche

 Promuovere una più efficiente dinamica

LIMITI TRATTAMENTO CON PLANTARI

In alcuni casi potrebbe essere:

Inutile

 Impossibile

 Dannoso

PRECISO E COMPLETO PROGETTO (PRESCRIZIONE)

A. DIAGNOSI

B. TIPO DI PLANTARE

C. PROBLEMA ORESSICO

D. SOLUZIONE

E. MATERIALE

F. TECNICA DI REALIZZAZIONE

* Evitare prescrizioni generiche!!

A. DIAGNOSI

ANAMNESI

 ESAME OBBIETTIVO DEL PIEDE E SOVRA SEGMENTARIO

 ESAMI STRUMENTALI

 - RX

- TAC

- RMN

- ECOGRAFIA 7

- GAIT ANALYSIS 8

B. SCELTA DEL TIPO DI PLANTARE

- Problema oressico

- Età

- Peso corporeo

- Tipo di attività sportiva

- Livello di attività sportiva

- Calzatura utilizzata

E. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

- Reprimibilità’

- Robustezza

- Durata

- Tollerabilità

- Consistenza

F. TECNICA DI REALIZZAZIONE

- Sempre personalizzati

- Da calco gessato stilizzato in base alla prescrizione

BAROPODOMETRI ELETTRONICI

= Macchinario elettronico che ci da una rappresentazione computerizzata del

plantare.

I dati offerti da qualunque tipo di apparecchiatura non devono rappresentare

l’unica base per la realizzazione di un plantare.

Localizzazione delle pressioni

 Quantificazione delle pressioni

 Documentazione del sovraccarico

 Complemento clinico nei casi dubbi

 Valutazione delle differenze fra i due lati (simmetria)

 Verifica dell’efficacia di un plantare

I PLANTARI

FUNZIONE

CORRETTIVI

 FUNZIONALI

 DI COMPENSO

 MISTI FUNZIONALI / DI COMPENSO

PROPRIETÀ FISICHE DEI MATERIALI

I. SEMI – RIGIDI

II. RIGIDI

III. MORBIDI 9

PLANTARI SEMIRIGIDI

 Più utilizzati nello sportivo

• FUNZIONE BIOMECCANICA

(Modifica della funzione delle articolazioni del piede e sovra segmentarie)

Da calco gessato in posizione neutra della sotto astragalica

• FUNZIONE DI COMPENSO (Patologia sovra segmentaria)

• FUNZIONE DI PROTEZIONE DAGLI STRESS DA IMPATTO

- Materiali ad alto assorbimento

- Ipotrofia del tessuto adiposo del tallone

- Rigidità della sotto astragalica

- Pronazione della sotto astragalica: fondamentale per ammortizzare gli

stress da impatto del tallone.

MATERIALI A DIVERSA REPRIMIBILITÀ’

- Derivati polietilene

- Plastazoto

- Poliuretano

- Gomma

- Schiume di plastica

- Silicone

MATERIALI RIGIDI

- Alluminio

- Polietilene

- Fibre di carbonio

Funzione di protezione dalla iperpronazione

 Miglioramento del gesto atletico

 Pronazione > 25 %

 - Aumento tempo di trasferimento del carico dall’ avampiede al

retropiede

- Deficit di spinta per ritardo della supinazione dinamica

10

PLANTARI RIGIDI

• FUNZIONE CORRETTIVA

- Talloniere

- In età di accrescimento

- L’attività sportiva potenzia l’efficacia del plantare in quanto

fisioterapia effettuata con piede in correzione

• FUNZIONE BIOMECCANICA

• CONTROINDICATI IN DEFORMITÀ RIGIDE

REALIZZAZIONE

Sempre estremamente precisa da calco gessato in correzione

VANTAGGI

- Lunga durata

- Non necessità di aggiustamenti

- Poco ingombranti

SVANTAGGI

- Rigidità

- Difficoltà all’adattamento

- Non assorbimento degli stress da impatto

- Scarsa o assente imbottitura

- Limitato utilizzo nello sportivo 11

• PLANTARI MORBIDI

• Ortesi di protezione (stress da impatto, forze di taglio)

• Prominenze ossee plantari

• Ipotrofia soletta adiposa

• Piede rigido

• Limitato utilizzo nello sportivo

Materiali ad elevato coefficiente di reprimibilità’

REALIZZAZIONE

Da calco gessato anche sotto-carico

Non ricercando la posizione neutra della sotto astragalica

VANTAGGI

- Tollerabilità

- Facilità all’adattamento

SVANTAGGI

- Breve durata

- Perdita rapida delle caratteristiche fisiche dei materiali

- Necessità di rinnovo

- Molto ingombranti

FATTORI DI RISCHIO ESTRINSECI

• Improvviso aumento del carico di lavoro

• Insufficienti periodi di recupero

• Cambiamenti della superficie di gioco

• Inadeguata tecnica di allenamento

• Equipaggiamento inadeguato

• Identificazione dei fattori di rischio

• Modificazione dei fattori di rischio

Con adeguamento

- Dei carichi di lavoro

- Dei periodi di riposo

- Delle tecniche di allenamento

- Dell’equipaggiamento

IN CASO DI SINTOMATOLOGIA

TRATTAMENTO ORESSICO

- Impossibile

- Inutile

- Dannoso

- Inefficace

TRATTAMENTO CHIRURGICO 12

TERAPIE FISICHE APPLICATE ALLE

TENDINOPATIE

TENDINOPATIE:

Le tendinopatie più comuni sono quelle:

- CUFFIA DEI ROTATORI 42%

- GOMITO DEL TENNISTA (Epicondilite) 50%

- CLB: CAPO LUNGO DEL BICIPITE 10%

• PERITENDINITI:

Infiammazione del PERITENOIMIO (= struttura di tessuto connettivo che

avvolge il tendine e che si attacca alle fibre tendinee, costituite da tanti

cilindri che forma

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
40 pagine
SSD Scienze mediche MED/34 Medicina fisica e riabilitativa

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marghe.15 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina fisica e riabilitativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Zaffagnini Stefano.