Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ARTROSI
Articolazione coxofemorale:
osso del bacino. C' è un incavo che si chiama acetabolo dove si appoggia la testa
del femore.
Artrosi: artropatia degenerativa
caratterizzata da alterazioni regressive delle cartilagini e modificazione delle
componenti ossee, sinoviali e capsulari.
Può essere di due tipi, primar ia e secondar ia.
Sedi più frequenti:
anche (coxartrosi)
ginocchia (gonartrosi)
colonna vertebrale
piccole articolazioni di mani e piedi
Artrosi primaria: dovuta a invecchiamento, ereditariet à, sovraccarico
funzionale, obesit à.
I car ichi che agiscono sull'anca variano al variare del peso corporeo, posizione
del corpo, forze ester ne applicate sul corpo.
L'utilizzo del bastone controlateralmente riduce le sollecitazioni
dell'articolazione.
Artrosi secondaria: dovuta ad altre malattie come la scoliosi, deformit à del
ginocchio, esiti di fratture del collo femorale o dell'acetabolo, artriti,
lussazione congenita dell'anca.
Artrosi dell'anca
sintomatologia: dolore nel cammino soprattutto nei primi passi dopo essersi
alzato e dopo un certo tratto di strada, che diventa sempre pi ù breve col passare
degli anni perchè gli fa sempre più male.
Dif f icoltà a inf ilarsi le calze o sedersi in auto (movimenti che richiedono
extrarotazione o abduzione dell'anca molto ridotti nella coxartrosi).
Quando si fa artroprotesi di anca ? (cio è si sostituisce l'anca)
quando c'è artrosi pr imaria e secondaria, artrite reumatoide, osteonecrosi della
testa del femore, traumi e fratture.
L'artroprotesi è un dispositivo che sostituisce le componenti osteo cartilaginee
degenerate di un'articolazione.
Si usa quando c'è un dolore non sopportabile nonostante l'utilizzo di terapia
medica o di f isioterapia. Quando c' è una compromissione importante della vita
quotidiana.
Fratture dell'estremo prossimale del femore: sono fratture che interessano il
collo e la regione trocanterica. Sono frequenti negli osteoporotici.
Possono essere mediali e laterali.
Le fratture mediali (dalla capsula verso la testa del femore), vengono fatte o
una sintesi minima con delle viti oppure una sostituzione con protesi.
Le fratture laterali vengono stabilizzate con il sistema chiodo gamma, si mette
un chiodo che r imette insieme le cose, non è una protesi ma un osteo sintesi.
Complicanze:
possono condizionare il percorso riabilitativo
ematomi
– infezioni
– eterometr ia: è la differenza di lunghezza degli arti inferior i per
– accorciamento dell'arto operato
lieve zoppia per eterometria degli arti o insufficienza del muscolo medio
– gluteo
pseudoartrosi: c'è dolore in sede di frattura, perch è i due pezzi non si
– sono saldati bene tra loro
r igidità in flessione dell'anca operata: utile la f isioterapia
– trombosi venosa profonda: utilizzo di epar ina a basso peso molecolare,
– calze elastiche, mobilizzazione passiva e attiva
mobilizzazione asettica e settica della protesi: la protesi non rimane in
– posizione e il pz sente dolore
lussazione e sublussazione
–
Il PROGRAMMA RIABILITATIVO è individuale, cio è viene adattato alle
esigenze della singola persona. (si effettua dopo l'operazione)
Valutazione:
1.condizioni cliniche generali
2.livello di autonomia nelle attivit à funzionali e nella motricit à
3.capacità relazionali e cognitive sia attuali che precedenti all'evento
Progetto: istr uire il paziente e il care giver per prevenire la lussazione della
protesi; prevenire i rischi da allettamento; favorire la posizione seduta su sedia
alta o posizionamento di un cuscino sul sedile della sedia; recuperare
l'escursione aricolare dell'anca; rinforzare i muscoli estensori di anca e
ginocchio; insegnare a riacquisire gli spostamenti e i trasferimenti; insegnare a
deambulare con ausili come salire e scendere le scale con bastone canadese.
NB. le lussazioni si fanno solo su protesi, no su osteosintesi!
Istruire paziente sulle manovre lussanti da evitare: in caso di accesso
chirurgico posterolaterale va evitata la intrarotazione (piede che va all'interno)
e la adduzione. In caso di accesso chirurgico anteriore evitare il movimento di
extrarotazione e di abduzione. Il paziente deve evitare il decubito laterale,
omolaterale alla protesi f ino a quando non sia permesso dal chir urgo, e in
decubito laterale deve tenere un cuscino come divaricatore e mantenere le
ginocchia lievemente flesse. Inoltre deve mantenere l'arto abdotto da supino.
Per scendere dal letto deve scendere dal lato operato, per salire deve fare il
contrario (devo evitare di incrociare!). Non sedersi su sedie troppo basse,
mettere il cuscino cmq, e usare f in da subito un rialzo per il wc. Usare un
calzascarpe con il manico lungo. Non inclinarsi in avanti da seduto per alzarsi
da una sedia ma scivolare in avanti ed alzarsi con l'arto operato esteso per
evitare la flessione.
mobilizzazione con esercizi passivi
recupero della postura seduta
deambulazione: usiamo i deambulator i o i bastoni canadesi. I bastoni devono
essere regolati alla giusta altezza (il gomito a 30 gradi, l'impugnatura deve
essere a livello del grande troncantere). Nella deambulazione il paziente non
deve guardare in basso, la gamba operata va avanti, ogni piede supera l'altro,
non deve strisciare i piedi, deve flettere il ginocchio durante il passo.
salita e discesa delle scale
PARKINSON
Stadiazione di Hoehn e Yahr
I stadio : interessamento monolaterale, è colpita solo una parte del corpo. C' è
ipertono del muscolo, tremore. Il pz tende a spostare il peso sull'arto non
colpito
II stadio : interessamento bilaterale
III stadio : perdita dell'equilibr io, facilit à a cadere
IV stadio : flessione a tutte le articolazioni, significativa disabilit à, il pz non
è piu in grado di vivere da solo
V stadio : pz seduto nella carrozzina o allettato
Il circolo vizioso della instabilit à posturale e delle cadute nella malattia di
parkinson : le cadute che determinano fratture, lesioni e soprattutto paura di
cadere, e la paura di cadere non è altro che un fattore di rischio di caduta.
Il grosso rischio è l'immobilizzazione, quindi aumento di osteoporosi in una
popolazione anziana in cui gi à l'osteoporosi è una patologia diffusa.
Inoltre avremo debolezza muscolare, peggiora la menomazione del paziente.
Quindi questo può provocare cadute.
Le cadute avvengono soprattutto durante i cambi di direzione e in occasione di
freezing.
Cadute:
il pz che cade, cade di lato e avr ò quindi fratture del polso, della spalla e
magari anche del femore.
La caduta è grave e avviene senza nessun tipo di protezione.
Questi pz hanno una compromissione dei movimenti protettivi della caduta
(ricerca di appoggio, ricerca di meccanismi compensatori).
Qualità della vita:
depressione, disabilit à posturale, disabilit à locomotor ia e menomazioni
cognitive, quindi hanno un'importante influenza sulla qualit à di vita.
Il miglioramento di questi problemi dovrebbe quindi diventare un fine
principale del trattamento della malattia.
Tuttavia questi aspetti sono scarsa,mente influenzati dai farmaci
dopaminergici.
Quando iniziare la f isioterapia :
è opportuno iniziare a svolgere l'esercizio fisico non appena si scopre la
malattia
è anche importante non rinunciare alle attivit à di vita quotidiana e fare ci ò che
gli piace fare.
Iniziare la f isioterapia al mattino gi à nel letto appena svegli.
Poi se sappiamo che i pz sono gi à in fase avanzata della malattia, sarebbe
meglio far fare gli esercizi nei momenti miglior i della gior nata per il pz (quando
è più mobile e predisposto).
Fare esercizio aerobico pu ò essere difficile per i pazienti in quanto a volte non
r iescono ad allenarsi con intensit à sufficiente da ottenere un effetto allenante.
Bisogna sempre fare attenzione alle cadute!!!
Approccio :
l''approccio è interdisciplinare: bisogna dispor re di una consulenza neurologica
per ottimizzare il trattamento far macologico mentre la riabilitazione è in atto.
Poi valutare le menomazioni e la disabilita alle quali in trattamento va r ivolto,
istr uire il pz e la famiglia sulla malattia, ausili per la deambilazione (meglio i
4 r uote che i bastoni), programmi di attivit à di mantenimento.
Cammino :
caratterizzato da una r iduzione della lunghezza dei passi e del sollevamento
del piede da terra, da una diminuzione della velocit à del cammino, della
rotazione del tronco e delle oscillazioni delle braccia.
A parità di velocità di cammino la cadenza è aumentata rispetto ai normali.
Le anormalità del cammino aumentano durante il dual tasking
(camminare+parlare) e possono comparire festinazione e freezing.
Freezing: brevissima ed episodica assenza o marcata riduzione della
progressione in avanti dei piedi nonostante l'intenzione di camminare.
Avviene soprattutto nel momento in cui pz decide di iniziare a camminare ma i
piedi non partono.
Avviene anche quando il pz deve attraversare passaggi stretti, oppure quando si
deve cambiare direzione, e poi come detto prima durante il dual task (doppio
compito).
Cueing: sono stimoli provenienti dall'ambiente o generati direttamente dal
paziente.
Per esempio se sul pavimento ci sono delle strisce, queste for niscono uno stimolo
al paziente per camminare.
Questo perchè questi pz fanno fatica a generare internamente l'impulso a
camminare.
PROGETTO RIABILITATIVO
esercizi di equilibrio, esercizi di coordinazione, esercizi di allungamento e
mobilizzazione.
SLA
Fa parte delle malattie del motoneurone. È una malattia neuro degenerativa ad
andamento progressivo.
Vengono colpiti i motoneuroni, che possono essere superiori , (piramidali della
corteccia) e inferior i (del tronco cerebrale e del midollo spinale) che innervano
le f ibre muscolari scheletriche.
Cause : fattori genetici e ambientali
Clinica:
possono essere colpiti i motoneuroni della lingua, della muscolatura
respiratoria, degli arti, pu ò provocare spasticit à .
Quindi cè : DEBOLEZZA, SPASTICIT À, DEBOLEZZA MUSCOLI
BULBARI, DEBOLEZZA MUSCOLI RESPIRATORI, FASCICOLAZIONI
(contrazione muscoli in modo irregolari), CRAMPI.
Esame obiettivo: atrof ia, retrazione muscolare, debolezza muscolare, riflessi
aumentati o normali o assenti, andatura anserina.
Fisioterapia:
il principale obiettivo dell'intervento r iabilitativo è quel