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LE CAPACITÀ MOTORIE E LE QUALITÀ FISICHE

La definizione di capacità motoria è piuttosto complessa e diversi autori hanno dato il loro contributo.

QUALITÀ vs CAPACITÀ: la qualità indica il modo di essere delle strutture corporee; la capacità indica la caratteristica misurabile dei fenomeni considerati.

In generale le capacità sono definite come i talenti che contribuiscono alle prestazioni dell'individuo e sono sottostanti ad una varietà di abilità e di compiti fino a diventare una componente della struttura di quelle abilità.

Anche nella definizione di capacità sono prese in considerazione, quindi, le abilità.

Alcuni autori invece di abilità parlano di prerequisiti funzionali a strutturali.

Fleishman classifica le capacità motorie in "capacità di efficienza fisica" e "capacità percettivo motorie", anche se la classificazione più nota.

Il modello di Sotgiu prevede:

  • Capacità coordinative
  • Capacità senso-percettive
  • Capacità condizionali

RELAZIONE TRA CAPACITÀ E ABILITÀ:

Le capacità:

  • Sono inoltre sviluppabili con l'esercizio
  • Sono tratti ereditari
  • Sono modificabili attraverso l'esercizio
  • Sono tratti stabili e durevoli
  • Sono in un numero limitato
  • Sono sottostanti alle abilità
  • Sono dei presupposti della prestazione

Le abilità:

  • Sono in un numero infinito
  • Dipendono da molte capacità
  • Sono inoltre componenti delle azioni

Le capacità sono il presupposto e l'obiettivo dell'acquisizione dell'abilità.

Horz (1996) afferma che la riuscita delle abilità, in particolare la riuscita delle abilità dipende sempre dall'interazione tra:

  • I presupposti fisici
  • I rapporti senso motori
  • Processi intenzionali

Le capacità, nella formazione di base, sono sia il presupposto che il fine dello sviluppo delle abilità.

invece afferma che una capacità non è un atto specifico come l'abilità, anzi Singer (1968) è:

  • una qualità duratura
  • una caratteristica personale
  • vi influiscono genetica ed esperienza

Le abilità invece, sempre secondo Singer possono essere apprese fermo restando la presenza di schemi motori di base.

LE CAPACITÀ COORDINATIVE

Dipendono dalla dimensione intellettiva, cognitiva ed emozionale della persone.

Sono divise in:

  • capacità coordinative generali (apprendimento, controllo, adattamento e trasformazione dei comportamenti motori)
  • capacità coordinative specifiche (per determinate abilità)

Sono alla base dell'apprendimento e rappresentano obiettivi trasversali per l'evoluzione e la strutturazione delle competenze motorie.

LE CAPACITÀ SENSO-PERCETTIVE

Sono caratterizzate dall'analisi degli impulsi afferenti, quindi concentrare sull'acquisizione di informazioni:

dall'esterno-

attraverso gli esterocettori (sensi: occhio, orecchio ecc) dall'interno vestibolare, all'interno- attraverso propriocettori (muscolatura e apparato dell'orecchio) e enterocettori (ricettori viscerali) Le capacità coordinative (di reazione ed equilibrio) sono ad esempio collegate alle capacità senso-percettive. Questo tipo di capacità si sviluppa maggiormente nei primi anni di vita. CAPACITÀ CONDIZIONALI Dipendono dalla condizione fisiologica e biologica della persona e agiscono sui grandi apparati (cardio-circolatorio, respiratorio e muscolo-scheletrico). Devono essere allenate e sono prevalentemente: - forza - resistenza - rapidità - flessibilità (viene inserita da alcuni autori in quanto riguarda mobilità articolare e muscolare), esercizio correlato è quello dello stretching. LE CAPACITÀ COORDINATIVE E SENSO PERCETTIVE L'approccio comportamentale definisce la COORDINAZIONE come la

Capacità di integrare il sistema sensoriale, nervoso e scheletro-muscolare in ordine al controllo delle parti del corpo coinvolte nel movimento. È stato messo in evidenza come l'allenamento sia efficace per migliorare la coordinazione. Tra gli studi effettuati il più famoso è quello di HIRTZ del 1985 che suddivide in gruppo sperimentale (che riceveva allenamento) e di controllo. I risultati videro miglioramenti sulle capacità di coordinazione sul gruppo sperimentale.

LE CAPACITÀ COORDINATIVE SONO DIVISE IN:

  • GENERALI: consiste nell'assimilazione e nell'acquisizione di azioni motorie non ancora possedute. Questa capacità è divisa in 3 fasi: coordinazione grezza, fine e disponibilità variabile. Durante queste 3 fasi le proposte fatte agli alunni devono prendere in considerazione le caratteristiche di ciascun livello posseduto.
  1. Capacità di controllo motorio: è la capacità di controllare nel tempo e nello spazio il compito motorio in riferimento all'obiettivo prefissato. Il controllo delle azioni è inteso sia in termini di attivazione (proposizione al movimento), sia in termini di inibizione (inibire alcuni canali al movimento). Si può sviluppare aumentando la difficoltà di esecuzione nel tempo e nello spazio.
  2. Capacità di adattamento e trasformazione dei movimenti: a differenza delle precedenti ha bisogno che il movimento sia già appreso e controllato per poterlo trasformare in base alle condizioni ambientali. Le modificazioni sono infatti improvvisi. Tale capacità permette di modificare il movimento mantenendo sempre l'obiettivo iniziale. Questa capacità si sviluppa sviluppando automatismi e allenando i sistemi percettivi a segnalare precocemente le variazioni e le situazioni di disturbo.

SPECIFICHE:

  1. Capacità di
combinazione e accoppiamento dei movimenti: La capacità di combinazione prevede di saper mettere in forma unitaria 2 compiti motori (corsa e salto/ corsa, salto e lancio in un continuum che non prevede interruzioni) La capacità di accoppiamento è la capacità di unire 2 compiti motori contemporaneamente nel corpo (gambe, braccia e dorso nel nuoto) 2. Capacità di differenziazione: prevede la conoscenza del compito motorio da mettere in atto, mettendolo a confronto con il programma ideo-motorio (che è rappresentato nella nostra mente). Consente quindi di paragonare ciò che è effettuato e quello che era il compito motorio previsto inizialmente. Questo confronto genera informazioni di feedback estrinsechi (forniti dall'istruttore) o intrinsechi ritorno (del soggetto stesso). 3. Capacità di equilibrio: la definizione deriva principalmente dalla fisica (applicata). L'assenza di cambiamento deve essere studiata inrelazione alla forza di gravità e al baricentro. Per avere una condizione di equilibrio statico (in posizione eretta) la proiezione del corpo deve ricadere all'interno della base di appoggio (unione dei 2 piedi) e il baricentro a terra (verticale del baricentro). L'equilibrio dinamico invece riguarda un soggetto in movimento. L'equilibrio di volo è da stimolare per aumentare il numero di esperienze motorie negli allievi. 4. Capacità di orientamento: che permette di modificare e adattare la posizione del corpo nello spazio e nel tempo in funzione all'ambiente esterno nel quale si svolge l'azione. Richiamati in causa saranno i visualizzatori visivo e uditivo. 5. Capacità di ritmizzazione: la capacità di ritmo consente di programmare cronologicamente gli impegni muscolari in termini di attivazione e inibizione dei muscoli agonisti (attori principali del movimento) e antagonisti (muscoli che inibiscono il movimento) dall'esterno (insegnante o...

musica) o uno è possibile identificare un ritmo indotto interno (interiorizzato dall’allievo). Un ulteriore variabile sono gli accenti deboli e forti. Gli accenti forti rappresentano un momento di notevole interesse durante il movimento; gli accenti deboli sono dove viene ridotta l’intensità del movimento.

6. Capacità di reazione motoria: è la capacità di rispondere ad uno stimolo esterno nel minor tempo possibile e nella maniera più opportuna. Questa capacità risente molto delle capacità percettive e attentive ad uno stimolo esterno; in questo modo, la risposta motoria è più veloce ed il tempo del gesto si riduce.

Le capacità di reazione motoria sono didatticamente divise in 2 tipologie: capacità di reazione semplice (data dalla conoscenza dello stimolo e della risposta) e la capacità di reazione complessa (in cui non è noto né lo stimolo né il compito richiesto, è

necessaria una grande capacità di adattamento). 247. Capacità di trasformazione e adattamento: consente (se la situazione lo richiede) di modificare e adattare il programma motorio precedentemente elaborato; a differenza di mantenere comunque l'obiettivo iniziale).della capacità generale (in cui si cercava

Come è possibile allenare le capacità coordinative?

Le capacità coordinative si basano su 2 sistemi similari tra loro:

  • Metodo della variabile sistematica della pratica (Hirtz, 1985)

Sviluppa le capacità coordinative attraverso:

  • Variazione dell'esecuzione del movimento: o con la variazione del ritmo o della velocità di esecuzione
  • Variazione delle condizioni esterne, sia ambientali sia degli attrezzi o strumenti
  • Combinazioni con controllo del tempo (per attività ben padroneggiate)
  • Combinazioni di abilità già automatizzate
  • Esecuzione di esercizi con entrambi gli arti o da entrambi i
Formattazione del testo

latiVariazione delle informazioni, secondo l’analizzatore prevalentemente impegnato- (acustico, visivo etc.)• Metodo basato sulle domande coordinative del compito (Neumaier e Meichling, 1995)

L’attenzione è posta soprattutto su:

  • Tempo del movimento (al variare del tempo varia la velocità del movimento)
  • Precisione (ridurre o aumentare la grandezza del bersaglio)
  • Ampiezza (effettuare movimenti con escursione articolare maggiore o minore)
  • Grado di difficoltà (crescenti)
  • Grandezza del bersaglio

LE CAPACITÀ CONDIZIONALI O FISICHE

Sono definite come capacità legate alla dimensione bio-fisiologica od organico-muscolaredella persona.

Sono:

  1. Forza
  2. Resistenza
  3. Rapidità
  4. Mobilità articolare o flessibilità

Quando si parla di ALLENAME

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
66 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher education97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di metodi e didattiche delle attività sportive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Mascherini Gabriele.