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adottare. PRIVI DI UNA VOCAZIONE
L’obiettivo è evitare di avere STL perché sarebbe come dire che
all’interno di una multinazionale c‘è una ramo d’azienda che non è specializzato nel fare qualcosa.
Per questo è importante avere un STL sempre dotato di una specifica vocazione; se non c’è
bisogna crearla (caso del STL ENTROTERRA). STL CON VOCAZIONI
È utile che il macro territorio di riferimento abbia al suo interno
DIVERSE
. CRITERIO A PRIORI
Le ASA si identificano in due modi: sulla base di un che poggia sulla
specializzazione che ogni STL ha, la vocazione.
È un criterio molto utilizzato che ha la basi sul fatto che:
➢ i STL sono geograficamente localizzati,cioè non separabili dalla loro collocazione
geografica;
➢ l’offerta dei STL è:
- non replicabile perché il patrimonio presente all’intero dei STL, inteso come
insieme di risorse materiali e immateriali, è unico per definizione. Per esempio, il
Monte Bianco è una risorsa naturali unica.
- rigida nel senso che si adegua alla domanda dei servizi territoriali dei fruitori dei
STL molto più lentamente di quanto la domanda possa evolvere nel tempo (la
domanda turistica di oggi è diversa da quella di 10 anni fa) per due motivi:
1. l’offerta territoriale si basa su elementi concreti che non possono esser
modificati facilmente.
2. i STL sono organizzazioni con molti attori strategici e i STL potrebbero avere
un’immagine percepita diversa dalla loro vocazione.
CRITERIO MULTIDIMENSIONALE
Esiste inoltre il per l’individuazione dell’ambito strategico.
Oltre all’aspetto puramente spaziale legato alla vocazione, si incrociano altre due dimensioni: la
tipologia di clienti e le funzioni d’uso.
MATRICE DI ABELL
È un approccio che si basa sulla , nata nell’ambito della strategia aziendale e
adottata al contesto territoriale.
Nel MT si incrociano tre dimensioni: vocazione, tipologia di clienti e funzioni d’uso.
Nel MA al posto di vocazione c’è tecnologia.
Se ci sono due STL, l’auspicio è che uno sia a vocazione turistica e l’altro sia a vocazione
industriale.
Se ci sono più STL come nel Salento, che ce ne sono 4, sicuramente più STL hanno la stessa
vocazione (STL Capoluogo e STL Occidentale hanno una vocazione industriale).
STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE
In questi casi la dovrebbe essere perseguita da ogni STL
per predisporre un’offerta superiore in termini qualitativi rispetto agli altri STL.
Proprio perché ci possono essere all’interno di un territorio STL che hanno la stessa vocazione,
sarebbe opportuno che ogni STL si specializzasse verso una particolare tipologia di clienti o verso
una particolare funzioni d’uso.
Ci deve essere un’ulteriore specializzazione nell’ambito di una vocazione specifica:
• VOCAZIONE TURISTICA
tra i STL a , uno dovrebbe specializzarsi verso un tipo di turismo
per i giovani, per esempio, cioè specializzarsi ulteriormente predisponendo servizi più
indirizzati ad un segmento di turisti che possono essere i giovani e un altro STL verso un
tipo di turismo per famiglie, non più per i giovani altrimenti c’è sovrapposizione.
In termini di funzione d’uso ci saranno servizi rivolti ad attività di relax che faranno coppia
con i servizi turistici per famiglie, piuttosto ad attività di divertimento che faranno coppia
con i servizi turistici per i giovani.
I turisti possono essere ulteriormente classificati in base all’età, al esso, allo stile di vita,
etc.
• VOCAZIONE INDUSTRIALE
tra i STL a uno si indirizza verso i settori della tecnologia,
l’altro verso l’industria manifatturiera o artigianato. I clienti possono essere divisi in interni
ed esterni.
L’obiettivo è incrociare più dimensioni per consentire ai STL che condividono la stessa vocazione
di specializzarsi ulteriormente in delle attività che permettono di avere dei vantaggi competitivi.
Quindi attraverso l’iper specializzazione dell’offerta territoriale:
- a livello di singolo STL si ha la possibilità di conseguire il proprio oggetto strategico che consiste
nella creazione e mantenimento del vantaggio competitivo.
- a livello più generale di macro territorio di riferimento permette di conseguire la
DIVERSIFICAZIONE e quindi la possibilità di spalmare il rischio e di compensare eventuali
situazioni negative collegate alle performance di un singolo STL con quelle positive che derivano
da altri STL che hanno una diversa specializzazione.
Il principio della diversificazione a livello generale e della differenziazione a livello più basso è un
principio che nasce dalla strategia aziendale ma che si applica con i dovuti adattamenti anche al
MT.
Nel mondo aziendale la DIVERSIFICAZIONE è una strategia che si adatta bene ad un’azienda di
grandi dimensioni e vuol dire lavorare in più mercati con l’obiettivo di SPALMARE IL RISCHIO nel
senso che se c’è un business che va male, probabilmente le perdite che si registreranno in quel
business saranno compensate (si spera) dai guadagni che si creano con altri business.
A livello territoriale la strategia di diversificazione non può essere perseguita dal singolo STL ma
può essere decisa solo dall’organo centrale, per esempio la Provincia di Lecce se consideriamo
l’intero Salento.
L’offerta territoriale raggruppa i diversi STL che, pur avendo vocazioni diverse, cercano di
soddisfare gli stessi gruppi di clienti (turisti, imprese, cittadini).
SETTORE
Il è il massimo aggregato di tutti i clienti e funzioni d’uso ricercate che si basano su un
STL con una specifica vocazione.
Le ISOLE BALEARI rappresentano una regione geografica funzionale che da sempre ha una
vocazione turistica e un elevato tasso di specializzazione per evitare che si facciano concorrenza:
Ibiza è rivolta ai giovani, Formentera è per famiglie.
In questo modo si ha complementarietà e non sovrapposizione. Se una fosse la fotocopia
dell’altra non servirebbe a niente se non a spartirsi il mercato.
SALENTO
Questo discorso dovrebbe farsi anche nel e consentire alle varie destinazioni di
guardare a mercati diversi in modo tale da avere una complementarietà e non sovrapposizione
perchè se ciascuno guarda lo stesso mercato nessuno raggiunge un livello di eccellenza.
VOCAZIONE PLURIMA NON AVERNE AFFATTO
Un STL può avere una o .
In questi casi non si tratterrebbe di ambito strategico non essendoci la base solida per
l’acquisizione dei vantaggi competitivi.
VOCAZIONE UNICA
La consente ad un STL di realizzare delle economie nell’uso delle risorse e
di comunicare chiaramente agli utenti la propria immagine.
LA VOCAZIONE
La VOCAZIONE rappresenta le fondamenta su cui costruire una strategia di MT.
Può essere di due tipi:
INDUSTRIALE o ESPORTATRICE
1) , che comprende aree produttive e terziarie, in senso
allargato anche quelle agricole o artigianali.
Si intende la localizzazione di insediamenti industriali, di sevizi alle imprese o agricoli, per una
produzione destinata al consumo nazionale o internazionale.
TURISTICO RESIDENZIALE
2) , che è legata ai territori forniti di risorse, spesso naturali.
Si intende l’acquisizione di flussi turistici o abitativi e di insediamenti produttivi specifici per
attrarre visitatori a scopi ricettivi o lavorativi.
• PRIVI DI UNA VOCAZIONE
L’obiettivo è evitare di avere STL perché non potendo
costruire e implementare una strategia su un STL senza vocazione, prima di redigere un
piano strategico efficace bisogna capire come dotare quel STL di una vocazione strategica.
Sarebbe come dire che all’interno di una multinazionale c‘è una ramo d’azienda che non è
specializzato nel fare qualcosa.
Per questo è importante avere un STL sempre dotato di una specifica vocazione; se non c’è
bisogna crearla (caso del STL ENTROTERRA).
• MULTIVOCAZIONE
Non sarebbe opportuno un STL perché avere più vocazioni vuol dire
avere il piede in due scarpe,non sapere quale delle due vocazioni sviluppare di più. Questo
potrebbe portare ad uno sperpero di risorse perché c’è un calo dell’efficienza dell’utilizzo
delle risorse provocato dagli investimenti in entrambe e si corre il rischio di non ottenere
un risultato.
• VOCAZIONE UNICA
Ogni STL deve avere una perchè gli consente di realizzare delle
economie nell’uso delle risorse e di comunicare chiaramente agli utenti la propria
immagine.
• STL CON VOCAZIONI
È utile che il macro territorio di riferimento abbia al suo interno
DIVERSE perché attraverso la diversificazione si ha la possibilità di spalmare il rischio e di
compensare eventuali situazioni negative collegate alle performance di un singolo STL con
quelle positive che derivano da altri STL che hanno una diversa specializzazione.
• Se ci sono due STL, l’auspicio è che uno sia a vocazione turistica e l’altro sia a vocazione
PIÙ STL
industriale. Se ci sono più STL come nel Salento, che ce ne sono 4, sicuramente
HANNO LA STESSA VOCAZIONE (STL Capoluogo e STL Occidentale hanno una
vocazione industriale).
In questi casi la STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE dovrebbe essere perseguita da ogni STL per
predisporre un’offerta superiore in termini qualitativi rispetto agli altri STL.
Proprio perché ci possono essere all’interno di un territorio STL che hanno la stessa vocazione,
sarebbe opportuno che ogni STL si specializzasse verso una particolare tipologia di clienti o verso
una particolare funzioni d’uso.
Ci sono STL piccoli dal punto di vista della dimensione geografica. Alcune città o alcuni quartieri
VOCAZIONE NETTA E PRECISA
hanno una .
1) Terni è da sempre una città industriale delle acciaierie e non spicca per turismo
2) Posillipo è un quartiere di Napoli che rappresenta il luogo più turistico della città dal punto
di vista paesaggistico.
Bisogna VALORIZZARE il più possibile queste vocazioni attraverso la specializzazione in modo tale
da preservare nel tempo la vocazione e consentire ai luoghi, in rapporto alla vocazione che hanno,
di avere dei vantaggi competitivi sugli altri luoghi.
CAMBIARE LA VOCAZIONE , cioè l’anima di questi territori è un’operazione estremamente
difficile e talvolta pericolosa perchè si rischia di distruggere la vocazione già esistente e non essere
in grado di costruirne una nuova: è impensabile trasformare Terni in un città turistica o Posillipo in
una discarica.
A liv