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6. MARKETING È RESPONSABILITÀ SOCIALE
Partendo dall'idea che le imprese sono degli attori sociali, non sono solo degli attori
economici, che operano nell'ambito di contesti territoriali e sociali, interagiscono con
popolazioni differenti e sempre di più hanno degli obblighi nei confronti di queste
popolazioni, sono obblighi non solo di natura economica, ma anche di natura sociale, tanto
che quando si parla di sostenibilità si parla della sostenibilità ambientale, sostenibilità
economica e della sostenibilità sociale dove qui ci sono tanti casi aziendali che evidenziano
come nel tempo le aziende hanno sviluppato un orientamento alla responsabilità sociale.
Strategie di marketing associate a responsabilità sociale da parte delle imprese:
Caso McDonald’s
➔
McDonald’s in passato offriva di cibi gustosi ma non troppo salutistici e i prodotti erano
confezionati singolarmente. Il menù era poco sostenibile dal punto di vista salutistico e
ambientale, perciò ad un certo punto in questa realtà ambientale c’è stato un dibattito sui
rischi per la salute dei consumatori e i rischi per l’ambiente. McDonald’s ha preso atto che i
modelli di consumo erano cambiati, pertanto ha integrato i menù con cibi più sani (insalate)
e ha sostituito delle scatole in polistirolo espanso con involucri di carta riciclata.
Casi ADIDAS e NIKE
➔ - Discutere i casi Adidas, Nike,Ferrero come casi di responsabilità sociale
Adidas è stata recentemente definita come una delle imprese più sostenibili al mondo, ha
vinto un sacco di premi a livello internazionale grazie al fatto che è molto impegnata a
collaborare con quelle associazioni che sono impegnate ad evitare che la plastica finisca
negli oceani e nei mari, trasformando o cercando di trasformare quella plastica in
abbigliamento sportivo o in altri tipi di prodotti. In particolare, negli ultimi due anni Adidas ha
prodotto 6 milioni di paia di scarpe con il riciclo e la rigenerazione della plastica oceanica
utilizzata per produrre le tomaie per le scarpe.
Nike è l’azienda concorrente di Adidas che in passato produceva le proprie scarpe facendo
riferimento ai processi produttivi tradizionali della pelle, dove circa il 30% della materia prima
utilizzata per fare le scarpe veniva scartata e mandata nelle discariche.
Nike ha iniziato a raccogliere gli scarti delle proprie lavorazioni, li ha trasformati in fibre e ha
realizzato un nuovo materiale in fibra di cuoio naturale al 100% riciclabile, tanto che Erik
Spunk, l'amministratore delegato (Il cio) della Nike, recentemente ha sostenuto che la regola
dell'azienda è che non si può fare innovazione se non c'è sostenibilità.
Ferrero si caratterizza per due anime del suo orientamento alla responsabilità sociale:
l'anima delle persone e l'anima del pianeta.
La responsabilità sociale nei confronti delle persone si concretizza attraverso un
orientamento all'innovazione, alla qualità, alla freschezza dei prodotti, alla sicurezza
alimentare, alla comunicazione trasparente e responsabile.
La responsabilità sociale nei confronti del pianeta si concretizza attraverso l'utilizzo di
materie prime sostenibili e soprattutto facendo ricorso a sistemi energetici, materiali e risorse
naturali che permettono di ridurre il consumo delle risorse della terra.
7. Il marketing è creare “valore”.
1. Discutere il concetto di “valore” nelle strategie di marketing.
Il valore è la combinazione dei benefici che i prodotti, le marche sono in grado di offrire e
comunicare ai propri clienti (È LA PROMESSA DELLA MARCA E DELL’INSEGNA).
Questi benefici possono essere sia di natura funzionale sia di natura emotiva.
Un beneficio è funzionale quando permette di risolvere un problema concreto ma i prodotti
soddisfano anche dei bisogni psicologici nel senso che gli individui non sono solo degli
individui che hanno delle esigenze materiali ma hanno anche delle esigenze di gratificazione
per cui alcuni prodotti vengono consumati ed acquistati perché psicologicamente il consumo
di questi prodotti gratifica il consumatore.
Esempio con riferimento al mercato della profumeria: se una persona acquista un sapone, la
funzionalità di un sapone è quella di soddisfare un bisogno di pulizia e di igiene delle
persone, se però quella persona acquista quel sapone in una profumeria di altissimo livello
di una marca importante attribuisce a quel prodotto anche una funzione di tipo soggettivo/di
tipo psicologico perché utilizzando quella marca di sapone non solo soddisfa un bisogno
funzionale, ma anche un bisogno psicologico.
VIDEO: Swatch, grande marca del mercato dell'orologeria, è una marca che ha rivoluzionato
il mondo e il mercato degli orologi, infatti tanti anni fa quando ad un certo punto il mondo
degli orologi che era dominato dalla produzione svizzera è entrato in crisi a quel punto gli
svizzeri si sono reinventati il loro prodotto e hanno fatto questo prodotto caratterizzato da
questi valori:
- Discutere quali sono i valori di Marketing per Swatch.
I “valori” di marketing di SWATCH:
1. il colore: come espressione di varietà sia dei modelli- prodotto sia come leva di
integrazione delle diverse competenze e culture coinvolte.
2. il movimento: oltre ad esprimere il senso dell’orologio, in termini figurativi raffigura il
concetto di di appartenenza, di identità (collezionisti,eventi).
3. la trasparenza: si concretizza nel corpo del prodotto e si prefigge di esprimere
immediatezza, inclusione, facilità, apertura.
4. la leggerezza: indica sia l’utilizzo di un materiale molto leggero (plastica) sia la
presenza di un linguaggio di comunicazione semplice e gioioso.
5. Il prezzo democratico: indica un posizionamento distintivo che sintetizza un valore
emozionale alto a fronte di un prezzo accettabile.
6. Il swiss made: è un impegno rispetto alle proprie origini caratterizzate da un
orientamento alla sostenibilità (nuova sede realizzata con materiali sostenibili,
produzione spazialmente concentrata, nuovo modello-System 51 a ricarica
meccanica senza batteria).
Riassumendo le dimensioni del marketing sono:
studio e ascolto dei bisogni del consumatore; identificazione dei concorrenti “diretti” e
“allargati”; storytelling di persone, prodotti, aziende; informazione e comunicazione;
emozioni; relazioni, relazione sociale e sostenibilità; creazione di valore.
Quali potrebbe essere la nostra definizione di marketing?
Non esiste una definizione univoca di marketing, ma ogni definizione va contestualizzata in
funzione:
- delle condizioni culturali, sociali, economiche, tecnologiche
- della natura dei mercati (food, fashion, elettronica)
- delle culture aziendali (“modelli di business”)
- delle forze di cambiamento dei mercati
- Discutere le differenze tra i modelli del marketing 1.0,2.0,3.0,3.4
IL MARKETING 1.0 (ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE= il marketing orientato alla
produzione)
Il marketing 1.0 è il modello di marketing che ha caratterizzato gli anni del Boom Economico
(anni ‘50 / ‘60 / primi anni 70) quando dopo il secondo dopoguerra: nei mercati c’era una
domanda superiore all’offerta, i bisogni dei consumatori erano omogenei, c’era un sistema
distributivo e commerciale tradizionale, una concorrenza modesta e limitata a livello
territoriale. L’obiettivo del “Marketing” è massimizzare la produzione per soddisfare la
domanda esistente e per ottenere le “economie di scala” ( fenomeno di riduzione dei costi e
di aumento dell'efficienza legato ad un maggiore volume di produzione).
Il marketing 2.0 (orientamento al prodotto= marketing di orientamento al prodotto).
Il marketing 2.0 è il modello di marketing che ha caratterizzato il periodo di fine anni ‘70 /
anni ‘80/ primi anni ‘90: hanno cominciato i consumatori ad essere più attenti e sensibili alle
caratteristiche tecniche dei prodotti, ad avere un grado di importanza crescente attribuito alla
qualità e alle prestazioni dei prodotti. L’obiettivo di Marketing è quello di migliorare la qualità
e le caratteristiche fisico-tecniche della propria offerta. Inoltre c’era un rischio “Miopia di
Marketing”, generato dall’idea della perfezione del proprio prodotto senza curarsi dei bisogni
dei consumatori.
IL MARKETING 3.0 (ORIENTAMENTO ALLE VENDITE)
Il marketing 3.0 è il modello di marketing che ha caratterizzato il periodo degli anni ‘90: nei
mercati c’era un’offerta superiore alla domanda, c’era una segmentazione dei bisogni dei
consumatori, una modernizzazione del sistema distributivo (si comincia a passare dai negozi
tradizionali ai supermercati), per vendere è necessario togliere quote di mercato ai
concorrenti (c’è un’intensificazione della concorrenza proprio perché l’offerta è superiore alla
domanda), utilizzo di tecniche di vendita aggressive basate sulla riduzione dei prezzi e
sull’utilizzo di promozioni. L’obiettivo del Marketing è “spingere” sulle vendite (confusione tra
marketing e vendite).
Il marketing 4.0 è il modello di marketing che ha caratterizzato il periodo iniziato dopo il
primo decennio del 2000: forte e continuo cambiamento dei modelli di consumo, dei livelli di
competizione e dei sistemi distributivi, il potere di marketing si trasferisce dal produttore al
distributore per arrivare al consumatore (modello funzionale, modello settoriale, modello
sistemico).
Il cosiddetto modello funzionale: il modello teorico che sosteneva che la distribuzione era un
funzione dell’industria, era a servizio dell’industria, era una leva del marketing mix
dell’industria al pari delle altre leve che controllava virtualmente l’industria.
Il modello settoriale: la distribuzione non era più una funzione dell’industria, non era più
funzionale all’industria, ma la distribuzione era un mercato, un settore autonomo che
l’industria doveva conquistare come doveva conquistare il mercato/lo stadio finale del
consumatore e quindi doveva rivedere le sue strategie di marketing.
Negli ultimi anni sia l’approccio settoriale sia quello funzionale sono stati messi in
discussione, in quanto c’è stata la rivoluzione dei modelli di consumo per cui sempre di più
nella filiera il potere di marketing è stato assunto dal consumatore (sempre più soggetto),
quindi sempre di più il consumatore ha finito per influenzare le strategie di marketing del
distributore e del produttore e ha assunto un potere di marketing all'interno della filiera tanto
da stimolare l’evoluzione di un modello sistemico. Se cambia il consumat